Il Cesena di Massimo Drago, nella stagione 2015-16 ha ottenuto il 6^ posto nel campionato di Serie B, uscendo al primo turno dei play-off, contro lo Spezia. Particolare di quella annata è stata l’ampia discrepanza tra i risultati casalinghi e quelli in trasferta (50 dei 68 punti totali sono stati conquistati all’Orogel Stadium-Dino Manuzzi, miglior risultato al pari del Crotone promosso).
La rosa era costituita da elementi di spessore come Alfred Gomis, Stefano Sensi, Frank Kessié, Antonino Ragusa e Camillo Ciano. Il tecnico calabrese, che ha cominciato la stagione cesenate con l’idea di apportare il suo 4-3-3 che negli anni precedenti aveva segnato la sua esperienza al Crotone, ha utilizzato anche il 4-2-3-1 e il 4-3-1-2, con rombo di centrocampo. Il quartetto di difesa, costutito dai terzini Perico e Renzetti, veniva completato dai centrali Caldara (ceduto a gennaio 2016) e Magnusson, oltre a Lucchini e Capelli. A centrocampo il punto di riferimento era Stefano Sensi, capace di dettare i tempi e abile nei lanci lunghi e nelle verticalizzazioni, affiancato da Frank Kessie e Moussa Kone. Davanti Molina, Garritano e Ragusa costituito il reparto avanzato. Nella partita oggetto di analisi, causa assenze non c’è la prima punta di quella squadra, Milan Djuric, bosniaco di quasi 2 metri di altezza e l’ala Camillo Ciano. Punti cardine del Cesena 15-16.
FASE DI NON POSSESSO
In fase di non possesso i bianconeri si schierano con un 4-1-4-1. Stefano Sensi presidia lo spazio tra le linee di centrocampo e difesa, mentre Garritano e Molina scalano sulle fasce affiancano Kessié e Kone, che si spostano in zona centrale.
Il Cesena attua il primo pressing all’altezza del cerchio di centrocampo, cercando forzare la giocata agli avversari. Nel caso in cui fallisce questa prima tattica, lo spazio tra le linee di difesa e centrocampo si stringe togliendo profondità all’avversario.
Le due linee chiudono le vie di gioco centrali e verticali agli avversari, costringendoli a giocate verso le zone laterali del campo. Frank Kessié si stacca dalla linea per andare in pressione sul portatore di palla avversario.
FASE DI POSSESSO
Impostazione: solitamente Gomis opta per un rinvio lungo, indirizzato verso le fasce, dove i terzini Renzetti e Perico si schierano larghi e alti, sfruttando tutta l’ampiezza del campo.
Sviluppo del gioco: si cerca la combinazione tra terzino, mezzala e ala. Altrimenti il terzino si sovrappone alla mezzala.
Ulteriore soluzione è quella che passa dai piedi di Stefano Sensi e dalla sua visione di gioco. Il calciatore di Urbania è abile a pescare i suoi compagni avanzati con lanci lunghi, verticalizzare, cambiare gioco o dialogare negli spazi stretti.
Rifinitura e Finalizzazione: le ultime fasi spettano alle ali che hanno due soluzioni: servire il terzino in sovrapposizione per il cross o accentrarsi per tentare il tiro dalla distanza. L’assenza di Djuric (e delle sue capacità di gioco aeree), in occasione del match oggetto di analisi, rende vani i cross verso l’area di rigore.
FASE DI TRANSIZIONE
Transizioni positive: appena riconquistato il pallone il Cesena consolida il possesso della sfera. Nel caso in cui vi fossero gli spazi per avanzare, la palla viene indirizzata in zona difensiva per riorganizzare con maggior tranquillità lo sviluppo del gioco.
Transizioni negative: il Cesena tenta subito il pressing e la riconquista del pallone.