Analisi realizzata da Riccardo Spano, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification: https://www.elitefootballcenter.com/prodotto/longomatch-fast-track/
Sistema di gioco
Base: 1-4-3-3
Possesso: 1-4-3-3, 1-2-5-3 (i terzini si alzano sulla linea dei centrocampisti)
Non possesso: 1-4-2-4, 1-4-5-1
Introduzione
La Fiorentina, dopo qualche anno complicato, con ambizioni elevate a inizio anno e presupposti non mantenuti a stagione in corso, ha deciso, per la stagione 2021 – 2022, di affidare la panchina a un giovane allenatore italiano emergente: Vincenzo Italiano. Il tecnico si è affermato e guadagnato questa grande opportunità dato il lavoro svolto allo Spezia nei due anni precedenti, ottenendo dapprima una storica promozione in serie A attraverso i play-off e, l’anno scorso, riuscendo ad acquisire la permanenza in serie A della squadra ligure, mostrando uno spirito sempre offensivo e propositivo.
Questo spirito l’ha riportato anche a Firenze, dove mette in mostra un gioco basato sul ritmo, sulle velocità dei propri interpreti e sulla ricerca del continuo attacco all’avversario. In fase di possesso, la ricerca è soprattutto delle corsie laterali, dove ala e terzino devono combinare per poi sviluppare cross in area per Vlahovic, stella della squadra.
In fase di non possesso, invece, la squadra esegue un pressing alto sui portatori con tutti i suoi effettivi, per non lasciare libertà di manovra alla squadra avversaria e per provare a recuperare palloni, e attivare i propri attaccanti e sfruttare la loro velocità.
Fase di possesso
-Costruzione: la squadra inizia l’azione con la ricerca del gioco dal basso, con i due centrali difensivi, i due terzini larghi e con mediano Torreira che si abbassa per dare una soluzione alla manovra. La ricerca della costruzione dal basso non è tuttavia esasperata. L’obiettivo è quello di cercare uno sbocco per poi verticalizzare l’azione o sulle due mezzali o direttamente sugli attaccanti.
Se la squadra avversaria, invece, pressando alto già sul rinvio dal fondo della squadra toscana, non permette nemmeno un giro palla, la Fiorentina col suo portiere Dragowski, imposta da subito un gioco lungo verticale alla ricerca della punta, il classe 2000 Dusan Vlahovic, la stella della squadra. Questa soluzione è piuttosto ricercata, date le capacità fisiche e tecniche della giovane punta che, sul rinvio del proprio portiere, spesso riesce a contendere la palla ai difensori avversari e far partire l’azione offensiva viola già in una zona avanzata del campo.
-Sviluppo: l’azione della Fiorentina si sviluppa prevalentemente per vie esterne. L’idea principale della squadra è quella di lavorare sulle corsie, con la collaborazione terzino-mezzala-esterno (nella partita in questione a sinistra Biraghi, Duncan, Gonzalez e a destra Benassi, Bonaventura, Sottil). La caratteristica fondamentale per la squadra di Italiano è lavorare sul ritmo, sulla velocità dei giocatori esterni, senza perdere troppo tempo in un giro palla sterile, ma arrivare il prima possibile o a isolare gli esterni e permettergli di sfogare la loro velocità, o di aspettare le sovrapposizioni dei terzini, per poi mettere in mezzo cross per il centravanti serbo, per l’esterno opposto e per la mezzala opposta che deve necessariamente riempire l’area di rigore. Ruolo fondamentale è quello del mediano, Torreira, che si preoccupa sia di dare il via all’azione, innescando gli uomini di qualità sugli esterni, ma, soprattutto, deve necessariamente tenere la propria posizione di mediano e dare copertura ai numerosi compagni che, per volontà dell’allenatore, accompagnano la fase offensiva.
-Rifinitura e finalizzazione: la rifinitura dell’azione, ovvero quando la palla si trova nella zona di campo tra la difesa e il centrocampo avversario, è prevalentemente ricercata sulle zone laterali del campo. La squadra cerca con palle verticali le ali, Gonzalez e Sottil, per isolarli nell’1 contro 1, o per aspettare i terzini in sovrapposizioni, per mettere poi cross per la punta Vlahovic e gli altri compagni che devono riempire l’area. Il gioco d’attacco della Fiorentina è un gioco diretto, date anche le caratteristiche delle due mezzali, in questo caso Duncan e Bonaventura, che per caratteristiche sono più incursori che palleggiatori, il cui compito è quello di riempire l’area avversaria e andare al tiro sui cross dei compagni. La finalizzazione, come già anticipato, è incentrata su un giocatore, Vlahovic, molto forte sia tecnicamente che fisicamente. Tutti i cross o i traversoni vanno a cercare la punta serba in mezzo all’area che, come dimostrano i 21 gol segnati nello scorso campionato a soli 20 anni, ha un senso del gol molto spiccato. I compagni, come detto prima, hanno il compito di attaccare l’area per andare al tiro e, allo stesso tempo, per impegnare i difensori e lasciare Vlahovic più libero per cercare la miglior posizione per concludere l’azione.

Fase di non possesso
-Prima azione difensiva: la Fiorentina porta una pressione forte sui portatori avversari già con gli attaccanti, in quanto la pressione e la ripartenza immediata sono una delle principali caratteristiche della squadra. Oltre ai tre attaccanti, a turno uno dei centrocampisti si alza per pressare il playmaker avversario (Brozovic) per non permettere una costruzione fluida agli avversari e, se possibile, recuperare il pallone e preparare una immediata transizione offensiva. In generale tutta la squadra si alza per portare una forte pressione sul portatore.

-Zona centrale: quando la squadra è costretta a difendere in zona centrale, le due mezzali si stringono a dar manforte al mediano Torreira. Il suo, come già detto, è un ruolo chiave, in quanto deve sempre presidiare la zona centrale del campo, facendo da schermo ai due difensori centrali e, all’occorrenza, andare in raddoppio sui compagni in difficoltà.
-Zona laterale: quando, invece, la squadra viene attaccata esternamente, il raddoppio sul terzino di parte attaccato avviene da parte principalmente della mezzala, per evitare di abbassare troppo i due esterni d’attacco, cosa che complicherebbe le ripartenze fulminee della squadra viola.
Transizioni
-Offensiva: la transizione offensiva è un’arma fondamentale nel gioco di Italiano. Infatti, il pressing alto portato, è finalizzato proprio a questo: riconquista e contrattacco. Una volta recuperata palla, l’idea è quella di giocarla in verticale, o direttamente sugli esterni molto rapidi, o usufruire di una sponda di Vlahovic per poi aprire sull’esterno e andare al tiro. Questo modo di giocare, a ritmi molto alti e con una continua pressione, porta a un alto esaurimento di energie e difficoltà conseguente a mantenere un livello agonistico tale per i 90 minuti.

-Difensiva: quando, invece, la squadra perde palla, la prima idea è quella di recuperarla subito, attaccando in avanti. Questo è possibile se la squadra riesce a organizzare un’azione immediata di contropressing, altrimenti si ricompatta dietro ognuno nella propria posizione.
Punti di forza
- Grande ritmo e velocitò della squadra
- Buona qualità generale, soprattutto sugli esterni d’attacco
- Sovrapposizioni dei terzini costanti
- Ruolo di Vlahovic determinante, finalizzatore essenziale per questa squadra
Punti di debolezza
- Poche alternative a Vlahovic in fase di finalizzazione
- Grosso dispendio di energie può portare a secondi tempi sottotono
- Poca creatività in zona centrale in fase di rifinitura