Analisi realizzata da Cristiano Fubiani, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification: https://www.elitefootballcenter.com/prodotto/longomatch-fast-track/
Il Benfica è attualmente la squadra leader della Liga Portugal con 68 punti in classifica (10 di distacco sulla seconda), frutto di ben 24 risultati utili (22 vittorie e 2 pareggi) e di una sola sconfitta in campionato. Le statistiche della Liga parlano chiaro: il Benfica segna una media di oltre due reti a partita (66 all’attivo) e ne incassa 0,56 a gara (solo 14 quelle subite). Conta nelle proprie file i due giocatori più prolifici del campionato, Joao Mario e Ramos, rispettivamente capocannoniere e vice del torneo con 17 e 16 reti. Il Benfica è stato eliminato ai rigori ai quarti di finale della Taca de Portugal dal Braga, mentre ha raggiunto i quarti di finale di Champions League (dove se la vedrà con l’Inter) al culmine di un cammino caratterizzato dal raggiungimento del primo posto, senza sconfitte, nel girone eliminatorio con PSG, Juventus e Maccabi Haifa, e dalla doppia vittoria agli ottavi di finale contro il Cercle Brugge (7-2 il punteggio aggregato nei due match). É una squadra in ottima forma, che gioca un calcio brillante, dinamico e che non corre troppi rischi in difesa. Ha un tasso tecnico medio dei giocatori elevato. É una squadra molto prolifica, dotata di un gioco corale sia in campionato che in Champions, dove ha mandato spesso a rete anche i suoi centrocampisti. Oltre all’attaccante centrale Ramos, che si muove molto sul fronte avanzato, gli spazi sono spesso attaccati sia dal rifinitore Rafa Silva che dalla mezzala Joao Mario (quest’ultimo è anche il rigorista della squadra), con inserimenti spesso letali. Il centrocampo del Benfica trova copertura e “fosforo” nei due interni Florentino e Chiquinho, entrambi coinvolti nelle azioni di costruzione dal basso della squadra, con il primo sempre preciso nel dettare i tempi del passaggio filtrante al reparto offensivo e pronto nei raddoppi in fase difensiva, e il secondo più dinamico e propenso ad agire “box-to-box”, con frequenti inserimenti nella trequarti avversaria e altrettante rincorse in copertura. La difesa del Benfica è dotata di un buon tasso tecnico, grande dinamismo e senso della posizione, che la rendono uno dei reparti più solidi d’Europa. Roger Schmidt è un allenatore che gioca con quattro difensori in linea, con i due terzini molto alti a fissare le ampiezze e a fungere da invasori in fase offensiva, due centrali tecnici, veloci e forti nell’anticipo. I due interni di centrocampo partecipano alla costruzione del gioco, spesso effettuata dal basso, in un 4-2-3-1, in cui le due mezzali formano catene a tre con gli interni e i terzini. La caratteristica del gioco offensivo del Benfica è la coralità, creata sia dal movimento continuo del proprio reparto avanzato (Ramos e Rafa si propongono spesso anche a muro ai compagni dei reparti arretrati), sia dagli inserimenti dei propri centrocampisti, facilitato dal recupero aggressivo della palla o gegenpressing nelle zone laterali della trequarti avversaria.
Sistema di gioco di base: 1-4-2-3-1
Sistema difensivo: 5-3-1/1
Sistema offensivo: 2/4-3-1
FASE OFFENSIVA O DI POSSESSO
- COSTRUZIONE
Il Benfica predilige costruire il proprio gioco dal basso. Il portiere Valchodimos ha un’ottima padronanza del gioco a terra. In genere, la prima palla viene gestita da uno dei due difensori centrali (Antonio Silva o Otamendi), mentre l’interno sinistro Chiquinho si abbassa sulla linea difensiva per ricevere e fungere da play. La fase di costruzione ha uno schema fisso, che coinvolge almeno 3 difensori e 2 costruttori (3+2), in genere in due interni (Florentino e Chiquinho). Talvolta il Benfica amplia lo schema, optando per “un giro a quattro” della palla coinvolge anche i due terzini (Bah a destra e Grimaldo a sinistra), anch’essi dotati di buone doti tecniche, e lo schema si modifica in un 4+2. In fase di costruzione, sono proprio i due terzini (in particolare, quello sinistro, Grimaldo) a fissare le ampiezze a centrocampo, tenendo la squadra molto alta. Entrambi si allargano molto e salgono in fase di costruzione, finendo per agire da esterni con compiti di invasione. In fase di costruzione, non è raro notare anche l’abbassamento delle due mezzali (Joao Mario e Aursnes) o del trequartista (Rafa Silva), per venire a cercare lo scambio o l’appoggio con i compagni del reparto arretrato. La costruzione dal basso, quando non passa dai due interni di centrocampo, viene impostata direttamente dai due centrali di difesa, con passaggi filtranti oltre le linee avversarie, alla ricerca della punta centrale (Ramos) o dell’appoggio a muro dei centrocampisti che vengono incontro.
- SVILUPPO DEL GIOCO A CENTROCAMPO E GIOCO LATERALE
Il centrocampo del Benfica è schierato, formalmente, con 2 interni (Florentino e Chiquinho) posizionati davanti alla difesa, due mezzali (Aursnes e Joao Mario), incaricate di dare sostegno al gioco di catena a tre che il Benfica sviluppa sia sull’ampiezza destra che su quella sinistra. Subito alle spalle dell’attaccante centrale (Ramos), giostra invece Rafa Silva, trequartista e rifinitore molto mobile su tutto il fronte di attacco (spazia spesso da destra a sinistra), in grado però di farsi trovare anche in appoggio alla linea difensiva in fase di costruzione. Di là degli schemi di base, tutti i centrocampisti della squadra portoghese mettono in atto movimenti di interscambio continuo, non dando mai punti di riferimento fissi agli avversari. Dotati di grande dinamismo e tecnica individuale, riescono a creare spazi in profondità da attaccare: non è un caso se proprio Joao Mario è il miglior realizzatore della squadra. Uno dei movimenti tipici del Benfica è quello degli interni, e in particolare di Chiquinho, che si abbassa sempre a ricevere palla sulla linea dei difensori centrali, per poi far ripartire l’azione. Una seconda costante dei movimenti di centrocampo della squadra è quello delle mezzali che si abbassano a ricevere i filtranti verticali da parte degli interni o dei difensori centrali, per favorire appoggi a muro su un compagno che accorre da dietro oppure aprire per il gioco in ampiezza sui terzini. In fase offensiva il centrocampo del Benfica mantiene sempre almeno tre uomini in zona palla, tutti molto vicini: uno pronto ad attaccare la linea avversaria e altri due in appoggio o scarico. Lo sfruttamento delle catene laterali è la terza costante del gioco di centrocampo della formazione lusitana. Sull’ampiezza sinistra, il terzino Grimaldo si trasforma quasi sempre in un esterno invasore, chiedendo la copertura di Aursnes o di Chiquinho.

Su questo fronte di campo sia la mezzala che l’interno sinistro formano la catena a tre, che porta spesso i terzini a guadagnare spazi in ampiezza da sfruttare per cross o traversoni. Il movimento di Aursnes è quello che agevola gli inserimenti di Grimaldo: il giocatore norvegese si accentra spesso nell’half space della trequarti avversaria, per lasciare campo a Grimaldo sull’esterno. Anche Chiquinho ha doti tecniche e velocità da trequartista, tanto che tocca a lui spesso alternarsi ai compagni negli inserimenti offensivi. A destra la catena a tre è costituita invece da Florentino, Joao Mario e Bah. In questo caso, la maggiore propensione offensiva di Joao Mario rispetto all’omologo Aursnes, costringe l’interno di destra (Florentino) a tenere una posizione di maggior copertura, quando il terzino o lo stesso Joao Mario si spingono in avanti. Anche in questo caso, le azioni più pericolose del Benfica nascono da triangolazioni, appoggi e ripartenze, o sovrapposizioni sulle ampiezze, concluse con traversoni (spesso dei “cut-back” o appoggi diagonali arretrati) per gli inserimenti di Ramos, Rafa Silva o Joao Mario. Una delle spiccate qualità del gioco di centrocampo della formazione di Schmidt è quella del palleggio, del cambio gioco rapido e delle verticalizzazioni verso Ramos, oltre alla capacità di molti dei suoi giocatori di saltare i diretti avversari con dribbling o azioni in velocità.
- RIFINITURA
Il grande movimento dei centrocampisti tende a creare sempre situazioni di superiorità numerica in zona di rifinitura, dove il Benfica mantiene sempre uno o due uomini in fase di possesso. In quella zona di campo, la squadra costruisce le sue azioni più pericolose. Uno dei giocatori scelti per presidiare questa zona è Rafa Silva, che con la sua velocità e imprevedibilità è in grado sia di saltare il diretto avversario che di duettare in spazi stretti con Ramos, Joao Mario o di lanciare a rete i due terzini. Nel suo movimento perpetuo, Rafa Silva cerca spesso di abbassarsi verso metà campo per portare fuori zona il proprio marcatore e creare spazi alle proprie spalle, dove le mezzali si inseriscono tra le linee. Anche Aursnes si spinge in zona rifinitura e lo fa sistematicamente in appoggio per le triangolazioni in velocità o per le sovrapposizioni sull’ampiezza sinistra.
- ATTACCO ALLA LINEA
L’attacco linea del Benfica ha due dinamiche costanti: la prima è quella basata sulle verticalizzazioni veloci effettuate dagli interni di centrocampo Florentino e Chiquinho su Sergio Ramos, giocatore forte fisicamente e veloce, in grado di sfruttare il gioco in profondità, soprattutto contro avversari con schieramento alto a ridosso del centrocampo. In questo gioco di verticalizzazioni, palla a terra, si inseriscono anche Joao Mario e Rafa Silva, approfittando del fatto che Ramos porta via di solito un paio di difensori in marcatura. Proprio Rafa Silva detta i tempi della manovra offensiva, abbassandosi sulla linea di centrocampo in appoggio agli interni e poi invertendo la linea di corsa per puntare a rete. La seconda costante di attacco alla linea del Benfica è quella che corre sulle ampiezze (Bah e Grimaldo), dove i due terzini trovano spazi grazie ai movimenti verso l’interno da parte delle mezzali, trasformandosi così in esterni invasori e riuscendo spesso ad arrivare al traversone o al cross dal fondo. Grimaldo è dotato inoltre di un ottimo tiro, che sfrutta anche sui calci di punizione.
Costanti offensive:
Costruzione bassa 3+2
Sviluppo del gioco su catene laterali a tre
Terzini invasori
Attacco linea con verticalizzazioni veloci
Inserimenti centrocampisti
FASE DIFENSIVA O DI NON POSSESSO
- PRIMA PRESSIONE
Il Benfica pratica un pressing di prima linea che parte da Rafa Silva, incaricato di aggredire il primo portatore di palla, con Ramos che si occupa invece di bloccare eventuali scarichi verso gli esterni o il portiere. Il movimento di Rafa Silva detta i tempi all’azione di pressing voluto da Schmidt, che innesca anche l’uscita delle mezzali Aursnes e Joao Mario sui terzini e quella di Bah e Grimaldo sugli esterni avversari. Grazie a questo movimento aggressivo, ma sincronizzato, l’intera linea di centrocampo avanza assieme alla difesa, contribuendo a tenere i reperti corti ma ben collegati. Gli interni di centrocampo sono sempre disposti in eventuale raddoppio sugli esterni avversari. Questa azione di pressing inizia molto alta e viene condotta da almeno 3 o 4 giocatori in contemporanea (Silva-Ramos-Aursnes-Grimaldo a sinistra; Silva-Joao Mario-Florentino-Bah a destra). Di preferenza, il Benfica accentua l’aggressività di questa azione quando la palla raggiunge le ampiezze difensive nella trequarti avversaria. I giocatori creano una “gabbia” a quattro, dalla quale è difficile uscire. Questo tipo di strategia viene mantenuta anche quando la squadra passa in vantaggio.

- DIFESA CENTRALE DEL CENTROCAMPO
Il centrocampo del Benfica mostra un ottimo equilibrio tra vocazione offensiva e compiti di copertura. I due interni hanno caratteristiche diverse: più brevilineo, veloce e imprevedibile Chiquinho, più fisico, forte nei contrasti e di copertura Florentino. Entrambi hanno un triplice ruolo: 1) quello di play in costruzione, 2) quello di collegare difesa e centrocampo avanzato, 3) quello di stringere gli spazi, serrare le fila e proporsi sempre in raddoppio ai terzini o ai centrali difensivi. La fluidità del gioco della squadra si nota anche nella fase difensiva a centrocampo. La costante spinta in avanti di Grimaldo e Bah, induce infatti all’abbassamento della linea di gioco dei due interni, che spesso si trovano a gestire palloni sulla propria linea difensiva. Florentino mostra ottime doti di interditore, senso della posizione sulle linee di passaggio avversarie. La formazione lusitana può inoltre contare sulle costanti coperture delle proprie mezzali. Sia Joao Mario che Aursnes sono incaricati di fermarsi in copertura quando o Chiquinho o Bah o Grimaldo si spingono in avanti, garantendo sempre la presenza di almeno tre uomini in mezzo al campo, che non marcano a uomo ma pressano senza sosta. Una delle costanti della difesa del centrocampo centrale è quella di ricreare superiorità in zona palla, mediante uno schieramento a quattro attorno al portatore di palla, con blocco degli appoggi.

- DIFESA LATERALE
Il Benfica concentra gran parte delle proprie azioni di riconquista palla proprio sulle ampiezze, da dove è per lei più facile ripartire in velocità. Nel gioco fluido, fatto di interscambi, voluto da Schmidt, la squadra utilizza gli stessi giocatori che guidano la fase di sviluppo laterale anche in quella difensiva. Grimaldo, finto terzino, diventa esterno di centrocampo, salvo poi formare il quarto uomo delle difesa quando gli avversari attaccano. Sul suo lato intervengono in copertura sia Chiquinho che Aursnes, con Florentino in raddoppio di marcatura. Grimaldo a destra e Bah a sinistra, quando impegnati in fase difensiva, escono molto forti sull’esterno avversario e questo richiede a chi copra lo loro zone di scegliere bene i sincronismi nelle scalate. Il gegenpressing voluto da Schmidt ha infatti come scopo l’immediata riconquista della palla e le fasce sono proprio la zona nella quale l’azione di pressing del Benfica si intensifica. Qui, la squadra tenta di creare una vera gabbia (spesso composta da quattro giocatori), per bloccare ogni linea di passaggio e di scarico alla squadra avversaria. La densità creata in zona palla, consente poi appoggi veloci per far ripartire le mezzali o l’attaccante centrale
- LINEA DIFENSIVA
La difesa del Benfica si schiera, sulla carta, con 4 giocatori. Due centrali dalle caratteristiche diverse: il centrale di destra (Antonio, 66) molto dotato fisicamente, tecnico e bravo nell’anticipo; il centrale di sinistra (Otamendi, 30), capitano potente e leader di reparto, forte nei duelli aerei, aggressivo, veloce, con forte senso della posizione e grande temperamento. Il terzino destro (Bah, 6), veloce e abile nel dribbling, gioca leggermente più in linea con in compagni di reparto rispetto a quello di sinistra (Grimaldo, 3), dotato di ottima corsa, buona tecnica e buon tiro, che tende a fissare molto in alto l’ampiezza sinistra, fungendo spesso da invasore nella metà campo avversaria. In fase difensiva, come detto, Grimaldo torna a formare la linea a quattro di partenza. Una difesa disposta su un’unica linea, piatta, su diagonale corta, che sta molto stretta in fase di non possesso, che non marca a uomo ma copre, che applica la tattica del fuorigioco, assorbendo gli inserimenti avversari, ma poi lasciandoseli alle spalle e che gioca spesso d’anticipo, grazie all’ottima scelta di tempo di Antonio Silva e alla grinta di Otamendi. Quando la squadra avversaria parte in contropiede, la linea difensiva scappa verso la porta ma si arresta circa 10 metri fuori dall’area di rigore, per consentire a uno dei due centrali (in genere, Antonio Silva) di rompere la linea e contrastare su linee verticali. La linea dei difensori si posiziona piuttosto alta, allo scopo di tenere corti i reparti. Gli interni Florentino e Chiquinho vanno spesso a formare il quinto e il sesto uomo a supporto, durante la fase difensiva e il portiere Valchodimos assume talvolta la posizione del portiere-libero. L’assortimento di difensori tecnici, veloci e potenti fisicamente, rende il reparto arretrato del Benfica uno dei meno battuti d’Europa.
Costanti difensive:
Gegenpressing a centrocampo
Difesa a 4 piatta schierata su una linea di copertura
Prima pressione/Pressing alto e aggressivo sulla trequarti
Reparti corti
Transizione Offensiva e smarcamenti preventivi
- TRANSIZIONI OFFENSIVE
Grazie al proprio pressing a tutto campo, il Benfica cerca sempre di creare situazioni di superiorità numerica per la riconquista veloce della palla, soprattutto nella trequarti avversaria, da dove si liberano gli inserimenti in velocità degli esterni e del reparto avanzato. Una volta riconquistata palla, la squadra riparte con una rapida rete di appoggi (massimo 3), per poi cercare la verticalizzazione immediata verso le punte. L’azione riparte spesso da Forentino, Aursnes o Rafa Silva, con Ramos (oppure lo stesso Rafa Silva) in smarcamento preventivo (talvolta nella propria metà campo) sul fronte di centro-destra dell’attacco.
Transizione Difensiva e chiusure preventive
Quando il Benfica perde palla, soprattutto nella zona mediana del campo o sulle fasce, i giocatori in zona creano subito densità ed escono forte sul portatore di palla, chiudendo lo spazio di gioco, bloccando tutti gli appoggi e gli scarichi, nel tentativo di riconquistare immediatamente la sfera. Anche nelle situazioni di contropiede avversario, la squadra mantiene sempre almeno due giocatori in copertura. Normalmente, si tratta di Antonio Silva e Otamendi, che fanno buona guardia nelle retrovie. La caratteristica del gioco in transizione difensiva del Benfica è però, ancora una volta, la coralità e il grande coinvolgimento di tutti i giocatori, disposti a rientrare in velocità per dare man forte al reparto arretrato.
ANALISI SWOT
Punti di forza: grande solidità del reparto difensivo, buona attitudine dei terzini a trasformarsi in esterni di spinta, elevato tasso tecnico medio dei giocatori, grande aggressività nella riconquista della palla, capacità di verticalizzazione immediata del gioco, grande fluidità negli interscambi dei centrocampisti, ottima copertura del centrocampo in fase difensiva, grande rapidità e capacità di saltare l’uomo dei centrocampisti, elevata capacità di andare a rete.
Punti di debolezza: Soffrono le azioni di rimessa che tagliano il centrocampo diagonalmente e, in particolare, le incursioni sull’ampiezza sinistra, dove Joao Mario copre meno rispetto ad Aursnes. L’eventuale ritardo nei sincronismi delle scalate durante le azioni laterali di riconquista palla potrebbe aprire vuoti al centro del campo, con spazi attaccabili dagli avversari. Il gioco di riconquista palla immediato (gegenpressing) è molto dispendioso.
Opportunità: Il modulo di gioco, basato su aggressività, tecnica, velocità e automatismi, consente a ciascun giocatore di poter partecipare in modo attivo alla manovra. Quello del Benfica è un gioco corale e spumeggiante, che si scosta molto da vecchio gioco lento alla portoghese.
Minacce: La forte vocazione offensiva dei terzini, che spingono, ma partecipano in modo decisivo anche alla manovra laterale delle mezzali, potrebbe essere messa in difficoltà da squadre che giochino con esterni alti.