Dopo il buon Europeo in Inghilterra c’era molta curiosità intorno ad Antonio Conte; il nuovo allenatore del Chelsea ha ereditato una squadra reduce da un mediocre decimo posto e quindi bisognosa di un riscatto immediato.
Il sistema tattico di base scelto, è un 4-1-4-1 che cambia profondamente a seconda delle situazioni di gioco.
Durante la fase di non possesso la squadra tende a rintanarsi nella propria metà campo. 9 giocatori di movimento su 10 si dispongono dietro la linea del pallone mentre Diego Costa tiene impegnati i centrali difensivi avversari. Kanté invece non si limita a coprire lo spazio tra le linee ma si muove attivamente alla ricerca del pallone appena lo ritiene opportuno.
Le transizioni positive sono funzione della posizione in cui si recupera il pallone. In particolare, se il cambio del possesso avviene in zona avanzata ad opera di uno tra Hazard e Willian, si tenta un attacco diretto sfruttando le doti fisiche e tecniche dei 2 insieme a Diego Costa. Se il recupero è basso, si da inizio ad una fase di possesso caratterizzata da passaggi semplici per far salire la squadra.
Se nelle precedenti esperienze le squadre del tecnico salentino avevano fatto un uso massiccio dei lanci diretti e delle combinazioni in velocità della coppia di attaccanti, la strategia ora sembra essere cambiata. Diego Costa è ritenuto sufficiente per duellare contro i centrali avversari potendo così aggiungere un uomo a centrocampo. Il tutto è organico ad una fase di possesso abbastanza ragionata in cui l’idea è quella di avanzare insieme al pallone mediante passaggi corti e facili. La prima fase prevede un fraseggio semplice tra i due centrali, che cercano il varco per uno dei 3 centrocampisti. Nel caso in cui si trovassero in difficoltà, Kantè ha il compito di sistemarsi tra i due difensori o porsi in zona luce per facilitare l’avanzamento dell’azione.
Il possesso tende a consolidarsi sulle fasce laterali con l’interessamento attivo dei terzini che avanzano e trasformano l’iniziale 4-3-3 in un 2-3-5. A questo punto si cerca di sfruttare la superiorità numerica dell’ultima linea (teoricamente 5 attaccanti vs 4 difensori) con un cross in mezzo per un colpo di testa e la seconda palla che ne potrebbe derivare.
Avendo portato tanti uomini in avanti, nel momento in cui si perde il possesso bisogna scongiurare la possibilità di un contropiede. Si procede quindi ad un attacco immediato del nuovo portatore di palla, cercando di aumentare la densità per togliere all’avversario il tempo e lo spazio per la giocata.
La strategia richiede un grande impegno collettivo e se anche uno solo degli interpreti difetta in aggressività il contropiede può essere fatale.
In queste prime 5 partite di campionato sono stati subite 6 reti. Uno score discreto ma migliorabile soprattutto alla luce delle carenze viste col Liverpool. La difesa non ha brillato in quanto a letture e in occasione della prima rete subita si è potuto osservare una disposizione difensiva quantomeno rivedibile.
In fase di possesso la struttura posizionale sta progressivamente migliorando ma è ancora perfezionabile.
Il calendario ha riservato un inizio morbido per Antonio Conte che ha potuto così aumentare la fiducia dell’ambiente, ma il difficile viene ora e già la prossima partita contro l’Arsenal potrà dirci di più sul futuro inglese del tecnico salentino.