Gli inglesi come sappiamo, sono gli inventori del calcio, quelli che per primi hanno iniziato a collaborare per fornire delle regole su cui basare il gioco e, quelli che, tramite i loro viaggi hanno esportato il football un po’ ovunque permettendo la nascita di varie società ed identità nazionali. L’Inghilterra è piena di club gloriosi, che si sono affermati in ambito europeo, diventando fra le squadre più importanti di sempre, ma per quanto riguarda la nazionale la situazione è un po’ diversa. I three lions hanno sempre avuto difficoltà nelle competizioni fra nazionali, e questo lo dimostra anche lo scarno palmares: Un solo mondiale vinto nel lontano 1966, una semifinale raggiunta nell’europeo del 1996 (entrambe le competizioni giocate sul proprio suolo) e, un terzo posto agli europei del 1968. La situazione sembra un po’ cambiata quando dal 2016, Southgate è subentrato alla guida di Allardyce portando una ventata di aria fresca al movimento calcistico inglese. Il nuovo allenatore della nazionale è stato però aiutato dalla federazione, che ha spinto sin da subito ad un cambiamento importante, volendo rimodernare tutto il sistema. Si è deciso così di implementare l’“ENGLISH DNA” ossia un insieme di regole, programmi e linee guida che bisogna seguire quando si gioca per la nazionale, e che valgono per tutte le categorie, squadra maggiore, under e squadra femminile. Questo nuovo approccio, ha portato il tecnico inglese a sviluppare un calcio più moderno, allontanandosi dallo standard inglese del “kick and rush” con palle lunghe per l’attaccante, tanta corsa e forza fisica. Dall’inizio della guida di Southgate, si è potuta vedere una nazionale inglese giocare un calcio propositivo fatto di possesso, recupero palla il più velocemente e in alto nel campo, verticalità che sfrutta veloci transizioni, moduli fluidi con un approccio tattico e principi ben definiti. Tutto questo ha permesso alla nazionale dei tre leoni un grande salto di qualità e l’inserimento di nuove pedine, soprattutto giovani molto promettenti come Sancho, Mount, Bellingham.
Southgate disegna la sua Inghilterra spesso con una difesa a 4 ma non rifiuta, in base alle opportunità, di schierarsi anche con una difesa a 3 dove i pilastri fondamentali sono i due centrali Maguire e Stones. A centrocampo, a seconda del modulo, si possono notare 3 o 4 centrocampisti, in cui la pedina fissa è il capitano del Liverpool Jordan Henderson (se non infortunato), al cui fianco ruotano dei giovani di grandi speranze come Mount, Rice, Phillips, o spesso uno dei terzini come Trent Alexander Arnold, Trippier o Chilwell rendendo così il centrocampo l’anima della squadra con un misto di esperienza\fisicità e gioventù\ mobilità. In attacco dove la qualità abbonda, invece si predilige, sia se il modulo prevede una difesa a 3 o a 4, avere 3 attaccanti con il perno centrale Harry Kane, e sulle fasce Foden, Sancho, Rashford o Grealish.
Per la nuova avventura europea, che parte come sempre con l’Inghilterra considerata fra le favorite, il ct inglese ha deciso di effettuare queste convocazioni:
PORTIERI— Dean Henderson (Manchester United), Sam Johnstone (West Bromwich Albion), Jordan Pickford (Everton)
DIFENSORI— Ben Chilwell (Chelsea), Conor Coady (Wolves), Reece James (Chelsea), Harry Maguire (Manchester United), Tyrone Mings (Aston Villa), Luke Shaw (Manchester United), John Stones (Manchester City), Kieran Trippier (Atletico), Kyle Walker (Manchester City), Ben White (Brighton)
CENTROCAMPISTI— Jude Bellingham (Dortmund), Jordan Henderson (Liverpool), Mason Mount (Chelsea), Kalvin Phillips (Leeds United), Declan Rice (West Ham)
ATTACCANTI— Dominic Calvert-Lewin (Everton), Phil Foden (Manchester City), Jack Grealish (Aston Villa), Harry Kane (Tottenham), Marcus Rashford (Manchester United), Bukayo Saka (Arsenal), Jadon Sancho (Dortmund), Raheem Sterling (Manchester City).
SISTEMI DI GIOCO
Nelle ultime apparizioni, Southgate ha preferito scegliere una squadra disposta in campo con un 4-3-3 che in realtà prevede a centrocampo la disposizione del centrocampista centrale e delle due mezzeali su due linee differenti formando un triangolo, per avere più linee di passaggio.
- SISTEMA BASE = 4-1-2-3 (3-4-3)
- SISTEMA IN FDP = 4-1-2-3 (3-4-3)
- SISTEMA IN FDNP = 4-1-2-3 OPPURE 5-3-2 con l’utilizzo del 3-4-3
Interpreti: Utilizzando il 4-1-2-3 troviamo: tra i pali Pope estremo difensore del Burnley, nella difesa a 4, a destra Walker, terzino destro di grande esperienza, mentre i due centrali sono, Cdx Stones (grande fisico e bravo a leggere l’azione) Csx Maguire (più abile con i piedi rispetto al compagno di reparto) e a sinistra Ben Chilwell del Chelsea. A centrocampo se non è disponibile il capitano Henderson, si può vedere come perno davanti la difesa il giovane promettente Declan Rice, coadiuvato poi dalle due mezzali Mount (molto mobile e con grande visione di gioco) e Phillips (più forte fisicamente e con un ottimo piede destro). In attacco dove si concentra tantissima qualità ci sono varie possibilità per formare il tridente, con il punto fisso e stella della squadra Harry Kane (giocatore che funge da centravanti ma anche da trequartista). Sugli esterni più spesso si trovano Sterling a sinistra e la giovane stella Phil Foden sulla corsia opposta (entrambi capaci di creare grandi pericoli alla difesa avversaria sia nell 1vs1 che in triangolazioni per arrivare al tiro).
FASE DI POSSESSO
Costruzione
La costruzione della manovra, avviene quasi sempre dal basso con i due centrali difensivi che, con un giro palla attento, cercano da subito di far arrivare il pallone sulle corsie esterne, ai terzini già ampi in fascia (spesso in linea con il centrocampista centrale), o alla mezzala lato palla che si abbassa per consentire la circolazione, mentre l’altra cerca di trovare spazio dietro la linea di pressione avversaria. Se le mezzeali sono coperte, si preferisce invece consegnare il pallone a Rice. La circolazione palla avviene pazientemente, aspettando il momento giusto per un passaggio in avanti e se non pressati, Maguire prendendosi qualche rischio in più, preferisce portare palla fino al centrocampo, attirandosi la marcatura di qualche avversario per poi scaricare la palla al terzino di parte. Il portiere, non troppo a suo agio con il pallone tra i piedi, viene usato poche volte come riferimento nella costruzione dal basso, solo in caso in cui il pressing avversario respinga il tentativo dei difensori. In quel caso il portiere si rifugia sul cc Rice mentre i due centrali rimangono aperti lateralmente. Se gli spazi sono chiusi, e la circolazione della palla diventa sterile, si ricorre alla costruzione diretta con un lancio lungo di uno dei due centrali di difesa su Harry Kane che, proteggendo il pallone cerca di scaricarla al compagno più vicino per far partire l’attacco.

Sviluppo
Superata la prima linea di pressione, si cercano le fasce, soprattutto la sinistra dove Chilwell è uno che tocca tantissimi palloni a partita. Arrivata la palla al terzino del Chelsea, si crea un triangolo tra lui, Mount e Sterling. Quest’ultimo si accentra diventando quasi un centrocampista, mentre Mount va ad attaccare lo spazio sulla fascia sinistra liberato proprio dal movimento dell’esterno del Manchester City. Quando non avviene questo tipo di giocata, sono Rice e Phillips che cercano un passaggio verso gli esterni, Sterling o Foden che, a turno, si accentrano nell’ half space del proprio lato in modo da mettere in difficoltà il proprio marcatore che non sa se seguire il movimento dell’avversario o rimanere largo in fascia, vista la possibilità di sovrapposizione dei due terzini.
Rifinitura e finalizzazione
In zona di rifinitura l’Inghilterra cerca diverse opzioni per far male all’avversario. La fascia sinistra è quella più utilizzata data la presenza di un motorino instancabile come Chilwell che, non solo è un giocatore dotato di tanta corsa e resistenza, ma anche di un ottimo piede, spesso sfruttato per dei cross che possono essere da fondo campo dopo una sovrapposizione profonda, o anche dalla trequarti a scavalcare la linea di difesa. Sempre sulla stessa fascia si cerca spesso anche di isolare nel 1vs1 Sterling o Mount che provano a convergere per cercare veloci triangolazioni, al limite dell’area, con il riferimento centrale che può essere Kane, o l’esterno del lato debole che si è accentrato, per poi arrivare al tiro da ottime posizioni. In caso di cross o traversoni, l’Inghilterra cerca di portare quasi sempre molti uomini in area o a ridosso della stessa con Kane, Phillips, Foden e Sterling a disturbare i difensori e Rice posizionato appena fuori.
Transizione positiva
Appena avviene la riconquista del pallone, l’Inghilterra prova ad essere il più verticale possibile cercando Harry Kane. Quest’ultimo in zona di rifinitura, funge da fulcro tentando di scambiare velocemente con uno dei centrocampisti, per attivare il terzo uomo (quasi sempre Sterling) abile ad attaccare la profondità nello spazio liberato proprio dal movimento dell’attaccante del Tottenham che, uscendo dalla linea di attacco attira fuori un difensore. Se non riesce questa giocata, per tempi sbagliati o per bravura degli avversari, è sempre il numero 9 Kane che ricevendo palla, dopo la riconquista, prova a girarsi verso la porta tentando un’imbucata alle spalle della difesa avversaria.

FASE DI NON POSSESSO
Durante la fase di non possesso l’Inghilterra rimane con lo stesso modulo, ossia il 4-1-3-2 cercando così di avere più linee di ingaggio, con i centrocampisti che rimangono scaglionati. Si cerca inoltre di fare molta densità nel centro del campo e dare poche opportunità agli avversari di tentare imbucate o palle dietro i centrocampisti.
Prima azione difensiva
Quando la squadra avversaria tenta di costruire dal basso con i tre difensori, i tre attaccanti si orientano su di loro attuando una leggera pressione, cercando di chiudere le linee di passaggio. Nel caso in cui i difensori avversari, non trovando spazio, si rifugiano sull’estremo difensore, Kane molto generosamente cerca di attaccare il portiere per metterlo sotto pressione e non lasciargli effettuare una giocata semplice, permettendogli come unica opzione un rilancio lungo imperfetto, meglio se laterale, con gli altri giocatori che sono scalati in avanti per permettere un miglior controllo dell’avversario e del pallone in caso di una seconda palla.
Centrocampo
Quando la costruzione avversaria con la circolazione della palla, riesce a raggiungere la metà campo, l’Inghilterra si ricompatta dietro al centrocampo facendo rimanere i 3 centrocampisti sempre scaglionati su due linee e cercando di essere molto corta e compatta, sia in ampiezza che in lunghezza, non concedendo gli spazi centrali, soprattutto quello alle spalle dei centrocampisti con Rice sempre attento alla marcatura/copertura. Si cerca quindi di orientare gli avversari a scaricare sulle fasce.

Lateralità
Lasciando costruire i difensori avversari, o uno dei centrocampisti centrali, bloccando ogni uscita tranquilla del pallone, si aspetta che la circolazione palla finisca sulle fasce per attuare un’uscita forte sui riferimenti con i due terzini che, coadiuvati dalla mezzala di parte e dall’esterno, cercano di essere il più aggressivi possibili nel recupero, sfruttando la superiorità numerica in zona palla e gli spazi ristretti delle corsie laterali, non permettendo così scarichi facili ma solo eventuali lanci lunghi.
Difesa
La linea difensiva dell’Inghilterra resta piatta, con Maguire che però non rifiuta di rompere la linea e, di uscire in modo aggressivo sull’avversario che è riuscito a smarcarsi alle spalle dei centrocampisti, per non dargli il tempo di smistare il pallone o di provare ad attaccare la porta. Anche Chilwell è molto aggressivo nelle uscite e prova spesso ad aggredire forte sul suo riferimento, mentre Stones e Walker tendono a rimanere più bloccati con un atteggiamento più conservativo e di copertura. Quando la squadra avversaria riesce ad arrivare in zona di rifinitura, cercando il fondo per un traversone o un cross, l’Inghilterra posiziona molti uomini in area con il terzino del lato debole che stringe al centro e con una delle due mezzeali ed il cc ad infoltire la linea davanti al portiere.
Transizione negativa
In caso di perdita del possesso, l’Inghilterra prova a recuperare il pallone nel più breve tempo possibile con una riaggressione immediata sul portatore, che avviene spesso con parecchi uomini in zona palla e uscite aggressive in modo da togliere tempo e spazio alla giocata avversaria. Se ad esempio dopo un cross, si perde il possesso del pallone e gli avversari cercano di colpire in contropiede, non è raro vedere Maguire, che ha accorciato fino alla trequarti avversaria, uscire forte sul portatore per bloccare sul nascere la transizione e poter recuperare il possesso.
Palle inattive
Per le punizioni a favore l’Inghilterra posiziona 5 giocatori in linea per attaccare l’area (Sterling, Kane, Maguire, Rice e Mount), più Stones che parte leggermente indietro, provando ad attaccare la zona del secondo palo. Sul punto di battuta della punizione si presentano sempre sia Phillips che Foden, con l’ultimo che batte quelle a sinistra e con il centrocampista del Leeds che batte quelle a destra.
Per quanto riguarda gli angoli a favore, gli uomini che presidiano l’area sono gli stessi del caso delle punizioni e assumono questa disposizione: Sterling in area piccola a disturbare il portiere, mentre i più alti e fisicamente importanti, come Stones Kane, Rice e Maguire partono quasi in linea fuori dall’area piccola. Una volta battuto l’angolo, Kane attacca lo spazio centrale, Stones il secondo palo, Maguire rimane fuori dall’area piccola in attesa di una spizzata o di una seconda palla e Rice attacca la zona del primo palo, lasciando invece fuori area Mount per un eventuale tiro o per sfruttare la sua velocità e bloccare un contropiede in caso di palla persa.
ANALISI SWOT
Punti di forza
- Tanta qualità nel reparto offensivo
- Tanti giovani di ottime prospettive
- Principi di gioco chiari e definiti
- Controllo paziente del possesso palla
- Diverse possibilità di scelta nel reparto offensivo con diversi giocatori che possono sbloccare una eventuale partita più chiusa
Punti di debolezza
- Squadra che a volte si disunisce lasciando la possibilità di inserimento agli avversari
- Difesa spesso alta, quasi sulla linea di centrocampo per favorire un recupero palla alto,ma che porta a dover difendere con molto campo alle spalle nel caso in cui non si riesca a recuperare il possesso
- Si basa troppo su Harry Kane, soprattutto quando lo si ricerca perché non si riesce a conquistare campo in altro modo. Questo modo di giocare può risultare prevedibile alla lunga
- Dominio del possesso ma spesso poca lucidità negli ultimi metri di campo
- Nonostante ci siano chiari principi di gioco, spesso ci si basa troppo sul talento dei singoli
Conclusioni
L’Inghilterra arriva a questi europei come una fra le squadre più complete e che potrebbe puntare alla vittoria finale. La nazionale dei tre leoni, è piena di giocatori di talento, su tutti Harry Kane protagonista assoluto in premier league con 23 gol e 14 assist in stagione, che sarà coadiuvato da tanti giocatori giovani ed interessanti che si stanno guadagnando le prime pagine dei giornali con ottime prestazioni. Ci sono però problemi che potrebbero portare guai al tecnico inglese, come i parecchi giocatori arrivati in ritiro con infortuni o da poco recuperati, e che quindi non potranno essere presenti per le prime partite come Maguire ed Henderson, due pedine fondamentali per la squadra. Anche Grealish e Phillips non arrivano nel pieno della forma e questo potrebbe portare Southgate a fare scelte diverse da quelle pensate, come partire con un modulo diverso e/o far partire titolari alcuni calciatori che non hanno grande esperienza internazionale, e soprattutto in queste competizioni.