Il Foggia, fresco vincitore del girone C di Lega Pro e quindi promosso, dopo ben 19 anni, in Serie B, ha offerto negli ultimi anni, prima con De Zerbi e poi con Stroppa, un calcio propositivo, votato all’attacco che l’ha resa in questa stagione la squadra con il miglior attacco della Lega Pro con 68 gol, ma anche la squadra meno battuta con 27 reti subite, ottenendo ben 84 punti, frutto di 25 vittorie, 9 pareggi e sole 3 sconfitte, in un girone molto competitivo come quello del sud (i dati sono aggiornati al 2 maggio, ad una giornata dal termine).
CARATTERISTICHE E SISTEMA DI GIOCO
Il Foggia è una squadra che abbina ad una ottima tecnica individuale anche struttura fisica e dinamismo, con giocatori di categoria con molta esperienza. Ha centrali difensivi che sanno impostare l’azione sia palla a terra che con verticalizzazioni e che si sostituiscono al mediano in caso che quest’ultimo sia marcato a uomo. I terzini sono dotati di un’ottima corsa senza palla, e accompagnano sempre l’azione garantendo ampiezza e sovrapponendosi agli esterni d’attacco. Gli interni di centrocampo sono dinamici e accompagnano l’azione con inserimenti a rimorchio in area di rigore. Gli esterni d’attacco giocano a piede invertito per accentrarsi creando superiorità numerica in zona centrale alla ricerca del tiro o del filtrante. La punta (Mazzeo, n.19) è un giocatore bravo sia nel gioco di sponda che nel giocare in verticale ed attaccare la porta (capocannoniere del girone con 20 gol).
FASE DI POSSESSO
In fase di possesso il Foggia si dispone con l’1-4-3-3, rispettando i principi di ampiezza e scaglionamento, posizionandosi su diverse linee, favorendo più soluzioni di passaggio.
In fase di costruzione, si forma il rombo con vertici il portiere GUARNA, i due centrali difensivi MARTINELLI e COLETTI e il mediano VACCA, con i due terzini LOIACONO e RUBIN alti e molto aperti. Se non pressati, si gioca corto per uno dei due centrali o per il mediano che sviluppano l’azione;
in caso contrario, se i vertici del rombo sono marcati a uomo, si gioca su uno dei terzini, saltando la prima linea di pressing.
In fase di sviluppo, si cerca sempre il mediano, VACCA, ma in caso di marcatura a uomo, il compito di impostare l’azione spetta ai due centrali MARTINELLI e COLETTI, entrambi abili tecnicamente e pronti a verticalizzare ricercando gli interni di centrocampo o i giocatori avanzati.
Gli interni di centrocampo ricercano sempre la zona luce alle spalle dei centrocampisti avversari, nella cosiddetta “zona di rifinitura”, dentro la quale entra anche la punta, MAZZEO, che si stacca dalla marcatura del difensore centrale per giocare di sponda, o in appoggio agli interni o in ampiezza sui terzini che accompagnano l’azione.
Gli esterni, CHIRICO’ e DI PIAZZA, giocano a piede invertito, partendo da fuori per venire dentro, aprendo il corridoio per la sovrapposizione del terzino di parte, cercando l’uno contro uno per andare al tiro o cercare il filtrante per gli inserimenti dei compagni sul lato debole.
FASE DI NON POSSESSO
In fase di non possesso, il Foggia si dispone con il 1-4-5-1, abbassando gli esterni d’attacco sulla linea mediana, portando concentrazione in zona palla e lavorando sull’intercetto. I centrocampisti sono disposti scaglionati, evitando i passaggi tra le linee.
Con palla al portiere avversario, la scelta tattica è quella di posizionarsi alti per evitare una giocata corta sui centrali avversari: se c’è la giocata, si inizia una pressione orientata con scalate su ogni possibile appoggio al portatore di palla avversario, con marcature 1 vs 1 o corse “taglia-fuori” per orientare le giocate.
In zona mediana, si cerca di limitare lo spazio a disposizione concentrando molti uomini in zona palla riducendo la possibilità di subire passaggi tra le linee e con l’obbiettivo di recuperare palla e ricercare la transizione immediata.
TRANSIZIONI
Entrambi le transizioni, sia offensive che difensive, sono caratterizzate da ampia reattività mettendo in pratica quelli che sono i principi di squadra: nelle transizioni offensive, si ricerca immediatamente la verticalità cercando di creare superiorità numerica;
Nelle transizioni difensive, chi perde palla e i compagni più prossimi accorciano in avanti con l’obbiettivo di un recupero immediato.
Per numeri e qualità nell’organico, il Foggia ha meritato la promozione quest’anno, il tutto, come riconosciuto anche da mister Stroppa, grazie ad un lavoro iniziato lo scorso anno e portato avanti in maniera molto intelligente e credo che con queste basi e con qualche ritocco nel mercato estivo, il Foggia potrà fare bene anche la prossima stagione in serie B.