INTRODUZIONE
Il Bologna, in questa prima parte di campionato, è riuscito a battere squadre di grosso calibro come Napoli e Atalanta esprimendo anche un bel gioco. Tuttavia, i risultati restano altalenanti passando da prestazioni eccelse con squadre da vertice e prestazioni più scadenti con squadre che puntano alla salvezza. Infatti, attualmente si ritrova all’undicesimo posto in classifica con 27 punti, con 32 reti fatte e 33 subite.
Il Bologna, comunque, è una squadra molto ostica da battere e che mette in campo tutta la grinta trasmessa dal suo allenatore Siniša Mihajlović che, pur afflitto da una grave malattia, trasmette in campo a tutti i giocatori una grossa carica e voglia di combattere su tutti i palloni.
Verrà analizzata la partita LECCE-BOLOGNA terminata 2 a 3, con il Bologna che era in vantaggio di ben 3 reti a zero.
FORMAZIONE INIZIALE
Il sistema di base utilizzato da Siniša Mihajlović è un 1-4-2-3-1 con difesa a 4 composta da DENSWIL – BANI – TOMIYASU – M’BAYE, in mediana POLI – MEDEL e SANSONE – SORIANO – ORSOLINI a supporto della punta centrale PALACIO.
SISTEMA DI GIOCO
- Sistema di gioco di base: 1-4-2-3-1
- Sistema di gioco in fase di possesso: 1-4-4-1-1
- Sistema di gioco in fase di non possesso : 1-4-5-1
POSSESSO
Costruzione : la squadra di Mihajlovic costruisce palleggiando dal basso con i 2 centrali di difesa che si allargano e i terzini che si alzano. La regia viene affidata prevalentemente al centrale sx Bani che a sua volta, come prima intenzione, cerca il passaggio filtrante per uno dei 2 mediani centrali per superare la linea di pressione avversaria e sviluppare l’azione offensiva. Se questo non è possibile, il centrale allarga palla per i terzini, prevalentemente per il terzino sinistro M’baye.
Sviluppo : in fase di possesso palla, il Bologna sviluppa l’azione con un sistema di gioco 1-4-4-1-1 con Orsolini e Sansone che si allargano per far allargare la difesa avversaria e favorire la giocata in verticale su Soriano. Se le linee di passaggio sono oscurate dai giocatori del Lecce e non si riesce a far arrivare palla a Soriano in zona di rifinitura o sui 2 giocatori esterni Sansone e Orsolini per effettuare 1vs1 nella zona laterale, Palacio, da vertice più alto, si abbassa per favorire l’inserimento di Soriano (scambio posizionale + inserimento) in un 1vs1 centrale innescato da un lancio dal reparto difensivo. Oppure, Palacio si allarga verso l’esterno per favorire inserimento da dietro di Orsolini o Sansone sempre innescati con un lancio dal reparto difensivo.

Rifinitura : durante lo sviluppo offensivo, la zona di rifinitura viene occupata preventivamente da Soriano che però viene marcato costantemente dal mediano del Lecce Tachtsidis. Pertanto, se la giocata su Soriano non è possibile, per liberare lo spazio e favorire l’azione d’attacco, Soriano si smarca in ampiezza o si abbassa a ridosso del centrocampo così da favorire Sansone o Orsolini che convergono in zona di rifinitura centrale. Questo fa si che i 2 ricevano spesso palla senza marcatura, per poi puntare la difesa del Lecce (a volte anche in superiorità numerica).
Finalizzazione : l’attacco del Bologna cerca di superare la linea difensiva del Lecce prevalentemente con tagli di Palacio e Soriano o con 1vs1 con Orsolini e Sansone (giocatori brevilinei e bravi nel dribbling).
TRANSIZIONE POSITIVA
Appena viene recuperata palla, il Bologna preferisce ripartire velocemente e trasmettere palla in verticale dove si trovano Soriano-Sansone-Orsolini che si sono smarcati preventivamente in zona di rifinitura e pronti a puntare la difesa avversaria.

NON POSSESSO
Il Bologna in fase di non possesso si dispone con un modulo 1-4-5-1, con Palacio pronto ad iniziare il pressing alto occupandosi soprattutto dei 2 centrali di difesa. Se il Lecce, durante giro palla difensivo, trasmetteva palla a uno dei 2 terzini, immediatamente si alzavano e uscivano in pressione Sansone sul terzino destro del Lecce Rispoli e Orsolini sul terzino sinistro del Lecce Calderoni, permettendo a tutta la squadra di alzarsi e ad ogni singolo giocatore di accorciare sui corrispettivi appoggi per la riconquista immediata della palla. Distanza tra i reparti sempre corta per permettere una riconquista veloce in ogni zona del campo.
Attacco : in fase di non possesso, Palacio è il primo uomo che da il via al pressing collettivo della squadra. I terzini del Lecce, in fase di possesso palla e sviluppo offensivo, si alzavano per creare superiorità numerica offensiva. Orsolini e Sansone, secondo indicazioni di Mihajlovic, seguivano fino a ridosso della difesa l’avanzamento dei terzini di appartenenza avversari, creando a volte anche una linea difensiva a 5.
Centrocampo : Medel e Poli sono 2 ottimi incontristi che hanno come caratteristica quella di aggredire l’avversario per la riconquista immediata della palla. Il Lecce, giocando con Mancosu dietro alle due punte, a volte si inseriva per creare superiorità numerica offensiva, ma a turno veniva seguito da Medel o Poli per raddoppi difensivi e per contrastare l’inserimento del giocatore avversario.
Difesa : la linea di difesa si dispone a zona e i terzini Denswil e M’baye in fase di non possesso marcano i rispettivi avversari seguendoli fino a ridosso del centrocampo costringendo l’avversario a scaricare palla e mai a puntare la difesa. I restanti compagni di reparto effettuano diagonali corte accorciando in direzione del terzino che in quel momento marcava.
MARCATURA PUNIZIONI: a zona. Difensori + centrocampisti con aiuto di Palacio. Al limite 2 giocatori.
MARCATURA CALCIO D’ANGOLO: a uomo + Palacio vertice corto. Al limite 2 giocatori (nessuno resta alto per eventuale contropiede).
TRANSIZIONE NEGATIVA
Appena persa palla la squadra si ricompatta velocemente per poi andare subito in pressing su ogni zona del campo (pressione alta anche dei difensori laterali). Nella costruzione dal basso della squadra avversaria, il Bologna si alza velocemente andando a pressare molto alto con ben sei uomini costringendo il Lecce a lanciare e a non aver giocate pulite per i centrocampisti.

PUNTI DI FORZA
I punti di forza di questa squadra sono l’organizzazione tattica difensiva , l’intensità, la carica agonistica trasmessa dal suo allenatore e il pressing collettivo su tutte le zone del campo. Giocatori devoti alla fase offensiva si sacrificano per il collettivo e sono i primi a difendere in aiuto della squadra. Il Bologna dispone di ottimi giocatori in fase offensiva, bravi nell’ 1 vs 1 e con buone qualità in fase conclusiva a rete. Effettuano molti interscambi posizionali offensivi trovandosi spesso in zona di rifinitura senza marcatura.
PUNTI DI DEBOLEZZA
I giocatori offensivi nel corso della gara perdono lucidità sotto porta perché spendono molte energie in fase di non possesso. La squadra pressa sempre molto alta e con molte pedine. Pertanto, una squadra con buone qualità di palleggio se riesce a passare il pressing offensivo del Bologna riesce a trovare spazi e superiorità numerica in zona di rifinitura e può puntare la linea difensiva Bolognese. Il calo di tensione negli ultimi 10 minuti, la distanza tra reparti che è aumentata e il cambio modulo del Lecce da 1-4-3-1-2 a 1-4-3-3 ha permesso alla squadra di Liverani di attaccare con tutto l’organico e la difesa del Bologna sotto pressione ha subito ben 2 gol.