Analisi realizzata da Federico Cavallo, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification: https://www.elitefootballcenter.com/prodotto/longomatch-fast-track/
INTRODUZIONE
Nonostante le premesse di inizio stagione, con un mercato che ha avuto come punte di diamante il centrocampista dell’Ajax, semifinalista di Champions League, Lasse Schone, e il protagonista azzurro dei Mondiali Under 20 estivi Andrea Pinamonti, la squadra dopo due ottimi risultati iniziali, un pareggio con la Roma e la vittoria in casa con la Fiorentina, si è ritrovata a navigare in cattive acque fin da subito. In partenza sulla panchina rossoblù sedeva Andrea Andreazzoli, con una idea di gioco basata sul possesso palla in verticale e sul 3-5-2, messo in mostra, con un bel gioco, la stagione passata, nella sua seconda avventura ad Empoli. Ha lasciato la panchina con una media punti bassa, solo 0,62 punti a partita e una serie di risultati negativi, che avranno il culmine nella sconfitta allo stadio Tardini di Parma, per 5-1. Il suo successore in panchina è Thiago Motta, ex giocatore del Genoa della stagione d’oro 2009/2010 con il quinto posto finale, alla prima esperienza da allenatore in prima squadra. Per prima cosa cambia modulo, iniziando a giocare con 4 difensori e un centrocampo a due o a tre, quindi presenta come moduli il 4-2-3-1 o il 4-3-3. La sua idea di gioco basata su possesso palla e sviluppo verticale della manovra però produce una sola vittoria e tre pareggi, con una media punti di 0,67 punti a partita. Dopo la sconfitta con l’ Inter e la breve pausa natalizia, è Davide Nicola a sedersi sulla panchina del Grifone. Il tecnico piemontese torna subito al modulo di inizio anno, il 3-5-2, e inizia un lavoro sia tattico che psicologico per smuovere la squadra dall’ultimo posto in classifica. Il suo primo intervento è stato quello di consolidare la difesa, una delle peggiori del campionato, anche grazie all’inserimento in rosa di Perin, per poi passare a uno sviluppo dell’azione in orizzontale, non soffermandosi più sul possesso palla ma su azioni rapide e di contropiede, con inserimento dei centrocampisti. Raggiunge subito una vittoria, e con una media punti di 1,66 portando la squadra al 17° posto. La partita presa in considerazione per questa analisi è Milan-Genoa dell’ 8 Marzo 2020, terminata con la vittoria dei Rossoblù per 1-2.
MODULI DI GIOCO
- Statico: 3-5-2
- Fase di possesso: 3-4-3 / 3-4-1-2
- Fase di non possesso: 5-4-1 / 4-4-2
FASE DI POSSESSO
Costruzione
Il Genoa sviluppa il suo gioco soprattutto con una costruzione alta, che parte o direttamente da Perin, o dai difensori centrali sinistro o destro (Masiello e Romero). Con la palla che supera il centrocampo, Sanabria si abbassa a ricevere il pallone, diventando il costruttore di gioco, mentre Cassata e Pandev attaccano lo spazio diventando i riferimenti offensivi della squadra, che sale oltre la metà campo difensiva, tranne i tre difensori centrali: 3/4-1-2. Stessa situazione nel caso di costruzione bassa che parte sempre dai due difensori centrali di sinistra e destra (Masiello e Romero) che cercano Schone come costruttore di gioco e Sanabria che scende a ricevere palla nei piedi. Fondamentale è il lavoro di Cassata in fase di transizione offensiva, con movimento in avanti a diventare il terzo attaccante defilato a sinistra in un 3/ 4-3 con i quattro di centrocampo che sono Schone e Behrami, come centrali, e i due esterni Biraschi a destra e Criscito a sinistra.

La finalizzazione dell’azione porta poi in area tre o quattro uomini. In area si trovano Pandev, Cassata e Sanabria, con l’arrivo a rimorchio di Shone che si inserisce in area, mentre Behrami dà copertura. C’è anche il coinvolgimento di almeno uno dei due esterni, quindi sempre 5 o 6 giocatori in proiezione offensiva.
NON POSSESSO
In fase di non possesso la squadra di Nicola mostra un grande spirito di sacrificio, ripiegando velocemente verso la propria metà campo difensiva. In questa gara, ma lo si nota sempre da quando il tecnico siede sulla panchina del Genoa, la squadra ha mostrato una compattezza difensiva nettamente superiore rispetto alle gestioni precedenti e un coinvolgimento di tutti e dieci i giocatori di movimento, anche le due punte. La transizione difensiva porta subito a una linea difensiva a 5, dove ai tre DC, che rimanendo dietro in fase offensiva si trovano in posizione di copertura preventiva, si aggiungono i due esterni che ripiegano velocemente appena perso il possesso palla e i tre centrocampisti a cui si aggiunge una punta, formando così una linea a 4, con un unico attaccante che va in smarcamento preventivo.

Le marcature difensive dei Rossoblù sono a uomo, con copertura costante dei centrocampisti, nello spazio lasciato dai difensori che escono in pressing sul proprio uomo. Nella metà campo offensiva abbiamo l’uscita costante in pressing di Cassata sul terzino sinistro, di Behrami sul mediano costruttore di gioco, Biraschi sul terzino destro che è asfissiante anche nella metà campo difensiva. Dalla trequarti difensiva abbiamo le marcature a uomo di Criscito sull’esterno alto sinistro, Masiello sul trequartista, Soumaoro sulla punta centrale e Romero sull’esterno alto destro. Le linee di difesa, centrocampo e attacco, sono molto compatte tra loro e la squadra nella metà campo difensiva risulta essere corta, in venti/venticinque metri. Quando l’esterno si alza sulla linea dei centrocampisti per seguire il suo uomo, troviamo la squadra schierata col 4-4-2 con la difesa che scala a partire dal DC della stessa zona di campo dell’esterno che sale. Scalano così anche le marcature.

Quando l’azione offensiva avversaria supera la trequarti difensiva del Genoa, la difesa e il centrocampo accorciano verso l’area, con i tre difensori centrali che coprono sempre lo specchio della propria porta e i centrocampisti che entrano nella propria area, dove troviamo sempre almeno 6 giocatori in marcatura e copertura degli spazi.
ANALISI SWOT
Punti di forza
- Grande solidità difensiva e spirito di sacrificio;
- I cross in area difensiva sono inefficaci grazie alla grande presenza fisica dei difensori e di ottimi saltatori;
- Sanabria trova molto spesso spazio per costruire il gioco abbassandosi, per gli inserimenti offensivi dei centrocampisti e di Pandev;
- Cross bassi in area offensiva molto efficaci grazie agli inserimenti dei centrocampisti e sempre presente il taglio sul primo palo e un inserimento sul secondo.
Punti di debolezza
- Cross alti in area avversaria non efficaci;
- Uscite offensive sbagliate dei difensori centrali che provocano spazio per ripartenze;
- I difensori spesso non salgono in contemporanea tenendo in gioco gli attaccanti avversari;
- Unici giocatori con elevata qualità di palleggio sono Schone e Sanabria.