INTRODUZIONE
Al termine di un campionato chiuso al 14esimo posto, tra luci ed ombre, la stagione 2020-2021 del Cagliari inizia sotto la guida di un nuovo tecnico: Eusebio di Francesco. L’allenatore pescarese, dopo le prime 2 giornate, in cui era rimasto fedele al suo classico 4-3-3, decide di predisporre la squadra con un 4-2-3-1 volto a valorizzare le caratteristiche dei principali giocatori offensivi (su tutti Joao Pedro, il miglior marcatore della passata stagione, riportato in una posizione centrale). Un assetto tattico diverso, dunque, rispetto a quelli adottati prima da Maran (4-3-1-2) e successivamente da Zenga (3-4-1-2), nel corso dell’ultimo campionato.
Davanti al portiere Cragno, la linea difensiva è composta da Zappa, terzino destro dalla spiccata propensione offensiva, dai due centrali Walukiewicz e Godin e dal terzino sinistro Lykogiannis, più conservativo rispetto al compagno sulla fascia opposta. I due centrocampisti centrali sono Rog e il neo acquisto Marin, mentre sulla trequarti agiscono Nandez a destra (con compiti di copertura), Joao Pedro al centro e Sottil a sinistra, alle spalle dell’unica punta Simeone.
In generale il Cagliari è una squadra reattiva; lascia cioè l’iniziativa all’avversario per poi rendersi pericolosa in contropiede, attaccando gli spazi con i quattro uomini offensivi. In impostazione, dato che la squadra predilige la costruzione diretta, i due centrocampisti non sono particolarmente coinvolti, mentre al contrario rivestono un ruolo fondamentale nella riconquista, cercando di fare densità e riaggredire una volta persa palla. Quando la pressione va a vuoto, la squadra si allunga notevolmente manifestando evidenti carenze strutturali.
SISTEMI DI GIOCO
Sistema base: 4-2-3-1
In fase di possesso: 4-2-3-1, 3-2-4-1
In fase di non possesso: 4-4-2, 4-4-1-1, 4-3-3
FASE DI POSSESSO
Costruzione– Il Cagliari, in controtendenza rispetto a molte squadre di Serie A, predilige la costruzione diretta rispetto alla costruzione ragionata dal basso. I rinvii dal fondo sono eseguiti da Cragno o, in alternativa, da Godin, ma in entrambi i casi l’obiettivo primario è la ricerca del gioco aereo tramite il lancio lungo. Oltre agli uomini del reparto offensivo, un giocatore particolarmente cercato è il terzino destro Zappa, che si alza costantemente oltre la linea di centrocampo, mentre il terzino sinistro Lykogiannis, dall’altra parte, preferisce dare equilibrio allo schieramento, rimanendo in linea con i due difensori centrali (3-2-4-1). Nelle poche volte in cui il Cagliari sceglie di passare dai piedi dei difensori, si affida invece alle conduzioni di Walukiewicz, che sale con la palla nella sua trequarti per creare superiorità numerica, oltrepassando la prima linea di pressione avversaria.
Sviluppo– Il Cagliari è una squadra estremamente diretta. Non appena ne ha la possibilità, ricerca la verticalità attraverso passaggi filtranti e imbucate. I giocatori maggiormente coinvolti in questa fase sono Lykogiannis, quando lo sviluppo avviene a sinistra, e i due centrocampisti Rog e Marin, incaricati di collegare i reparti con la progressione del pallone. Questi ultimi agiscono posizionati ad altezze sfalsate, preferibilmente in diagonale, in modo da generare linee di passaggio pulite. Non di rado anche Joao Pedro e Nandez si abbassano per agevolare la risalita del campo.
Catene laterali– La fascia su cui il Cagliari sviluppa il maggior numero di azioni è la destra. Sfruttando il dinamismo e la capacità di intercambiarsi le posizioni di Zappa e Nandez, oltre all’ottima intesa tra i due, la squadra sarda riesce con frequenza a disordinare lo schieramento difensivo avversario. Non è raro, infatti, che Zappa cerchi lo smarcamento nei corridoi interni con Nandez a garantire ampiezza sulla linea laterale, oppure che il centrocampista centrale di destra (Marin) o lo stesso Joao Pedro, che svaria sul fronte offensivo, vengano in aiuto formando dei triangoli.

Rifinitura– Essendo il Cagliari una squadra pragmatica, predilige ricercare la verticalità e la finalizzazione con pochi passaggi. Quando l’avversario però non concede profondità, la squadra di Di Francesco si dispone con un 3-2-4-1 per apportare densità nella trequarti offensiva: Zappa (terzino destro) e Sottil (esterno d’attacco sinistro) offrono ampiezza sulle rispettive fasce, Nandez (sul centrodestra) e Joao Pedro (sul centrosinistra) vanno a presidiare gli half spaces, mentre Simeone tiene impegnati i difensori centrali avversari. I giocatori più coinvolti negli scambi palla a terra sono Nandez, Zappa e Joao Pedro, mentre Sottil viene attivato maggiormente in isolamento 1-contro-1 sulla fascia sinistra.
Finalizzazione– Il Cagliari, attaccando prevalentemente in spazi ampi, cerca di concludere l’azione nel minor tempo possibile, per fare in modo che la difesa avversaria non si riorganizzi (questo implica che a volte le scelte offensive possano risultare frenetiche ed affrettate). La finalizzazione il più delle volte è dunque frutto di attacchi diretti a scavalcare la linea difensiva, con lanci verso gli attaccanti (Simeone è abile a muoversi sul filo del fuorigioco e ad aprire spazi a Joao Pedro). Il Cagliari però sa rendersi pericoloso entrando in area dalle fasce: da sinistra, con Sottil, che ama ricorrere al dribbling e al cross e da destra, con le triangolazioni tra Zappa e Nandez, come detto in precedenza. Sia Zappa che Nandez, una volta giunti sul lato corto dell’area, sono abili a mettere i compagni in condizione di tirare tramite cross e, soprattutto, traversoni bassi all’indietro (cut-back).
FASE DI NON POSSESSO
Prima azione difensiva– Il Cagliari cerca di indirizzare la costruzione avversaria su una delle due fasce, con Simeone/Joao Pedro a coprire le linee di passaggio verso il centro e a mettere pressione sul portatore, innescando le scalate dei compagni. Una volta che la palla si trova sul lato, segue coordinato in marcatura l’esterno della fascia di riferimento (Nandez a destra o Sottil a sinistra) e si alza a uomo sul regista avversario uno dei due centrocampisti (in genere Marin con più costanza di Rog).

Non sempre però i movimenti della linea difensiva riescono a seguire i reparti avanzati, pertanto la squadra di Di Francesco risulta spesso sfilacciata e con la difesa totalmente scollegata dal resto della formazione, concedendo, in zona di rifinitura, troppi spazi che possono essere esplorati ricorrendo ad un lancio lungo. Se l’avversario invece riesce ad eludere la pressione consolidando il possesso, ecco che il Cagliari ripiega, posizionandosi con un 4-4-2 (Joao Pedro in linea con Simeone) o con un 4-4-1-1 (Joao Pedro appena dietro Simeone).
Analisi del centrocampo e lateralità– Lo scaglionamento difensivo del centrocampo prevede Marin ad alzarsi in pressione/marcatura e Rog a coprire la zona alle spalle del rumeno. In situazione di palla laterale al terzino destro avversario, il Cagliari attua uno scivolamento con Sottil ad alzarsi in pressione sul terzino e Nandez a stringere verso il centro dalla fascia opposta, formando così un 4-3-3. Nandez è molto attivo anche nel portare raddoppi in aiuto a Zappa, che se in fase di possesso manifesta apprezzabili capacità offensive, in quella di non possesso evidenzia invece notevoli difetti nel posizionamento e nella difesa 1-contro-1.
Linea di difesa– Il centrale più predisposto ad uscire dalla linea per tentare l’anticipo è Walukiewicz, mentre Godin preferisce dare copertura (con Lykogiannis a stringere la diagonale).
TRANSIZIONI
Transizione offensiva– Appena recuperato il pallone, i giocatori che non partecipano attivamente alla fase difensiva si smarcano preventivamente, in particolare Sottil e Joao Pedro, con l’obiettivo di lanciare rapidamente il contropiede. Quando il recupero palla avviene in zona centrale, tutti i trequartisti (anche Nandez) si propongono per attivare la ripartenza. Il Cagliari infatti ama contrattaccare immediatamente, a discapito del consolidamento del possesso.

Transizione difensiva– Una volta perso il controllo del possesso, il Cagliari è solito riaggredire l’avversario, portando diversi uomini in zona palla, mirando ad una riconquista (più raramente ricorre al fallo tattico). In caso la palla si trovi nella metà campo offensiva, uno dei due centrocampisti (in genere Marin) si alza mentre Rog gli offre copertura alle spalle. Su palla laterale è l’esterno d’attacco a lanciare il contropressing, con la punta (Simeone) ed il trequartista (Joao Pedro) a fare densità in zona e oscurando le opzioni di passaggio. Qualora il contropressing non porti ad un recupero entro pochi secondi, la squadra ripiega. Su situazione di palla persa nella propria metà campo, invece, la linea difensiva si stringe, lasciando sguarnite le fasce, e i due mediani collassano a ridosso dell’area di rigore per dare protezione al reparto arretrato.
ANALISI SWOT
Punti di forza:
– Efficacia nella ricerca della verticalità e del contropiede;
– Inserimenti in area di Joao Pedro;
– Transizioni offensive e smarcamenti preventivi;
– La catena di destra in fase di possesso (combinazioni tra Zappa e Nandez).
Punti deboli:
– Reparti scollegati, squadra allungata che permette di giocare in zona di rifinitura;
– Solidità della linea difensiva e lentezza dei due centrali;
– Tenuta difensiva e posizionamento del terzino destro Zappa (concede campo alle spalle);
– Scarsa elaborazione della manovra.