Analisi realizzata da Andrea Saccaro, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification
La squadra di Andrea Bonatti in questa stagione ha stupito tutti per la qualità di gioco espressa, mettendo in mostra talenti molto interessanti e trame di gioco a tratti spettacolari.
Nel campionato Primavera 1 la Juventus u19 ha raccolto meno di quello che ha seminato, oscillando tra il quarto e il sesto posto in classifica, mentre il cammino più soddisfacente è stato nella competizione europea per le squadre giovanili, ovvero la Uefa Youth League.
Per questo speciale torneo, la squadra bianconera ha potuto contare sugli innesti di Matias Soulé, Fabio Miretti e Koni De Winter, solitamente impregnati con la formazione under 23 nel campionato di Serie C.
Bonatti sta cercando di plasmare un modello di gioco ben definito per i suoi ragazzi, un calcio fatto di possesso palla e grande intensità.
In porta troviamo Senko, portiere classe 2003 con una grande struttura fisica.
Pur non essendo la sua caratteristica migliore, riesce a soddisfare le richieste di Mister Bonatti con una buona qualità di palleggio costruendo l’azione palla a terra.
Valido tra i pali, buon para rigori.
Il difensore più importante è sicuramente Koni De Winter, centrale o all’occorrenza terzino destro classe 2002 belga, giocatore già pronto per giocare a livelli più alti.
De Winter è molto dotato tecnicamente, possiede una buona velocità ed è solido nell’1vs1.
In assenza del centrale belga i titolari sono Nzouango e Muharemovic.
Entrambi difensori molto forti fisicamente, fanno dell’aggressività la loro arma migliore, possono migliorare tecnicamente.
Il terzino destro è Nicolò Savona, dotato di una buona fisicità, valido sia in fase difensiva e sia quando accompagna l’azione in avanti.
A sinistra troviamo Gabriele Turicchia, terzino con grande atletismo e temperamento, la sua corsa garantisce partecipazione in tutte le fasi di gioco, ha un buon tiro dalla distanza.
I due mediani sono Bonetti e Miretti, entrambi giocatori di qualità e di palleggio.
Fabio Miretti, classe 2003, spicca per le sue doti tecniche, è dotato di un ottimo tiro dalla media distanza e spesso si inserisce pericolosamente in area di rigore.
L’esterno destro è Gabriele Murazzi, che spesso viene impiegato anche come terzino.
L’italiano classe 2003 ha un grande atletismo e un’ottima qualità palla al piede che gli permette di entrare spesso in campo e di giocare tra le linee.
A sinistra gioca Iling-Junior, prodotto del blasonato settore giovanile del Chelsea, esterno molto veloce sul lungo, forte nell’1vs1, da quando è arrivato in Italia è migliorato molto anche sotto il punto di vista difensivo.
In attacco mister Bonatti opta spesso per 2 giocatori brevilinei, senza un vero e proprio numero nove.
L’insostituibile è Ange Josué Chibozo, capocannoniere della squadra con la media di un goal ogni 2 partite.
Il classe 2003 è un attaccante molto rapido, mobile, non da mai punti di riferimento.
Grazie alla sua velocità riesce ad essere decisivo nell’1vs1 o nelle transizioni offensive, offrendo sempre una soluzione utile.
L’altro attaccante è Matias Soulé, gioiello argentino anche lui classe 2003.
Nella formazione under 19 viene sfruttato come attaccante, anche se il suo ruolo naturale è l’esterno destro.
Mancino, dotato di una grande tecnica di base, può essere molto pericoloso in zona di rifinitura sia con le sue imbucate che con il tiro da fuori area.
Inoltre calcia anche molto bene le punizioni.
SISTEMI DI GIOCO
Base : 4-4-2
Fase di possesso : 4-2-4 | 2-4-4 Fase di non possesso : 4-4-2
FASE DI POSSESSO
Costruzione
La prima manovra avviene sempre palla a terra, Senko gioca molti palloni con i due difensori che si avvicinano a lui e con Miretti e Bonetti che si abbassano insieme formando sempre questa “gabbia” di quattro giocatori (2 difensori centrali+2 mediani).
La costruzione dalla difesa è un’arma molto importante per la Juventus u19, perché con questa manovra si cerca di attirare il pressing avversario per poi velocizzare la trasmissione e saltare la prima linea di pressione creando quindi spazi per lo sviluppo.
In questa fase i terzini stanno larghi all’altezza dei centrocampisti, garantendo una linea di passaggio sicura, mentre gli esterni si alzano al livello degli attaccanti.

Sviluppo
Solitamente, la prima linea di pressione viene saltata per vie centrali, con uno dei due mediani che riesce a staccarsi dalla gabbia che si crea in costruzione e facendo questo si trova molto spazio da percorrere in conduzione solitaria.
In alternativa uno dei due attaccanti, il più delle volte Soulé, si abbassa per ricevere palla tra le linee.
Se in fase di costruzione la manovra può risultare lenta, è nella fase di sviluppo che gli uomini di Bonatti alzano il ritmo.
Una volta saltato il primo pressing la manovra si velocizza molto, sfruttando il campo guadagnato attaccandolo grazie alla velocità degli esterni e degli attaccanti, serviti con precisione dai centrocampisti.
Lateralità
Le corsie laterali vengono sfruttate molto dai giovani bianconeri, soprattutto in zona di rifinitura e finalizzazione.
Sulla corsia di sinistra Iling-Junior rimane sempre largo e prova a sfruttare le sue qualità nell’1vs1, in alternativa aspetta la sovrapposizione esterna di Turicchia che arriva sempre puntuale. Sull’esterno destro, invece, Soulé tende sempre ad allargarsi per cercare di rientrare sul suo sinistro ed essere pericoloso sulla trequarti avversaria.
In base ai movimenti dell’argentino, Mulazzi taglia all’interno del campo per creare triangolazioni con gli altri giocatori offensivi.
Savona invece cerca sempre la sovrapposizione esterna, o in alternativa rimane a supporto pronto per un eventuale cross.
Rifinitura e finalizzazione
La zona di rifinitura viene cercata e trovata in diversi modi, ma la costante è che si portano tanti uomini in zona palla.
Tanto dipende dai movimenti di Matias Soulé, che grazie alla sua qualità è l’uomo più ricercato nell’ultimo quarto di campo.
Quando rimane centrale, gli uomini di Bonazzi sovraccaricano la zona centrale del campo andando vicino al portatore per cercare delle triangolazioni strette, compresi gli esterni, lasciando dunque molto spazio per permettere la salita ai terzini.
Quando invece Soulé si allarga, si formano dei triangoli esterni con Mulazzi e Savona, nei quali uno dei due si inserisce e grazie anche al supporto di Bonetti e Chibozo si cerca di sfruttare questo inserimento andando a cercare il terzo uomo.

Molteplici anche le modalità con le quali si attacca la linea difensiva avversaria.
Viene sfruttato molto l’1vs1, soprattutto con i 2 attaccanti che si allargano o con gli esterni, molto bravi in questo fondamentale.
Gli esterni e i terzini si sovrappongono sempre al portatore, facendo anche sovrapposizioni molto strette in area di rigore.
Quando gli esterni bianconeri hanno la palla nei pressi dell’area di rigore esterna avversaria, almeno un attaccante tende ad uscire e a posizionarsi appena fuori dall’area, per provare a sfruttare il tiro da fuori e per lasciare spazio agli incursori (il più delle volte Miretti e l’esterno opposto).
Da non sottovalutare anche l’opzione del tiro da fuori area soprattutto con Miretti e Soulé, i migliori in questo fondamentale.
FASE DI NON POSSESSO
Prima azione difensiva
Il primo pressing bianconero è sempre abbastanza aggressivo, portando tanti uomini in zona palla e cercando di conquistare subito il possesso.
L’intenzione è quella di chiudere tutte le linee di passaggio, costringendo il portatore ad isolarsi e le uniche soluzioni sono il retropassaggio al portiere o il lancio lungo.
Tutti gli 11 giocatori partecipano al pressing, alzandosi all’unisono con grande ritmo ed intensità.
Gioco difensivo a centrocampo
I due centrocampisti, se non avviene la riconquista con il primo pressing, di fronte ad un possesso consolidato si posizionano a schermo davanti alla difesa cercando di coprire tutte le linee di passaggio verticali per gli attaccanti avversari, visto che il compito di aggredire il portatore molto spesso spetta agli attaccanti, sempre avvezzi al ripiegamento difensivo.
Lateralità
Entrambi i terzini sono molto validi in fase difensiva.
Soprattutto Turicchia è sempre attento alla marcatura a uomo, rendendo sempre la vita difficile ai suoi diretti avversari.
Anche gli esterni, Mulazzi e Iling-Junior, si abbassano molto nella fase di non possesso, raddoppiando l’uomo di competenza insieme ai terzini.
Comportamento linea difensiva
La linea difensiva della Juventus u19 si fa trovare sempre con una sola linea di copertura utilizzando spesso una diagonale lunga orientata sull’uomo, dove il difensore, dopo l’uscita del terzino sul portatore esterno, scappa insieme all’attaccante avversario.
Raramente i giovani bianconeri utilizzano la trappola del fuorigioco.
TRANSIZIONE
Transizione offensiva
Una volta recuperata palla gli uomini di Bonatti cercano immediatamente la verticalità, sfruttando gli smarcamenti preventivi degli attaccanti che spesso vengono incontro per ricevere tra le linee e puntare la difesa, oppure con gli esterni che si accentrano per far allargare gli attaccanti (quest’ultima opzione viene sfruttata maggiormente sulla fascia destra, con Mulazzi e Soulé che spesso si scambiano la posizione).
Grazie alla grande precisione nella trasmissione dei due centrocampisti, Miretti e Bonetti, la transizione positiva è una delle armi più pericolose della Primavera Juventina.
Transizione difensiva
Quando la Juventus u19 perde il possesso del pallone la prima intenzione è quella di recuperarlo il prima possibile attuando un contro-pressing molto aggressivo con tutti gli effettivi.
Questo si verifica maggiormente nella metà campo avversaria, si utilizzano raddoppi molto aggressivi soprattutto sugli esterni cercando di impedire la risalita della palla e di costringere il portatore all’errore.
Quando il possesso si perde nella propria metà campo il pressing è comunque aggressivo ma la priorità è quella di coprire gli scarichi verticali, con i difensori centrali bianconeri molto bravi nelle marcature preventive.
Inoltre, è da segnalare il grande impegno degli attaccanti nei ripiegamenti difensivi.

ANALISI SWOT
Punti di forza
– Grande intensità
– Tecnica eccelsa soprattutto a centrocampo e in attacco – Imprevedibilità
Punti di debolezza
– I due centrocampisti non sono molto fisici e non hanno molte doti in interdizione – Manca un attaccante, un finalizzatole puro