CARRIERA
Leonardo Pavoletti è un calciatore, di ruolo prima punta, nato a Livorno il 26 novembre 1988.
La sua carriera è stata circondata da moltissimi cambi di maglia e di categoria, che lo hanno portato ad approdare nella massima serie solo nella stagione 2014 – 15, all’età di 26 anni. La sua professione inizia nelle giovanili dell’Armando Picchi di Livorno, squadra con la quale riesce anche ad esordire in Serie D nella stagione 2005 – 06 e con la quale mette a segno 16 reti in 3 annate.
Successivamente, dal 2008 al 2011, gioca in serie C2 con le maglie di Pavia, Juve Stabia e Casale. In seguito, viene acquistato dalla Virtus Lanciano, dove vince il titolo di capocannoniere di Serie C1, contribuendo alla promozione della squadra in serie B.
Passato in estate al Sassuolo, fa intravedere le sue qualità, anche se dopo un campionato di B, con 35 presenze e 11 gol, valorizzato dalla promozione in A della squadra, viene ceduto al Varese, squadra lombarda nella quale dimostra le sue grandi doti realizzative siglando 24 gol in 38 presenze. L’anno successivo ritorna al Sassuolo, in serie A, dove gioca poco e riesce a realizzare solamente un gol.
Nel gennaio 2015 viene ceduto al Genoa, dove trova la sua consacrazione, segnando, nella stagione 2015 – 16, 14 reti in 25 presenze. Questa performance convince il Napoli a scommettere su di lui, ma si è trattata di una scommessa poco riuscita poiché in 6 mesi ha disputato appena 6 partite non segnando nemmeno un gol.
L’ultimo trasferimento del giocatore è stato quello a Cagliari (2017 – 18), squadra della quale è cannoniere indiscusso, con 25 gol in 61 partite, e che gli ha permesso di esordire in Nazionale – all’età di 30 anni e 8 mesi- il 26 Marzo 2019, nella quale ha siglato una rete dopo 4 minuti dal suo ingresso in campo ed eguagliato il record per la rete più veloce segnata da un debuttante.
CARATTERISTICHE
Pavoletti occupa il ruolo di prima punta nello schieramento della squadra sarda, che si colloca sul terreno di gioco tendenzialmente con il 4 – 3 – 1 – 2 o con il 4 – 3 – 2 – 1. Si tratta di un giocatore molto alto e, pertanto, la sua struttura corporea gli permette di essere prorompente dal punto di vista fisico, ma meno efficace da quello tecnico.
Ci troviamo di fronte, quindi, al classico attaccante da area di rigore, che attraverso la sua forza fisica è in grado di proteggere il pallone dalla difesa avversaria facendo salire la propria squadra. Inoltre, è dotato di un ottimo stacco e questo gli consente di effettuare delle sponde di petto per i compagni meglio posizionati oppure di effettuare delle “spizzicate” volte a favorire gli inserimenti e i tagli alle spalle dei difensori da parte dei trequartisti e dei centrocampisti.
La sua caratteristica principale è il colpo di testa, fondamentale che gli ha permesso di raggiungere diversi record. Infatti, è attualmente il miglior marcatore di testa del campionato, avendo segnato in 26 partite ben 9 reti in questo modo (i secondi sono Mandzukic e Petagna con 4), e dal 2015 ad oggi è il migliore tra i calciatori dei principali campionati del mondo avendo segnato 24 gol di testa: basti pensare che specialisti come C. Ronaldo e Giroud sono dietro a lui in questa particolare classifica.
Un’altra sua caratteristica è la reattività, che gli permette di essere pronto e veloce nel fiondarsi sulle “seconde palle” respinte sia dal portiere, sia dalla difesa avversaria e ciò gli ha permesso di siglare alcune reti con il classico tap – in su respinta, come ad esempio il gol della vittoria nell’incontro con la SPAL.
La sua capacità di leggere le giocate avversarie, abbinata alla reattività e al buon posizionamento in fase di non possesso, gli permettono di essere abile nel recupero palla nella metà campo avversaria.
CARATTERISTICHE TATTICHE
Fase di Possesso
Pavoletti è un giocatore che, durante le fasi di possesso, tende a spaziare su tutto il fronte offensivo. La sua squadra in fase di costruzione lo cerca attraverso lanci lunghi che egli è in grado di addomesticare oppure di servire il compagno con una sponda, si tratta di una delle più frequenti soluzioni usate dai sardi che spesso saltano il centrocampo per affidarsi alla prestanza fisica della propria punta. È un giocatore che dà questa importante soluzione alla squadra.

C’è da dire anche che il giocatore livornese viene sempre cercato per la sponda nel momento in cui viene battuta una rimessa laterale. Tuttavia, è da segnalare che nel momento in cui la palla passa nella fase di sviluppo controllata da centrocampisti e trequartisti viene in contro a cercare il triangolo o lo scarico anche con palla a terra.
Come detto precedentemente, la sua caratteristica principale è il colpo di testa. Nella fase di rifinitura il Cagliari cerca principalmente la soluzione del cross, sia dal fondo che dalla trequarti campo, proprio per sfruttare le capacità del suo bomber. Pavoletti, che ha un’ottima lettura del gioco, non appena gli esterni della propria squadra si trovano in zona cross, riesce a staccarsi dalla marcatura preventiva dell’avversario, prendendo posizione all’interno dell’area, salvo poi tagliare davanti al difensore avversario (in caso di cross sul 1° palo) o alle sue spalle (con cross sul 2° palo) nel momento in cui il pallone si stacca dai piedi del proprio compagno e se ne comprende la direzione.
In fase di possesso risultano essere fondamentali i suoi movimenti, in particolare i tagli verso l’area, tramite i quali riesce a portarsi via più uomini, garantendo ai propri compagni maggiori soluzioni nella rifinitura. Così facendo, oltre al solito cross, si può cercare il passaggio all’indietro per la mezz’ala o il trequartista che risultano spesso liberi.
Fase di non possesso
Per quanto riguarda la fase di non possesso, Pavoletti, a squadra schierata e con palla ai difensori avversari, tende ad occupare le linee di passaggio tra i difensori centrali avversari o tra i difensori e il mediano. Inoltre, non appena il portiere avversario ha il possesso palla, il giocatore imprime una pressione immediata che costringe l’estremo difensore al lancio lungo. Quando la pressione è apportata dal trequartista (Barella), Pavoletti va ad occupare la posizione di quest’ultimo in maniera da garantire la necessaria copertura.

Allo stesso tempo, nel momento in cui il giro palla avversario supera la sua linea di pressione, tende ad arretrare e spesso ad inseguire i centrocampisti avversari in possesso dalla sfera. Questo atteggiamento, che fa abbassare il baricentro della squadra, avviene soprattutto in situazione di vantaggio ed in particolare nella mezz’ora finale del match ed è volto essenzialmente a una maggiore copertura per la difesa del risultato.
La sua prestanza fisica, unita alla carica agonistica con la quale, pressando, cerca il recupero del pallone, fanno sì che l’attaccante del Cagliari risulta essere una delle prime punte con più ammonizioni nel nostro campionato, alle spalle dei soli Zaza e Dzeko.
CALCI PIAZZATI
In merito ai calci d’angolo a favore, Pavoletti parte da una posizione vicina al dischetto del rigore per poi attaccare con alternanza il primo o il secondo palo a seconda di come viene battuto l’angolo, anche se predilige comunque il taglio verso il secondo palo.
Per quanto riguarda le punizioni, invece, parte sempre da una posizione all’altezza del secondo palo per poi tagliare verso questo ed è molto reattivo nello sfruttare le ribattute della difesa avversaria e ciò lo si nota in occasione del gol del 2 – 1 contro la SPAL, ma anche in quello che sarebbe stata, sempre nella stessa gara, la marcatura del 3 – 1, gol che tuttavia è stato annullato.

Nelle palle inattive a sfavore, sia per quanto riguarda gli angoli, sia per le punizioni, occupa la zona di copertura del secondo palo, svolgendo una duplice funzione: cercare di allontanare immediatamente la minaccia avversaria e accelerare la trasformazione del gioco da fase difensiva in offensiva nel caso ci sia un recupero palla da parte di un compagno.
CONCLUSIONE
La carriera di Pavoletti, sebbene sia costernata di alti e bassi, ci dimostra che il giocatore ha trovato la sua dimensione ideale nel Cagliari.
Si tratta di un attaccante prettamente fisico, ideale per il gioco di Maran, e unico per caratteristiche all’interno della rosa cagliaritana. I suoi gol hanno permesso alla squadra sarda di raggiungere negli ultimi anni una tranquilla salvezza, in particolare in quest’ultima stagione dove, nonostante manchino ancora 3 partite alla fine del campionato, la squadra occupa la dodicesima posizione ed è a +8 sulla zona salvezza.
Inoltre, benché in livello assoluto non possa vantare i gol dei grandi bomber della storia del Cagliari, in media solo due bandiere del Cagliari hanno fatto meglio della punta livornese (media 0,40 goal a partita): Gigi Riva con una media di 0,54 goal a partita e David Suazo con una media di 0,41 goal a partita.
Le importanti prestazioni con i sardi gli hanno garantito di esordire in nazionale all’età di 30 anni e 8 mesi e di realizzare il gol più veloce per un debuttante in nazionale (4 minuti).