Carolina Morace, vera e propria icona del calcio femminile e attuale coach dell’AC Milan Femminile (nato nel 2018 dopo aver rilevato il titolo sportivo del ACF Brescia, magistralmente allenata per anni da Milena Bertolini, attuale CT della Nazionale Italiana Femminile) adotta un modulo con 4 difensori, 4 centrocampisti disposti a rombo e 2 attaccanti, dove velocità di manovra e soprattutto tecnica sono le prerogative fondamentali, con una fase difensiva curata nel dettaglio.
Il Milan si schiera con Korenciova in porta, i terzini Carissimi a destra e Tucceri a sinistra, entrambe in grado di spingere e sovrapporsi sulle fasce, garantendo ampiezza alla manovra. La coppia centrale difensiva è composta da Fusetti e Mendes, che si integrano perfettamente per qualità tecniche e di posizionamento, e abili nell’iniziare la costruzione del gioco. A centrocampo la fuoriclasse brasiliana Thaisa agisce da vertice basso ed è il vero e proprio fulcro della manovra, mentre Manuela Giuliano, molto intelligente tatticamente e dotata di una tecnica eccellente, è in grado di interpretare alla perfezione il ruolo di trequartista moderno, posizionandosi abilmente tra le linee e dando al contempo ampie garanzie in fase di copertura. A completare il centrocampo troviamo a destra Heroum e a sinistra Alborghetti, entrambe molto tecniche e dinamiche. Il reparto d’attacco è composto da 2 vere specialiste nel ruolo: Giacinti e Sabatino, la prima molto esplosiva, con una notevole progressione e grande capacità realizzativa, la seconda è una giocatrice esperta e straordinaria finalizzatrice.
FASE DI POSSESSO
Il sistema di gioco in fase di possesso si presenta come un 2/5-1-2 dove i centrali difensivi si occupano della costruzione bassa ed accompagnano la manovra con i terzini che si alzano sulla linea dei centrocampisti creando ampiezza sulle fasce e varietà nelle soluzioni di gioco; Thaisa rimane in zona centrale garantendo copertura, mentre Giuliano sulla trequarti garantisce qualità nell’ultimo passaggio.
Costruzione
Il Milan di Carolina Morace predilige la costruzione mista, con il passaggio in verticale dei centrali difensivi (spesso a favore del vertice basso Thaisa) seguito dallo scarico per i giocatori a sostegno o dal cambio di gioco sul lato debole dell’avversario.

Quando la squadra avversaria non permette l’uscita chiudendo le giocate si ricorre alla costruzione immediata con lancio lungo per una delle punte che viene incontro facendo gioco di sponda.
Sviluppo
Lo sviluppo del gioco prevede una serie di passaggi veloci palla a terra, che consentono di superare la prima pressione e sviluppare il gioco in ampiezza sulle fasce laterali, oppure di uscire centralmente verticalizzando per le punte. Gli attaccanti, molto veloci e mobili, garantiscono sempre una soluzione di passaggio corta per la sponda e una lunga per chi attacca la profondità.
Rifinitura
La trequartista Giuliano si posiziona a ridosso delle punte per ricevere palla, mentre le punte, con i loro continui movimenti, costringono anche gli esterni difensivi avversari in copertura su di loro, lasciando spazio e campo sulle corsie esterne. Gli esterni di centrocampo fungono da attaccanti aggiunti grazie ai loro inserimenti, fondamentali per sfruttare i cross dalle zone laterali, grazie ai terzini che spingono, arrivando frequentemente sul fondo.
Finalizzazione
In fase di finalizzazione la squadra predilige gli attacchi diretti, grazie soprattutto alle ottime doti tecniche degli attaccanti e alla loro eccellente capacità di posizionamento. L’elevata qualità del centrocampo favorisce la soluzione del tiro da fuori (soprattutto con Thaisa, in gol contro la Juventus da quasi 30 metri nel girone di andata) e gli inserimenti da parte degli esterni e dei terzini, in particolare quando le punte allargano la difesa avversaria con i loro continui movimenti.
FASE DI NON POSSESSO
In fase di non possesso il modulo è un 4-4-1/1 con le linee da 4 molto strette e vicine tra loro, oltre che ben posizionate; la difesa si alza applicando frequentemente la tattica del fuorigioco. Le punte si alternano nell’arretrare per creare superiorità numerica e densità in mezzo al campo, costringendo spesso gli avversari a forzare la giocata, grazie alla pressione esercitata. Proprio il pressing che inizia dagli attaccanti è una delle caratteristiche più evidenti nell’interpretazione della gara e garantisce un’elevata quantità di palloni recuperati, grazie all’aggressività dei centrocampisti centrali e degli esterni, molto abili nel chiudere le linee di passaggio avversarie.

TRANSIZIONE OFFENSIVA
In questa fase di gioco Carolina Morace predilige la giocata in verticale verso gli attaccanti, abilissimi nei movimenti preventivi, nell’attaccare la profondità e nell’andare velocemente al tiro. La chiusura delle linee di passaggio avversarie creata dalla superiorità numerica in zona palla, obbliga l’avversario a forzare spesso la giocata.
TRANSIZIONE DIFENSIVA
Disponendosi con un baricentro alto, è nel centrocampo avversario che il Milan spesso perde palla quando la giocata non va a buon fine.
Gli avversari trovano quasi tutta la metà campo libera per lanciarsi sullo spazio, ed è a questo punto che uno dei due difensori centrali esce a contrastare il portatore di palla avversario, mentre gli altri difensori indietreggiano a difesa della porta.

CONCLUSIONE
In conclusione possiamo affermare che Carolina Morace è riuscita in pochi mesi a dare alla sua squadra un’identità ben precisa: veloce movimento di palla, pressing e organizzazione difensiva sono le caratteristiche principali. Questo tipo di calcio molto propositivo, ma altrettanto equilibrato, ha consentito finora al Milan Femminile di occupare stabilmente le prime posizioni della classifica e, anche se sarà difficile colmare il gap con la Juventus Women, potrà certamente ambire ad un posto in Europa, a conferma della dimensione internazionale che è il marchio di fabbrica di Carolina Morace.