Analisi realizzata da Filippo Nannetti, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification: https://www.elitefootballcenter.com/prodotto/longomatch-fast-track/
Dopo un’ultima stagione conclusa in 13° posizione, complice anche la frattura al cranio riportata dal numero 9 Raul Jimenez praticamente ad inizio campionato contro l’Arsenal, i Wolves ripartono da Bruno Lage. Nel 2019 subentra al posto dell’esonerato Rui Vitoria portando il Benfica da un quarto posto alla vittoria della Primeira Liga e successivamente della Supercoppa di Portogallo. Dopo un anno di inattività Bruno Lage accetta la seconda grande opportunità della sua carriera: la panchina del Wolverhampton, ereditandola dal connazionale Nuno Espirito Santo. I Wolves, ritornati in Premier League nel 2018 a seguito di un primo posto in Championship, stanno affrontando la stagione odierna senza più Rui Patricio tra i pali e con l’infortunio di uno dei capisaldi difensivi: Willy Boly. Attualmente i Lupi sono una delle migliori difese del campionato con appena 26 gol subiti. Una parte del merito va sicuramente data al portiere portoghese José Sà che non sta facendo rimpiangere Rui Patricio ma anche al centrale di difesa Max Kilman: diventato titolare proprio al posto dell’infortunato Boly.
SISTEMI DI GIOCO
Base: 1-3-4-3
Fase di non possesso: 1-5-4-1 | 1-5-3-1-1 | 1-5-2-3 Fase di possesso: 1-3-2-4-1
FASE DI POSSESSO
Il Wolverhampton supera la prima linea di pressione avversaria attraverso una costruzione diretta caratterizzata da verticalizzazioni che cercano quasi sempre i due esterni di centrocampo. Si adattano bene anche ad un primo pressing avversario, fingendo una costruzione bassa per allungare la squadra avversaria per poi colpirli in velocità tramite le zone laterali del campo. Non mancano nemmeno le soluzioni da fuori area grazie alle grandi doti balistiche della coppia centrale di centrocampo.
Costruzione
La prima sottofase del possesso avviene principalmente tra i piedi del portiere(José Sà), dell’ultimo uomo (Coady) e del centrale di difesa sinistro (Saiss). La costruzione è spesso diretta con uno tra Saiss e Coady pronti a verticalizzare sui lati lunghi del campo per uno dei due esterni di centrocampo: (Marcal) a sinistra e (Semedo) a destra. Quando invece la pressione avversaria si limita ad una prima pressione, come nel caso del Manchester United, allora la squadra cerca una costruzione bassa tramite le catene laterali. In questo caso sia l’esterno sinistro di centrocampo Marcal sia l’ala sinistra d’attacco (Podence) si abbassano per favorire la manovra di costruzione. Quasi assente questo tipo di costruzione sulla fascia destra, probabilmente per un tasso tecnico inferiore rispetto alla fascia sinistra.

(Come si può notare è Saiss che cerca Marcal basso che a sua volta dilata il gioco sull’ala Podence. Marcal attacca lo spazio interno portando via la pressione e liberando lo scarico su Saiss. In tutto ciò il centrale destro di centrocampo (Neves) rimane piatto per aiutare e garantire un’opzione corta.)
Saiss a questo punto è libero di verticalizzare cercando l’attaccante centrale (Jimenez) che riceve largo sfruttando il buco creato da Podence che attira alto il terzino destro avversario.
Sviluppo
La fase di sviluppo avviene prevalentemente nelle corsie laterali dove gli esterni di centrocampo Marcal e Semedo tendono a sovrapporsi alla punta Jimenez venuta larga a ricevere. Nel caso in questione è Marcal che si sovrappone internamente e riceve palla trovandosi davanti all’ultima linea di pressione avversaria. Il centrocampo in questo caso rimane piatto ed in linea con la palla. Riguardo invece alla catena laterale di destra, bisogna prestare particolare attenzione all’asse formato dal centrale destro di difesa (Kilman), Semedo e l’ala sinistra d’attacco (Trincao). Essendo Kilman meno dotato tecnicamente rispetto ai suoi compagni di reparto Coady e Saiss cercherà di sfruttare le triangolazioni laterali offerte da Semedo e Trincao supportandole da una pressione alta sulle seconde palle.
Rifinitura e Finalizzazione
La rifinitura invece arriva per corridoi centrali, piuttosto che dalle fasce. I Wanderers cercano la rifinitura quando non hanno uomini pronti a ricevere in area avversaria; spesso l’ala destra d’attacco Trincao non scalava al centro quando la punta Jimenez era impegnata a ricevere le verticalizzazioni sul fronte sinistro. Proprio come nell’azione in questione, dove Marcal decide di accentrare il gioco affidando la palla a Saiss che è il difensore che partecipa allo sviluppo e rifinitura.

( Si noti come Saiss andrà a cercare in mezzo al campo Neves, grazie allo spazio creato dal centrocampista centrale di sinistra (Moutinho) che scivola basso offrendo uno scarico e portandosi via un uomo avversario. Neves ora si trova davanti alla linea di difesa avversaria; supportato da Trincao con un gioco a due nello stretto riesce ad imbucare Semedo in area grazie alla superiorità numerica portata dallo stesso ex blaugrana.)
Per quanto riguarda Podence e Jimenez cercano entrambi di attaccare la porta rispettivamente su secondo e primo palo ed è sempre Podence a giocare vicino alla punta messicana poichè dall’altro lato Trincao deve lasciare spazio per permettere l’inserimento di Neves. Infine, particolare attenzione alle conclusioni da fuori area che, come nell’azione del vantaggio Wolves, vedono la cabina di regia interamente portoghese (Moutinho-Neves) restare al limite per delle violenti ribattute sulle seconde e terze palle.
FASE DI NON POSSESSO
Se da un lato il Wolverhampton fatica a trovare la via del gol (solamente 31 i gol realizzati), dall’altro lato ci troviamo di fronte ad una delle migliori difese della Premier League: organizzata, aggressiva ed esperta. A dettare i tempi delle uscite è quasi sempre Coady,che supportato da Semedo, aiutano Kilman a non perdere l’attaccante quando si stacca.
Prima pressione
La squadra di Bruno Lage in fase di non possesso rientra nelle squadre che corrono meno di tutte nella massima serie inglese. Dato giustificato dal fatto che i Wolves applicano sempre una prima pressione, cercando di non far avanzare la palla bloccando le linee di passaggio verticali, lasciando liberi gli scarichi orizzontali. Da notare come il Wolverhampton cambi assetto difensivo quando l’avversario, in qualsiasi zona del campo ci si trovi, è spalle alla porta. La prima pressione si trasforma in un primo pressing; escono forti sulla palla, raddoppiando la marcatura e bloccando tutti gli scarichi del portatore isolandolo.

(Difendono con tutti gli effettivi, nemmeno Jimenez è esente da questa regola. Come si può notare addirittura è lo stesso Jimenez che si abbassa e raddoppia la marcatura sul portatore costringendolo assieme a Moutinho a giocare la palla in una zona ormai ingabbiata dai compagni Kilman e Semedo (talmente largo e vicino a Ronaldo da non rientrare nell’inquadratura). Trincao invece si occupa di bloccare lo scarico sul terzino, forzando la giocata nella zona di campo che stanno ingabbiando.)
Fase difensiva
I Wolves in fase difensiva ripiegano tanto, andando a formare una linea difensiva composta da 5 giocatori: i 3 difensori con gli esterni Marcal e Semedo che si abbassano in linea con la difesa mantenendo molto corta la diagonale di destra traKilman e Semedo togliendo profondità e medio-lunga sulla sponda opposta con Marcal largo per evitare di allargare il gioco avversario e Podence più interno per intrappolare gli scarichi.
Spesso davanti alla linea a 5 troviamo una seconda linea composta da solo due giocatori: Moutinho–Neves. I 3 attaccanti formano la prima linea di pressione, con uno dei 3 che, a seconda della zona di campo, si abbassa aiutando il centrocampo nel recupero palla sulle zone laterali del campo. Con gli avversari in fase di rifinitura, la linea a centrocampo raddoppia passando da due a quattro grazie alle ali Podence e Trincao (poi Traoré). Rimane sulla linea difensiva avversaria la punta Jimenez (poi Silva) offrendo una possibilità in caso di recupero palla e verticalizzazione improvvisa
TRANSIZIONI
Transizioni Difensive
I Lupi una volta persa palla cercheranno di riaggredire subito applicando il counter attacking, ovvero contro pressing. Questo accade soprattutto nei recuperi palla alti e nelle zone laterali del campo dove spesso vincendo i contrasti sulle seconde palle (grazie a marcature preventive sulle opzioni corte del portatore) riescono a contrattaccare con superiorità numerica spinti dagli esterni di centrocampo, in particolare l’esterno destro Semedo. Se invece gli uomini di Lage perdono palla nella propria meta campo allora tenderanno ad abbassarsi in copertura e ripiegare fino a dentro la propria area.
Transizioni Offensive
L’obiettivo dei Wolves è sicuramente quello di cogliere alla sprovvista la linea di difesa avversaria. Tendono a fintare un consolidamento del possesso per allungare gli avversari per poi ripartire in contropiede con verticalizzazioni sulla fascia. Partono spesso dai piedi di Saiss o Coady con i due centrocampisti portoghesi pronti a verticalizzare per vie interne in caso di rimpalli o blocchi laterali. Gli smarcamenti preventivi
avvengono di più sulla catena laterale di sinistra dove Marcal si sovrappone esternamente all’ala Podence che tende ad accentrarsi per lasciare spazio all’inserimento del compagno.
ANALISI SWOT
Punti di forza
- ● Per qualità tattiche la squadra del West Midlands è sicuramente una delle più intelligenti ed organizzate della Premier, specialmente nelle retrovie. Probabile conseguenza dell’ossessione quasi maniacale di video analisi di Bruno Lage.
- ● Nessun giocatore impiegato da Lage effettua più di 2 o 3 tocchi prima di passare la palla, unica eccezione Podence che cerca sempre l’uno contro uno per poi accentrarsi in mezzo al campo e creare scompiglio.
- ● L’esperienza e la qualità della cabina di regia portoghese (Moutinho-Neves) aiuta sicuramente la squadra nello smistamento di palloni e sulle ribattute al limite dell’area che trovano perennemente i due connazionali sempre pronti.
- ● Quella che si può definire a Wolverhampton è una sorta di colonia portoghese che parte dal tecnico e il suo staff, per poi passare dai giocatori stessi (Josè Sà, Neves, Semedo, Moutinho, Podence, Trincao e Fabio Silva) e terminare con i collegamenti diretti della dirigenza con Jorge Mendes, che consigliò espressamente l’ex manager del Benfica. La trasmissione dei valori e la comunicazione non è di certo un problema.
- Punti di debolezza
- ● I Wolves corrono forse troppo poco, l’eccessivo ripiegamento potrebbe costare caro contro avversari che costruiscono dal basso. Altrettanto vero che, fatta eccezione per le ali e gli esterni, nessuno dei 3 difensori Saiss-Coady-Kilman spicca per velocità ed accelerazione. Stesso discorso per il duo Moutinho-Neves.
- ● La linea difensiva è abbastanza corta e stretta, specialmente sul lato sinistro dove Marcal a volte accorcia troppo la diagonale con Saiss e concede profondità per gli inserimenti del terzino o esterno avversario (Wan Bissaka in questo caso).
- ● La dipendenza da Jimenez pare essere ancora tanta, il messicano è praticamente l’unico ad attaccare la porta sia sui traversoni che sui cross. Unico punto di riferimento davanti, il numero 9 è spesso una facile preda per la difesa avversaria.
- ● Escludendo il terzo di centrocampo subentrato a vantaggio acquisito (Dendoncker) la panchina dei Wolves è quasi inesistente. Con la partenza di Traorè le alternative per il tecnico portoghese sono sempre di meno. Il giovane talento, prodotto del vivaio Porto, Fabio Silva pare non sia sufficiente per garantire maggiore dinamicità là davanti.