INTRODUZIONE
Il Bayern Monaco di Hans-Dieter Flick è una squadra che ha trovato la sua identità nel dominio del gioco in ogni suo aspetto.
I principi del tecnico tedesco sono chiari e ben si sposano con la storia recente del Bayern Monaco: il possesso del pallone è, infatti, uno strumento per mantenere il controllo della gara senza dimenticare che il fine rimane quello di attaccare in maniera efficace l’ultima linea di difesa della squadra avversaria.
Gli sviluppi con l’utilizzo delle catene laterali, orfane dei tanto cari Robben e Ribery, rimangono il grimaldello per rompere le opposizioni avversarie e raggiungere gli ultimi 20 metri permettendo al talento dei giocatori bavaresi di esprimersi in tutta la sua imprevidibilità.
SISTEMI DI GIOCO
- 4-2-3-1 (Sistema base)
- 2-4-3-1 (Fase di possesso)
- 4-2-3-1 (Fase di non possesso)
FASE DI POSSESSO
Costruzione
In fase di costruzione di gioco, il Bayern di Flick si schiera con un 2-4-3-1 di partenza che vede Boateng e Alaba al centro della difesa. I due terzini, Pavard a destra e Alphonso Davies a sinistra, rimangono larghi e molto avanzati (specialmente Davies) liberando diverso spazio a Kimmich, che parte da una posizione di centrocampista di un centrocampo a due per poi abbassarsi nella prima linea di costruzione a creare superiorità numerica già dal primo possesso. Questo movimento avviene spesso fra i due centrali che si allargano molto al suo abbassarsi o in alternativa nell’intermezzo tra centrale di difesa e terzino quando Alaba e Boateng rimangono più vicini tra loro.
Date le ottime doti tecniche di Boateng e Neuer, quando la costruzione dal basso viene impedita, non viene disdegnato il gioco diretto su Lewandoski, ottimo nel gioco aereo e a mantenere vivo il possesso, innescando gli inserimenti di Muller e delle ali pronte ad attaccare le seconde palle.

Sviluppo
Una volta superata la prima linea di pressione, il gioco dei bavaresi si sviluppa preferibilmente lungo le catene laterali, in particolare quella sinistra dove A. Davies è abile nel guadagnare metri palla al piede o nel combinare con il compagno di fascia. Gnabry e Coman sono sempre ben posizionati dentro al campo (negli halfspaces) per consentire linee di passaggio utili a oltrepassare le opposizioni dei centrocampisti e a portare via uomini dall’ultima linea avversaria. Da sottolineare l’abilità in regia di Thiago capace di trasformare palloni apparentemente coperti (ricezioni spalle alla porta) in immediate verticalizzazioni per un attacco diretto della profondità, soluzione sempre valida date le qualità tecniche dei propri palleggiatori.
Rifinitura e finalizzazione
La fase di rifinitura vede in Muller uno dei giocatori chiave di questo Bayern Monaco. Il tedesco è riconosciuto per un’intelligenza tattica fuori dal comune che unita alla libertà concessagli dal sistema di Flick permette al giocatore di svariare su tutto il fronte d’attacco facendosi sempre trovare pronto ad attaccare lo spazio concesso tra le linee avversarie o per rifinire l’offensiva bavarese una volta giunti negli ultimi 25 metri del campo. Infatti, dal cambio di guida tecnica avvenuto nei primi di Novembre sono 12 gli assist stagionali per il classe ‘89.
A presidiare la trequarti rimangono anche Gnabry e Coman (o in alternativa Coutinho, Goretska e Perisic) che come anticipato in precedenza vengono a giocare dentro al campo garantendo costanti attacchi all’area di rigore avversaria attraverso rapide combinazioni con trequartista e centravanti. Lo spazio liberato dalle due ali è attaccato, quindi, dai due terzini che a questo punto possono sfruttare la fascia per affrontare il diretto marcatore in un 1 vs 1 e ottenere con più facilità il fondo del campo.

Riuscita la percussione laterale, cross e traversoni sono gli strumenti più utilizzati dalla squadra tedesca per raggiungere il centro dell’area di rigore una volta attaccata l’ultima linea di difesa. È proprio all’interno degli ultimi 18 metri che avvengono le finalizzazioni del Bayern, che può contare sulla completezza di Lewandoski. Il polacco risulta essere il catalizzatore della manovra con 36 gol stagionali tra Bundesliga e Champions League.
Il resto dell’area rimane comunque ben presidiato dai restanti 3 riferimenti offensivi che ben si spartiscono lo spazio rimanente.
TRANSIZIONE POSITIVA
La riconquista del pallone porta spesso e volentieri la squadra di Flick ad un attacco diretto della linea difensiva sfruttando le abilità di tutto il fronte offensivo nell’attaccare la profondità. Questa situazione è favorita dal momentaneo disequilibrio che la squadra avversaria può accusare una volta persa palla sopratutto in zone avanzate del campo.
TRANSIZIONE NEGATIVA
Una volta perso il pallone, la squadra reagisce in tempi brevi cercando di riconquistare il possesso intervenendo con scalate aggressive in zona palla evitando che l’avversario possa distendersi e rendere meno efficace la pressione. Coraggiose le uscite dei centrali difensivi che rimangono alti e non si preoccupano troppo del vasto spazio concesso alle loro spalle.
La sensazione è che, se saltata la prima pressione, la squadra rimanga molto scoperta sui fianchi dove non sempre Davies e Pavard riescono a recuperare dalle loro avanzate concedendo potenziali situazioni di inferiorità numerica lasciate in responsabilità ai due centrali difensivi.

FASE DI NON POSSESSO
Pressione alta
In fase di non possesso il Bayern si schiera con un classico 4-2-3-1 che, coerentemente all’identità tattica del club, punta ad una conquista del pallone in tempi brevi e in zone alte del campo. Per raggiungere questi obiettivi è indispensabile l’apporto difensivo dei 4 giocatori più avanzati, in particolare quello degli esterni alti che, attraverso l’occupazione delle linee di passaggio pressando il portatore fin dentro al campo, possono contare sul raddoppio di Muller e Lewandoski.
Nelle fasi di pressione alta, anche i due centrocampisti schierati davanti alla difesa si alzano accorciando sui primi appoggi della squadra avversaria. La linea del fuorigioco rimane molto alta per tenere la squadra corta e pronta a difendere correndo in avanti.
Blocco medio
La squadra rimane fedele ai propri principi anche quando costretta ad abbassare il proprio baricentro, rimanendo quindi compatta e non concedendo spazi per vie centrali dove l’ottimo lavoro di marco-copro dei due centrocampisti centrali (Kimmich e Thiago) non concede imbucate nel cuore della difesa. Il contributo delle ali e del trequarti non viene meno nemmeno in questi casi dove la compattezza centrale e una corretta distanza dai compagni rimangono le prerogative.
ANALISI S.W.O.T.
Punti di forza
- Ottima distribuzione e occupazione degli spazi durante il possesso della palla;
- Aggressività;
- Flessibilità (capacità di giocare sia nel corto che attaccando direttamente l’ultima linea).
Punti di debolezza
- Concessione di spazi dati dall’avanzamento dei terzini ben oltre la metà campo;
- Linea difensiva molto alta.
Bell’articolo, molto interessante!