Analisi realizzata da Davide Carducci, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification
Andrea Sottil, ex calciatore tra le altre di Atalanta, Udinese e Catania, è arrivato all’Udinese nell’estate del 2022, succedendo a Gabriele Cioffi, passato alla compagine del Verona. Sottil mantiene il modulo ereditato da Cioffi, arricchendolo però con nuove idee che portano la squadra ad un calcio moderno prettamente offensivo, grazie al quale l’Udinese si ritaglia da subito un ruolo da protagonista, con una partenza in campionato impressionante.
Il modulo di partenza è quindi il 3-5-2 con Silvestri tra i pali, portiere, confermatissimo dalla stagione precedente, dalla grande costanza di rendimento e affidabilità.
Centrale di destra è Rodrigo Becao, ormai colonna della difesa, arrivato nell’estate del 2019, dotato di una grande fisicità, buona tecnica e abile nel gioco aereo sia in fase difensiva che offensiva. Al centro gioca Bram Nuytinck, capitano della squadra, fermato la passata stagione da vari problemi muscolari, quest’anno torna a guidare la difesa dell’Udinese; difensore mancino, forte fisicamente e con grande esperienza. Il suo sostituto naturale è Bijol, arrivato quest’anno dal CSKA Mosca, si è già ritagliato uno spazio importante nella squadra; difensore che dispone di una buona tecnica e di grande stazza fisica. Centrale di sinistra è Nehuèn Perez, riscattato dall’Atletico Madrid dopo l’ottima stagione passata, dotato di una grossa stazza fisica, aggressivo, abile nelle marcature, nel gioco aereo e negli anticipi.
A centrocampo sulla corsia di destra, c’è la prima grande novità della squadra di Sottil, El Tucu Pereyra, vice capitano, giocatore di riferimento e jolly per questa squadra, tatticamente molto intelligente, che torna ad occupare il ruolo con cui ha iniziato la sua carriera dopo aver giocato gli scorsi anni come mezzala; può occupare tutti i ruoli del centrocampo grazie alle sue caratteristiche, tra cui il dribbling nello stretto, l’inserimento senza palla e le verticalizzazioni improvvise per innescare le due punte. Il quinto di sinistra è Udogie, ormai non più una semplice promessa italiana ma una valida realtà tanto da essere acquistato dal Tottenham di Antonio Conte ma lasciato in prestito all’Udinese; dotato di una grande progressione, forte fisicamente, con ottime tempistiche di inserimento e molto versatile; infatti, può giocare oltre che da esterno di centrocampo, da mezzala o in una difesa a tre. Il centrocampista centrale è Walace, mediano brasiliano, perno della linea difensiva di centrocampo, dotato di buona tecnica e abile nel recuperar palla e far ripartire l’azione velocemente. La mezz’ala sinistra è Lovric, classe 1998 arrivato questa estate dal Lugano, centrocampista offensivo dotato di una grande tecnica e pericolosità in zona goal, tanto da aver già timbrato il cartellino; può essere la rivelazione di questa squadra. Mister Sottil lo alterna a volte con Samardzic, tedesco classe 2002, arrivato nel 2021 dal Lipsia. È un centrocampista moderno con spiccate doti offensive che gioca prevalentemente da trequartista ma talvolta viene impiegato come playmaker, molto dinamico, predilige un tipo di gioco più “verticale”. La mezz’ala destra è Makengo, “polmone” di questa squadra, grande dinamismo, fisicità e assoluta affidabilità. Il suo sostituto naturale è Arslan, alla sua terza stagione in maglia bianconera, abile nella costruzione di gioco e nella rifinitura.
In attacco troviamo un altro giocatore di spicco di questa squadra, Deulofeu. Classica seconda punta, grandissima tecnica, facilità di dribbling e abile nel farsi trovare nella zona di rifinitura per innescare i compagni o nell’allargarsi sull’esterno per puntare l’uomo e andare a concludere. È senza dubbio l’uomo in più di questa squadra. Il “nove” dell’Udinese è Beto, confermatissimo dopo essere esploso la scorsa stagione facendo vedere tutte le sue qualità. È il prototipo dell’attaccante moderno, veloce, dotato di un fisico imponente, buona tecnica e molto abile nel gioco aereo. A campo aperto se innescato può essere devastante. Il suo sostituto naturale per caratteristiche è Success, che predilige più la palla sui piedi che in campo aperto.
SISTEMA DI GIOCO
Iniziale: 3-5-2
Fase di non possesso: 4-4-2/4-4-1-1
Fase di possesso: 3-1-4-2

FASE DI POSSESSO
Prima costruzione
La costruzione dell’Udinese di Sottil è dal basso. Solitamente avviene con lo scambio tra i due difensori centrali mentre il terzo si alza per consentire al quinto di centrocampo di portarsi in posizione più avanzata; successivamente uno dei due centrali scarica la palla al mediano Walace che si è abbassato, il quale allarga il gioco su uno dei due esterni o, in alternativa, verticalizza per la punta o la mezzala. Qui viene incontro una delle due punte, solitamente Deulofeu, per gli uno-due o scambi stretti.
Raramente l’Udinese parte con una costruzione diretta: quando questo accade il è interessante il movimento di Deulofeu che si allarga per ricevere il lancio da uno dei due difensori o dal portiere per poi andare a puntare l’uomo in velocità.
Sviluppo
L’Udinese, una volta superata la prima linea di pressione avversaria, sviluppa il proprio gioco principalmente sull’esterno; una volta che uno dei tre centrocampisti è in possesso, possono crearsi due situazioni: la prima, il compagno di reparto più vicino va a posizionare in verticale rispetto a lui, di solito Lovric, in modo da creare una linea di passaggio per l’esterno che puntualmente riceve palla pronto per il cross; la seconda, creando sempre lo spazio con questo tipo di movimento, il quinto di centrocampo va a riempire l’area di rigore per creare lo spazio a Deulofeu che si allarga e riceve, creando una situazione di uno contro uno.
Lateralità
Sottil ama sfruttare tutta l’ampiezza del suo 3-5-2 per allargare il più possibile la difesa avversaria. Il gioco viene sviluppato prevalentemente a destra con Pereyra, una novità rispetto allo scorso anno, giocatore di punta di questa squadra, che predilige venir incontro per ricevere palla e, grazie alla sua capacità di dribbling nello stretto, crea superiorità numerica per poi favorire i tagli delle punte o il cambio gioco per l’esterno opposto. Quando, facendo questo tipo di movimento, non riceve palla, libera lo spazio alle sue spalle per l’inserimento della mezzala, solitamente Lovric, che può effettuare un cross o un traversone.
Per quanto riguarda il lato sinistro, troviamo Udogie, che predilige venir dentro al campo palla al piede scambiando velocemente con Deulofeu per poi attaccare l’area portandosi via l’uomo e liberando lo stesso Deulofeu per la conclusione dal limite o per allargarsi per il cross o servendo gli inserimenti delle mezzali.
Rifinitura
Come già si è potuto capire, i due giocatori di riferimento nella zona di rifinitura sono Pereyra e Deulofeu, entrambi abilissimi nelle giocate nello stretto. Il primo, come sottolineato in precedenza, viene sempre incontro a ricevere palla tra le due linee di difesa avversaria nella zona centro-destra per puntare l’uomo e innescare le verticalizzazioni delle due punte o delle mezzali che si inseriscono; il secondo viene anche lui incontro a ricevere palla nella zona centrale del campo staccandosi dai due centrali di difesa avversaria con dei contro-movimenti. Quando non ci sono spazi tra le linee invece, Deulofeu si allarga sul centro-sinistra tra il terzino e il centrocampista destro avversario andando a creare una situazione di uno contro uno.
Finalizzazione
Il modo principale con cui l’Udinese supera l’ultima linea di difesa avversaria per fare goal è il cross. Generalmente viene effettuato da Deulofeu che, come detto in precedenza, grazie al movimento di Udogie a riempire l’area avversaria, viene liberato e perciò può puntare l’avversario per poi andare ad effettuare il cross; solitamente questo è diretto alla punta Beto, molto abile nel gioco aereo, ma anche al quinto di centrocampo opposto Pereyra che attacca il lato debole o alla mezzala che si inserisce. Quando il gioco si sviluppa sulla destra è Pereyra che effettua il cross sempre indirizzato a Beto o l’altro quinto di centrocampo.
Inoltre, l’Udinese in molte occasioni arriva spesso in porta con il dribbling o il tiro da fuori, principalmente con i tre di centrocampo che sfruttano lo scarico del compagno di reparto o della punta, o con il solito Deulofeu che quando riceve palla in una buona posizione in rifinitura, va a fare un uno contro uno oppure va alla conclusione diretta dal limite quando magari i compagni gli portano via gli uomini avversari.
FASE DI NON POSSESSO

Prima azione difensiva
La squadra di Sottil utilizza il pressing come prima azione difensiva; il primo pressing viene portato dai due attaccanti, successivamente, a seconda di dove si sviluppa l’azione avversaria, il quinto di centrocampo esce sul terzino avversario portatore di palla con Walace che va a prendere il regista avversario per impedirgli di costruire l’azione e le due mezzali che vanno in marcatura su quelle avversarie.
L’obiettivo è quello di costringere la difesa avversaria al lancio lungo e quindi, di recuperare il pallone possibilmente nella trequarti per poter verticalizzare verso le punte il più velocemente possibile.
L’Udinese non fa sempre pressing, ma lo alterna a volte con fasi di pressione per poter ripartire con qualità.

Gioco difensivo a centrocampo
I centrocampisti dell’Udinese non difendono in linea ma scaglionati, abbassandosi verso la propria linea di difesa e andando a coprire la zona centrale del campo stringendosi per impedire le verticalizzazioni avversarie ed evitare che i trequartisti o gli attaccanti avversari ricevano palla in fase di rifinitura. Invece, quando un centrocampista avversario si inserisce fra la linea di difesa e centrocampo, è compito della mezzala quello di andare in marcatura ed evitare che questi ricevi palla.
Lateralità
L’Udinese cerca sempre di indirizzare l’azione d’attacco avversaria verso il lato in cui crea maggiore densità. Sul terzino esce sempre il quinto di centrocampo o la mezzala, se l’azione si sviluppa rispettivamente a destra o a sinistra; lo scopo è quello di far lanciare lungo alla difesa avversaria in maniera tale da recuperare la palla con i difensori che accorciano sugli avversari girati di spalle, o altrimenti quello di costringere gli avversari a tornare indietro e fare un possesso palla sterile.
Linea difensiva
La linea di difesa a quattro della squadra di Sottil la troviamo normalmente sulla propria trequarti bassa. I 4 di difesa non sono quasi mai in linea ma scaglionati; questo perché a seconda di dove arriva la palla, uno dei difensori esce tentando l’anticipo sull’attaccante spalle alla porta, e nel caso il tentativo di recupero palla andasse a vuoto, il difensore di reparto più vicino può intervenire. L’obiettivo principale di questa soluzione è quello di non mettere gli attaccanti o i trequartisti, che riescono a ricevere palla in rifinitura, nella situazione di poter puntare i difensori in velocità.
Tuttavia, quando uno dei quattro difensori esce per l’anticipo e non viene fatta la scalata dal compagno di reparto, viene lasciato uno spazio nella sua zona di competenza; questo permette ai centrocampisti o magari i terzini avversari che vengono dentro al campo, di poter attaccare la profondità in quella parte di campo scoperta ed effettuare un cross o un traversone che possono creare un grande pericolo per la difesa.
TRANSIZIONI
Offensive
La squadra di Sottil è molto pericolosa in contropiede; questo perché dispone di giocatori dotati di grande fisicità e atletismo che riescono a ribaltare il fronte in maniera molta rapida (vedi Udogie, Beto, Makengo). Principalmente l’Udinese recupera palla nella propria trequarti per poi cercare subito la verticalizzazione verso Deulofeu che si allarga sulla sinistra per poi servire l’inserimento delle mezzali che entrano in area con grande velocità. Se invece non si riesce a servire Deulofeu, si cerca in profondità Beto o Success, che in campo aperto possono essere devastanti ed arrivare direttamente in porta. Quasi mai l’Udinese, una volta recuperata palla, consolida il possesso.
Difensive
L’Udinese perde il possesso di palla solitamente in rifinitura e quando questo si verifica, riaggredisce subito il portatore, andando a creare densità nella zona della palla per poterla subito recuperare e qualora la squadra avversaria eluda la pressione, ricorre spesso al fallo tattico.
ANALISI SWOT
Punti di forza
- L’Udinese è una squadra molto fisica, che dispone di un grande atletismo e dinamicità. Esempi ne sono Udogie, Makengo, Beto, Success, Perez.
- La squadra di Sottil è molto pericolosa nelle palle inattive, sia calci d’angolo che punizioni dal limite con Deulofeu.
- Contropiede: grande facilità di ribaltare il fronte grazie alla velocità di Udogie, la tecnica di Pereyra, la conduzione di Deulofeu e la progressione di Beto.
- Pericolosità derivante dai cross o traversoni da parte, a destra, di Pereyra, a sinistra, di Udogie che riescono a servire con precisione le punte Beto o Success.
- Deulofeu: leader tecnico di questa squadra, la maggior parte delle azioni offensive passano dai suoi piedi. È il giocatore che rappresenta l’imprevedibilità e l’inventiva di questa squadra.
Punti di debolezza
- Aggressività: i costanti tentativi di anticipo sugli attaccanti avversari o di aggressione verso i portatori di palla avversari subito dopo aver perso il possesso, portano spesso i giocatori dell’Udinese al cartellino che può condizionare il resto della gara.
- Profondità: quando uno dei quattro difensori esce per l’anticipo non viene fatta la scalata, si crea uno spazio alle sue spalle e questo permette ai centrocampisti o magari i terzini avversari che vengono dentro al campo, di poter attaccare la profondità ed effettuare un cross o un traversone che possono creare un grande pericolo per la difesa.
- Costruzione: la squadra di Sottil cerca sempre di costruire dal basso buttando poche volte la palla in avanti; perciò, quando la squadra avversaria fa pressing, i difensori si prendono il rischio di sbagliare tecnicamente il passaggio per il mediano Walace, e se questo avviene, si espongono a un pericoloso attacco avversario.