Durante la stagione scorsa, 2017-2018, il precedente allenatore Marcel Keizer viene esonerato a stagione in corsa, in seguito a due eliminazioni inaspettate: al terzo turno preliminare di Champions e agli ottavi di KNVB beker (Coppa d’Olanda) per mano del Twente. Poco dopo la squadra viene affidata a Erik ten Hag il quale conclude la stagione arrivando secondo dietro al PSV in campionato e centrando la qualificazione alla Champions per la stagione successiva.
Erik ten Hag ex difensore olandese, ha sempre militato in squadre di vari campionati olandesi da giocatore, ma la squadra a cui ha legato la propria carriera è il Twente, squadra con la quale ha totalizzato la maggior parte delle presenze della propria carriera da giocatore.
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo comincia la carriera da vice allenatore in Olanda restando proprio al Twente (squadra ormai nei cromosomi di ten Hag), per poi passare al ruolo di allenatore a tutti gli effetti.
Tra le panchine allenate da segnalare gli unici due anni nei quali uscì dai confini nazionali andando ad allenare il Bayern Monaco II in Germania.
Come detto, dalla scorsa stagione è stato chiamato a dirigere la panchina dell’Ajax, squadra piuttosto giovane e talentuosa, per risanare un inizio stagione piuttosto disastroso per la storia del club, riuscendo a salvare il salvabile con un secondo posto in campionato.
Con la nuova stagione 2018-2019 andiamo ad analizzare come sta progredendo la gestione di ten Hag e che mentalità è riuscito a radicare nel gioco della squadra.
Al momento è secondo in campionato a 2 punti dal PSV, secondo nel girone G di Champions a soli 2 punti dietro proprio al Bayern Monaco e agli Ottavi di finale nella Coppa d’Olanda contro il Roda.
Modulo di partenza per la maggior parte delle partite è il 4-3-3 che si tramuta in fase di possesso in un 2/4-4 nella quale i due centrali difensivi restano estranei all’azione e si rendono disponibili per la fase di scarico palla e supporto all’azione. I terzini si alzano e cercano la sovrapposizione. I centrali di centrocampo seguono l’azione e si propongono per lo scambio e triangolazioni dalla fascia avanzando il più possibile anche loro. I terzini e i centrocampisti sono i giocatori che si spostano di più per tutta la durata della partita sia in fase di possesso che in fase di non possesso.
Non Possesso:
In fase difensiva tutti i giocatori partecipano e ripiegano nella propria metà campo, per creare una situazione di densità e organizzazione nella disposizione dei giocatori, diventa un 6-4.

Transizione Negativa:
In questa fase, appena persa palla, tendono a rispettare la regola dei 6 secondi, specie se l’avversario tenta un’azione di contropiede. Se non si riesce a recuperarla, i giocatori, adottano una mentalità di pressione e occupazione delle linee di passaggio, i più vicini al portatore si avvicinano per il pressing inducendo all’errore l’avversario riducendo i tempi di decisione e le alternative per il passaggio.
Possesso:
La costruzione del gioco parte dalla difesa per allargarsi sulle fasce e sfruttare la spinta dei terzini. Quest’ultimi cercano il passaggio per la triangolazione con i centrali di centrocampo o con i laterali di centrocampo, andando molto spesso a creare una sovrapposizione e quindi la superiorità numerica nella zona di campo.

Una volta raggiunta la trequarti avversaria si cerca di consolidare il possesso mantenendo il giropalla con passaggi orizzontali, per permettere possibili inserimenti nei varchi che si creano nella difesa avversaria.
In alternativa, se gli avversari non concedono spazi, si tende a mantenere il gioco sulle fasce per cercare il passaggio filtrante verso il centro.

Da notare che il cross è l’ultima alternativa che i giocatori dell’Ajax adottano e molto raramente per cercare un colpitore di testa, al massimo un gioco aereo di sponda, dimostrano di preferire il gioco a terra. Principalmente i cross sono bassi per cercare l’inserimento da dietro per battere a rete.
Punti di Forza:
Uno dei punti di forza dei giocatori dell’Ajax è la precisione dei passaggi, infatti grazie all’enorme quantità di passaggi andati a buon fine riescono facilmente ad ottenere un’alta percentuale di possesso palla.
Un secondo punto di forza è la resistenza atletica ottenuta anche grazie all’età media dei giocatori che risulta piuttosto bassa (media 23-24 anni). Questo fattore consente di ottenere per tutta la partita una costanza nei ritmi di gioco visto che si tende a coprire tutto il campo durante le varie fasi di gioco e tutti (o quasi) i giocatori partecipano alle varie fasi.
Punti deboli:
Nonostante la rosa sia piuttosto giovane e quindi consente di avere freschezza fisica per la maggior parte della partita, l’età è anche un punto debole della squadra. Infatti l’irruenza e/o la poca esperienza, a volte genera errori dai quali gli avversari possono trarre vantaggio.
Altro aspetto che può essere considerato un punto debole è la quasi assenza di gioco aereo, come già spiegato in precedenza, specie in fase offensiva. I cross alti non vengono sfruttati per colpi di testa decisivi a rete. In fase difensiva si vedono alcuni colpi di testa in più, ma sempre per cercare un compagno che riesca a mettere la palla a terra.
Conclusioni:
Al momento l’Ajax sta costruendo per il futuro. Il fatto di avere una rosa piuttosto giovane, infatti, denota che siamo in una fase di rinnovo e crescita come organico e anche dal punto di vista dei singoli giocatori. A parte i veterani presenti (che comunque contribuiscono in maniera egregia), tutti gli altri sono giocatori talentuosi che grazie al fatto di poter giocare con regolarità e poter partecipare anche alle coppe europee, stanno arricchendo il loro bagaglio tecnico per migliorarsi e maturare per le prossime stagioni. Non per nulla 4-5 giovani titolari sono già nel mirino dei top club europei.