Analisi realizzata da Andrea Saccaro, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification
Luca D’Angelo, sulla panchina del Pisa dal 2018, ha concluso la scorsa stagione con un anonimo 14° posto.
Quest’anno la sua squadra è stata una delle grandi rivelazioni della Serie B, restando ai vertici della classifica per tutta la stagione e terminando con un terzo posto all’ultima giornata, garantendosi un posto nei playoff.
Nel primo turno il Pisa ha eliminato il Benevento, dopo aver perso 1-0 fuori casa e aver vinto 1-0 allo Stadio Anconetani, grazie al miglior piazzamento in classifica.
D’Angelo può contare su una rosa tutto sommato giovane, con alcuni elementi di esperienza che tornano sempre utili in una categoria molto impegnativa come la Serie B.
In porta troviamo Nicolas, portiere di grande esperienza, classe ’88. La sua caratteristica migliore è l’agilità, gode di grandi riflessi tra i pali, meno a suo agio nelle uscite.
I difensori centrali titolari sono Hermannsson e Leverbe.
Hermannsson è un difensore centrale islandese classe ’95, destro di piede. Le sue caratteristiche principali sono la forza fisica e l’aggressività. Presenta anche una buona velocità in relazione alla sua struttura fisica.
Maxime Leverbe, francese classe ’97, è un difensore forte fisicamente e tecnicamente valido, infatti ha molti più compiti di impostazione rispetto al compagno di reparto. Entrambi, inoltre, sono abili nel gioco aereo.
Il terzino destro è Samuele Birindelli, classe ’99, terzino moderno molto dotato sia tecnicamente che atleticamente.
A sinistra della linea difensiva troviamo Pietro Beruatto, terzino sinistro classe 1998 di proprietà della Juventus.
Anche lui ha grandi doti tecnico-atletiche e può contare su un’ottima struttura fisica.
Sulla linea di centrocampo a tre troviamo Marin, Nagy e Mastinu.
Sono tutti centrocampisti completi, molto dinamici, tecnici.
Giocatori da “box to box” perfetti per un sistema frenetico come quello ideato da D’Angelo.
Sulla trequarti agisce Ahmad Benali, arrivato dal mercato di Gennaio.
Benali è un centrocampista offensivo iper-tecnico, dotato di grande rapidità nello stretto e spesso si rivela pericoloso in ogni fase di gioco.
Gli attaccanti più utilizzati dal tecnico pescarese sono Puscas, Torregrossa e Lucca.
George Puscas è un attaccante classe ’96 in prestito dal Reading, giocatore molto pericoloso sopratutto per le sue grandi doti balistiche e possiede una buona velocità.
Un altro importantissimo rinforzo arrivato in prestito dalla Sampdoria nel mercato di Gennaio è stato Ernesto Torregrossa.
Attaccante centrale con molta esperienza anche in Serie A, dotato di grande fantasia nelle giocate e abile finalizzatore. Molto forte nel gioco aereo e sempre insidioso in area di rigore avversaria.
Lorenzo Lucca, classe 2000, è un attaccante molto forte fisicamente, grazie alla sua altezza (2,01 m) risulta sempre dominante nel gioco aereo. Nonostante la sua statura presenta anche una buona velocità e una discreta tecnica di base.
SISTEMI DI GIOCO
Base : 4-3-1-2
Fase di possesso : 4-2-2-2 | 4-3-1-2 | 4-3-3
Fase di non possesso : 4-4-2 | 4-3-3 | 4-4/2
FASE DI POSSESSO
Costruzione
Nella prima fase di costruzione della manovra, quando la palla è in possesso di uno dei due difensori centrali, due centrocampisti stanno bassi per ricevere la palla e provare a costruire l’azione palla a terra, mentre l’altro si alza al livello della trequarti per affiancare Benali ed occupare con più uomini la zona di rifinitura, formando così un 4-2-2-2 simmetrico.

I terzini in fase di costruzione stanno larghi per guadagnare ampiezza, mentre con i 4 centrocampisti il Pisa ha quasi sempre il predominio della zona centrale del campo. Tuttavia la squadra di D’Angelo non ama rischiare troppo giocando la palla a terra in zone del campo pericolose, quindi spesso alza la palla direttamente sulle punte, molto abili nel gioco aereo, per poi giocarsi tutto sulla seconda palla.
Quest’ultima soluzione viene utilizzata maggiormente quando gioca Lorenzo Lucca per sfruttare la sua grande struttura fisica.

Sviluppo e lateralità
Una volta superato il primo pressing avversario, la prima idea del Pisa è quella di arrivare in zona di rifinitura e finalizzazione il prima possibile.
I centrocampisti in questa fase si scaglionano per cercare di occupare più campo possibile, le due mezze ali si allargano per cercare di dialogare con i terzini.
Quando uno dei tre centrocampisti ha la palla, uno dei due attaccanti attacca sempre la profondità per cercare di allungare la difesa avversaria, lasciando quindi più spazio a Benali e all’altro attaccante in zona di rifinitura.
La lateralità non viene molto sfruttata dagli uomini di D’Angelo, visto che come detto prima il modulo utilizzato impone un predominio in zona centrale.
I terzini però sono sempre molto propositivi in fase offensiva, si sovrappongono sempre ad un eventuale portatore esterno e si alzano molto entrambi, cercando di sfruttare le loro qualità atletiche e tecniche.
Rifinitura e finalizzazione
La zona di rifinitura viene cercata nella maggior parte delle azioni offensive del Pisa. L’uomo più ricercato in questa zona è sicuramente Benali, sempre molto bravo a farsi trovare tra le linee e nei mezzi spazi.
Il fantasista libico, grazie alle sue straordinarie abilità tecniche risulta sempre molto insidioso in fase di rifinitura con le sue imbucate per gli attaccanti e con i suoi 1vs1. In questa fase è fondamentale anche il movimento dei due attaccanti.
Solitamente uno dei due rimane centrale per ricevere la palla, che spesso arriva direttamente dalla difesa, per giocare a muro per Benali o per l’altro attaccante che ruota intorno a lui.
La linea difensiva avversaria viene spesso saltata con un taglio da parte di uno dei due attaccanti, solitamente Puscas, che si muove in profondità verso l’esterno tra difensore centrale e terzino, muovendo così la difesa avversaria e lasciando lo spazio in area di rigore, che verrà poi occupata dall’altro attaccante e da Benali.
Un’altra arma spesso utilizzata dal Pisa è quella del tiro da fuori area, con Puscas, Torregrossa, Benali e anche i centrocampisti (soprattutto Mastinu) tutti dotati di un’ottima baliatica.
Inoltre, quando i terzini riescono ad accompagnare la manovra offensiva, si cercano ripetutamente dei cross per provare a sfruttare le ottime capacità nel gioco aereo degli attaccanti a disposizione di D’Angelo.
FASE DI NON POSSESSO
Prima azione difensiva e comportamento dei centrocampisti
La prima intenzione del Pisa è quella di non far arrivare la palla in zona di rifinitura.
Il comportamento dei centrocampisti in fase di non possesso cambia in base al portatore di palla.
Quando la palla è nei piedi di un difensore centrale avversario, gli attaccanti, il trequartista e i tre centrocampisti formano una gabbia centrale utile a chiudere tutti gli scarichi verticali e a non fare progredire la palla.
Quando invece la palla è nei piedi di un terzino, la mezz’ala di riferimento esce a pressare su di esso, facendo così scalare gli altri due centrocampisti più centralmente e facendo abbassare Benali.
I terzini raramente escono alti sul portatore, preferiscono tenere una linea compatta con i propri compagni di reparto per coprire al meglio la profondità.

Comportamento linea difensiva
La linea difensiva del Pisa risulta sempre molto compatta e con una sola linea di copertura, si abbassa molto in fase di non possesso e tiene un baricentro medio-basso. I quattro uomini schierati da D’Angelo rimangono quasi sempre in linea, le uniche occasioni di scaglionamento si verificano quando uno dei due centrali, molto aggressivi per caratteristiche, si stacca dalla linea per andare a prendere un uomo.
Anche i terzini stanno sempre stretti e in linea, lasciando il compito di uscire sul portatore esterno alla mezz’ala di competenza.
TRANSIZIONI
Transizione offensiva
La transizione offensiva è sicuramente il punto di forza del Pisa di Luca D’Angelo.
Una volta riconquistata la palla, la prima intenzione è quella di verticalizzare immediatamente cercando di conquistare più campo possibile.
I centrocampisti, dotati tecnicamente, riescono sempre ad innescare pericolosamente i due attaccanti, che spesso non partecipano attivamente al pressing di squadra cercando gli smarcamenti preventivi e di farsi farsi trovare sempre in zona luce.
Se la palla viene riconquistata in zone basse di campo, una delle due punte viene incontro e l’altra va in profondità per cercare di allungare la linea difensiva avversaria.
Mentre se la palla viene riconquistata alta, entrambe le punte attaccano la profondità allargandosi leggermente, lasciando così spazio centralmente per Benali o per l’inserimento di un altro centrocampista.
Anche i terzini, inoltre, una volta riconquistata palla accompagnano la manovra offensiva cercando di sfruttare la loro velocità.
Transizione difensiva
Se la transizione positiva è l’arma migliore del Pisa, quella negativa è sicuramente un punto debole della formazione toscana.
La squadra di D’Angelo soffre quando perde la palla e porta tanti uomini in avanti subendo un contropiede veloce, visto che spesso gli attaccanti non tornano ad aiutare e i centrocampisti non hanno molte doti di interdizione.
Quando invece si perde palla e l’avversario consolida il possesso, non viene quasi mai eseguito un primo pressing aggressivo per la riconquista immediata ma si cerca di non far progredire la palla chiudendo gli scarichi verticali.
I difensori centrali rimangono molto aggressivi e cercano sempre l’anticipo.
ANALISI SWOT
Punti di forza
– Transizioni offensive
– Qualità nel reparto offensivo
– Squadra molto forte fisicamente e atleticamente
– Terzini molto validi in tutte le fasi di gioco
Punti di debolezza
– Transizioni difensive
– Poca fantasia nell’attaccare la linea difensiva avversaria
– Centrocampisti con poche qualità di interdizione