Analisi realizzata da Nicola Tagliapietra, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification
Al suo arrivo in panchina, nell’estate del 2021, Arne Slot si portava dietro un bagaglio di esperienza inversamente proporzionale alle aspettative sul suo conto. Formatosi come vice di John van den Brom all’AZ Alkmaar, aveva allenato per appena una stagione succedendo proprio al suo mentore e portando i Kaasboeren al secondo posto in Eredivisie nel 2019/2020, miglior piazzamento dai tempi dello scudetto del 2009.
Il suo usuale 4-3-3 e/o 4-2-3-1 si basa su un gioco fluido e sul possesso palla, con un approccio tipicamente olandese, che ne fa una squadra che eccelle nel gegenpressing e nel gioco offensivo. Soprattutto, il tecnico di Bergentheim è stato capace di far adattare rapidamente i giocatori a disposizione alle sue idee, riuscendo ad esaltarne le doti (su tutti Dessers, che veniva da alcune stagioni mediocri a livello realizzativo).
Quest’impostazione tattica si è trasformata in un risultato piuttosto buono: in campionato, il Feyenoord è tornato in terza posizione, dopo il deludente quinto posto di un anno prima, e oggi ha la seconda miglior difesa del torneo dietro all’Ajax.
Ma indubbiamente le cose migliori le ha fatte in Europa, con un percorso che lo ha portato ad essere imbattuto in Conference League e ad avere il miglior attacco del torneo (28 gol in 12 partite, uno in più della Roma).
Cyriel Dessers, in prestito dal Genk, è sicuramente il giocatore che subito balza di più all’occhio, ecco perché ci si sorprende nello scoprire che in realtà il suo exploit è limitato alla Conference League: per 10 gol europei realizzati, in Eredivisie ne ha segnati 9, pur comunque restando in gran parte in panchina, per lasciare posto in campo al più esperto Bryan Linssen.
In realtà, la spina dorsale del Feyenoord di Arne Slot è composta da tre nomi: il leader difensivo Marcos Senesi, il brillante regista di origine turca Orkun Kökçü, e il trequartista Guus Til, miglior realizzatore stagionale della squadra. La manovra degli olandesi passa principalmente dai piedi di questi tre giocatori.
Oltre a loro, i biancorossi presentano altri giocatori degni di attenzione. Uno su tutti, il colombiano Luis Sinisterra, imprendibile ala sinistra di piede destro presa nel 2018 dall’Once Caldas. Con 12 gol e 7 assist in stagione, Sinisterra può essere considerato l’elemento più determinante del Feyenoord e l’attaccante con le maggiori prospettive di crescita.
INTRODUZIONE:
La partita analizzata è Feyenoord-Olympique de Marseille, match il quale la formazione di Rotterdam è riuscita a vincere per 3 reti a 2 e ad essere ad un passo dalla qualificazione per la finale di Conference League (perdendo poi a Tirana contro la Roma per una rete a zero).
La squadra di Slot segna due reti tra il 18’ e il 20’, il Marsiglia risponde con Dieng e Gerson. Nulla da fare, perché alla fine la spuntano i padroni di casa: all’inizio della ripresa batte dal centro proprio l’OM, che regala clamorosamente il pallone a Dessers, offrendogli così il gol della vittoria su un piatto d’argento. Il centravanti belga, già autore dell’1-0, tocca così la doppia cifra di gol e stacca Abraham nella classifica marcatori.
Nel finale, Linsens, Dessers e Jahanbaksh mancano l’appuntamento con il 4-2, il Marsiglia getta dentro Milik e Lirola ma non riesce a portare a casa il pareggio.
SISTEMA DI GIOCO:
Ciò che salta all’occhio di tutti è l’idea di gioco proposta dal tecnico Arne Slot, olandese, ispirato sicuramente dal Totaalvoetbal di Rinus Michels degli Anni 70, soprattutto per ciò che concerne la fase di pressing. Le criticità della squadra sono chiaramente legate alla filosofia tattica: la voglia di giocare in avanti per offrire un calcio propositivo fa sì che non sempre la squadra sia attenta alle chiusure preventive o ad asfissianti marcature.

Il Feyenoord si dispone in campo con un sistema di gioco 4-3-3, con Til pronto ad alzarsi sulla linea delle ali dietro all’unica punta Dessers. I due uomini indispensabili del centrocampo sono Kökçü e Aursner. Difesa a quattro formata da Geertruida, al centro Senesi e Trauner e Malacia. In porta ci va Marciano.
In fase di possesso ci si dispone in campo con un modulo 3-1-4-2, con uno dei terzini che spinge in attacco, portando sugli esterni un 2 vs 1, mentre centralmente si presenta un meccanismo a salire: Kökçü si porta sulla trequarti, Til a questo punto, si porta a livello di Dessers.
In fase di non possesso, il modulo offensivo della squadra di Rotterdam si trasforma in un 4-2-3-1 con i terzini pronti a spingere in caso di recupero palla all’attacco. Il pressing olandese è molto aggressivo e costante tanto da indurre l’avversario all’errore. Infatti il Feyenoord porta almeno cinque uomini quasi al limite dell’area di rigore quando gli avversari costruiscono dal basso. La difesa rimane comunque molto alta per non allungare la squadra e supportare il recupero del pallone.
SISTEMA DI PARTENZA: 4-3-3.
FASE DI POSSESSO: 3-1-4-2.
FASE DI NON POSSESSO: 4-2-3-1.
FASE DI POSSESSO:
COSTRUZIONE: Marciano tra i pali, è un portiere che viene poco indotto nel giocare con i piedi per filosofia di gioco, per questo, la fase di costruzione è affidata ai due centrali di difesa, che sono i veri registi della squadra, i quali vengono aiutati da uno dei due terzini che rimane basso e uno dei mediani (nel match analizzato questo ruolo spetta a Aursner), che offrono degli scarichi semplici in caso di difficoltà.
SVILUPPO: L’impostazione dal basso avviene soprattutto dai due centrali difensivi, Senesi e Trauner: da loro passano gran parte del giro-palla del Feyenoord, in particolare dal preciso mancino del centrale italo-argentino possono nascere i maggiori pericoli, il quale, cerca con lanci lunghi, alle spalle dei difensori, i movimenti offensivi che possono generare occasioni di 1 vs 1 o 2 vs 1.
In questa fase, i due di centrocampo, Kökçü e Aursnes si dispongono quasi in verticale. Aursnes è più predisposto al ruolo di regista e si avvicina per offrire un eventuale appoggio a Senesi; Kökçü è invece più propenso a raccogliere le seconde palle e attivare le azioni offensive.
LATERALITA’ OFFENSIVA: Gli esterni offensivi sono Sinisterra e Nelson: il primo gioca a piede invertito, cosa che gli permette di entrare dentro al campo e cercare il tiro con il destro. Entrambi svolgono un lavoro tattico prezioso nell’idea di gioco del Feyenoord: oltre a essere giocatori molto rapidi e con eccellenti capacità di saltare l’uomo, creano molto scompiglio nelle fasi difensive avversarie svariando molto lungo tutta la fascia laterale. Infatti, invertono la loro posizione con i terzini per favorire spazi dovuti all’allargamento delle marcature avversarie. Specialmente Nelson gioca quasi sulla linea del fallo laterale, attirando verso di sé il marcatore; questo movimento genera spazio per Geertruida, che detta il passaggio nel corridoio interno lasciato dal compagno. La stessa cosa viene replicata a destra con Sinisterra e Malacia.

RIFINITURA: Il trequartista, Til, funge da vertice alto del triangolo di centrocampo. Egli è molto mobile e poco propenso a ricevere palla da fermo. Il suo compito non è quello di cercare l’ultimo passaggio, ma i suoi movimenti sono di difficile lettura perché svaria molto alle spalle del mediano avversario, verso la zona di campo in cui è indirizzato il passaggio, per creare superiorità numerica. Se non marcato a uomo riesce a godere di ampi spazi tra le linee.
E’ bene sapere però, parlando di “calcio totale”, in cui i ruoli non sono ben definiti, Til e Kökçü invertono spesso la posizione, e quando è il numero 10 ad avvicinarsi alla porta, i pericoli aumentano in virtù del suo buon tiro da fuori.
FINALIZZAZIONE: La fase di finalizzazione è affidata principalmente alle due ali che, sfruttando 1vs1 creano disequilibri nella retroguardia avversaria. Essi, giocando a piede invertito, possono sia puntare l’uomo convergendo verso il centro del campo e tirare in porta o tentare l’uno-due con il trequartista o il terzino e/o crossare in area.
La vena realizzativa su cui poggia il Feyenoord è inevitabilmente quella di Dessers, capocannoniere della squadra, contando tutte le competizioni, i cui movimenti si incastrano nei sistemi tattici ideati da Slot; l’attaccante belga è in grado sia di dettare la profondità, sia di venire a giocare incontro, con l’intento di lasciare spazio agli inserimenti delle rapide ali Sinisterra e Nelson.
FASE DI NON POSSESSO:
PRIMA AZIONE DIFENSIVA DELLA SQUADRA: La prima fase è dipendente dal minutaggio della gara. Nei primi minuti di partita è composta da una pressione da parte della punta e del trequartista sui difensori centrali, mentre gli esterni coprono la giocata sui terzini, in modo da indirizzare gli avversari a giocare palla lunga o per vie centrali. Verso la fine dei tempi di gioco invece gli esterni e il trequartista si schierano in linea attendendo gli avversari spesso sulla tre-quarti rivale.

GIOCO DIFENSIVO A CENTROCAMPO: Se la palla arriva coperta c’è l’immediata aggressione da parte di uno dei due mediani, principalmente Kökçü, se arriva in zona centrale, mentre a salire in pressione in zona laterale è l’ala di riferimento. In entrambi i casi c’è sempre il raddoppio del giocatore più vicino alla zona palla, mentre l’altro mediano rimane in copertura. La linea difensiva sale rapidamente in modo da mantenere corta la distanza tra i reparti e stringere il campo.
Se la palla è scoperta il corretto scaglionamento dei reparti permette ad uno dei due centrocampisti di uscire in marcatura, allo stesso tempo rimangono in copertura l’altro mediano e uno dei centrali di difesa.
LATERALITA’ DIFENSIVA: Sia le due ali, Nelson e Sinisterra, sia i terzini Geertruida e Malacia, pressanofortemente le corsie laterali. Gli esterni avversari e i centrali di difesa che si allargano per impostare il gioco, che ricevono palla dal portiere, vengono subito assaliti, e quindi il Feyenoord ripiega sul lato del campo.
In questo modo costringono l’avversario o ad un rilancio forzato o a tornare indietro verso il portiere oppure al mediano che si abbassa come ultimo uomo.
ATTEGGIAMENTO LINEA DIFENSIVA: I centrali adottano un atteggiamento di marcatura a uomo nella zona, andando anche ad attaccare con aggressività sulla linea del mediano in copertura. I terzini rimangono in marcatura sull’uomo della zona di competenza, tenendo molto stretta la linea.
Nel caso in cui un centrale spezzi la linea, si innesca un meccanismo di scalata delle posizioni da parte dell’altro centrale, del terzino e dell’ala sul lato debole.
TRANSIZIONI:
OFFENSIVA: Nella fase di transizione offensiva, il recupero palla avviene spesso nella zona centrale della metà campo rivale: la squadra tende ad una verticalizzazione immediata o per la punta, il quale attacca la profondità, oppure per il movimento del trequartista o dell’ala sul lato debole.
DIFENSIVA: In fase di transizione difensiva la squadra risulta molto aggressiva, portando immediatamente una pressione in zona palla con l’uomo più vicino per indurre all’errore l’avversario, aumentando la possibilità della riconquista palla.
CONCLUSIONI:
PUNTI DI FORZA:
- Intensità, concentrazione e verticalizzazioni continue durante la gara;
- Terzini a tutto campo, molto dinamici e molto abili nel creare superiorità;
- Abilità da parte degli esterni/ali nell’ 1vs1, mettendo in difficoltà le squadre che hanno difese lente nel raddoppio in quelle zone di campo;
- Movimenti coordinati tra i vari giocatori degli stessi reparti e non, rendendo la squadra sempre corta e stretta;
- Giocatori tecnicamente abili nel controllare la partita e dettare i tempi di gioco.
PUNTI DI DEBOLEZZA:
- Soffrono le squadre brave nel palleggio, in quanto lasciano molto campo nella fase di costruzione avversaria;
- La linea difensiva raramente manda gli avversari in fuorigioco;
- La coppia centrale è composta da giocatori molto simili, entrambi molto lenti, e data la loro propensione ad andare in marcatura in maniera aggressiva sull’uomo in zona, soffrono molto i giocatori più agili e veloci.