INTRODUZIONE
La stagione 2019/20 del Chelsea è stata sin da subito segnata da tre eventi particolari: la partenza di un campione della caratura di Hazard, il mercato bloccato in entrata e l’uscita di scena del suo allenatore Maurizio Sarri dopo un solo anno. Non è stata, dunque, una situazione semplicissima quella che ha accolto Frank Lampard sulla panchina dello Stamford Bridge, chiamato a fare i conti con un roster privato del suo uomo squadra e con una rosa che, nonostante la vittoria dell’Europa League, ha vissuto una stagione piuttosto turbolenta, sia dal punto di vista tecnico-tattico che da quello della coesione mentale e di gruppo.
L’ex capitano dei blues, molto diverso nelle idee dal suo predecessore, ha impostato la squadra secondo pochi ma chiari principi di gioco: aggressività, intensità e molta fluidità nelle posizioni in campo.
La partita analizzata è Chelsea – Everton, match della 29ª giornata di Premier League, terminato 4 a 0 per i londinesi grazie alle reti di Mount, Pedro, Willian e Giroud.
SISTEMI DI GIOCO
- Statico: 4-3-3
- Fase offensiva: 3/3-4; 3/2-4-1
- Fase difensiva: 5-4/1; 4-4-1-1
FASE DI POSSESSO
Costruzione e sviluppo
La costruzione parte dal basso, con i due terzini che allargano molto il campo. Il mediano Gilmour si propone sempre come vertice alto del rombo, mentre il portiere Arrizabalaga è il vertice basso. Il giovane scozzese fornisce un appoggio per muovere il pallone insieme ai due centrali di difesa, ma una delle soluzioni più ricercate dopo qualche passaggio è il lancio verso Giroud, spesso da parte del portiere basco, dotato di un calcio molto preciso. In questa fase è fondamentale lo scaglionamento del centrocampo. Una delle due mezzali scende nella propria trequarti, permettendo di liberare tanto spazio nella zona centrale del terreno di gioco, mentre la mezzala opposta si alza avvicinandosi agli attaccanti per garantire appoggio. Uno dei punti di forza di questo Chelsea è la grande fluidità e le rotazioni dei centrocampisti, che abbassandosi e alzandosi continuamente, attirano uomini nella propria metà campo e non offrono punti di riferimento agli avversari.
Quando lo sviluppo procede palla a terra e con passaggi corti, gli esterni Pedro e Willian si stringono molto, liberando spazio per l’avanzata dei terzini sulle fasce. In questo caso, si vengono a creare dei triangoli tra la mezzala di riferimento, il terzino e il difensore centrale dello stesso lato. In momenti di grande intensità, tuttavia, Azpilicueta a destra si blocca sulla linea dei due centrali di difesa, mentre Marcos Alonso a sinistra tende a rimanere molto alto, sfruttando lo spazio generato dall’accentramento di Pedro e dall’abbassamento della mezzala di riferimento.
Rifinitura e finalizzazione
Proprio il movimento verso l’interno delle ali ad aprire corridoi per i terzini rappresenta una delle soluzioni preferite dal Chelsea nell’attacco alla trequarti avversaria. I londinesi si affidano molto al gioco sulle fasce e portano spesso i laterali di difesa al cross in area, sempre occupata da tanti giocatori. Già contro il Derby County, Lampard aveva messo in mostra quanto fosse importante l’apporto dei traversoni dalle fasce; se nella prima parte di stagione a beneficiarne è stato soprattutto il golden boy Tammy Abraham, dall’inizio di febbraio è Olivier Giroud ad essere il dominatore dell’area di rigore. Con Abraham, tuttavia, la squadra mostra una attitudine più votata alla ricerca dietro la linea dei difensori del giovane inglese, molto abile ad attaccare la profondità con la sua rapidità. Il ritorno del francese al centro dell’attacco, però, sta risultando fondamentale per mettere in pratica un’altra delle azioni tipiche di questo Chelsea: il lancio verso il centravanti-boa. Come già accennato, i blues saltano spesso il centrocampo per cercare direttamente il francese che, grazie alla sua fisicità, riesce a calamitare su di sé molti palloni.
La tattica del target-man necessita di un principio di gioco irrinunciabile per Lampard: la densità intorno alla punta e alla palla in fase di rifinitura. Ecco, dunque, che l’accentrarsi degli esterni alti assume un ulteriore ruolo strategico nel momento in cui rimangono vicini al proprio centravanti. Qui diventa fondamentale l’apporto dei due interni di centrocampo anche per quanto riguarda la finalizzazione: a tal proposito, Mason Mount si sta rivelando molto abile ad attaccare gli spazi lasciati liberi dai movimenti incontro della punta e a farsi trovare spesso pronto ad inserirsi in area di rigore. La folta presenza di giocatori intorno all’avanti transalpino, dunque, viene sfruttata attaccando la profondità e beneficiando sia delle sue spizzate dirette, sia dei filtranti del terzo uomo in seguito alle sue sponde.

Ad ogni modo, quando attacca la trequarti avversaria, Lampard lascia tanta libertà di movimento ai suoi giocatori offensivi e non di rado può capitare di vedere gli esterni a fasce invertite, o le mezzali altissime ad occupare l’area di rigore e gli spazi dietro la linea di difesa avversaria. In questo senso, Giroud rappresenta il fulcro ed il punto di riferimento di un caleidoscopio formato da tanti attaccanti rapidi e tecnici che si muovono intorno a lui con estrema fluidità.
TRANSIZIONI NEGATIVE
Ad inizio stagione il Chelsea di Lampard ha faticato tanto nel riuscire a tamponare la sua irruenza nel pressing. L’orientamento a uomo puro ha portato confusione nelle disposizioni in campo. Una volta perso il pallone in zone alte, la squadra si è ritrovata spesso riversata tutta in avanti nel tentativo di riconquista immediata, lasciando gli avversari liberi di ricevere dietro il centrocampo con molto spazio davanti a loro per attaccare la linea difensiva. Il passaggio al 4-3-3 e lo scaglionamento dei mediani hanno permesso di offrire più copertura tra le linee e, nel fare questo, Lampard ha rinunciato ad un pressing esclusivamente uomo vs uomo chiedendo ai centrocampisti di presidiare la zona centrale.

Questa problematica, inoltre, era aggravata dal fatto che la squadra si allungasse troppo, con la linea di difesa troppo bassa e non in sincronia con il resto della squadra. Lampard ha migliorato anche questo aspetto, abituando la linea arretrata a rimanere alta e compatta con gli altri reparti, sfruttando le caratteristiche aggressive di alcuni interpreti come Zouma, Ruediger e Tomori. Ancora una volta, poi, si dimostra fondamentale il movimento verso il centro degli esterni alti, che garantiscono copertura alla zona centrale in caso di perdita improvvisa del possesso. In generale, dunque, sono anche il senso del sacrificio e la sinergia di squadra gli aspetti cruciali per non concedere sanguinose ripartenze.
FASE DI NON POSSESSO
In fase di non possesso il Chelsea adotta un atteggiamento sempre molto impetuoso. La prima linea di pressione è portata dal centravanti Giroud, accompagnato a turno da uno dei due esterni. Questa linea mira a chiudere il più possibile gli scarichi mentre la seconda adotta una marcatura a uomo volta a recuperare il pallone e indurre l’avversario all’errore concedendogli poco tempo e spazio. I giocatori più avanzati riescono ad individuare bene i trigger e a comprendere il momento in cui intensificare la pressione per riconquistare la sfera: in quest’ottica sono molto efficaci i raddoppi tra i vari reparti.
La linea difensiva è sempre molto alta e aggressiva, con i centrali che stringono verso i terzini mantenendo una diagonale corta. L’intenzione è quella di coprire la porta e il proprio compagno, ma troppo spesso in questa stagione i giocatori arretrati si sono trovati in difficoltà nel concedere troppa profondità. Non è raro, dunque, che il Chelsea venga preso d’infilata a causa di qualche ritardo individuale nella salita, con i difensori – spesso in inferiorità numerica – troppo indecisi se mettere in fuorigioco gli attaccanti avversari o scappare all’indietro. Nelle ultime partite – soprattutto quella vittoriosa di FA Cup contro il Liverpool – il Chelsea ha mostrato passi avanti in questo aspetto, con una grande attenzione difensiva, frutto soprattutto del sacrificio degli esterni alti che, tornando rapidamente, arrivano a formare una linea a 5, se non addirittura a 6, con i difensori.

TRANSIZIONI POSITIVE
Come detto, i Blues si caratterizzano per un pressing veemente, orientato per lo più sull’uomo. Per una squadra così diretta e fisica è fondamentale recuperare il pallone più in alto possibile, in modo da poter innescare la velocità dei propri esterni e delle mezzali. Si può dire che a difesa schierata il Chelsea adotti un 5-4/1 ma è difficile affermare che Giroud vada alla ricerca di smarcamenti preventivi: molto spesso, infatti, è lui stesso ad abbassarsi per cercare di recuperare il pallone. La velocità dei centrocampisti e degli esterni permette ai blues di ribaltare il fronte in maniera rapidissima e con pochi tocchi, dando il là a transizioni che creano grossi pericoli in area avversaria. A tal proposito, una spina di questo Chelsea è stata la mediocre vena realizzativa di alcuni attaccanti. Alla 29ª giornata, infatti, a fronte di un dato di Expected Goal che recita 56.09, i blues hanno segnato solo 51 reti (Il Leicester terzo in classifica, per esempio, ha un xG rate di 47.77, a fronte di 58 realizzazioni).
CONCLUSIONI
Il processo di transizione dal gioco posizionale di Sarri a quello più reattivo di Lampard non è stato semplice e i numerosi infortuni di alcuni uomini chiave non hanno facilitato il lavoro del tecnico. Le assenze di Barkley e soprattutto di Kante, con il loro dinamismo e la loro verticalità, hanno pesato molto sul centrocampo, mentre alcuni giocatori più riflessivi e di palleggio come Jorginho incontrano qualche difficoltà nel sistema del nuovo tecnico Blues. Attraverso alcuni accorgimenti tattici e la crescita dei talentuosi giovani inseriti in una rosa comunque di grande spessore, il team londinese sembra aver raggiunto però un ottimo stato di organizzazione e di forma nel momento cruciale della stagione.
Il passaggio da un 4-2-3-1 con due centrocampisti piatti ad un 4-3-3 ha rappresentato la svolta della stagione, sia in fase di possesso che in fase di non possesso, anche se questo cambio di modulo non ha intaccato i principi di gioco fondamentali del manager inglese. Tutta la squadra è in crescita, ma mostra ancora diverse lacune, legate soprattutto alla sinergia nei movimenti tra i reparti; in particolare il Chelsea sta palesando una certa difficoltà nel saper gestire il vantaggio rallentando il gioco o abbassando il proprio baricentro.
Ad ogni modo, Lampard può contare su una rosa ampia e variegata e si sta rivelando versatile nell’utilizzo dei calciatori a disposizione, giocando spesso anche con una difesa a 3 e non disdegnando talvolta la possibilità di un approccio più ragionato anche in base alle caratteristiche dell’avversario. Per i Blues sarà importante coltivare una certa disciplina in fase difensiva e migliorare le proprie medie realizzative.
PUNTI DI FORZA
- Fisicità, rapidità e grande condizione atletica;
- Velocità nelle transizioni positive;
- Pressing aggressivo e riconquista alta del pallone;
- Ampi margini di miglioramento per la presenza di molti giovani;
- Dedizione al sacrificio difensivo;
- Attacco della profondità;
- Rosa ampia e varietà di soluzioni.
PUNTI DI DEBOLEZZA
- Difficoltà nella gestione dei vari momenti della partita;
- Poca sincronia nei movimenti della linea difensiva;
- Difficoltà a difendere la profondità e i tagli dietro le spalle;
- Disordine in fase di difesa posizionale;
- Basse medie realizzative in proporzione alle occasioni create;
- Disattenzione sulle palle inattive a sfavore.