Analisi realizzata da Nicola Tagliapietra Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification
L’Atalanta di Gasperini, come ben si sa, ha ottenuto nelle ultime stagioni molta visibilità, riuscendo a disputare una finale di Coppa Italia mentre nel campionato ha conseguito come miglior risultato nella propria storia, il terzo posto, per tre volte di fila nelle edizioni 2018-2019, 2019-2020, 2020-2021.
Per la stagione 2021-2022, la squadra consolidata nel calcio “che conta” in Italia e in Europa, ha cambiato poco, anzi nulla, inserendo alcune pedine chiave per colmare le partenze di Romero, Gollini e Gosens, i primi sbarcati all’estero mentre l’ultimo all’Internazionale Milano.
Sono stati scelti Musso e Demiral, ai quali si sono aggiunti Koopmeiners per arricchire il centrocampo, Lovato per la difesa e Zappacosta per gli esterni, considerato anche il fermo forzato di Hateboer. In attacco, l’allenatore punta sui soliti Zapata e Muriel, lasciando partire Lammers verso l’Eintracht Francoforte.
Dopo la prima parte di stagione, ci si aspettava una seconda parte come quelle vissute negli anni precedenti ma, gli infortuni e gli errori arbitrali hanno a poco a poco allontanato la squadra bergamasca dalle prime posizioni della classifica.
Ad esempio Zapata in primis ha dovuto dare forfait per un mese e mezzo tornando a inizio febbraio, Ilicic dopo un ottimo inizio di campionato è tornato a soffrire dello stesso malessere avuto un anno prima (depressione), a cui si sono aggiunti gli infortunati Toloi, Maehle, Pezzella, Malinowskyi, Pessina, Pasalic.
Nelle ultime quattro partite di campionato giocate ha solamente raccolto tre punti.
Un primo passo falso nello scontro Champions in casa contro il Napoli, una seconda sconfitta per 2 a 1 al Mapei Stadium contro il Sassuolo, l’ennesima sconfitta con l’Hellas Verona, sempre davanti al proprio pubblico, complice forse di una squadra emotivamente stanca, dopo aver visto sfumare tutti gli obiettivi stagionali.
L’unica vittoria è stata in casa del Venezia, lasciando sorpresi un po’ tutti, che si aspettavano forse una ri-partenza del campionato come quella degli scorsi anni.
Questo percorso altalenante, ha comunque influenzato anche il suo cammino europeo.
Dopo esser uscita dai gironi di Champions, elimina l’Olympiakos ai sedicesimi-spareggio e il Bayer Leverkusen agli ottavi di Europa League, finendo poi per perdere contro il Lipsia, allenato da Domenico Tedesco.
INTRODUZIONE
La partita analizzata è Atalanta-Bayer Leverkusen, match il quale la formazione Bergamasca di Gasperini è riuscita a vincere per ben 3 reti a 2 e ad ottenere la qualificazione per il turno successivo di Europa League (eliminata successivamente ai quarti di finale contro il Lipsia, pareggiando per 1-1 in Germania e perdendo 2-0 in casa).
Gasperini rilancia Malinovskyi e Muriel dal 1′, in difesa preferisce Djimsiti a Palomino e in mediana schiera in contemporanea Koopmeiners, De Roon e Freuler, con il terzo leggermente più arretrato dei due compagni, in un 3-5-2, che si trasforma in 3-1-4-2. Sulle corsie corrono Hateboer e Zappacosta.
I tedeschi utilizzano il loro classico 4-2-3-1. In attacco c’è Alario, data l’assenza di Schick: in pratica, tutte e due le squadre sono senza i loro bomber di riferimento, il ceco e Zapata. In più, il Leverkusen ha Demirbay squalificato.
SISTEMA DI GIOCO
L’Atalanta si è disposta in campo con un sistema di gioco 3-4-2-1, con Koopmeiners e Malinovskyi dietro l’unica punta Muriel. Il quartetto di centrocampo è composto da Zappacosta, De Roon, Freuler e Hateboer. Difesa a tre formata da Djimsiti, Demiral e Toloi, in porta Musso.
In fase di possesso l’Atalanta si dispone in campo con un modulo di tipo 3-4-1-2, con Koopmeiners che rimane sulla linea della trequarti e davanti in coppia con Zapata si posiziona Malinovskyi. In casi particolari della gara, specialmente quando il Bayer Leverkusen in campo ha l’attaccante Alario, Demiral si stacca dalla linea difensiva creando così un 1/2-4-1-2.
In fase di non possesso, il modulo offensivo della Dea si trasforma in un blindato 5-3-2 con gli esterni che diventano terzini e uno dei due centrali che si abbassa fino a diventare un “libero” aggiunto. Si può notare il 5-3-1/1 con Muriel che non partecipa alla fase difensiva attivamente ma pronto a uno smarcamento preventivo. Stessa cosa viene ripresa dopo il 77’ quando Muriel viene fatto uscire al posto di Miranchuk.
La fase di non possesso è caratterizzata da una forte aggressività e da marcature ad uomo molto stringenti: ecco perché tutti i difensori atalantini sono calciatori dotati di grandi doti atletiche. Le transizioni negative sono molto frequenti e spesso il “ritirata” dettato dal tecnico non è svolto propriamente a dovere.
Sistema di partenza: 3-4-2-1
Fase di possesso: 3-4-1-2; 1/2-4-1-2
Fase di non possesso: 5-3/2; 5-3-1/1
FASE DI POSSESSO
COSTRUZIONE:
l’Atalanta rispetto agli anni precedenti, utilizza due schemi per uscire dalla pressione iniziale della squadra avversaria e per diventare offensivi portando più persone possibili nella metà campo rivale.
Lo schema principale utilizzato contro il Bayern è quello di saltare la prima pressione avversaria e cercare direttamente i due attaccanti. Malinovskyi infatti si alza dalla linea della trequarti per far coppia con Muriel in attacco.
Infatti una qualità di Musso è il rinvio lungo verso gli attaccanti che non si trovano mai centralmente al campo, ma si posizionano tra il terzino e il difensore centrale.
I due riescono ad avere la meglio sugli scontri aerei e quando avvengono sono in grado di trovare i centrocampisti e a portare più giocatori possibili nella metà campo avversaria.

Nei momenti in cui la Dea ha il controllo della partita invece, si costruisce dal basso, facendo iniziare l’azione ai tre difensori che si allargano e scambiano il pallone con uno dei centrocampisti: Freuler solitamente, ma anche Koopmeiners, si abbassano per ricevere palla, o se il centrocampista viene seguito a uomo, si passa per gli esterni.
SVILUPPO:
Il metodo più utilizzato per sviluppare l’azione è quello di sfruttare le fasce laterali. L’Atalanta costruisce dei triangoli composti da Difensore centrale-Esterno-Centrocampista Centrale/Trequartista/Attaccante nel tentativo di creare superiorità su un lato di campo e per poter poi attaccare la profondità nello spazio formato alle spalle dell’esterno.
Da sottolineare anche l’intercambiabilità di posizione tra il centrocampista e il difensore (esempio Freuler-Toloi) con quest’ultimo che ha anche la possibilità di poter spingersi in attacco.
Se la strategia offensiva non ha ottenuto un risultato positivo, il pallone viene riportato verso la zona centrale del campo (giro-palla) e vengono attuate due ennesime tattiche:
- si tenta il ribaltamento di fronte per l’esterno opposto;
- si tenta di verticalizzare verso la zona di rifinitura e con degli scambi molto rapidi di superare la linea difensiva.
LATERALITA’ OFFENSIVA:
La squadra bergamasca sfrutta molto le fasce laterali per creare occasioni e portare più calciatori nella metà campo avversaria.
Infatti, quando avviene il recupero del pallone nella propria trequarti campo, i primi ad essere cercati sono proprio gli esterni, i quali subito sanno già i movimenti da eseguire. Un esempio è Djimsiti che gira palla esternamente verso Zappacosta e con Muriel che arretra, così da formare un triangolo. Successivamente l’attaccante scarica la palla al trequartista o al centrocampista centrale di riferimento, mentre l’esterno si porta già verso la metà campo avversaria. In questo momento uno dei centrocampisti arretra sulla linea difensiva permettendo, così l’avanzata di uno dei difensori. Solitamente arretra Freuler, mentre ad alzarsi sono specialmente Demiral o Toloi.
Proprio per questo motivo, l’Atalanta predilige l’uso di difensori, compresi gli esterni, dotati di buone capacità atletiche, specialmente la velocità, perché in caso di errore in fase di avvio dell’azione, devono essere molto rapidi a recuperare la posizione.
RIFINITURA:
Gli uomini di Gasperini trovano molto spazio in quel frangente, zona occupata principalmente dai trequartisti, dalla punta di ruolo o dai centrocampisti che ricercano lo spazio per poi finalizzare. Un attaccante mobile come Muriel è molto bravo a cercare quella zona del campo che, con la sua velocità e tecnica, riesce sia ad attaccare la profondità, che a rientrare per appoggiarsi ad un compagno.
FINALIZZAZIONE:
La squadra utilizza vari modi per finalizzare l’azione.
Il metodo più utilizzato, è quello di sfruttare le doti balistiche degli attaccanti e dei trequartisti, in particolare Malinovskyi, Muriel e Koopmeiners che riescono a crearsi lo spazio per il tiro ricorrendo a triangolazioni, tagli, passanti e anche appoggi dettati dagli esterni o dai compagni che si trovano spalle alla porta.
Essendo la gran parte delle azioni sviluppate dalle fasce laterali, i cross sono un’ulteriore arma utilizzata, alla ricerca degli uomini che affollano l’area.
Infatti, si crea densità con l’inserimento dei 2 trequartisti, della punta e di un centrocampista o dell’esterno opposto all’azione.
FASE DI NON POSSESSO:
PRIMA AZIONE DIFENSIVA DELLA SQUADRA:
Il pressing è la chiave della squadra nerazzurra, per questo non si danno spazi per una costruzione avversaria. Tutti si muovono con indicazioni ben precise cercando di stare ben compatti e ridurre gli spazi tra attacco e difesa con i difensori che si portano occasionalmente sulla linea mediana del campo. A dare “l’esempio” del pressing sono proprio la coppia Muriel – Malinovskyi che si posizionano sulle linee difensive per aggredire istantaneamente i difensori avversari.

GIOCO DIFENSIVO A CENTROCAMPO:
Il ruolo dei centrocampisti è il culmine del credo di Gasperini. Infatti, l’allenatore è molto attento e sa che la costante presenza a centrocampo è determinante per non lasciare che gli avversari riescano a sorprendere la difesa atalantina. Per questo, si hanno delle marcature a uomo sull’uscita del pallone con i due centrocampisti centrali che, inizialmente giocano in linea e vicini tra di loro, e insieme a Koopmeiners (trequartista) si stanziano formando un triangolo sui due mediani avversari con al vertice Freuler che segue il trequartista centrale, in modo da poter andare in pressing sul portatore di palla.
LATERALITA’ DIFENSIVA:
Il modo di aggredire l’avversario, è fortemente attuato anche sulle corsie laterali. Anche gli esterni contribuiscono al pressing, infatti i terzini avversari che ricevono palla vengono subito assaliti e di conseguenza, la squadra, si ripiega sul lato del campo, andando in pressione sul portatore. In questo modo costringono così l’avversario o ad un rilancio forzato o ad un passaggio all’indietro verso il portiere o al difensore centrale che si stacca dalla linea.
ATTEGGIAMENTO LINEA DIFENSIVA:
La difesa si schiera con una linea di copertura a 5 molto compatta con Demiral o Djimsiti a uomo su l’unico attaccante centrale. Molto spesso Demiral si stacca dalla linea difensiva per formarne una seconda così da intervenire per correggere, anticipare e/o sfruttare errori avversari.

TRANSIZIONI:
OFFENSIVA:
Durante le fasi iniziali e centrali della partita l’Atalanta, appena recuperata palla, cerca un contropiede veloce, attraverso una costruzione centrale con triangolazioni rapide o sulle fasce laterali attraverso lanci per gli esterni.
Molto bravo a creare tale situazione è Rafael Toloi che possiede ottime qualità di anticipo e successivamente riesce a far ripartire la squadra con azioni offensive.
E’ anche vero che nelle fasi finali, l’Atalanta preferisce consolidare il proprio possesso.
DIFENSIVA:
Dopo aver perso il possesso del pallone, i giocatori della Dea optano per una copertura, evitando quindi di ri-aggredire l’avversario per un recupero immediato del pallone. Il più delle volte avviene quando la squadra avversaria recupera il possesso sulle corsie laterali.
ANALISI SWOT:
PUNTI DI FORZA:
Sicuramente il principale aspetto positivo dell’Atalanta di Gasperini è la fase offensiva, dove si registra una densità ed una capacità di non dare punti di riferimento davvero impressionanti. A questo si aggiunge la grande duttilità dei suoi interpreti, in grado di ricoprire ruoli e personalizzare i compiti secondo quanto dettato dal tecnico. Pessina, Pasalic, De Roon e Freuler davanti alla difesa, così come Malinovskyi e/o Koopmeiners terminale offensivo, sono solo alcune delle varianti inattese della Dea. L’Atalanta valorizza moltissimo l’attacco sulle fasce laterali, nel quale per portare più giocatori nella metà campo avversaria, utilizza molto la tattica dei singoli giocatori, come i trequartisti oppure la fisicità degli attaccanti.
Da tenere conto anche l’ottima fase difensiva. Infatti la squadra ha buoni meccanismi difensivi: giocatori capaci di anticipare il passaggio all’attaccante avversario, capaci di anticipare l’azione e staccarsi dalla linea difensiva, e/o seguire le marcature a uomo.
PUNTI DI DEBOLEZZA:
Il principale punto debole è il contro-pressing avversario: in caso di transizione negativa con perdita del possesso palla o di contropiede rapido, la squadra spesso non riesce a ricompattarsi in tempo e lascia i tre centrali difensivi all’uno-contro-uno o addirittura in inferiorità numerica. Proprio perché anche i centrali di centrocampo accompagnano l’azione, nel caso uno dei due perda palla, la squadra è sbilanciata e non in grado di gestire una controffensiva rapida. Non a caso l’Atalanta è quasi sempre quella che segna di più, ma subisce anche di più. Un’ulteriore aspetto carente è in fase offensiva. La squadra bergamasca infatti utilizza molto meno lo spazio centrale o comunque, avendo i trequartisti che si allargano molto, non ha oltre a Pasalic (o quando in forma Pessina), la continuità di aggredire lo spazio centrale al campo in fase di possesso.