Federico Bernardeschi (Carrara, 16 febbraio 1994) è un calciatore italiano, attaccante della Fiorentina (89 presenze/22 goal/13 assist) e della Nazionale Italiana (7 presenze/0 reti/1 assist).
Cresciuto calcisticamente nel settore giovanile della Fiorentina (32p/20g/15a)*, svolge tutta la trafila fino alla Primavera, vincendo la Supercoppa Italiana 2011. Nel 2013 la società lo cede in prestito al Crotone in Serie B, dove con 12 gol e 7 assist in 39 presenze, arriverà fino ai play-off persi col Bari.
A giugno 2014 viene riscattato dai viola ed a 20 anni esordisce in serie A il 14 settembre 2014 in casa contro il Genoa (0-0) grazie a Montella, che gli darà fiducia anche nelle coppe europee (Europa League), dove segnerà il suo primo goal con i gigliati all’esordio contro il Guincamp (3-0). Purtroppo a novembre si frattura il malleolo, infortunio che lo costringe ad un lungo stop fino a maggio, concludendo la sfortunata stagione con il primo centro in serie A contro il Chievo (3-0). Le sue grandi qualità tecniche attirano l’attenzione del nuovo tecnico Paulo Sousa, che gli darà la maglia n.10 (oneri e onori). La stagione 2015/2016 lo vede giocare con continuità come esterno di attacco (soprattutto a destra 14p/4g/3a) collezionando complessivamente tra campionato e coppe 41 presenze, 6 goal e 6 assist. Quest’anno dopo un’ inizio di stagione molto promettente (18p/9g/2a), con le prime doppiette (a Napoli 2 reti e 1 assist).) arriva per la prima volta anche la fascia di capitano. Buona la prestazione con la Juventus (1 assist). A metà febbraio una sua magia su punizione regala la prima storica vittoria in Germania per la Fiorentina, 0-1 contro il Borussia Mönchengladbach. Poi una serie di infortuni alla caviglia destra e di cali mentali (2 squalifiche) ne hanno intaccato il rendimento. In Nazionale ha timbrato 7 presenze e 1 assist (con l’Under21 12p/3g/5a). Accostato prematuramente a grandi 10 del passato (Baggio in primis), soprannominato “Brunelleschi” per le sue giocate artistiche e la tecnica elegante, con le debite proporzioni ricorda più Antognoni per l’esecuzione dei movimenti e un certo Meroni, indimenticato numero 7 granata, per il suo piede geniale e l’umore etereo. In confronto ad un Dybala (Juventus), è ancora un gradino sotto, essendo al momento meno forte e completo. Rispetto ad un Berardi (Sassuolo) è meno fisico e grintoso, ma più tecnico e rifinitore. Le continue voci di mercato (interessa alle big di mezza Europa) che lo valuterebbero fino a 50ml di euro e le pressanti voci sul rinnovo del contratto con la Fiorentina, sembrano condizionarne le prestazioni attuali.
*(Presenze/Goal/Assist) – Fonte TRANSFERMARKT
ASPETTO PSICOLOGICO:
Ragazzo serio, concentrato e meno incline alla vita “social” rispetto ad altri colleghi. A volte può risultare incostante, ma è frutto più della natura del suo estro che per malizia. Certo alla sua età non è più un “primavera” e sembra averlo capito. Sta maturando tatticamente e psicologicamente. La sua evoluzione sta diventando decisiva per la sua squadra: 1.967′ giocati quest’anno apportando una media di 1,61pt. a partita (1,67pt. media di squadra). Ha personalità essendo uno che batte i corner, le punizioni e i rigori. E la responsabilità del 10 in una piazza come Firenze, gli sta insegnando il valore del gioco di squadra e del lavoro. Purtroppo ogni volta che trova la forma, degli infortuni ne rallentano la crescita e la definitiva consacrazione.
ASPETTO FISICO:
Alto 1,83 per 75kg, mancino naturale, ha una struttura medio-leggera e longilinea. Trova nella coordinazione, agilità e velocità i suoi pregi. Buona la corsa. Difetta in forza, elevazione e resistenza.
ASPETTO TECNICO:
Sinistro prevalente, dotato di grande sensibilità e balistica. Molto buone le capacità di calcio (passaggi, cross e assist) e conduzione del pallone (dribbling e progressione). Spiccata abilità anche nella ricezione e nel controllo, mentre risulta più indietro nel gioco aereo e fisico in generale. Eccelle nel tiro da fuori ed è uno specialista dei calci piazzati.
ASPETTO TATTICO:
RUOLO:
Fantasista (6p/1g/1a) in moduli che prevedono almeno un trequartista (x-x-1-2), esterno di attacco (dx 56p/19g/9a e sx 21p/13g/4a) nei moduli che prevedono il tridente (es. 4-3-3 o 3-4-2-1), seconda punta (19p/6g/2a) negli attacchi a 2 e centrocampista esterno (ala offensiva 11p/0g/2a) in una linea mediana a 4. Lui preferisce giocare trequarti, ma i numeri danno ragione ai tecnici che lo schierano esterno d’attacco (in particolare a destra, da dove può rientrare e giocare col mancino).
FASE DI POSSESSO:
Quest’anno gioca prevalentemente seconda punta o esterno (trequartista) sia destro che sinistro nel 3-4-2-1 dei viola (spesso Sousa lo fa scambiare con l’opposto per confondere le trame tattiche offensive). In fase di transizione positiva, ottima la capacità di giocare tra le linee. Si fa trovare negli spazi, muovendosi spesso con tagli e sovrapposizioni senza dare punti di riferimento ai marcatori avversari. E’ molto abile nello smarcamento preventivo con movimenti a ricevere e ad attaccare la profondità. Sa difendere e coprire la palla molto bene. In fase di costruzione si abbassa spesso a ricevere per facilitare la manovra. Ricevuto il pallone ha diverse soluzioni di giocata a seconda della zona del campo in cui si trova. Quando la squadra difende nella propria trequarti, rimane un po’ più alto sulla sinistra, fornendo fonte di gioco primario per le rapide ripartenze, che si sviluppano principalmente in tre modi. O innesca il gioco con appoggi su uno dei due double-pivot, o chiude la sovrapposizione del terzino (catene laterali) o cambia gioco sul lato debole per la prima punta o l’esterno opposto che è salito ad attaccare la profondità. Se parte da centrocampo, solitamente lo si può trovare sulla destra anche largo, pronto ad abbassarsi per triangolazioni rapide. Sa giocare bene di prima e di sponda (buoni i passaggi corti). Sia in zona di costruzione che sulla trequarti se parte palla al piede in progressione è devastante. Velocità e dribbling con pochi eleganti tocchi e cambi di corsa, rendendo semplice ciò che non lo è. Fa salire velocemente la squadra. Catalizza su di lui fino a 3-4 marcatori (prende molte punizioni), disunendo i reparti avversari e creando superiorità numerica sul lato debole. In zona di rifinitura, da imprevedibilità e creatività all’ attacco. Fornisce assist illuminanti e passaggi filtranti per i compagni (ottima visione di gioco), o tenta il tiro da fuori area (altra sua specialità). E’ dotato infatti di un mancino che sa esplodere con potenza e precisione notevoli. Riesce con il movimento dinoccolato del corpo a dissimulare con quale parte del piede colpirà, nascondendo fino all’ultimo la traiettoria al portiere. Buono il fiuto del goal e la posizione in area.
Purtroppo tende a tenere troppo il pallone, mandando fuori tempo anche le manovre tattiche dei compagni, risultando meno efficace contro difese ben ordinate e compatte. A volte perde troppi possessi, alzando il gioco o provando l’1vs1 anche in zone pericolose, esponendo la squadra ai contropiedi avversari.
FASE DI NON POSSESSO:
Di certo non è la sua fase preferita. Nel 4-4-1-1 di Sousa, raramente lo troviamo al di sotto della linea della palla o in prima pressione sul portatore avversario. Risulta leggero nei contrasti. Lavora meglio di anticipo e intercetto. Quando perde la sfera spesso non aggredisce immediatamente il portatore complicando così la transizione negativa della squadra. Discreta la copertura delle traiettorie e la capacità di intercetto, così come gli scivolamenti difensivi, che esegue allargandosi a sinistra per ricomporre la linea a 4 del centrocampo. Buona l’attivazione delle catene laterali con il raddoppio fornito all’interno di centrocampo o al terzino Sta imparando ad essere più “europeo” ed a sacrificarsi tatticamente per la squadra.
ANALISI SWOT:
PUNTI FORZA: PUNTI DEBOLI:
TECNICA FASE DIFENSIVA
TIRO GIOCO AEREO
FANTASIA CONTRASTI
PROGRESSIONE ECCESSIVO POSS. PALLA
VISIONE GIOCO
COME AFFRONTARLO:
Va anticipato o indotto al contrasto. In situazione di palla scoperta bisognerebbe temporeggiare e quando arriva il raddoppio o la copertura, contrastare con decisione. Soffre il gioco fisico e le marcature asfissianti. Non va mai lasciato libero di puntare la porta e calciare.
CONSIDERAZIONI: questo doveva essere l’anno della sua consacrazione e dopo una prima parte di stagione molto buona, sta attraversando un periodo altalenante culminato col rigore sbagliato malamente contro l’Inter (suo primo errore dal dischetto), che gli avrebbe permesso di sbloccarsi dopo 7 partite di digiuno.
Se è vero che un giocatore si giudica da altro, bisognerà vedere se completerà la sua maturazione e supererà gli infortuni. Allora il talentuoso fantasista viola sarà sicuramente un punto fermo nel club in cui giocherà ed anche in nazionale.