Il Liverpool FC squadra sorta nel 1892 e rappresentante dell’omonima città è una delle squadre al mondo ad aver vinto il maggior numero di titoli, 18 Campionati, 8 Coppe di Lega, 15 Supercoppe d’Inghilterra, 5 Champions League (Coppe dei Campioni), 3 Coppe Uefa, 3 Supercoppe Europee contornate da una retrocessione in Seconda Divisione nel 1954.
Nelle ultime tre stagioni con Jurgen Klopp in panchina ha raggiunto una volta l’8° posto e negli ultimi due anni il 4° posto in Premier League e la finale di Champions League persa lo scorso anno al cospetto del Real Madrid di Zidane.
Nella stagione in corso il Liverpool dopo 12 giornate risulta al secondo posto distanziato 2 punti dal Manchester City e con la difesa meno battuta, solo 5 reti subite mentre in Champions League si gioca la qualificazione agli ottavi con Napoli, Paris Saint-Germain e Stella Rossa di Belgrado.
L’avvincente partita analizzata contro l’Arsenal giocata all’Emirates Stadium ci offre grande spettacolo e intensità dove i giocatori dell’una e dell’altra squadra non si sono mai risparmiati fino al 95°.
Nel determinare il risultato finale di 1-1 fondamentali le mosse tattiche dei due Mister.
Klopp ad inizio ripresa ha modificato le posizioni dei suoi centrocampisti spostando in fase di possesso palla Fabinho sulla sinistra con Wijnaldum centrale, Milner sulla destra e in sostegno di Manè e Firmino dietro Salah mentre in fase di non possesso palla sia Manè che lo stesso Milner si abbassano a formare un centrocampo a 4.
Per l’Arsenal di Emery decisive le sostituzioni con Iwobi prima spostato sulla destra al posto di Mhkitaryan quindi, dopo l’ingresso di Ramsey al posto di Aubameyang sulla sinistra ed infine sempre a sinistra sulla linea dei due play dopo l’ingresso di Wellbeck che entrato al posto di Kolasinac si posiziona vicino a Lacazatte con Ramsey e Ozil a dare ampiezza ed è proprio questa la chiave tattica che ha portato l’Arsenal al pareggio.
FASE DI POSSESSO PALLA
Nel possesso palla del Liverpool riscontriamo una differenza tra il primo ed il secondo tempo.
Nella prima parte della gara il Liverpool schierato con un 1-3/4-3, 1-2/4-4 con i terzini che in base alla manovra salgono a dare sostegno al centrocampo o si spingono sulla linea degli attaccanti per attaccare la linea difensiva avversaria con cross e traversoni.
Sebbene nella costruzione della manovra il principio fosse quello di partire dal basso i due terzini hanno preferito maggiormente i lanci per Salah e Manè sia a causa della pressione esercitata dai giocatori dell’Arsenal, in particolare su Fabinho mai lasciato libero di ricevere il pallone e giocarlo, sia per sfruttare la velocità di Manè e Salah negli spazi alle spalle della linea difensiva avversaria.
Nella seconda parte della gara abbiamo assistito alle modifiche prima citate e al passaggio al 1-3/4-1-2 con i terzini che in costruzione salgono all’altezza dei centrocampisti pronti a sovrapporsi ai centrali di centrocampo molto larghi tra loro e i difensori centrali supportati da Wijnaldum o Fabinho. Firmino si abbassa per ricevere palla o attirare l’avversario permettendo allo stesso Fabinho di giocare più liberamente, liberarsi dalla marcatura dei difensori ed inserirsi in area di rigore.

Lo sviluppo dell’azione è passato spesso attraverso attacchi diretti alle spalle dei difensori, filtranti o passanti come nell’azione del goal del momentaneo 1-0 sfruttato alla perfezione da Manè che prima si abbassa attirando la marcatura di Bellerin poi attacca lo spazio creatosi e dal suo cross nasce la deviazione del portiere e il gol di Milner che durante la prima parte del secondo tempo ha giocato a sostegno dell’attacco.
FASE DI NON POSSESSO PALLA
Fase anch’essa caratterizzata da modifiche tra le due frazioni della partita.
Nella prima frazione con il 1-4-3-1/2 si vede una squadra molto compatta e aggressiva tra linea dei difensori e attaccanti che passa al 1-4-4/2 una volta che l’Arsenal ha superato la prima linea di pressione.
La squadra di Klopp preferisce lasciare i difensori centrali liberi di giocare palla chiudendo i passaggi verso i due play dell’Arsenal in particolare Torreira coperto sempre da Firmino o da uno tra Fabinho e Wijnaldum. Mentre Salah e Manè chiudono le linee di passaggio verso i terzini avversari all’altezza del centrocampo, i centrocampisti si occupano maggiormente della chiusura delle linee di passaggio verso le seconde punte avversarie o si spostano in copertura quando il terzino sale in fase offensiva e la linea difensiva, molto compatta e stretta, si occupa con i terzini di marcare gli uomini che salgono nella loro zona di competenza ovvero uno dei due terzini avversari o seguono i movimenti di Aubameyan, Mkhitaryan, Ozil e Lacazette mentre i centrali marcano gli uomini in area di rigore.

La squadra in fase difensiva dopo una prima pressione si riorganizza nel 1-4-4-/2 tuttavia deve confrontarsi con la velocità degli avanti dell’Arsenal, in particolare Aubameyang spesso lanciato in velocità dietro la linea difensiva avversaria, alla quale si oppone prima seguendo gli avversari per poi lasciarli in fuorigioco e con le sovrapposizioni dei terzini che attraverso giocate veloci o triangoli giungono al cross. Nel secondo tempo, in particolare dopo il gol che porta il Liverpool in vantaggio, la squadra abbassa il baricentro difendendo con un 1-4-4-1/1 che vede Manè sulla linea dei centrocampisti, Firmino prima e Shaquiri dopo, dietro Salah lasciato libero dalle marcature e pronto a sfruttare gli spazi per le transizioni offensive. Contestualmente aumentano gli spazi in zona di rifinitura a disposizione di Ozil prima e Ramsey dopo e la squadra risulta meno aggressiva lasciando più gioco all’Arsenal che, attraverso l’inserimento di Iwobi Ramsey e Wellbeck, mette in difficoltà il reparto arretrato come nel gol del pareggio quando il filtrante di Iwobi, spostato all’altezza dei centrocampisti sulla sinistra, premia il taglio di Lacazette nell’unico errore difensivo del Liverpool.
TRANSIZIONE OFFENSIVA
Partita caratterizzata da grande intensità e contrasti a centrocampo che lasciano poco spazio alla manovra se non in lanci immediati dei difensori in particolare Robertson o Gomez per Salah e Manè spesso trovatisi coadiuvati da Firmino e da uno dei tre centrocampisti o dei due terzini nelle loro volate offensive.
TRANSIZIONE DIFENSIVA
Persa palla la squadra di Klopp risulta molto aggressiva con tutti i suoi effettivi volti alla riconquista immediata della stessa in particolare sia i centrocampisti che i difensori aggrediscono gli avversari in avanti non permettendo di giocare o costringendo alla ripartenza dai difensori o al cambio gioco nella ricerca del lato debole avversario in particolare sinistro dove la velocità di Aubameyang e Kolasinac mettono in difficoltà il reparto arretrato del Liverpool.
PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA
Tra i punti di forza di questo Liverpool targato Klopp ritroviamo la grande intensità di gioco nelle due fasi e la compattezza della squadra con le tre linee in pochissimo spazio, la velocità delle due frecce Salah e Manè e un reparto difensivo solido capace di concentrazione e pochissimi errori che ha portato a subire solo 5 gol in 12 partite di Premier League, minor reti subite dalle squadre dei principali campionati europei insieme a Manchester City, Ajax e PSV, zero sconfitte in campionato e una media punti di 2,5 punti a partita.
Trovare i punti deboli di questa squadra è complicato, si può notare che quando il play è coperto non vi è molta circolazione palla e si è costretti ai lanci lunghi inoltre, la compattezza e l’aggressività della squadra può essere un’arma a doppio taglio in quanto lascia molto spazio dietro la linea difensiva che potrebbe essere sfruttato da giocatori veloci per fare male.
Dato l’interesse personale nella materia mi piacerebbe essere avvisato nel momento in cui escono nuove analisi , in quanto quelle lette mi sono piaciute parecchio.