Analisi realizzata da Gianluca Tramarin, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification
É la seconda stagione per Manuel Pellegrini sulla panchina del Real Betis Balompié. Dopo una ottima prima stagione conclusa al sesto posto con 61 punti (50 gol fatti e 50 subiti) nel campionato di Liga 2020/21, “El ingeniero” punta a migliorarsi in questa sua seconda stagione sulla panchina dei verderones.
Nonostante le cessioni di giocatori importanti come Emerson Royal, Aissa Mandi e Loren Moron, il tecnico cileno dispone di una squadra molto adatta al suo stile di gioco e migliorata rispetto all’anno scorso tramite alcuni innesti di qualità ed esperienza, come l’ex capitano della Fiorentina German Pezzella, il portiere Rui Silva, il terzino Hector Bellerin e l’attaccante William José. Acquisti che hanno completato la rosa ed hanno permesso di effettuare più rotazioni durante l’anno, visto i numerosi impegni, sia nazionali che europei, occorsi durante la stagione.
Attualmente in campionato la squadra occupa il quinto posto in classifica, avendo già migliorato da un punto di vista realizzativo la stagione precedente ed essendo pienamente in corsa per la qualificazione alla fase a gironi della prossima Champions League.
In Europa League la squadra ha chiuso la sua avventura internazionale agli ottavi di finale, arrendendosi solo nei tempi supplementari ai tedeschi dell’Eintracht Francoforte. Tuttavia, i ragazzi di Pellegrini hanno già regalato un trofeo ai propri tifosi, la Copa del Rey, assicurandosi inoltre un posto nella prossima edizione dell’Europa League.
INTRODUZIONE
La partita analizzata è la finale di Copa del Rey contro il Valencia FC, vinta ai calci di rigori dopo aver concluso in parità sul punteggio di 1-1 i tempi regolamentari contro il Valencia (6-5, dcr). Pellegrini schiera un 4-4-2 con Claudio Bravo in porta, la linea difensiva è composta da Pezzella e Bartra come difensori centrali e come terzini Bellerìn a destra e Moreno a sinistra. I due mediani sono Guido Rodriguez e William Carvalho, con Juanmi che si posiziona a sinistra e Canales a destra nella linea di centrocampo. Borja Iglesias e Fekir sono i giocatori più avanzati. Il Valencia di Bordalas invece si dispone con un 3-4-3, che in fase di non possesso si trasforma in 5-4-1 molto basso, tenendo più avanzato solamente l’attaccante Hugo Duro.
SISTEMI DI GIOCO
- BASE: 1-4-4-2 / 1-4-2-3-1
- POSSESSO: 1-3/1-5-1 ; 1-2/2-5-1
- NON POSSESSO: 1-4-4/2 ; 1-4-2-3/1 ; 1-4-3-2
Marchio di fabbrica dell’allenatore ex Villareal, Real Madrid e Manchester City, tra le altre, è il 4-4-2 come sistema di gioco. La mobilità lungo tutto il fronte offensivo di Fekir, fa sì che il sistema di gioco passi con fluidità ad un 4-2-3-1 con i due mediani Carvalho e Rodriguez in posizione più arretrata e i tre centrocampisti offensivi Juanmi, Fekir e Canales dietro la punta Borja Iglesias. L’idea principale in tutte le squadre allenate da Pellegrini è quella di poter proporre un calcio molto offensivo, che sfrutti la qualità dei propri giocatori d’attacco e che sia riconoscibile e chiaro a tutti gli interpreti che scendono in campo.
Emblematica in questo senso è la struttura in fase di possesso, dove i terzini si alzano molto andando ad invadere la metacampo avversaria, mentre i due mediani costruiscono assieme ai due difensori centrali. I centrocampisti offensivi si posizionano in zona di rifinitura o si allargano verso la linea laterale, svariando sostanzialmente su tutto il fronte d’attacco. La punta centrale si posiziona sull’ultima linea di pressione avversaria, pronto ad attaccare la profondità o a giocare in appoggio ai compagni di squadra su eventuali verticalizzazioni dirette.

In fase di non possesso la squadra si schiera con due linee da 4 dietro due punte più avanzate o, in alternativa, con 2 mediani e 3 centrocampisti offensivi che stazionano dietro la punta. Quando la squadra si difende bassa, i due centrocampisti offensivi più esterni, scendono a formare una linea di 4 con i due mediani a centrocampo, mentre il centrocampista offensivo centrale (Fekir) rimane a sostegno dell’unica punta centrale, restando leggermente più arretrato rispetto ad essa.
FASE DI POSSESSO
COSTRUZIONE
La costruzione avviene in maniera alternata, dal basso o diretta. Tramite la costruzione diretta si cerca la punta centrale o uno dei centrocampisti offensivi esterni su un lato del campo e la squadra si alza e si sposta alla ricerca della seconda palla. Quando si costruisce dal basso viene effettuato un passaggio da parte del portiere ad uno dei due centrali che si abbassano dentro l’area di rigore; questi cercano di portare lateralmente il gioco cercando con un passaggio corto i terzini che stanno larghi in ampiezza. I due mediani si dispongono in maniera scaglionata nella zona centrale di campo, di cui uno si posiziona in zona centrale a ricevere un eventuale passaggio dai difensori o il portiere, mentre l’altro si alza oltre la linea di pressione avversaria. Se necessario, si abbassa anche il centrocampista offensivo centrale per aiutare in costruzione. L’obiettivo della costruzione dal basso è, sin da subito, quello di attrarre la squadra avversaria nella propria metacampo, cercando velocemente la punta centrale o i centrocampisti nella metacampo offensiva.
SVILUPPO
Lo sviluppo del gioco avviene tramite il coinvolgimento dei due mediani che si trovano sempre scaglionati, uno che rimane centrale ed uno che eventualmente si allarga per lateralizzare il gioco. Si forma quindi con i due centrali di difesa una struttura formata 4 giocatori in costruzione della manovra offensiva. I restanti giocatori invadono la metacampo avversaria, con i due terzini quindi che si possono posizionare alti e in ampiezza, mentre i 3 centrocampisti offensivi vanno ad occupare la zona di rifinitura; in alternativa, un centrocampista offensivo si allarga in ampiezza e il terzino taglia internamente o va ad occupare la zona di rifinitura.
LATERALITÁ
Il gioco di Pellegrini si sviluppa prevalentemente sulle corsie esterne del campo, cercando una superiorità, sia numerica che posizionale attraverso combinazioni tra terzino, centrocampisti offensivi ed eventualmente uno dei due mediani che avanza la sua posizione palla al piede o con dei tagli interni; indifferentemente dal ruolo di questi giocatori, essi si muovono e si posizionano formando dei triangoli sulla zona laterale e cercando di agire attraverso combinazioni veloci. Quando perciò il gioco si sposta su un lato del campo, sono frequenti le sovrapposizioni e i tagli interni dei terzini e contemporaneamente dei centrocampisti offensivi che si allargano cercando l’ampiezza del campo. Il gioco tramite catene laterali viene cercato attraverso cambi di gioco e cambi di fronte repentini da un lato all’altro del campo.

RIFINITURA
Quasi sempre nella zona di rifinitura si posizionano almeno tre giocatori tra centrocampisti e punta centrale, pronti a ricevere passaggi chiave ed assistere i movimenti in profondità dei compagni. In alternativa, se il passaggio in zona centrale è bloccato, si cerca di lateralizzare il gioco ed effettuare movimenti in profondità con i terzini, i centrocampisti offensivi o uno dei due mediani che si alza, per allungare e dilatare le linee di pressione e creare spazio tra di esse. Attraverso quindi il movimento di palla e uomini, l’obiettivo è la costante ricerca della zona ideale per rifinire l’azione offensiva e che viene concessa dagli avversari.
FINALIZZAZIONE
La squadra andalusa sfrutta spesso le triangolazioni nelle zone laterali di campo tra terzino e centrocampisti offensivi, o in zona di rifinitura tra questi ultimi e la punta centrale. In caso di pressing ultra-offensivo portato dagli avversari, viene sfruttato spesso anche l’attacco diretto, in particolare per Juanmi e Borja Iglesias molto bravi nel gioco aereo e nei movimenti in profondità. Questi ultimi sono molto abili, infatti, ad effettuare dei passanti alle spalle dei difensori avversari e vengono spesso cercati attraverso passaggi filtranti o lanci. Anche i tagli dei terzini sono una soluzione cercata, i quali dalla zona laterale vanno ad attaccare la profondità con dei movimenti verticali tra difensori centrali e terzini avversari. Contro avversari che si difendono bassi, il tiro dalla distanza è una soluzione spesso ricercata. In particolare, molto pericolosi da questo punto di vista i tre centrocampisti offensivi Juanmi, Fekir e Canales dotati di ottime doti balistiche e di dribbling. Molto cercati anche i cross e i traversoni dalle corsie laterali, attraverso le incursioni dei terzini (Moreno e Bellerìn) dotati invece di gamba e tecnica per portare azioni pericolose dalla fascia. In queste occasioni si posizionano in area di rigore per ricevere e finalizzare la punta centrale, due centrocampisti offensivi (con il terzo a rimorchio) uno dei due mediani e il terzino di fascia opposta, andando quindi a portare con regolarità in area di rigore fino a 6 giocatori.
FASE DI NON POSSESSO
PRIMA AZIONE DIFENSIVA
La prima azione difensiva sulla costruzione bassa avversaria è una pressione molto alta, portata con una prima linea formata dalla punta centrale Borja Iglesias e Fekir, il quale affianca il compagno con lo scopo di non far avanzare la palla e di costringere la giocata avversaria verso le zone laterali, dove effettuare poi un pressing molto forte ed andare sui riferimenti a uomo. A sostegno della prima linea di pressione una linea di 3 giocatori formata dai due centrocampisti offensivi esterni che escono forte sul passaggio verso il terzino avversario ed uno dei mediani centrali, che si alza invece in marcatura sul riferimento centrale per la costruzione della manovra avversaria. L’altro mediano rimane a protezione della zona antistante ai giocatori della linea difensiva, che stanno molto alti in marcatura sui riferimenti, accettando spesso duelli 1vs1 contro gli attaccanti avversari.
COMPORTAMENTO DIFENSIVO A CENTROCAMPO
Se viene superata la prima pressione, a centrocampo la squadra va a formare, una linea di quattro giocatori composta dai due mediani e i due centrocampisti offensivi esterni. Quando il gioco transita nelle zone centrali di campo i due mediani cercano di essere molto aggressivi sui giocatori avversari andando a marcare forte, impedendo la giocata corta. Nelle situazioni invece in cui la squadra avversaria cerca di verticalizzare in maniera più diretta, i due mediani spesso si abbassano ad occupare lo spazio davanti alla linea dei 4 difensori. Il loro compito è di schermare le vie di passaggio centrali dirette sugli attaccanti e di marcare forte ogni qualvolta gli avversari cerchino giocatori che agiscono in questa zona, oltre che a coprire lo spazio per eventuali seconde palle. Con i due mediani che rimangono più arretrati, anche i due giocatori più avanzati, Fekir e Borja, aiutano il centrocampo per impedire lo sviluppo della manovra avversaria. In particolare, Fekir (e Joaquin nei tempi supplementari) è quello che agisce da centrocampista aggiunto per impedire eventuali passaggi nella zona mediana di campo. I centrocampisti offensivi esterni rimangono alti e pronti ad uscire sui centrali che avanzano o sugli esterni che si abbassano lateralmente.
LATERALITA’ DIFENSIVA
Una volta che la palla raggiunge le zone laterali di campo, la squadra porta un pressing molto aggressivo con l’obiettivo di conquistare il possesso del pallone. Sebbene la squadra di Pellegrini sia molto offensiva negli interpreti a centrocampo, allo stesso tempo risulta molto pragmatica nel momento in cui non si riesce a riconquistare alto il pallone. Se quindi il baricentro della squadra dovesse abbassarsi, anche i centrocampisti esterni arretrano in aiuto dei terzini sulle corsie esterne con costanti raddoppi laterali. Con palla in zona laterale nella trequarti difensiva, se il terzino esce forte sul portatore di palla, l’eventuale taglio interno viene assorbito dai uno dei due mediani, o all’occorrenza dal centrocampista offensivo esterno.
LINEA DIFENSIVA
Per la squadra di Pellegrini è imperativo tenere corta la squadra. Quando perciò viene portata la prima pressione nella metacampo avversaria, la linea difensiva rimane molto alta: i 4 difensori, infatti, vanno in marcatura forte sui riferimenti offensivi avversari, rompendo la linea stessa ed accettando il duello 1vs1. In caso invece di attacco diretto a ricerca della profondità, la linea difensiva effettua spesso l’elastico difensivo con l’obiettivo di portare in fuorigioco gli attaccanti avversari. Se la squadra dovesse difendersi bassa, cerca di formare un’unica linea di copertura di 4 giocatori che stanno stretti, non concedendo imbucate tra difensori e terzini. Con palla in zona laterale, il difensore centrale rimane generalmente in copertura del primo palo effettuando una diagonale lunga, facendosi aiutare dal mediano che assorbe l’inserimento alle spalle del terzino di parte. L’obiettivo in queste situazioni è quindi quello di difendere senza sguarnire le zone centrali più a ridosso del portiere.
FASE DI TRANSIZIONE
OFFENSIVA
Una volta riacquisito il possesso della palla, in situazione di transizione la squadra tenta di sorprendere in contropiede gli avversari, cercando verticalmente la punta centrale come principale riferimento, in grado di smarcarsi preventivamente, proteggere abilmente il pallone ed assistere velocemente centrocampisti offensivi, mediani e terzini, che a loro a volta accompagnano l’azione.

DIFENSIVA
La squadra, una volta persa palla, cerca il recupero immediato del possesso attraverso un contropressing offensivo mirato a bloccare tutti gli scarichi possibili in zona palla. Il contropressing è organizzato ed effettuato anche grazie alle marcature preventive sui riferimenti offensivi avversari da parte dei difensori centrali e dei due mediani rimasti a protezione della difesa (Pezzella, Bartra, Rodriguez, William Carvalho).
CALCI PIAZZATI
Piazzati offensivi
I calci d’angolo vengono calciati da un mancino da entrambi i lati del campo. L’incaricato è Fekir, dotato di un’ottima capacità tecnica di tiro, che va cercare il primo palo, attaccato da Borja Iglesias. In alternativa, anche Canales può calciare i piazzati offensivi (anch’egli mancino).
Piazzati difensivi
Nei calci d’angolo a sfavore la squadra difende a zona, formando due linee di copertura. La più vicina alla porta è composta da 5 uomini disposti nella seguente maniera: un giocatore copre la zona al di fuori del primo palo (1-2 metri oltre il primo palo), gli altri quattro giocatori, posizionandosi sulla linea dell’area del portiere, coprono uno il primo palo, due la zona centrale ed uno il secondo palo; la seconda linea è formata da 2 giocatori, di cui uno va alla ricerca del pallone e l’altro copre la zona appena oltre il secondo palo. Se necessario si aggiunge un terzo giocatore, in genere colui che copre la zona al limite dell’area di rigore, il quale va ad aggiungersi alla seconda linea di copertura e va a rallentare il movimento degli avversari che vanno alla ricerca del pallone. I restanti due giocatori si posizionano sui 9,5 metri per l’eventuale battuta corta degli avversari. Tutti difendono, nessun giocatore in smarcamento preventivo.
SWOT ANALISIS
PUNTI DI FORZA:
- Molto organizzati e aggressivi nel portare la pressione nella metacampo avversaria.
- Sfruttano molto bene l’ampiezza del gioco e le catene laterali.
- Portano molti uomini dotati tecnicamente e creativi, molto pericolosi nell’ultimo terzo di campo, poiché in grado di rifinire e finalizzare.
- Molto abili nel far ripartire l’azione tramite transizioni positive.
PUNTI DI DEBOLEZZA:
- Portando molti uomini sopra la linea del pallone, è molto esposta a transizioni positive in sovrannumero a favore degli avversari.
- Potrebbe concedere spazio in profondità, poiché i giocatori tendono a tenere la linea difensiva molto alta.
- Difficoltà a coprire il campo in ampiezza: possibile inferiorità numerica e posizionale nelle zone laterali di campo, soprattutto quando uno o tutti e due i mediani sono fuori posizione e non sono in grado di aiutare i terzini.