Analisi realizzata da Alessandro Baldoni, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification
Giovanni Stroppa è l’uomo scelto da Berlusconi e Galliani per provare a centrare l’obiettivo della Serie A, categoria mai raggiunta dai biancorossi nella loro storia. A proposito di storia del Monza il tecnico di Mulazzano ne fa sicuramente parte visto il suo passato da calciatore biancorosso, la speranza è quella di entrarci anche nelle vesti di allenatore.
Mister Stroppa per puntare alla massima categoria può contare su una rosa numerosa e molto qualitativa, nel quale è impossibile trovare un 11 titolare e i dogmi dell’allenatore lombardo sono sicuramente i cambi di posizione, l’attacco dello spazio e la ricerca del possesso per liberare giocatori nel lato debole del campo. Per comodità prenderemo d’esempio gli 11 titolari della partita analizzata, Monza-Ternana: Tra i pali troviamo uno dei portieri più promettenti del campionato di Serie B e non solo, Michele Di Gregorio, molto reattivo in mezzo alla porta e anche molto bravo nell’impostazione coi piedi. La linea difensiva formata a tre, ormai marchio di fabbrica di Giovanni Stroppa, composta da Giulio Donati, Luca Marrone e Luca Caldirola, tutte e tre centrali molto tecnici e i due braccetti che accompagnano l’azione, se ce ne fosse bisogno dando manforte fino alla trequarti avversaria. Barberis è il faro del centrocampo, primo destinatario dello sviluppo palla a terra, quest’ultimo facilitato dalle rotazioni e gli scambi di posizione tra mezz’ale e seconda punta finalizzati a creare linee di passaggi. Mezz’ale molto spesso a piede invertito, la vivacità di Andrea Colpani e i muscoli e la tecnica di Luca Mazzitelli. Gli esterni alti, o “quinti”, sono Pedro Pereira e Carlos Augusto anche se Giovanni Stroppa ha sicuramente merito nell’evoluzione del brasiliano come terzo di difesa, garantendo più gamba e un giocatore di accompagnamento in più. Come dicevamo prima la seconda punta gioca a raccordo tra centrocampo e attacco, questa posizione può essere occupata da Dany Mota Carvalho ma è ben interpretata anche da Mattia Valoti, alle spalle della punta Christian Gytkjaer.
SISTEMI DI GIOCO:
Sistema base: 3-5-2
Fase di possesso: 3-1-5-1
Fase di non possesso: 5-3-1/1
FASE DI POSSESSO:
-Costruzione e sviluppo:
Il Monza comincia sempre la propria azione con i tre difensori, potendo contare anche sulle doti tecniche del portiere, e il centrocampista centrale che si abbassa a cercare la palla. Il primo pensiero è sempre rivolto a verticalizzare sulle mezz’ali o sulla seconda punta, si sviluppa un rombo formato tra mezz’ali e attaccanti nel quale i quattro giocatori non lasciano punti di riferimento. Facendo grande densità in mezzo al campo e tramite dialoghi veloci nella trequarti centrale si possono aprire strade per andare a colpire gli avversari centralmente. Nello sviluppo le azioni non sono comunque mai codificate, la decisione individuale fa la differenza, infatti a seconda delle caratteristiche del giocatore.

-Lateralità:
Quando il Monza non trova sbocchi centrali sa anche allargare la manovra e sfruttare la lateralità, solitamente è la mezz’ala di competenza che si apre e riceve il primo passaggio mentre il quinto di centrocampo si alza per creare una catena. In questi casi il Monza comincia l’azione con due linee da 3 coprendo il campo in ampiezza. La ricerca negli attacchi laterali è sempre e comunque creare una catena di due o più giocatori (si può aprire la seconda punta) per cercare di costruire una trama di gioco palla a terra e colpire gli avversari alle spalle e negli spazi intermedi. Se la velocità di manovra non dovesse permettere di liberare un uomo il Monza cerca comunque di chiudere l’azione con un traversone in area.
-Rifinitura e finalizzazione:
Durante la rifinitura il Monza cerca di spostare le maglie avversarie con una manovra veloce per trovare varchi interni, l’azione è accompagnata da almeno 6 uomini. I due attaccanti, che possono comunque svariare per il fronte (soprattutto Dany Mota) lasciando lo spazio d’inserimento alle due mezz’ale che attaccano in tandem e lavorano sempre di catena con gli esterni, si va sempre alla ricerca di rotazione tra tre uomini. Anche il centrocampista centrale può spesso scambiarsi di posizione con gli altri centrocampisti. Proprio per questo una soluzione in zona di finalizzazione può essere anche il tiro da fuori, sfruttando le doti balistiche di alcuni giocatori. Il Monza comunque riesce a fare più male all’avversario quando arriva a crossare o a calciare in porta raggiungendo le zone intermedie del campo con un passaggio filtrante (tra terzino e difensore centrale) con un palleggio rapido e giocatori sempre in movimento.

FASE DI NON POSSESSO:
-Prima azione difensiva: In questo caso il Monza si piazza in marcatura a uomo accettando anche l’1vs1 nella propria metacampo per non far ragionare l’avversario e costringendoli ad un lancio lungo. E’ la mezz’ala destra a mettersi sulla linea dei due attaccanti per esercitare la pressione.

-Sviluppo azione difensiva:
Se gli avversari riescono a uscire dalla prima zona di pressione il Monza cerca di risistemarsi dietro la linea della palla e indirizza il fraseggio sugli esterni, con la densità in mezzo al campo cerca di evitare passaggi tra le linee. Se il possesso si sposta sulle fasce gli avversari vengono messi nella condizione di crossare, l’area è ben presidiata dai tre difensori e dall’esterno opposto che fa la diagonale per gestire la palla alta.
-Atteggiamento linea difensiva:
Quando la palla è scoperta e gli avversari riescono ad andare in campo aperto la linea difensiva scappa, aiutata dai due esterni alti che fanno la diagonale. I due braccetti di difesa cercano il posizionamento migliore al centro dell’area per respingere un eventuale passaggio, mentre il difensore centrale si occupa eventualmente di una marcatura a uomo. Il portiere, Di Gregorio, essendo molto bravo anche nelle uscite basse dà molta sicurezza in questi casi.
TRANSIZIONE:
-Offensiva:
In caso di recupero palla il Monza valuta ogni situazione tenendo conto sia del risultato che del minuto, solitamente preferisce consolidare il palleggio potendo contare su giocatori come Barberis e Mazzitelli, ma può anche scegliere di appoggiarsi sugli attaccanti o di andare in velocità con una palla lunga per Dany Mota.
-Difensiva:
Se la palla viene persa nella trequarti avversaria si cerca un recupero immediato attraverso una pressione anche individuale, se la squadra avversaria riesce a mantenere il possesso il Monza si riorganizza a centrocampo dietro la linea del pallone. Le ripartenze in verticale sono molto ben gestite dalle marcature preventive e dalla velocità dei difensori biancorossi.
ANALISI SWOT:
-Punti di forza:
-Accompagnamento braccetti (Carlos Augusto).
-Rotazioni catene.
-Punti di debolezza:
-Incisività sotto porta.
-Gioco aereo.