INTRODUZIONE
In molti se lo ricorderanno per la sfortunata deviazione del tiro di Forsberg che ha condannato la Svizzera agli ottavi di finale della Coppa del Mondo 2018 contro la Svezia, ma questo episodio è solo una triste nota conclusiva di quello che è indubbiamente l’anno della consacrazione di Manuel Obafemi Akanji.
Iniziamo da una descrizione del giocatore in questione, Manuel Akanji è un difensore centrale di origini nigeriane ma nato in Svizzera, a Neftenbach (Canton Zurigo) il 19 Luglio 1995. La sua carriera calcistica inizia nel FC Wiesendangen, che lo gira nel 2007 al FC Winterthur, squadra che lo fa esordire in Challenge League (seconda divisione Svizzera) nella stagione 2013/2014. Nella stagione seguente arriva anche la prima convocazione per l’Under 21 Svizzera. All’inizio della stagione 2015/2016 arriva la chiamata del FC Basilea 1893, la società che ha vinto la Super League (prima divisione Svizzera) per ben 8 stagioni consecutive dal 2009/2010 al 2016/2017 (con il titolo della stagione 2017/2018 andato al BSC Young Boys). Dopo due stagioni condite da sole 23 presenze nel club campione di Svizzera, Akanji ottiene comunque in chiusura della stagione 2016/2017 la sua prima convocazione in Nazionale Svizzera, giocando tutta la partita di qualifiche per il Mondiale 2018 contro le Isole Far Oer (vinta per 2-0 dagli Svizzeri).
Eccoci quindi arrivati nella stagione 2017/2018, dove Akanji colleziona 28 presenze condite da 2 gol e 2 assist tra campionato, coppa e Champions League con il Basilea fino a gennaio. Già, gennaio, il mese in cui Akanji ha fatto il grande salto verso il Borussia Dortmund, che lo acquista dal Basilea per 21.5 milioni di Euro. Con il Dortmund, Akanji ha mancato solo 5 partite di campionato, giocando i 90 minuti di ben 10 partite (2 da terzino sinistro) dopo l’esordio di soli 3 minuti contro il Colonia il 2 Febbraio 2018. Nel frattempo, Akanji toglie pure il posto storicamente affidato a Djourou al centro della difesa della Nazionale Svizzera, ed esce con un episodio sfortunato da un buonissimo mondiale a livello personale. Una scalata niente male, per un giocatore che ha come motto personale di “cercare di fare meglio di abbastanza bene”.
CARATTERISTICHE
Manuel Akanji è un difensore centrale di copertura. Le sue caratteristiche di spicco sono una buonissima lettura del gioco, abbinata a caratteristiche atletico-tecniche molto interessanti per un giocatore nel suo ruolo.
Infatti, Akanji spicca nella copertura della sua zona di competenza, è sempre molto attento alla posizione dei compagni (specialmente per lanciarli subito in transizione offensiva), e preferisce generalmente avere la libertà di poter andare a difendere a zona, anticipando i movimenti del pallone piuttosto che eseguire una marcatura a uomo. Nei duelli per il pallone, Akanji è molto bravo a scegliere i tempi giusti per anticipare l’avversario, e recupera molti palloni vaganti prima che l’avversario possa controllare il pallone o girarsi nella direzione della porta. Lo stesso si può dire della sua abilità a coprire la profondità su filtranti o attacchi diretti avversari. Nell’uno contro uno è anche molto abile nell’attendere che l’avversario gli lasci la finestra giusta per attaccarlo e sottrargli palla. Perlopiù, si può anche dire che Manuel Akanji sia un difensore pulito e preciso, come testimoniano anche i pochi cartellini ricevuti. Si parla, infatti, di 0 cartellini nelle nazionali svizzere (maggiore, U21 e U20) e circa 1 cartellino giallo ogni 10 presenze nei vari club con cui ha giocato, con un solo cartellino rosso per doppia ammonizione subito ai tempi del Winterthur; alla sua seconda partita da professionista contro il Locarno, il 3 Maggio 2014, quando aveva solo 18 anni.
Per quanto riguarda le capacità atletico-tecniche, Akanji è ben strutturato fisicamente, non è altissimo per un centrale difensivo con il suo metro e 86 centimetri, ma ha una buona forza fisica per reggere i duelli con gli avversari, e una buona velocità di base che lo aiuta a fiondarsi sulle palle vaganti. Il giocatore ha anche una discreta tecnica palla al piede, messasi particolarmente in mostra durante le partite del mondiale 2018. Un altro suo punto di forza con la palla è la progressione, sapendo che viene spesso ad aiutare la manovra offensiva della sua squadra portando palla nella metà campo avversaria. Similmente a Rodriguez, suo compagno di reparto sul lato sinistro della difesa in Nazionale, Akanji è molto freddo con la palla al piede, e non prende rischi che potrebbero mettere in difficoltà la sua squadra, preferendo badare al sodo dalla metà campo in su e lasciare l’aspetto creativo ai giocatori del reparto offensivo.
FASE DI POSSESSO
Il ruolo di Manuel Akanji in fase di possesso è principalmente quello di partecipare alla costruzione bassa del gioco, con il suo compagno di reparto Fabian Schär e con il mediano più difensivo Valon Behrami. In fase di costruzione, questi tre giocatori giocano prevalentemente corto, con Fabian Schär, il difensore centrale di destra, che è incaricato anche di tentare la giocata lunga verso i terzini o verso le ali. Durante la partita, si vede che Akanji fa solo lanci lunghi in fase di costruzione quando si ritrova pressato dall’avversario e non ha soluzioni nella sua vicinanza. Una particolarità interessante del gioco di Manuel Akanji è quella di staccarsi dalla sua posizione nella linea difensiva portando la palla al piede quando gli viene lasciato lo spazio per diventare una sorte di terzino sinistro basso che non supera la trequarti campo (ricordiamo anche che Akanji ha giocato due partite da terzino sinistro nel Borussia Dortmund). In queste situazioni, Ricardo Rodriguez, il terzino sinistro di ruolo, si alza molto lungo la corsia sinistra, e la Svizzera può manovrare con una catena laterale in quella corsia che comprende spesso 4 giocatori. Akanji diventa quindi uno strumento importante per fare densità nella zona tra la metà campo e la trequarti sulla sinistra, e può sfruttare la sua tecnica per trattenere il possesso palla e cercare il regista Granit Xhaka, il terzino sinistro Ricardo Rodriguez, l’ala sinistra Steven Zuber e, sorprendentemente, anche l’ala destra Xherdan Shaqiri, che ha licenza a spostarsi su tutto il fronte offensivo per venire a cercare il pallone e non dare riferimenti all’avversario. Shaqiri sembra spostarsi molto spesso sulla sinistra quando sale Akanji in quella zona del campo, ed è pure spesso cercato da quest’ultimo tra le linee di centrocampo e di difesa avversaria.

FASE DI NON POSSESSO
Come abbiamo anticipato in precedenza, Akanji gioca principalmente da ultimo baluardo della difesa Svizzera. Il suo compito rimane principalmente di difendere a zona e subentrare quando un suo compagno si fa saltare in dribbling da giocatori avversari. Si può dire che Akanji è generalmente esente da marcature individuali in fase di non possesso contro un avversario che gioca con una punta, essendo Schär incaricato di marcare la punta avversaria. Infatti, Akanji tende a lasciare molto spazio tra lui e l’attaccante se quest’ultimo gravita nella sua zona di competenza, tentando (e spesso riuscendo) l’anticipo solo quando gli è concesso in caso di palla vagante o alta con l’attaccante spalle alla porta. L’attenzione principale di Akanji è di non fare passare il pallone alle sue spalle, e tentare sempre di recuperare il pallone al momento giusto. In questo è fondamentale la sua lettura del gioco, che gli permette di adattarsi sempre agli spostamenti dei suoi compagni di reparto per abbassarsi a coprire la profondità da ultimo difensore. Si può dunque dire che Manuel Akanji ha una specie di ruolo di libero nella difesa a 4 Svizzera, con il compito di coprire i palloni che vanno alle spalle di Schär.

La posizione di marcatura a zona di Akanji si vede soprattutto in situazioni di cross avversari, particolarmente dalla destra. In quei casi, si vede chiaramente che Akanji si stacca dal resto della difesa per andare a schierarsi a ridosso dell’area piccola sulla zona del primo palo per tagliare traiettorie che vanno verso quella zona. La diagonale di Akanji con il terzino Rodriguez è dunque sempre lunga, con il terzino Svizzero aiutato solo dai raddoppi di Zuber o Xhaka. Anche in questi casi, l’incaricato a marcare a uomo l’attaccante avversario è Schär, con il supporto di uno tra Behrami e Lichtsteiner a partire del secondo tempo, tenendo conto delle grandi difficoltà di Schär a gestire un attaccante molto abile sulle palle alte come Mitrovic. Su cross dalla sinistra, si vede che Akanji tende anche a difendere a zona, tranne in situazioni in cui Schär fa la diagonale corta e Akanji si ritrova come unico centrale di ruolo a difendere nell’area di rigore.
TRANSIZIONI
Akanji si fa notare in fase di transizione offensiva nell’intenzione di rilanciare subito i compagni sui palloni che recupera. Infatti, quando anticipa o recupera un pallone, lui cerca sempre di prima intenzione un compagno libero per guadagnare tempi di gioco e garantire fluidità alla transizione offensiva. Questa scelta di giocare subito su un compagno rimane però un arma a doppio taglio. La partita tra Svizzera e Serbia ne è un esempio lampante, poiché il gol del vantaggio della Serbia al 5° minuto nasce da un anticipo di Akanji, che serve Zuber di testa, e quest’ultimo che perde palla sulla corsia di destra e permette a Dusan Tadic di trovare la testa Mitrovic in area. Ciò nonostante, il gol del definitivo 2-1 al 90° che completa la rimonta degli Svizzeri nasce proprio da un anticipo sul primo palo di Akanji su un cross dalla destra di Ivanovic, con conseguente passaggio di testa verso Xhaka, poi Gavranovic, poi Shaqiri che batte Stojkovic in uno contro uno in un contropiede tutto in verticale.

In transizione difensiva, invece, Akanji pensa più che altro a tornare in copertura sulla sua zona, particolarmente quando le transizioni offensive avversarie non sono dirette, e non viene attuato un rapido contropiede. La priorità di Akanji è di prepararsi ad una fase di non possesso nella quale tornerebbe ad essere l’ultima difesa tra l’avversario e il suo portiere Yann Sommer. Nel caso in cui la ripartenza avversaria fosse rapida, e il pallone dovesse essere lanciato in profondità nella zona di Akanji, quest’ultimo penserà a coprire la profondità alle sue spalle spezzando la traiettoria del filtrante, sganciandosi dunque dal suo ripiegamento difensivo pur di venire a prendere il pallone.
CALCI PIAZZATI
Il compito di Manuel Akanji su calci piazzati è molto simile tra calci piazzati offensivi e difensivi. Su calci piazzati offensivi, Akanji parte da una posizione centrale, o addirittura sul secondo palo, e scatta verso il primo palo per colpire il pallone crossato dal compagno.
Il ruolo di Akanji su calci piazzati difensivi è pressoché uguale, ma a parti invertite, nel senso che lo abbiamo visto incaricato di marcare a uomo e anticipare sul primo palo l’attaccante avversario che taglia in quella direzione. Anche su calci piazzati, Akanji si conferma un difensore di copertura, e gravita ancora verso la sua zona sul primo palo a ridosso dell’area piccola.