Il RasenBall Liepzig, a noi meglio noto come Lipsia, è una squadra della Sassonia salita recentemente alla ribalta nazionale e internazionale sul fronte calcistico ma che ha conosciuto le luci dei riflettori per motivi extracalcistici fin dalla sua fondazione nel recente anno 2009. Una società giovanissima dunque, nata dall’assorbimento della semisconosciuta SSV Markranstädt all’epoca della partecipazione di quest’ultima alla quinta divisione regionale tedesca Red Bull.
Le radici della migrazione della SSV nella oggi famosissima RasenBall Liepzig sono di natura prettamente commerciale e vedono come protagonista una nota azienda produttrice della bevanda energetica più famosa al mondo: la.
Dopo aver associato il proprio nome ad una scuderia di formula 1, a manifestazioni sportive e a squadre di calcio in vari paesi (ricordiamo i New York Red Bull e i Red Bull Salisburgo) la nota azienda ha deciso di fare il grande salto nel calcio che conta, investendo nel calcio tedesco, partendo dal basso ma scalando rapidamente classifiche e campionati fino ad arrivare ad una storica promozione in Bundesliga l’8 maggio 2016. E non è tutto. Nella prima annata nella massima serie, gli uomini di coach Ralph Hasenhüttl, hanno ottenuto un incredibile secondo posto che è valso il pass per una storica qualificazione in Champions League. L’annata in corso sta regalando altre straordinarie soddisfazioni ai tifosi sassoni, grazie ad un altro campionato ai vertici e un cammino travolgente in Europa League, dove dopo aver eliminato il Napoli è riuscita ad approdare ai quarti di finale sconfiggendo lo Zenit St. Pietroburgo.
E dire che 10 anni fa i tifosi dell’allora SSV furono in rivolta per la potenziale acquisizione della loro squadra del cuore da parte del colosso Red Bull. Alla fine la spuntò la multinazionale che però dovette cedere alla consuetudine di apporre il proprio nome accanto al nome della squadra, come accaduto in altri casi. I dirigenti della Red Bull non si diedero per vinti e, pur piegandosi alla regola che impediva di utilizzare nomi di marchi e aziende, utilizzarono lo stratagemma di affiancare al nome Lipsia quello di RasenBall. Letteralmente palla che rotola, fu solo un pretesto per poter richiamare le storica sigla Red Bull grazie alle proprie iniziali RB.
Nonostante la natura commerciale legata alla genesi della formazione sassone, le rivolte iniziali dei tifosi e la lotta per ottenere un nome che richiamasse il marchio, credo che a 10 anni di distanza non esista un solo tifoso del Lipsia che sia scontento di aver visto la SSV Markranstandt divenire la temutissima RasenBall Leipzig.
Sistema di gioco
Il Lipsia dell’annata 2017/2018 sembra aver gradualmente abbandonato il suo classico 4-2-2-2 appannaggio di un 4-3-3 molto dinamico e compatto che si tramuta in un 4-1-3-2 in fase di non possesso sul primo possesso avversario fino a ripiegare nel vecchio 4-2-2-2 quando l’avversario si riversa nella metà campo difensiva degli uomini di Hasenhüttl. Il Lipsia pare essere diventato più camaleontico tatticamente rispetto agli anni precedenti. L’uomo chiave di questo mutamento è il portoghese Bruma. La sua rapidità consente di allargare il gioco sulla fascia sinistra in fase di possesso, liberando spazi centrali per le incursioni dei centrocampisti centrali e gli altri 2 uomini d’attacco che vedono in Wiener e nell’alternanza Sabitzer/Poulsen i propri interpreti. A centrocampo la duttilità e la qualità di Keità vengono ben integrate dalla corsa e la dinamicità di Demme e Kampl. La difesa appare come il vero punto debole della compagine Sassone con i 2 centrali Upamecano ed Orban coadiuvati dai terzini Bernardo e Laimer a comporre la linea a 4 in difesa della porta di Gulacsi. Una squadra giovane che fa della corsa e del dinamismo il suo punto di forza spesso a scapito di un’organizzazione di gioco non sempre impeccabile.
Fase di non possesso
Durante la fase di non possesso il Lipsia sembra avere dei comportamenti molto diversi nelle 2 metà campo. A fronte di una fase di non possesso molto ben organizzata in nella metà campo offensiva possiamo notare un assetto molto più confuso nella propria metà campo difensiva.
Costruzione dal basso
La costruzione dal basso nasce dai difensori centrali che provano a giocare la palla a terra verso i terzini o verso il mediano che si abbassa. Quando la squadra avversaria esercita un forte pressing i difensori tentano il lancio lungo verso i 2 centrocampisti che si sono prontamente alzati o verso le punte.
Nell’immagine sottostante un esempio della classica disposizione del Lipsia sul primo possesso.
Fase di non possesso – Metà campo offensiva
Come si evince nelle 2 immagini successive il Lipsia ha un comportamento molto attendista sul primo possesso avversario, raramente le punte vanno in pressing sulla linea difensiva avversaria. La squadra sassone predilige creare densità a centrocampo e sulla trequarti, con ben 5-6 giocatori pronti a inibire la costruzione del gioco da parte dei centrocampisti avversari. L’assetto della squadra di Hasenhüttl in questa fase di gioco si è dimostrato non solo efficace nel bloccare completamente i centrocampisti delle squadre che il Lipsia fronteggia ma si è addirittura rivelato letale nelle situazioni di transizione positiva.
Nelle 2 immagini qui sopra si nota benissimo la densità nei 20 metri tra la linea di centrocampo e una distanza di 30 metri dalla porta avversaria. Questo comportamento determina 2 principali punti a favore del Lipsia:
- Inibizione costruzione del gioco da parte dell’avversario
- Transizioni positive letali in caso di riconquista della palla sull’inevitabile lancio lungo dei difensori avversari a cercare le punte per scavalcare i i 5-6 uomini del Lipsia schierati come nelle immagini
Interessante notare come i giocatori del Lipsia rinuncino al pressing in questa fase, costringendo sistematicamente i difensori avversari al lancio lungo.
Fase di non possesso – Metà campo difensiva
In questa fase la squadra sassone sembra avere le maggiori difficoltà. Non sempre, infatti, le linee si muovono armonicamente lasciando degli spazi sia nella zona di rifinitura che sulla fascia debole, la più lontana rispetto allo svolgimento dell’azione. Il Lipsia predilige elevare al massimo la densità in zona palla, perdendo però il focus sull’organizzazione complessiva in fase di non possesso nella propria trequarti di campo.
Esempi lampanti di questa dinamica sono le 2 immagini sottostanti.
In entrambe le immagini notiamo come ci siano ben 6-7 uomini in zona palla ma come sulla fascia sinistra venga lasciato completamente solo il centrocampista avversario. E’ un atteggiamento sistematico quello appena mostrato. Esso rappresenta il punto debole principale della squadra di proprietà della Red Bull.
Transizioni
Il Lipsia si è dimostrato essere molto attento nella gestione delle transizioni, particolare di gioco in cui eccelle, soprattutto relativamente alla fase offensiva.
Transizione negativa
La squadra sassone non si è dimostrata molto avvezza al pressing in generale ma è sicuramente molto aggressiva in transizione negativa. Particolarmente impressionante come i giocatori del Lipsia siano attenti a raddoppiare e creare densità in zona palla quando perdono il possesso.
Nell’immagine in alto è possibile notare come 2 secondi dopo aver perso il possesso ci siano ben 4 giocatori del Lipsia in zona palla. L’azione culminerà con il recupero della palla da parte della squadra sassone.
In basso invece una situazione di transizione negativa dove la perdita del possesso non è accompagnata tempestivamente da una rapida chiusura degli spazi, determinando un contropiede pericoloso da parte della squadra avversaria.
In generale, comunque, il Lipsia manifesta un chiaro concetto basato sull’aggressività e sulla densità in transizione negativa. Tale principio, come vedremo, risulterà ribaltato in transizione positiva, senza perdere di efficacia.
Transizione positiva
Nella fase di transizione positiva il Lipsia offre il meglio di sé. Le azioni maggiormente pericolose nascono da azioni di questo tipo. Il recupero del pallone nasce da un concetto ripetutamente espresso sul campo: densità a centrocampo in fase di non possesso. Ognuna delle transizioni positive nasce da lì e non da un pressing asfissiante sugli avversari, anzi il Lipsia rinuncia sistematicamente al pressing sui portatori di palla risultando una squadra molto paziente e organizzata da questo punto di vista.
In basso alcune immagini che ci parlano proprio di questo.
Nell’immagine soprastante è evidente come la disposizione degli uomini di centrocampo e attacco in fase di non possesso permetta di essere pericolosi in caso di recupero palla. Il mediano, nella fattinspecie, intercetta il pallone e ha ben 5 compagni oltre la linea della palla. Molti gol del Lipsia derivano da questa situazione.
Nell’immagine soprastante è ancora più evidente quello che è stato mostrato nell’immagine precedente. Qui il recupero della palla è determinato da una feroce densità in zona palla. Gli attaccanti pur essendo molto attenti a coprire il cerchio di centrocampo sono sempre disposti in modo da effettuare rapide controfasi che facilitano dei fulminei contropiedi.
Anche nell’immagine di sopra vediamo come al recupero di palla del mediano segua una transizione positiva che è agevolata dagli scatti immediati dei compagni. Il mediano ha subito varie opzioni di scarico e il Lipsia, seppur distante dalla porta avversaria, può contare su uno spazio di rifinitura notevole per trasformare l’azione da difensiva in offensiva in pochi secondi.
Conclusioni
In conclusione dunque il Lipsia si sta dimostrando una squadra molto energica, dinamica e letale nei contropiedi. Pecca in alcuni momenti di disorganizzazione, con i reparti che appaiono poco compatti in determinate occasioni e la linea difensiva poco attenta.
Alla luce delle analisi effettuata, le caratteristiche principali della squadra sassone risultano essere:
- Dinamicità
- Densità in zona palla in transizione negativa
- Densità a centrocampo su primo possesso avversario
- Pressing in fase di transizione negativa
- Contropiedi rapidi e pericolosi
- Duttilità in fase offensiva, grazie soprattutto all’ecletticità di Bruma ed altri attori del gioco offensivo
- Transizione positiva efficace e a tratti devastante
- Capacità di bloccare il gioco avversario a centrocampo
I punti deboli principali del Lipsia risultano essere soprattutto nella metà campo difensiva dove si evidenziano troppe imperfezioni e distrazioni che sfociano in occasioni pericolose da parte degli avversari. Altra debolezza nel gioco del Lipsia sembra quella di non riuscire sempre a vivere di un gioco palla a terra, spesso infatti viene utilizzato il lancio lungo verso il reparto offensivo.
In definitiva una delle squadre più giovani d’Europa continua la sua costante crescita e la sua avanzata verso posizioni importanti non solo in Bundesliga ma anche nelle competizioni continentali. Una squadra che dimostra entusiasmo, foga ed energia proprio come quella tanto cara ai proprietari della squadra sassone.