Il Mondiale da protagonista con i “Diavoli Rossi” lo ha portato nuovamente alla ribalta dopo un’annata a Stamford Bridge non troppo esaltante. Eden Hazard, capitano e trascinatore del Belgio, si prepara a recitare un ruolo da protagonista anche nella stagione 2018/2019, con tutta probabilità con la camiseta blanca del Real Madrid, con l’arduo compito di sostituire la figura più carismatica del calcio odierno: Cristiano Ronaldo.
Eden Hazard, vallone di La Louvière, classe ’91, è ormai da anni uno dei big del calcio mondiale che conta all’attivo quasi 600 partite da professionista, tra LOSC Lille, Chelsea e nazionale belga.
Dopo essere cresciuto in patria, viene acquistato giovanissimo dai francesi del LOSC Lille, dove esordisce tra i professionisti e con i quali si affaccia sui grandi palcoscenici europei. Con la maglia dei Dogues, allenati da Rudi Garcia, vince il Campionato e la coppa nazionale nel 2010/2011 e nella stagione successiva riesce a mettere a segno la bellezza di 23 reti (suo record personale). All’inizio del 2012/2013, per una cifra intorno ai 40 mln di €, si trasferisce dai campioni d’Europa in carica del Chelsea. Nei suoi sei anni a Stamford Bridge, Hazard ha alternato, come del resto la sua squadra, stagioni esaltanti ad altre sottotono. Oltremanica, il suo palmarès si è arricchito di 2 Premier League, 1 FA Cup, 1 Coppa di Lega, 1 Europa League.
Con la nazionale belga, con cui è già destinato a tagliare il traguardo delle cento presenze a breve, ha appena conquistato un meritevole terzo posto ai Mondiali di Russia, nei quali si è distinto come uno dei principali “uomini copertina”.
Caratteristiche tecniche e fisiche
Eden Hazard ha le caratteristiche fisiche e tecniche del classico numero dieci: piedi educatissimi, soprattutto il destro, baricentro basso e fisico robusto (1,72 m x 73 kg). Oggi, può essere ragionevolmente indicato come il miglior interprete del ruolo più affascinante e controverso del calcio: il “trequartista”. Dotato di una tecnica sopraffina, Hazard riesce, infatti, a coniugare fantasia e concretezza come i grandi interpreti di questo ruolo, abbinandole alla sua rapidità sullo scatto breve, vista la notevole forza di cui sono dotate le sue gambe. Per questo motivo, Hazard, soprattutto nei primissimi metri, diventa difficile da contenere sia fronte sia spalle alla porta. Le doti tecniche di cui è in possesso gli permettono, inoltre, di eseguire un numero notevole di dribbling per partita con una straordinaria percentuale di successo. Nelle sei partite disputate al Mondiale, Hazard ha tentato 55 dribbling, con esito positivo di 43 (78%). Clamorose le sue statistiche con il Brasile e nel secondo tempo con la Francia: 100% di dribbling riusciti.
Nell’1vs1 offensivo, Hazard usa frequentemente l’esterno del piede destro per dei controlli orientati volti a disorientare il diretto avversario o per girarsi sul proprio lato destro, sfruttando il sinistro come piede perno, e ripartire.
La sensibilità nel tocco di prima (spesso anche col tacco) e nell’ultimo passaggio gli permettono di sfruttare le sue qualità sia nello stretto che in campo aperto, e di metterle a servizio dei compagni con pregevoli assist.
Questo Mondiale ha, dunque, confermato quanto Hazard sia leader tecnico in una delle nazionali più complete del momento, ma anche in che misura sia un leader carismatico in una realtà non semplice come quella belga, in cui coesistono problemi relativi alla questione linguistica. Il torneo da lui disputato lo ha certamente arricchito: è sembrato cresciuto nello spirito di squadra e ha dimostrato, anche tatticamente, di essere un giocatore maturo. Tutte le giocate del belga (con palla o senza) sono finalizzate all’economia di gioco della squadra. Le partite eliminatorie (soprattutto il Quarto di Finale col Brasile) rappresentano l’emblema di questa maturità da lui ormai acquisita sotto tutti i punti di vista.
Fase di Possesso
In fase di costruzione bassa, Hazard lavora in coppia con la mezzala di parte (Chadli) o in catena laterale (quando De Bruyne si spostava sul lato sinistro). Nel primo caso, Hazard si accentra per dare spazio al compagno sulla fascia; nel secondo, invece, i tre si muovono in modo da attaccare la profondità sulla fascia sinistra, con Hazard che dopo aver ricevuto palla può scaricarla centralmente o verticalizzarla lungolinea.
La costruzione belga non è, comunque, univoca. Viene, infatti, spesso saltata dal portiere mancino Courtois che sceglie quella diretta lungolinea. Hazard diventa, quindi, il destinatario di questi palloni, sia con gioco aereo, per la spizzata (4/4 duelli aerei vinti nel match coi “verde-oro”), sia per controllarla e verticalizzare sugli inserimenti dei compagni. È la qualità di Hazard nel primo controllo che permette questo tipo di giocata.
Nella fase di sviluppo, i movimenti di Hazard sono fondamentali sia in possesso diretto che indiretto. I suoi movimenti ad allargare la difesa avversaria mostrano una grande dedizione tattica; le imbucate in zona di rifinitura ne rivelano la grande tecnica.
Nel secondo caso, infatti, Hazard attira su di sé gli avversari per poi verticalizzare con dei filtranti rasoterra trovando anche pressato il corridoio.
Palle inattive a favore
In nazionale, Hazard generalmente non è incaricato di calciare punizioni e calci d’angolo, ma spesso si propone sul corner da sinistra per lo scambio veloce e per portar via un avversario. È il rigorista della squadra (11/13 realizzati con la maglia della nazionale belga).
Fase di Non Possesso
Nel 4-3-1/2 di Roberto Martinez in Fase di non Possesso, Hazard è quasi sempre sopra la linea della palla. In costruzione bassa, effettua una leggera pressione sul terzino destro con l’intento di chiudere il passaggio centrale, inducendo l’avversario a sviluppare l’azione su quel lato, dove avverrà il pressing dei centrocampisti. Con palla in possesso del centrale di difesa, invece, si preoccupa di coprire la linea di passaggio verso l’esterno destro.
La maggior parte del lavoro in Fase di Non Possesso del fantasista belga viene effettuato una volta superata la metà campo dall’avversario in possesso. In questa situazione, Martinez valorizza le doti naturali di Hazard di sapersi ritagliare uno spazio tra sé e l’avversario che gli permette di ricevere il pallone per innescare un’eventuale transizione offensiva o per il consolidamento del possesso.
Palle inattive a sfavore
Sui calci d’angolo a sfavore, Hazard si posiziona ai limiti dell’area, pronto alla ripartenza veloce, punto di forza dei Diables Rouges di Martinez. Il Belgio, infatti, per ben due volte, nel corso del Mondiale, ha trasformato una situazione di palla inattiva a sfavore in una transizione fulminea che ha portato a due dei goal più importanti del suo Mondiale: il 3-2 allo scadere contro il Giappone e il momentaneo 2-0 al Brasile. In entrambi i casi Hazard accompagna l’azione di ripartenza.
Transizioni
Transizioni Offensive
Facendo del gioco verticale e delle transizioni veloci la sua arma principale, la nazionale belga ha in Hazard uno dei protagonisti principali del contro-attacco. Anche se nelle situazioni citate, Hazard non è stato tra i protagonisti diretti, si può certamente notare come in caso di riconquista bassa della palla da parte dei difensori, questi la indirizzino costantemente nella zona occupata dal numero dieci belga, abile nel ripartire palla al piede, anche per 60 mt di corsa a grande intensità.
Nel caso in cui la riconquista sia medio-alta, Hazard, se in possesso, ricerca il dribbling in velocità per creare superiorità numerica e poi verticalizzare. In caso di nuovo possesso indiretto, Hazard è abile anche nel ricercare la profondità.
Transizioni Difensive
Viste le percentuali molto alte di successo dei suoi dribbling, difficilmente il Belgio si ritrova in fase di transizione difensiva con palla persa da Hazard. In generale, comunque, in queste situazioni, Hazard cerca di chiudere le linee di passaggio. In caso di intercetto, la sua tecnica gli permette di giocare la palla nello stretto e di scaricare sul compagno più vicino.
Conclusioni
Il valore di Hazard in campo, sotto il profilo tecnico, tattico ed anche fisico, a dispetto dell’altezza, è indiscutibile. Se il Real Madrid dovesse scegliere il fantasista belga per riaccendere i cuori dei propri tifosi dopo la partenza di CR7, evidentemente, lo avrà ritenuto sufficientemente maturo per affrontare l’importante palcoscenico del “Santiago Bernabeu”. Caricato di quest’ulteriore pressione, Eden Hazard, si troverà a raccogliere una pesante eredità calcistica che rappresenterebbe un ulteriore step per la sua consacrazione a livello internazionale.