Paulo Dybala, in arte “la Joya”, nasce a Laguna Larga il 15 Novembre del 1993. Il suo percorso da calciatore comincia nelle giovanili dell’Instituto, squadra della città di Cordoba in Argentina, dove a 18 anni gioca la sua prima stagione da professionista in Primera B Nacional segnando 17 reti in 38 presenze; Maurizio Zamparini e i suoi osservatori non si fanno sfuggire un talento della sua portata e lo portano a Palermo nel luglio del 2012 versando 12 mln di euro nelle casse dell’Instituto. Nella stagione 2014/2015 il giocatore argentino vive un vero e proprio exploit, segnando 13 gol e confezionando 10 assist che contribuiranno in maniera fondamentale alla salvezza del Palermo. L’anno dopo la Juventus investe 32 mln di euro più bonus per portarlo a Torino, dove raccoglie la pesante eredità del connazionale Tevez, legandolo alla società bianconera fino al 2020. Nell’ultima stagione di serie A Dybala, nonostante un inizio di stagione poco felice per i bianconeri, non delude le aspettative e anche nell’ultima stagione il suo score parla chiaro: 19 gol e 9 assist.
Dopo quest’introduzione, andremo ad analizzare prima le caratteristiche tecniche, i ruoli che ha ricoperto durante la sua carriera e infine l’importanza tattica dell’argentino, focalizzando l’attenzione sull’importanza del suo apporto in fase di costruzione e in fase di conclusione del gioco.
Caratteristiche fisiche e tecniche
Paulo Dybala è alto 177cm e pesa 74 kg, atleticamente i suoi punti forti sono senza dubbio la rapidità e l’agilità, mentre non è molto efficace nel gioco aereo (perde circa l’80% dei duelli aerei) (fonte whoscored.com). E’ un mancino naturale, dotato di un buon uso del piede debole, la sua tecnica individuale nel complesso è ottima, si mette spesso in luce per dribbling decisivi eseguiti nello stretto e ha un eccellente tiro a rientrare sia da dentro che fuori dall’area, a queste caratteristiche possiamo aggiungere un’ottima abilità nello stop e nel controllo di palla.
Ruolo
Durante la sua avventura al Palermo è stato utilizzato prettamente da prima punta, ma con assoluta libertà di svariare per tutto il campo e scambiarsi di posizione con il suo ex-compagno d’attacco Vazquez. Allegri lo utilizza invece esclusivamente come seconda punta, posizionandolo sul centro-destra del fronte offensivo, zona di campo che si addice perfettamente ad un mancino con le sue caratteristiche, il mister della Juventus gli affida inoltre dei compiti importanti in fase di costruzione come si può evincere da questa mappa di copertura territoriale (fonte wyscout.com).
Costanti tattiche
In fase di costruzione Dybala si muove in orizzontale tra la linea di difesa e centrocampo degli avversari. La Juventus comincia l’azione con il giro palla tra i tre centrali di difesa, già da questa situazione il giocatore argentino partecipa attivamente alla fase di costruzione effettuando dei movimenti incontro. Questo si verifica sia quando la squadra di Allegri gioca contro squadre che pressano molto alte limitando i tempi di gioco dei centrali di difesa e dei centrocampisti, sia nella fase di transizione offensiva, l’argentino una volta ricevuta palla propende per un cambio di gioco, se possibile, o per una sponda a favore di un compagno libero.
L’ex Palermo è quindi fondamentale in fase di costruzione per i bianconeri diventando di fatto un regista aggiunto. Questo movimento di Dybala viene riproposto anche negli ultimi 30 metri di campo ed è spesso corrisposto dal movimento in direzione opposta (in profondità) della mezz’ala che si trova nella sua zona di campo. Questa costante tattica si ripete in special modo quando c’è in quel ruolo Khedira, che per caratteristiche è un ottimo incursore.
In fase di conclusione del gioco, la Joya propende a cercare dei triangoli sulla catena di destra coinvolgendo l’esterno di competenza e la mezz’ala per creare superiorità numerica grazie a scambi veloci.
Come vediamo nell’immagine Dybala beneficia di questo triangolo trovando campo libero così da poter sferrare un tiro di sinistro da fuori area che finirà in rete. L’ultimo punto che andremo ad analizzare è l’abilità del talento argentino di posizionarsi tra le due linee di difesa avversarie anche in spazi molto stretti, come nel caso del gol realizzato contro l’Empoli, nell’occasione riceve il passaggio da Alex Sandro e con un controllo orientato si sposta la palla sul sinistro per poi calciare con forza verso la porta difesa da Skorupski.
In fase di non possesso possiamo sottolineare la buona propensione durante le transizioni negative di non limitarsi a tornare in posizione, infatti va spesso ad aggredire il portatore di palla se questo è nelle vicinanze.
In conclusione Dybala è ormai diventato un punto fondamentale nella formazione juventina per la sua poliedricità e la sua capacità di legare tutti i reparti della squadra, è infatti l’attaccante con la % di passaggi riusciti più alta in serie A (88%)(fonte whoscored.com) I suoi notevoli miglioramenti gli hanno permesso di conquistare anche la maglia della nazionale, cosa non da poco vista la vastità di scelta per il suo reparto, dove ha esordito il 13 Ottobre 2015 a partita in corso per sostituire, ironia del destino, Carlos Tevez.