Il 10 dicembre 2017 inizia ufficialmente l’avventura di Peter Stoger (austriaco) sulla panchina del Borussia Dortmund, chiamato a sostituire il collega olandese Peter Bosz che fino al giorno del suo esonero aveva raccolto bene pochi frutti del suo lavoro.
Bosz arriva in Germania nell’estate scorsa dopo un anno trascorso come tecnico all’Ajax, stagione che vedrà gli olandesi di Amsterdam arrivare secondi ad un solo punto dal Feyenoord, sfiorando il la vittoria del titolo.
E dire che la sua avventura sulla panchina del Dortmund ad agosto inizia bene per quanto riguarda il campionato tedesco, conquistando subito con i suoi giocatori 6 vittorie ed un pareggio nelle prime 7 giornate. Ma la partenza sprint è solo un’illusione per i ragazzi del tecnico olandese, che da metà ottobre a metà dicembre raccoglieranno 3 punti in 8 partite, con la Champions League che regala altrettanti momenti amari ai giallo-neri, che arriveranno terzi nel girone (qualificati per l’Europa League) conquistando solo due punti con due pareggi contro l’Apoel e perdendo andata e ritorno contro Real Madrid e Tottenham. Questo crollo della squadra porta la dirigenza a rivedere le sue scelte, esonerando il tecnico Bosz e portando sulla panchina dei tedeschi Peter Stoger, il quale da 4 anni guidava il Colonia.
Un cambiamento che non si sa quanto entusiasmo abbia portato nell’ambiente, ma che sul campo ha mostrato subito i suoi effetti, infatti i giocatori guidati del nuovo tecnico giocheranno fino a metà marzo senza perdere una partita in campionato. Non si può dire lo stesso per quanto riguarda i campi internazionali dell’Europa League, dove il Borussia passa i sedicesimi contro l’Atalanta. Un passaggio del turno che però non convince fino in fondo e infatti successivamente i giallo-neri dovranno arrendersi agli ottavi contro il Salisburgo (avversario abbondantemente alla portata del Dortmund) perdendo l’andata in casa 2-1 e pareggiando la gara di ritorno 0-0. Il Borussia terminerà la sua stagione con la quarta posizione in Bundesliga (a pari punti con Hoffenheim 3° e Bayer Leverkusen 5°) vincendo 15 partite, pareggiandone 10 e perdendone 9, con 64 reti segnate e 47 subite (terzo attacco e quinta difesa del campionato). Di sicuro un risultato al di sotto delle aspettative della dirigenza, che è abituata a vedere la propria squadra piazzarsi in seconda posizione a fine stagione, cedendo solo allo strapotere del Bayern Monaco. Quest’anno invece è lo Schalke 04 a piazzarsi in seconda posizione, staccando di otto punti le tre inseguitrici (Hoffenheim, Borussia Dortmund e Bayer Leverkusen).
La squadra di Stoger quest’anno è stata la seconda squadra in campionato per possesso palla medio (56,2%), per passaggi e per la loro precisione. Seconda solo al Bayern Monaco. Seconda anche per duelli difensivi vinti, oltre ad essere anche la squadra meno ammonita del campionato e paradossalmente una delle più fallose. Il Dortmund risulta anche una delle squadre che perde più possessi palla del campionato, nota negativa che non sminuisce ciò che si rileva in fase offensiva, dove i giallo-neri grazie alla velocità e alle doti tecniche dei suoi interpreti risultano la terza squadra per percentuale di successo nei dribbling. Dribbling che sono un’arma in più per favorire i cross degli esterni dove il Borussia risulta una delle squadre più precise del campionato in questa giocata, e non solo, dato che è anche la squadra con la percentuale più alta di successi negli attacchi in profondità. Una squadra giovane quella guidata da Stoger, come dimostra l’età media di 26 anni.
Il giocatore più influente della stagione risulterà Philipp con 9 goal, mentre l’uomo assist è Pulisic con 7 passaggi decisivi. Sancho invece, risulta il giocatore con più dribbling vinti e Reus è il giocatore del Dortmund con la percentuale più alta di tiri in porta. Tutti dati che dimostrano come la squadra abbia comunque creato tanto ma anche concretizzato meno.
FORMAZIONE: (4-1-4-1) 38.Burki; 26.Piszczek, 25.Sokratis, 36.Toprak, 16.Akanji; 33.Weigl; 22.Pulisic, 11.Reus, 10.Gotze, 7.Sancho; 20.Philipp.
Il Borussia Dortmund scende in campo con un 4-1-4-1 con la linea difensiva a quattro composta da due esterni di spinta Piszczek e Akanji. Weigl funge da mediano, con particolare attenzione all’inserimento dell’avversario tra le linee. La linea a 4 di centrocampo vede i due esterni dotati di velocità e tecnica notevole, soprattutto a sinistra dove agisce Sancho, il quale spesso può usufruire di ampi spazi. Gotze e Reus agiscono centralmente, il primo più da regista e il secondo più da mezz’ala. L’unica punta Philipp ha il compito di mantenere il possesso nel tentativo di far avanzare i compagni di squadra e usufruirne gli appoggi, spesso tende ad allargarsi per favorire l’avanzamento centrale di Reus.
Questo sistema di gioco tende a rimanere tale in fase di non possesso, con l’unica differenza che in alcune circostanza Reus affianca la punta Philipp formando con le due linee dietro un 4-4-2. In fase di possesso invece, il sistema di gioco può variare in un 4-2-3-1 con Weigl e Gotze a centrocampo e una linea a tre sulla trequarti con Reus centrale (con libertà di svariare) e sugli esterni a sinistra Sancho e a destra Pulisic.
FASE DI POSSESSO:
In Borussia Dortmund costruisce il suo gioco tal volta utilizzando anche il portiere, i due centrali si allargano molto e i terzini partono già alti. Si effettua un piccolo giro palla per poi effettuare un attacco diretto sulla punta, sugli esterni o su Reus quando si alza in posizione di trequartista. La velocità delle ali e la bravura nel gioco aereo di Reus e Philipp permettono di rendere efficiente al massimo questo tipo di costruzione. Il mediano Weigl quando non subisce la pressione avversaria si propone per l’appoggio e provare una costruzione bassa, ma è solo una soluzione secondaria.
In fase di sviluppo il Dortmund sfrutta la regia di Gotze e la capacità di Philipp ad abbassarsi per proteggere palla e scaricare ai centrocampisti. Successivamente il centrocampista (spesso Gotze) cerca subito una verticalizzazione su Reus (avanzato sulla trequarti grazie allo spazio creato dal movimento di Philipp), il quale allarga subito per la velocità di Sancho che è molto forte nel dribblare l’avversario o sfruttare la sovrapposizione del terzino di riferimento. Reus e Philipp svariano molto la loro posizione in campo, togliendo punti di riferimento alla difesa avversaria.
In zona rifinitura oltre a Reus si inseriscono Gotze o Pulisic, quest’ultimo si accentra tagliando il campo disorientando la difesa avversaria. L’azione infatti parte da destra e quindi Sancho sul lato debole può usufruire sempre di ampi spazi in fase di finalizzazione. Questo è uno dei principi fondamentali della manovra d’attacco del Dortmund. Quando invece avanza Gotze in zona rifinitura, il regista diventa Weigl e l’inserimento in zona finalizzazione sarà di Reus, molto pericoloso sotto porta. Una manovra che porta a continui movimenti e cambi di posizione degli interpreti, che svariano di azione in azione.
FASE DI NON POSSESSO:
Il sistema di gioco del Borussia Dortmund in questa fase può mutare dal 4-1-4-1 al 4-4-2 con Weigl che si allinea ai centrocampisti e Reus che affianca Philipp in attacco. La squadra riesce a restare abbastanza compatta, con movimenti in uscita da parte dei difensori, che mirano a togliere velocità e precisione di manovra. Mario Gotze è il giocatore predisposto a togliere la giocata al regista avversario, marcandolo sempre in fase di costruzione. I ragazzi di Stoger effettuano una pressione alta sui difensori, puntata a chiudere le linee di passaggio verticali. Gli esterni d’attacco rientrano in raddoppio aiutando i terzini di competenza e successivamente, quando la manovra avversaria avanza, torna a centrocampo anche Reus. Resta alto e senza compiti precisi di marcatura l’unica punta Philipp, che rientra solo fino alla metà campo.
Sono fondamentali i movimenti di tutti i giocatori, il modello di gioco in questa fase prevede la sincronia dei movimenti per non dar vita a buchi difensivi, quindi per esempio se Gotze marcherà il regista avversario, il centrocampista più alto degli avversari sarà marcato dal difensore centrale giallo-nero, appunto per non lasciare nessuna linea di passaggio libera e per togliere spazio e tempo agli avversari.
TRANSIZIONI:
In fase di transizione negativa, i giocatori più vicini al portatore di palla effettuano un contro-pressing immediato, nel tentativo di recuperare palla il prima possibile. Ma spesso questo movimento non riesce perfettamente ai giocatori giallo-neri che soffrono questa situazione, soprattutto il mediano Weigl spesso si trova indeciso nel da farsi e come si può notare resta nel mezzo di una decisione tra scappare o avanzare, e restando praticamente fermo regala spazio e tempo agli avversari, permettendo un contropiede pericoloso.
In fase di transizione offensiva, la squadra verticalizza immediatamente, cercando Reus o Philipp, i quali proteggono palla o allargano il gioco in modo tempestivo per Sancho o Pulisic. Quindi il Dortmund non gestisce palla nella propria metà campo, ma punta subito ad uscire dalla zona calda verticalizzando e spostando l’azione sul lato debole del campo. Contropiedi che portano quasi sempre i giocatori di Stoger in zona finalizzazione.
ANALISI SWOT E CONCLUSIONI:
Punti di forza:
- Attacchi in profondità
- Velocità sulle catene esterne
- Cross in area di rigore
- Pochi punti di riferimento per gli avversari
- Valore dei singoli (Reus, Sancho, Gotze)
Punti deboli:
- Comunicazione difensiva
- Transizioni negative (contropiedi)
- Marcature preventive
In conclusione, emerge una squadra che quest’anno ha di sicuro giocato e raccolto punti al di sotto delle proprie aspettative. Un club che ha sempre sorpreso i suoi tifosi, arrivando anche in finale di Champions nel 2013 perdendo contro i bavaresi di Monaco. La squadra in questa stagione ha dimostrato comunque una buona fase offensiva, con il reparto d’attacco sempre protagonista, e con la qualità dei suoi interpreti avrebbe potuto e dovuto conquistare qualche punto in più. Da rivedere del tutto le competizioni europee, dove il Dortmund ha deluso totalmente le aspettative, senza però dimenticare la difficoltà del girone di Champions con Real Madrid e Tottenham.
Peter Stoger ha tentato di dare un’impronta alla sua squadra, con il gioco sulle fasce laterali, la punta che svaria, e gli inserimenti dei centrocampisti. Da rivedere invece la fase difensiva in fase di transizione, dove la squadra sembra spiazzata e poco organizzata sui contropiedi avversari.
Toccherà allo svizzero Lucien Favre la prossima stagione guidare il Borussia Dortmund, il quale dopo aver trascorso due stagioni a Nizza, proverà a risollevare la squadra tedesca sia a livello nazionale che internazionale.