Il Giovedì 21 Giugno 2018 si è riunita la squadra del FC Lugano per iniziare la preparazione estiva. Non c’erano Steve Rouiller, difensore centrale con 46 presenze in due stagioni al Lugano trasferitosi al Servette di Ginevra e soprattutto Davide Mariani, centrocampista offensivo con 76 presenze in due stagioni al Lugano trasferitosi al Levski Sofia, c’erano però i primi acquisti bianconeri della stagione 2018/2019: Edoardo Masciangelo, Akos Kecskes e Valon Fazliu. Difficile prevedere come andrà questa stagione sportiva per il Lugano, ma l’unica certezza è che si ripartirà dal tecnico che ha sancito la terza salvezza consecutiva del Lugano, il 29enne tecnico spagnolo Guillermo Abascal.
Va comunque notato che, ai tempi, la decisione di affidare le sorti della squadra ad Abascal è stata una scelta che ha stupito molti, visto che l’avventura del tecnico è nata dopo una stagione 2017/2018 molto faticosa sia per la società bianconera che per lui:
- Il Lugano, dopo le fatiche della storica prima fase ai gironi dell’UEFA Europa League finita a dicembre nonostante i 9 punti conquistati, è crollato con l’inizio dell’anno nuovo, portando all’esonero di Pierluigi Tami, rimpiazzato proprio da Abascal il 10 Aprile 2018, dopo sette sconfitte consecutive in Super League
- Guillermo Abascal ha iniziato la stagione 2017/2018 in Brack.ch Challenge League con il Chiasso (altra società professionista del Canton Ticino). Anche lui ha vissuto un inizio di anno 2018 molto difficile alla guida del Chiasso, condito da 6 sconfitte nelle 8 prime partite, chiudendo la sua avventura al Chiasso il 3 Aprile 2018 (una settimana prima del suo incarico di Lugano) dopo una sconfitta in casa per 1-6 contro il Vaduz. Il tecnico spagnolo ha anche destate molti dubbi tra gli addetti ai lavori per via della sua giovane età.
Aldilà dei dubbi iniziali, il connubio tra FC Lugano e Abascal ha portato i suoi frutti, poiché la salvezza è arrivata il 10 Maggio 2018, con il Lugano che sconfigge in casa per 2 0 il Losanna (retrocesso alla fine della stagione) durante il “Green Match”; dove il Lugano indossava maglie verdi commemorative della collaborazione con la fondazione contro il cancro Greenhope. Sia Abascal che il FC Lugano si augurano che la squadra ticinese possa ottenere la quarta salvezza consecutiva nel 2018/2019, ripartendo dal carattere che contraddistingue la società ticinese.
II/ SISTEMA DI GIOCO
Il sistema di gioco di base del Lugano è un 4-3-3 classico, con una linea difensiva un po’ adattata, visto che Daprelà, terzino sinistro naturale, viene schierato come difensore centrale di sinistra e che Yao, difensore centrale naturale, viene schierato come terzino sulla corsia destra. Anche il reparto offensivo desta un po’ di sorprese grazie alla presenza di Domen Crnigoj come ala offensiva destra, essendo lui una mezzala naturale capace di giocare come esterno destro.
In fase di possesso, la squadra ticinese cambia volto per lasciare i due centrali in difesa a fare costruzione bassa verso il mediano Piccinocchi o in terzini Yao e Mihajlovic. Tra i terzini, si può notare come non siano posti esattamente in linea con il mediano. Particolarmente, si può notare che Mihajlovic si trova spesso oltre Piccinocchi, mentre Yao si trova spesso leggermente dietro, essendo l’uno un terzino a vocazione di spinta e l’altro un terzino più di supporto alla difesa. Le mezzale Vecsei e Sabbatini tendono ad allargarsi per favorire uno sviluppo del gioco sulle corsie. Per quanto riguarda il reparto offensivo, si può vedere quanto l’ala sinistra Junior sia più una seconda punta che un ala pura, trovandosi spesso vicino al centravanti Gerndt, mentre Crnigoj si posiziona leggermente più in basso dei due compagni di reparto, rimanendo largo sulla fascia destra del campo.
In fase di non possesso, il sistema di gioco del Lugano va ad assomigliare di più al sistema di gioco di base. L’unica differenza che si può notare rispetto al 4-3-3 classico è la prossimità tra il centravanti Alexander Gerndt e l’ala sinistra Carlinhos Junior, con Crnigoj che rimane largo. Nel finale di partita, con il Lugano a protezione del gol di vantaggio arrivato al 64° minuto, si può notare che Junior si è abbassato a fare l’esterno alto, staccandosi cosi da Gerndt per formare un 4-1-4-1. Il brasiliano è stato anche sostituito all’84° minuto per Stanley Amuzie, un terzino sinistro naturale più votato a difendere il vantaggio bianconero.
III/ FASE DI POSSESSO
La fase di possesso del Lugano è ideata nell’arrivare il prima possibile a ridosso dell’area avversaria per creare un occasione da gol. Per arrivare a questo, è fondamentale che i ruoli dei singoli giocatori siano ben definiti a seguenti delle proprie caratteristiche per essere i più pericolosi possibili con i mezzi a disposizione. Per questo, il Lugano cerca molto l’effetto a sorpresa o il movimento di giocatori tra i reparti per rafforzare il proprio apporto offensivo.
Analizziamo quindi in maggior dettaglio ogni passo della fase di possesso del Lugano, così come quali sono gli interpreti chiave di ognuno:
- Costruzione: La costruzione bassa del gioco vede i due centrali allineati alla ricerca di un appoggio dai compagni per iniziare l’azione offensiva. I destinatari principali dei passaggi dei due centrali difensivi sono i seguenti:
– Mihajlovic, che riceve palla in movimento e tenta di spingere palla al piede con l’aiuto di Vecsei e Junior sulla corsia sinistra
– Piccinocchi, che riceve palla e cerca l’appoggio sulle mezzali per iniziare la fase di sviluppo e rifinitura
– Yao, che spesso si abbassa a prendere il pallone dai centrali, ed usa la qualità del suo piede destro per trasformare la costruzione del Lugano da bassa a diretta. Il Lugano usa tanto gli attacchi diretti dell’ex Primavera dell’Inter per arrivare in finalizzazione direttamente dalla difesa.
- Sviluppo: Lo sviluppo a centrocampo è la zona di fase di possesso meno utilizzata dal Lugano, siccome le due mezzali si allargano sulle corsie laterali e fanno meno densità nella zona centrale del campo.
- Laterale: Le corsie laterali sono molto utilizzate dalla squadra ticinese per andare a creare azioni offensive. Le due mezzali Vecsei e Sabbatini si propongono spesso come parti integranti delle catene laterali. Gli interpreti principali che portano palla sulle corsie laterali sono Mihajlovic a sinistra e Crnigoj a destra, e contano anche rispettivamente la partecipazione di Junior e Yao, che portano meno la palla sulla loro corsia ma si fanno trovare presenti per creare appoggi e soluzioni.
- Rifinitura: La fase di rifinitura del Lugano è caratterizzata da movimenti di una delle due mezzali verso il portatore di palla per attirare l’attenzione della difesa avversaria, e cercare di colpire la difesa in finalizzazione con la ricerca del duetto offensivo Gerndt-Junior, il taglio dell’altra mezzala o la sovrapposizione sulle corsie esterne di uno tra Mihajlovic a sinistra o Crnigoj a destra, principalmente.
- Finalizzazione: Il Lugano usa vari metodi diversi per portare il pallone alle spalle della difesa avversaria. Gli attacchi diretti sono molto frequenti, cosi come sono frequenti anche le sovrapposizioni (specialmente a destra con Crnigoj), le triangolazioni con le mezzali che vengono incontro al portatore di palla e i tiri dalla distanza (principalmente da Mihajlovic che taglia dentro dalla sinistra). La soluzione più frequente che si è potuta vedere durante la partita era l’uso di cross o traversoni, indirizzati principalmente verso Gerndt (e Junior alle sue spalle), con Yao che arriva da dietro per aiutare Crnigoj quando viene chiuso dal terzino avversario.
IV/ CALCI PIAZZATI A FAVORE
Il Lugano dispone tutti i giocatori che salgono per i calci piazzati a favore a ridosso dell’area di rigore. L’obbiettivo di questa strategia è quella di portare fuori dal centro dell’area di rigore i difensori avversari, e cercare di colpirli con i tagli dei suoi saltatori. Forse sorprendentemente, l’incaricato principale della battuta dei calci piazzati (sia calci d’angolo che punizioni) è la punta svedese Alexander Gerndt, togliendo quindi dall’area di rigore uno dei giocatori più abili sulle palle alte del Lugano.
V/ FASE DI NON POSSESSO
La fase di non possesso del FC Lugano è una fase che coinvolge tutti i giocatori della squadra. Il credo dell’allenatore Abascal è di usare sempre i giocatori in zona del portatore di palla avversario o destinatario di un passaggio e sottoporlo subito ad un pressing da parte dei giocatori nella zona del pallone per non lasciare mai l’avversario tranquillo nel loro possesso palla e recuperare palla il prima ed il più alto possibile. I giocatori che non si trovano in zona del pallone hanno la responsabilità di andarsi a piazzare in modo di coprire gli spazi in difesa e non farsi cogliere impreparati. Questa concezione della fase di non possesso palla si può definire una specie di marcatura a uomo. Infatti, l’avversario viene spesso rincorso ben oltre la zona di competenza del suo marcatore. Le posizioni dei giocatori Luganesi sono anche molto interscambiabili secondo quali sono i bisogni dettati dalla posizione del pallone, e questo può portare a situazioni di sbilanciamento della squadra nella zona del pallone, che l’avversario può sfruttare. Nonostante quel rischio, si può notare che la prossimità costante dei giocatori del Lugano rispetto all’avversario porta la squadra di Abascal a non essere messa tanto in difficoltà sul piano tattico, particolarmente durante la partita con il Losanna. Questo fatto è testimoniato dall’unico cartellino giallo per fallo tattico ricevuto dalla squadra ticinese durante tutta la partita, un giallo ai danni di Sabbatini all’89°, con le squadre allungate nel finale di partita (il giallo a Crnigoj al 93° era dovuto ad un gesto antisportivo dello Sloveno).
Analizziamo ora la fase di non possesso del Lugano reparto per reparto:
- Reparto offensivo: La prima linea di pressione è molto attiva in fase di non possesso, siccome i giocatori del reparto offensivo hanno il compito di andare a fare pressing sul portatore di palla nella loro zona di competenza pur di disturbare la costruzione bassa e diretta dell’avversario e tentando di recuperare subito palla in posizione alta del campo.
- Reparto di centrocampo: I tre di centrocampo del Lugano rimangono molto uniti in fase di non possesso, coprendo ognuno la loro zona di competenza in partenza e seguendo il loro uomo ovunque si sposti in funzione dell’azione avversaria. I giocatori di centrocampo sono quelli che ruotano di più in funzione agli spostamenti del loro uomo. In situazione di protezione del vantaggio, la linea delle mezzale si arricchisce del supporto delle ali offensive, creando una linea scaglionata di quattro uomini davanti al mediano.
- Reparto di difesa: La linea di difesa in fase di non possesso è spesso una linea scaglionata, con ogni giocatore offensivo avversario marcato a uomo e seguito ovunque vada dal proprio marcatore, anche quando lo stesso giocatore si abbassa nella propria metà campo a ricevere un pallone corto. La linea difensiva del Lugano si fa notare soprattutto per questi palloni recuperati dai difensori nella metà campo avversaria, che permette alla squadra di mantenere il baricentro alto e impedire all’avversario di avvicinarsi alla porta difesa da Kiassumbua.
- Corsie laterali: Sulle corsie laterali, si può vedere lo stesso dislivello tra Mihajlovic e Yao, con il terzino a sinistra più avanzato e che va a recuperare il pallone più alto e il terzino destro più basso. Gli interpreti dei raddoppi cambiano anche a seconda delle fasce, visto che Mihajlovic viene aiutato molto meno dall’ala offensiva della sua fascia (Junior) e molto più dalla mezzala Vecsei, o addirittura dal centrale Daprelà, che va a ricoprire la sua zona in sua assenza. Yao viene aiutato più spesso da Crnigoj, che ha un ruolo ben diverso in tutte le fasi di gioco di Junior.
VI/ CALCI PIAZZATI A SFAVORE
Su calci piazzati a sfavore, il Lugano si dispone con marcatura a uomo sugli avversari. Tutti i giocatori seguono il proprio uomo, ad eccezione di due giocatori. Un giocatore si dispone a protezione dell’area piccola tra il primo palo ed il portiere. Il suo ruolo è di coprire qualsiasi pallone indirizzato verso l’area piccola. Il secondo giocatore si trova a coprire una zona simile del suo compagno, ma rimane disposto al difuori dell’area piccola, con la missione di tagliare palloni indirizzati verso il centro dell’area di rigore.
VII/ TRANSIZIONE OFFENSIVA
La fase di transizione offensiva del FC Lugano è caratterizzata da una ricerca di trovare subito la profondità dopo aver recuperato palla. Questa immediata ricerca della profondità si può materializzare in diversi modi in funzione del momento della partita. In molti casi, si cerca il movimento immediato del compagno libero sulle corsie giocando corto, principalmente su Crnigoj a destra o Mihajlovic a sinistra, per sfruttare lo spazio laterale e portare il pallone a ridosso dell’area avversaria. In altri casi, si tenta un lancio lungo verso i giocatori del reparto offensivo per sfruttare casi di parità o addirittura di superiorità numerica senza dare il tempo all’avversario di entrare in fase di non possesso, o si cerca di abbassare il baricentro dell’avversario. Il primo dei casi si è visto di più quando la partita era aperta e le squadre non si sbilanciavano tanto. il secondo caso si è visto nel finale della partita, con il Lugano avanti di un gol che cercava di abbassare il baricentro del Losanna e magari sfruttare gli spazi lasciati per trovare il gol del raddoppio, arrivato al 94° minuto con l’Italiano Manicone subentrato a Gerndt.
VIII/ TRANSIZIONE DIFENSIVA
In fase di transizione difensiva, il giocatore nella zona del pallone tenta subito di recuperare il pallone alto con un contropressing sul portatore. I giocatori lontani dalla zona del pallone, e quindi non impegnati a pressare il portatore di palla, si vanno a piazzare in modo di coprire gli spazi di gioco e seguire il loro uomo. L’intenzione della fase di transizione difensiva di Abascal è di cercare di recuperare subito il pallone in una posizione alta del campo ed impedire all’avversario di iniziare la costruzione di un azione offensiva.
IX/ CONCLUSIONE – PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA
Punti di Forza: Il Lugano è una squadra di carattere molto difficile da affrontare. Infatti, ha una mentalità molto propositiva, corre molto e fa degli attacchi diretti un arma particolarmente insidiosa, specialmente per una squadra avversaria disposta con la difesa alta. In fase di non possesso, il Lugano mette l’avversario in grande difficoltà nell’impostazione del suo gioco, sia sul corto che sul lungo, con il portatore di palla che viene sempre seguito dal marcatore. Cosi facendo il Lugano crea anche occasioni nitide dai recuperi palla dovuti ad una fase di transizione offensiva molto diretta votata a sorprendere l’avversario scoperto. Si può dire che le fasi di transizione sia difensive che offensive sono il pregio migliore della squadra di Abascal.
Punti di Debolezza: La debolezza principale del Lugano risiede nel suo reparto difensivo un po’ improvvisato. È già stato specificato che 2 interpreti su 4 della linea difensiva del Lugano sono giocatori adattati. Di sicuro questo non è stato aiutato dal fatto che Pierluigi Tami, l’allenatore precedente del Lugano giocava prevalentemente con una linea di difesa a tre. Anche in attacco, il Lugano manca a volte di precisione nell’ultimo gesto in fase offensiva, che gli impediscono di trarre beneficio dalle molte situazioni interessanti che si crea. Aldilà dei problemi dei singoli (comunque auspicabili con il budget a disposizione), l’idea di gioco stessa del Lugano di venire sempre a recuperare il pallone sul portatore è un pregio ma allo stesso tempo un grande rischio, perché, come abbiamo notato, questa strategia può anche portare a dei problemi di organizzazione della squadra, con giocatori che si avventurano anche lontano di quella che dovrebbe essere la loro zona di competenza e creano situazioni difficili da gestire se non riescono a recuperare palla subito portando uno a due uomini nella zona del pallone costantemente.