Analisi realizzata da Cristiano Fubiani, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification: https://www.elitefootballcenter.com/prodotto/longomatch-fast-track/ Il Südtirol di Bisoli gioca con un 4-4-2 di base a livello di tattica, che si trasforma in un 4-4-1/1 in fase difensiva, con l’attaccante Cissé che rientra nella zona sinistra degli ultimi trenta metri, per creare un collegamento tra centrocampo e attacco, lasciando il solo Odogwu in avanti, spostato sul fronte destro. Neo-promossa dalla Lega Pro, il Südtirol ha avuto un impatto molto brusco con la cadetteria, incassando 3 sconfitte (e 8 gol) nelle prime tre partite di campionato. Il duplice cambio di allenatore, tra agosto e settembre (via Zauli e Greco), ha portato in panchina Pierpaolo Bisoli, allenatore solido, dalle concezioni tattiche essenziali, con un buon ruolino di marcia tra Lega Pro e Serie B. Il cambio di regia, unito all’innesto del centrale difensivo Masiello (proveniente dal Genoa) a settembre e il successivo di Cissé dall’Atalanta a gennaio, hanno invertito la rotta e da allora la squadra viaggia a un passo da play-off promozione. Solo 4 sconfitte durante la gestione Bisoli, con ben 13 vittorie e altrettanti pareggi. Dopo un periodo caratterizzato da 12 risultati utili consecutivi, nelle ultime due partite del torneo, la squadra di Bisoli ha subito altrettante battute d’arresto contro Bari (una diretta concorrete alla promozione in serie A) e l’Ascoli. Si tratta di una squadra che non segna molto, ma che subisce anche poco. Il suo capocannoniere è il centravanti Odogwu (8 reti), seguito dal centrale difensivo Zaro e dall’esterno Rover con 5 gol. Il Südtirol gioca un calcio attendista, molto coperto, basato sui fini sincronismi che collegano difesa e centrocampo, con ripartenze molto veloci. La formazione-tipo vede Poluzzi in porta, abile anche con i piedi, una linea difensiva a quattro composta dal terzino destro Curto, i due centrali Zaro e Masiello e il terzino sinistro De Col, un centrocampo a quattro composto (da destra a sinistra) da Rover (esterno destro), Tait, Belardinelli o Lunetta e Casiraghi (esterno sinistro), e infine una linea avanzata a due con Odogwu attaccante centrale e Cissé o Mazzocchi a fungere da seconde punte. Sistema base Südtirol: 1-4-4-2/1-4-4-1-1 Sistema difensivo Südtirol: 4-4-1/1 Sistema offensivo: 2/3-1-4
FASE OFFENSIVA O DI POSSESSO
- COSTRUZIONE
La costruzione del Südtirol inizia sempre con palla a terra, ma termina sempre con una costruzione diretta fatta di lanci lunghi a saltare le linee di pressione avversarie. Il centrale Zaro, dotato di buona tecnica, è l’uomo incaricato di impostarla. Lo schema più frequente è il seguente: il secondo centrale difensivo (Masiello) scambia con l’interno di centrocampo (Belardinelli o Lunetta), girando poi palla su Zaro che avanza di qualche metro e gioca a palla alta a scavalcare le linee avversarie. Nella maggioranza dei casi, i lanci dalla difesa mirano a raggiungere l’attaccante centrale (Odogwu), per una spizzata verso le ampiezze oppure per un gioco a muro che favorisca l’inserimento di un centrocampista (in genere, gli esterni). Quando è in campo, l’altro punto di riferimento per compiere questa azione di sponda e di creazione di seconde palle giocabili è Cissé, che scende spesso a muro in fase di costruzione. La seconda palla viene giocata in appoggio su uno dei due interni di centrocampo (in prevalenza, Tait), dando così modo al terzino Curto di sovrapporsi sull’ampiezza destra e di ricevere. Sia Odogwu che Cissè sono inoltre molto bravi nel giocare con palla coperta o spalle alla porta. Questo consente alla squadra di optare talvolta per filtranti rasoterra diretti ai due attaccanti, che, oltre al controllo, riescono a liberarsi con facilità dei diretti avversari, creando improvvisi pericolosi varchi per attaccare la profondità anche con gli esterni di centrocampo. Quando l’attaccante centrale è coperto, il Südtirol costruisce sugli esterni di centrocampo. Lo fa sempre in modo diretto, con lanci a scavalcare le prime due linee di pressione avversaria, e sempre grazie ai lanci del centrale difensivo di destra Zaro oppure del portiere.

- SVILUPPO DEL GIOCO A CENTROCAMPO E GIOCO LATERALE
Il centrocampo del Südtirol è composto da due esterni e due mediani. La caratteristica di questo reparto è il dinamismo e la capacità di muoversi in perfetto sincronismo con la difesa. Bisoli impiega Cissé sia come seconda punta che come esterno sinistro, alternandolo in posizione a Casiraghi. I due interni (Belardinelli o Lunetta a sinistra e Tait a destra) hanno il compito d’interdizione primaria in caso di transizioni difensive della squadra e spesso escono in marcatura a uomo sui portatori di palla avversari nella zona mediana del campo. Mentre Belardinelli è più di copertura e segue il diretto avversario fin nella propria area di rigore senza mai spingersi in avanti, Tait e Lunetta tentano spesso l’inserimento in fase offensiva: per vie più centrali il primo, sull’ampiezza sinistra il secondo. La linea degli interni resta generalmente molto bassa, per fungere da scarico sulle seconde palle giocate degli attaccanti. Non avendo praticamente un regista, la squadra di Bisoli salta spesso la linea di centrocampo in fase di costruzione, utilizzandola solo come appoggio per le ripartenze offensive dei propri attaccanti o degli esterni. Sulle ampiezze infatti il Südtirol impiega sia Casiraghi che Rover, due giocatori molto veloci e abili nell’uno contro uno, che vengono spesso serviti con terzo passaggio smarcante per attaccare la profondità o andare al cross.
- ATTACCO ALLA LINEA
In avanti, il Südtirol sfrutta la velocità e la capacità di eludere la marcatura dell’attaccante centrale Odogwu, che si abbassa a ricevere palla a ridosso della linea di centrocampo o anche nella propria trequarti. Questo movimento viene compiuto quasi sempre abbassandosi sul fronte destro dell’attacco per portare fuori posizione il diretto marcatore. Con due-tre metri di vantaggio, Odogwu ha una buona abilità nel girarsi, trasformando situazioni a palla chiusa in situazioni a palla aperta e a superiorità numerica che innescano gli inserimenti dei centrocampisti o del terzino destro Cutro sull’ampiezza.

- PRIMA PRESSIONE
La squadra di Bisoli predilige un gioco attendista e non effettua una prima pressione significativa sulle squadre avversarie. É molto raro vedere infatti gli attaccanti o gli esterni di centrocampo coinvolti in movimenti sincroni per andare a caccia della palla nella trequarti avversaria. Di base, il Südtirol predilige infatti attendere gli avversari nella propria metà campo, dove, grazie alle marcature strette e a uomo e ai precisi movimenti di scivolamento di difensori e centrocampisti, lasciano pochi spazi negli ultimi trenta metri. Questa modalità di gestione della prima parte della fase difensiva può essere interpretata come una tattica voluta da Bisoli per costringere gli avversari a scoprirsi un po’ di più, lasciandosi spazi da attaccare alle loro spalle, dove il Süditirol ha giocatori molto veloci, come Odogwu, Casiraghi o Cissé, in grado di ripartire in modo molto rapido sulle verticalizzazioni dei centrocampisti o sui lanci dei centrali difensivi.
- DIFESA CENTRALE E LATERALE DEL CENTROCAMPO
Il centrocampo centrale del Süditirol è composto da Tait e Belardinelli (o Lunetta), giocatori di interdizione, molto dinamici. Il primo gioca sulla mediana sinistra e funge spesso da appoggio sulle seconde palle giocate dalla seconda punta o dall’attaccante centrale. Il secondo viene impiegato sulla mediana sinistra, con compiti di interdizione e di raddoppio di marcatura quando il terzino De Col o l’esterno Casiraghi vanno ad attaccare il portatore di palla. Belardinelli è il centrocampista che si abbassa di più nel centrocampo a 4 della squadra e partecipa, seppur non da play, alla manovra di costruzione del Südtirol. In fase difensiva, è sempre l’interno sinistro Belardinelli a marcare a uomo il giocatore avversario in rifinitura. Questa accade soprattutto quando la squadra impiega Cissé come esterno di centrocampo a sinistra e porta Casiraghi in avanti in appoggio ad Odogwu. In fase difensiva, la squadra arretra la propria linea mediana circa dieci metri fuori dell’area di rigore, quasi a creare una prima cerniera difensiva di fronte alla linea di difesa propriamente detta, muovendosi in perfetto sincronismo con quest’ultima. I due interni vanno a disporsi più vicini, mentre i due esterni scivolano lungo le diagonali per chiudere gli spazi. Gli interni marcano spesso a uomo le mezzali avversarie, in fase difensiva, tentando il gioco di anticipo più che l’intercetto. La loro funzione è anche quella di agire nei raddoppi di marcatura sui terzini o di andare a coprire la profondità alle spalle degli stessi terzini, quando questi escono forte sul portatore di palla avversario.
- LINEA DIFENSIVA
La linea difensiva del Süditirol è composta da 4 giocatori, che sono (da sinistra a destra): Curto (TD), Zaro (DC), Masiello (DC) e De Col (TS). Si tratta di una difesa con un buon mix di fisicità e dinamismo. Curto e De Col sono molto mobili e vanno spesso a supporto degli esterni di centrocampo, mentre Zaro e Masiello si equilibrano: più potente il primo, abile anche in fase offensiva, dotato di un grande senso della posizione il secondo. É proprio Masiello che detta i tempi di chiusura del reparto difensivo ed è spesso lui a rompere la linea, temporeggiando o uscendo sul portatore di palla al limite della propria area. Una delle costanti della linea difensiva della squadra è proprio la rottura della linea di difesa da parte di uno dei due centrali, nel tentativo di ostacolare la manovra avversaria o di mantenere gli attaccanti in situazioni di palla chiusa.

- TRANSIZIONI OFFENSIVE – 4-5/1
Il Südtirol non è una squadra che applica un pressing né una pressione asfissianti. La squadra predilige attendere l’avversario nella propria metà campo, schierandosi col proprio sistema base (4-4-1) e aggiungendo Cissé alla manovra di ripartenza. La palla viene quasi sempre recuperata nella propria trequarti. Dato che il gioco della squadra di Bisoli è basato su veloci verticalizzazioni in avanti, una volta riconquistata palla, questo ha la conseguenza di cogliere spesso in contropiede gli avversari. In alcuni casi, è proprio Cissé ad andare al raddoppio di marcatura con l’esterno sinistro Casiraghi che esce sul portatore di palla, l’interno di sinistra Belardinelli posizionato a bloccare le linee di passaggio e l’altro interno Tait pronto a inserirsi in caso di riconquista palla. Durante queste transizioni, il Südtirol mantiene sempre la punta centrale Odogwu in smarcamento preventivo, decentrato verso la zona destra della metà campo avversaria. Tutto il resto della squadra è schierato in zona palla o sotto la linea della palla, soprattutto se quest’ultima si trova negli ultimi 30 metri della squadra bolzanina. Transizione Difensiva e chiusure preventive
- TRANSIZIONI DIFENSIVE –3/ 4-3
Quando la squadra avversaria recupera palla nella propria trequarti, i due interni di centrocampo tendono a serrare le file, creando una sorta di “imbuto” con gli esterni per ridurre immediatamente lo spazio alle ripartenze avversarie. La squadra di Bisoli non punta però a una riconquista immediata della palla, prediligendo il riposizionamento dei propri centrocampisti davanti alla linea difensiva e il gioco d’anticipo. Una delle priorità del Südtirol è proprio quella di garantire adeguata copertura al reparto difensivo, in caso di ripartenze avversarie. Per questo mantiene sempre almeno tre giocatori in copertura preventiva (Masiello, Zaro e De Col). Se la ripartenza avversaria è su linee verticali, uno dei due centrali esce e rompe la linea andando incontro al portatore di palla, mentre i terzini e il secondo centrale coprono. Se la ripartenza avviene sulle ampiezze, il terzino esce e i due centrali scalano in copertura, mentre uno degli interni di centrocampo va al raddoppio. In fase di transizione difensiva il Südtirol mantiene comunque sempre tre uomini sotto la linea della palla e questo garantisce una scarsa esposizione ai contropiede. ANALISI SWOT PUNTI DI FORZA: il gioco difensivo dei centrocampisti a ridosso della linea dei quattro difensori crea densità e una doppia linea da superare per le punte avversarie. Il senso della posizione dei quattro difensori. Le capacità di verticalizzare e di ripartire in velocità in caso di riconquista palla. La solidità generale del collettivo, unita a un buon dinamismo. PUNTI DI DEBOLEZZA: Non hanno un uomo dotato di particolare fantasia e il gioco di attacco linea risulta alquanto prevedibile. La necessità di dover giocare d’anticipo in fase di copertura spinge talvolta i centrocampisti a sbagliare il tempo dell’intervento, creando spazi davanti alla linea difensiva. La strategia di evitare una prima pressione attiva porta spesso le squadre avversarie ad alzare molto (talvolta troppo) il baricentro dell’azione. OPPORTUNITA’: Le potenzialità di crescita di un gruppo relativamente poco esperto e non abituato al palcoscenico della B. Con qualche innesto di valore (un fantasista?) e di esperienza per reparto, questa squadra potrà sicuramente togliersi molte soddisfazioni. MINACCE: Il modulo e la strategia di gioco: per una neopromossa che aveva come obiettivo quello della salvezza, il motto “prima non prenderle” è sacrosanto. Ma se la squadra di Bisoli vorrà darsi altri e più ambiziosi obiettivi, dovrà certamente rivedere il modulo attendista che riduce (forse) le reti al passivo, ma non favorisce di certo un gioco più prolifico e brillante. É ragionevole però pensare che, data la rosa a disposizione, la scelta sia stata obbligata.