Con quattro partite ancora da giocare il Barcellona di Ernesto Valverde si è laureato campione de La Liga Spagnola per la 25° volta nella sua storia, forte di un ruolino di marcia fatto di 26 vittorie, 8 pareggi e, caso unico nei top 5 campionati europei, nessuna sconfitta subita.
Il Txingurri, la “formica”, così è soprannominato il tecnico spagnolo originario dell’Estremadura, è diventato il tecnico dei blaugrana nell’estate del 2017, subentrando a Luis Enrique ed è stato in grado, nel giro di pochi mesi, di dare alla propria squadra un’identità precisa elaborando, senza stravolgerli, i temi tattici che già appartenevano ai catalani.
La partenza di Neymar, ingaggiato dal ParisSaint Germain, ha reso necessaria una modifica nel sistema di gioco di base che non poteva più essere basato sul 1-4-4-3. Valverde, dunque, dopo alcuni esperimenti, non andati propriamente a buon fine (su tutti, la finale di Supercoppa di Spagna, in cui il Barca, schierato con un 1-3-5-2, è stato surclassato dal Real Madrid) e l’infortunio del neo-acquisto Dembélé è approdato alla scelta di schierare la squadra secondo un sistema di gioco di base che è, tipicamente, un 1-4-4-2 con la linea di centrocampo schierata “a rombo”.
In fase di possesso è abbastanza abituale vedere la squadra disporsi secondo un 1-3-4-3 o un 1-3-4-1-2 con i due esterni bassi che si alzano sulla linea di centrocampo e i due difensori centrali che si allargano per lasciare lo spazio necessario al centrocampista centrale (tipcamente Sergi Busquets) per abbassarsi ed impostare l’azione. Le due punte, in particolare Lionel Messi, sono libere di svariare su tutto il fronte offensivo, atteggiamento, questo, funzionale alla creazione di spazi per l’inserimento dei centrocampisti e lo sviluppo di situazioni di pericolosità nella trequarti avversaria.
In fase di non possesso lo schieramento prevede la ricomposizione delle linee secondo lo schema di base ossia il 1-4-4-2.
Il Barca è una squadra dotata di uno straordinario tasso tecnico che fa del possesso palla lo stile di gioco privilegiato. Un possesso palla il cui scopo è quello di disgregare le linee difensive avversarie per mezzo di numerosi passaggi corti ma anche di improvvise verticalizzazioni, palla a piede o con lanci lunghi, che si è rivelato estremamente efficace facendo dei blaugrana la squadra, nella Liga, più prolifica in termini di goal segnati e la seconda meno battuta in termini di goal subiti.
Fase di possesso
Costruzione
La fase di costruzione predilige indiscutibilmente lo sviluppo dal basso. Ciò avviene tipicamente o per mezzo dei difensori centrali oppure tramite lo scivolamento dalla linea di centrocampo a quella difensiva di Sergi Busquets e l’occupazione da parte sua dello spazio in zona centrale che, nel frattempo, i due centrali di difesa hanno lasciato libero allargandosi.
Nel caso in cui la squadra avversaria attui un pressing alto, le capacità del portiere Ter Stegen di giocare con i piedi costituiscono una seconda valida opzione. Il tedesco diventa in questa situazioni un play-maker aggiunto con compito di dare sostegno ai compagni del reparto arretrato o allo stesso Busquets. Il coinvolgimento di Ter Stegen nella fase di costruzione esita spesso in un lancio lungo finalizzato a scavalcare la linea dei centrocampisti e a raggiungere gli attaccanti smarcati o i laterali bassi che nel frattempo hanno occupato lo spazio libero sulle fasce. Pur non essendo il lancio lungo la soluzione privilegiata dai catalani, esso fornisce comunque una valida alternativa per uscire da situazioni “complicate”.
Sviluppo
La fase di sviluppo e quella di rifinitura sono le fasi in cui più vengono esaltate le doti tecniche dei giocatori blaugrana. Lo stile di gioco prevede, tipicamente, il dominio del possesso palla (il Barcellona è la squadra che nella Liga ha la più alta percentuale media di possesso nei 90’, pari al 58%) attraverso la realizzazione di un elevato numero di passaggi. La squadra di Valverde risulta essere nella Liga quella che, in assoluto, ha realizzato più passaggi (oltre 20.000 passaggi effettuati, pari a poco meno di 600 passaggi ogni 90’ e con una percentuale di precisione che sfiora il 90%), 1 su 8 dei quali effettuato nella trequarti avversaria, ed è quella con il maggior numero medio di passaggi per ogni minuto di possesso palla : circa 12.
Il dominio territoriale è finalizzato a far muovere l’avversario per poi conquistare metri sul campo sfruttando i varchi creati dai movimenti senza palla degli esterni di difesa (spesso entrambi molto alti e propositivi nel dare sostegno alla manovra sulle corsie laterali), dei centrocampisti e delle due punte alla continua ricerca di spazi liberi da sfruttare attraverso passaggi filtranti (il Barcellona è la squadra che più utilizza questa soluzione tattica, effettuando circa 15 passaggi filtranti ogni 90’, circa il doppio della media delle altre squadre della Liga, quest’anno) e attacchi diretti.
Rifinitura e conclusione
Il tasso tecnico di cui sono dotati i suoi componenti consente alla squadra di Valverde, una volta giunta nella zona di rifinitura, di attaccare la linea difensiva per mezzo di diverse soluzioni alternative quali triangolazioni, tagli e sovrapposizioni, principalmente per vie centrali, e ancora dribbling e duelli 1 vs 1. Anche in questo caso è il Barcellona la squadra che effettua il maggior numero di dribbling e 1 vs 1 a partita, (poco meno di 40 ogni 90’, con percentuali di successo intorno al 70%).
Se dunque il Barcellona di Valverde è una squadra che predilige l’attacco per vie centrali e con palla bassa. (risulta essere infatti la squadra che meno di tutte nella Liga effettua cross : 394, circa 500 in meno di quelli effettuati dal Real Madrid), ciò non significa che le corsie laterali non siano sfruttate. Anzi, il dinamismo dei due esterni bassi J. Albe e S. Roberto costituiscono un valore aggiunto importantissimo nella gestione del possesso palla dei catalani fornendo un appoggio pressoché costante allo sviluppo della manovra da parte della squadra, oltreché una soluzione aggiuntiva in fase di rifinitura creando i presupposti per delle sovrapposizioni con il rispettivo esterno di centrocampo e l’attuazione di traversoni per gli attaccanti o per i centrocampisti a sostegno.
Fase di non possesso
La fase difensiva è iniziata dai due attaccanti (tipicamente è L. Suarez a dare il via all’azione) che esercitano una pressione sull’avversario in possesso palla al fine di indirizzarne la giocata verso l’esterno. Nel caso in cui la squadra avversaria palesi qualche difficoltà nell’impostare l’azione, ecco che i blaugrana intensificano la pressione che si trasforma in un vero è proprio pressing che diventa tanto più aggressivo tanto più gli avversari cercano di guadagnare metri sul campo.
Interessante notare l’atteggiamento della linea difensiva: se l’esterno sul lato forte si alza per andare a marcare l’avversario libero in fasce o comunque per chiudergli la traiettoria di passaggio, gli altri tre difensori (i due centrali e l’esterno basso sul lato debole) rimangono comunque sufficientemente “bassi” da inibire la possibilità per gli avversari di scavalcarli con un lancio lungo alle loro spalle.
Nel caso in cui la squadra avversaria riesca comunque ad uscire dal primo pressing, o comunque nelle situazioni di palla scoperta, allora l’atteggiamento difensivo della squadra è orientato al temporeggiamento: la linea difensiva scappa cercando di rallentare l’avanzata degli avversari e dando modo ai propri compagni di rientrare e ristabilire le linee.
A ridosso della propria area di rigore, difesa e centrocampo rimangono stretti e compatti centralmente al fine di minimizzare la possibilità per gli avversari di giocare tra le linee. La squadra adatta poi il proprio posizionamento in ampiezza traslando il proprio baricentro in base alla scelta degli avversari di attaccare su una delle due fasce piuttosto che per vie centrali.
Transizioni
Transizione offensiva
La riconquista della palla, come detto, avviene principalmente attraverso l’effettuazione di un pressing organizzato che induce l’avversario all’errore. Nel momento in cui la palla viene riconquistata, la squadra di Valverde tenta di raggiungere nel più breve tempo possibile (o con il minor numero di passaggi) le due punte smarcatesi preventivamente. Se il tentativo fallisce o non è attuabile, allora si opta per il consolidamento del possesso e all’avvio di un’azione più manovrata.
Transizione difensiva
Nel momento in cui i blaugrana perdono palla, la prima reazione consiste nel tentativo di riconquista immediata da parte dei giocatori in zona palla. Se l’azione si svolge nella metà campo avversaria la linea di difesa rimane alta allo scopo di togliere profondità alla manovra avversaria. Solo nel momento in cui il tentativo di riconquista immediato fallisce e l’azione avversaria si sviluppa allora la linea di difesa incomincia ad arretrare. Se l’azione si svolge nella propria metà campo, i giocatori non in zona palla cercano immediatamente la marcatura degli avversari che potenzialmente possono ricevere il pallone (tipicamente sono lasciati liberi gli avversari sul lato debole). Lo scopo principale, nel caso in cui il tentativo di riconquista non vada a buon fine, è quello di assicurare la copertura della porta ricompattando le linee e chiudendo le linee di passaggio potenzialmente pericolose.