INTRODUZIONE
A nemmeno 20 anni lo svedese Dejan Kulusevski ha alle spalle solo gli ultimi sei mesi da titolare in Serie A, eppure è già diventato senza dubbio uno dei giocatori più seguiti del campionato italiano, tanto da guadagnarsi la chiamata della Juventus che, all’apertura del calciomercato invernale, ne ha subito ufficializzato l’acquisto con un contratto fino al 2024 pagandolo all’Atalanta (proprietaria del cartellino) una cifra record di 35 milioni più 9 di eventuali bonus, numeri che lo renderanno il secondo calciatore svedese più pagato di sempre dietro solo a Ibrahimovic.
Kulusevski nasce a Stoccolma il 25 aprile 2000 e cresce calcisticamente nel Brommapojkarna fino a quando a 16 anni il suo cartellino viene acquistato dall’Atalanta per una cifra intorno ai 100mila euro.
Numeri da record sin da subito nelle giovanili della squadra bergamasca quando alla sua prima stagione in U17 segna 17 gol in 22 partite, per poi ripetersi con 6 e 12 assist in 31 l’anno dopo con la formazione primavera. L’anno passato, quello della stagione 2018/19, lo vede fare la spola tra la prima squadra (dove esordisce tra i professionisti nella vittoria in trasferta per 0-5 contro il Frosinone del 20 gennaio) e la primavera, dove, nonostante un minore impiego, chiude l’anno laureandosi campione di Italia contro l’Inter collezionando uno score di 11 gol e 14 assist in 23 presenze con la formazione giovanile. I numeri appena citati costituiscono elemento di maggior rilievo se si pensa che negli ultimi 3 anni Kulusevski ha quasi sempre agito come centrocampista o mezzala sinistra in un 1-4-3-3 (suo piede naturale), disimpegnandosi in ruoli più offensivi solo sporadicamente, magari a partita in corso o a causa di indisponibilità altrui.
Durante l’estate l’Atalanta lo cede in prestito secco al Parma, dove diventa sin da subito un elemento imprescindibile per D’Aversa che gli da fiducia e lo fa partire titolare in tutte le prime 17 giornate di campionato in posizione di ala destra nel suo 1-4-3-3, fiducia ampiamente ripagata con 4 gol e 7 assist: contribuisce da solo praticamente al 46% dei gol segnati dalla sua squadra (11 su 24).
Nel frattempo, nel corso della stagione, Kulusevski ha fatto anche il suo esordio in nazionale maggiore con la Svezia subentrando gli ultimi 25 minuti nella partita di qualificazione agli europei vinta per 3-0 in casa contro le isole Fær Øer, ma se le prestazioni continueranno ad essere quelle mostrate fino alla pausa invernale di campionato, sicuramente si appresta a vivere la fase finale da assoluto protagonista.
CARATTERISTICHE PSICOFISICHE
Kulusevski è alto 186cm per 79kg, in possesso di un fisico massiccio e robusto che una volta lanciato in velocità ne fa un giocatore difficile da affrontare sul piano dello scontro fisico. Proprio la sua facilità di corsa e la progressione in campo aperto sono le qualità che ha maggiormente messo in mostra, nonché una grande resistenza per la sua capacità di sprintare a livelli importanti per tutto l’arco della partita.
Complice anche la giovane età deve migliorare in alcune letture di gioco in fase di non possesso, dove spesso riesce comunque a sopperire all’errore con la grinta e caparbietà che mette in tutte le situazioni; specialmente in fase di pressione si può notare la sua grande attitudine alla corsa e al sacrificio: vedasi i gol contro il Napoli con palla rubata a Koulibaly sulla trequarti offensiva e contro il Genoa, dove ha intercettato un retropassaggio al portiere dentro l’area di rigore avversaria dopo una progressione in velocità di 60 metri.

CARATTERISTICHE TECNICHE
Mancino naturale dotato di fantasia, estro e rapidità di esecuzione, anche se fa ancora fatica ad utilizzare il piede debole per aggiungere ulteriore imprevedibilità al suo dribbling, abbinando alla grande velocità naturale un’ottima qualità nella conduzione del pallone riesce ad uscire vincitore dalla maggior parte dei duelli. Partendo dalla destra e accentrandosi palla al piede il tiro a giro sul secondo anche da fuori area è una soluzione che crea apprensione negli avversari e con cui ha già segnato contro il Bologna e procurato un rigore per fallo di mano contro il Torino.
CARATTERISTICHE TATTICHE
Nella formazione tipo viene schierato largo in posizione di ala destra in un tridente completato da Inglese e Gervinho, ma a seconda dei momenti della partita non è raro che scambi posizione con quest’ultimo. In caso di necessità ha agito anche da punta centrale ma è proprio a destra la posizione dove si esprime al meglio e svolge compiti molto importanti all’interno degli automatismi di squadra.
- Possesso: è il giocatore che da ampiezza indifferentemente dalla posizione del pallone, infatti se con palla aperta sul terzino di parte si posiziona sulla verticale per attaccare la profondità, anche con palla sul lato opposto del campo la tendenza è quella di restare largo sia per aprire la linea di difesa avversaria sia per ricevere numerosi cambi di gioco spesso effettuati a memoria (ad esempio trasmissione a Inglese basso in posizione centrale che apre di prima sul lato destro del campo). Essendo mancino, quando riceve palla è solito accentrarsi per attaccare velocemente la trequarti avversaria, da qui poi oltre al tiro da fuori può servire sia una sovrapposizione (più frequenti quelle dei centrocampisti) che un taglio dell’ala opposta che si trova spesso a chiudere l’azione vicino a lui, come nel caso della frequente collaborazione con Gervinho, che si trova spesso a chiudere l’azione vicino a lui e più propenso ad attaccare la profondità. È doveroso inoltre sottolineare come i difensori avversari, consapevoli della facilità di dribbling e di tiro di Kulusevski, applichino spesso un raddoppio di marcatura o una linea di copertura molto stretta, che favorisce in maniera collaterale lo smarcamento avversario in zona centrale, situazione ricorrente negli assist forniti dal giovane svedese.

- Non possesso: a seconda della partita occupa la posizione di esterno destro di centrocampo in un 1-4-4/2 oppure di trequarti in un 1-4-3-2/1. Kulusevski anche se posizionato basso con compiti di copertura deve essere sempre pronto a smarcarsi lateralmente in quanto in caso di transizione positiva immediata (e sono molto frequenti) è lui a fare da raccordo tra chi è rimasto in attacco ad effettuare la controfase e il resto della squadra, dando l’unica alternativa alla verticalizzazione sulla punta centrale; se poi dovesse concretizzarsi proprio quest’ultima giocata, deve essere ancora più reattivo e coprire velocemente molti metri di campo in avanti per attaccare lui stesso la profondità sul pallone che può arrivare sulla spizzata di testa o l’appoggio del compagno. Lo svedese durante la fase di non possesso è l’elemento cardine da cui parte l’intera pressione di squadra e che consente di alzare il baricentro essendo il primo ad aggredire palle chiuse o magari perse in uscita eseguendo una feroce transizione negativa.

Nel caso in cui il Parma decida di applicare una pressione (o anche sulla prima in caso di rimessa dal fondo avversario con trasmissione corta) alta, Kulusevski partendo dalla destra entra dentro al campo aggredendo soprattutto i passaggi di ritorno senza mai interrompere la corsa chiudendo le soluzioni esterne più vicine, cercando di indirizzare gli avversari su giocate centrali dove poi intervengono la punta e le scalate in avanti dei centrocampisti.
Per il suo dinamismo e la sua generosità a portare pressione spesso da solo e slegato dal resto della squadra ricorda molto Jamie Vardy del Leicester City, entrambi sono infatti giocatori che senza mai desistere con la loro azione individuale possono da soli mettere in difficoltà difensori e portieri avversari in possesso palla riducendogli al minimo il tempo per effettuare le scelte di gioco.
PALLE INATTIVE
Su punizioni contro laterali e sulla trequarti Kulusevski si dispone in barriera, in modo da essere già in posizione vantaggiosa per attaccare la profondità rapidamente in caso di recupero palla e transizione positiva. Negli angoli contro, invece, si posiziona come primo di tre giocatori a zona a calpestare la linea verticale dell’area piccola, anche in questo caso una volta scavalcato dal pallone se non è possibile intervenire per recuperare il possesso in prima persona il suo compito è quello di guadagnare velocemente campo sulla fascia. Nonostante la buona struttura fisica non lo si vede a colpire di testa nemmeno sui calci d’angolo a favore dove si posiziona sulla trequarti: in caso di battuta corta o schema può avanzare lateralmente in zona palla per ricevere mentre su calcio diretto in area rimane più arretrato a protezione di uno o più difensori rimasti in marcatura a centrocampo, pronto ad affrontare con veemenza un eventuale portatore di palla in uscita dall’area avversaria.
CONCLUSIONI
Conoscendo il gioco di D’Aversa e avendo analizzato le caratteristiche del singolo, si può dire che Kulusevski abbia trovato nel prestito al Parma la collocazione perfetta per esprimere al meglio le sue qualità: forza, velocità e fisicità sono le caratteristiche di cui ha bisogno la squadra ducale per poter attaccare la profondità con molto campo davanti grazie a veloci contropiedi e transizioni offensive spesso finalizzate anche in inferiorità numerica.
La fotografia delle qualità di Kulusevski al servizio di questa idea di gioco sono le statistiche che lo vedono come protagonista rispettivamente:
- al 2° posto per numero di assist dietro Luis Alberto (Lazio);
- al 2° posto per passaggi chiave dietro a Suso (Milan);
- 2° per Km/percorsi a partita dietro Brozovic (Inter).
(fonte Lega Serie A)
Per il futuro prossimo la sfida sarà riuscire ad emergere come titolare alla Juventus, dove verosimilmente dovrà arretrare nuovamente il suo raggio d’azione sulla linea di centrocampo, crescendo sia in fase di interdizione che partecipando ad una costruzione più elaborata di quella alla quale è normalmente abituato.