INTRODUZIONE
La squadra oggetto della seguente analisi tattica è il Parma allenata da Roberto D’Aversa. Squadra solida e ben organizzata dal punto di vista difensivo, che fa del dinamismo, della velocità e dell’aggressività i suoi punti di forza. Non a caso, infatti, la formazione giallo-blu è la quinta miglior difesa del campionato, seconda per media km percorsi (109.834; dietro l’Inter con 112.713 km complessivi e davanti al Lecce con 109.815).
Spunto di tale analisi è il match dello scorso 16 Febbraio, valido per la 24esima giornata di Serie A, andato in scena al Mapei Stadium contro i nero-verdi allenati da Roberto De Zerbi e che ha visto trionfare gli avversari per 1 a 0.
TABELLINO GARA
Sassuolo (4-2-3-1): Consigli; Toljan, Romagna, Ferrari, Kyriakopoulos; Locatelli, Obiang (20′ st Bourabia); Berardi, Djuricic (20′ st Defrel), Boga (32′ st Haraslin); Caputo. A disposizione: Pegolo, Turati, Magnani, Muldur, Rogerio, Peluso, Marlon, Magnanelli, Raspadori. All.: De Zerbi
Parma (4-3-3):Colombi; Darmian (42′ Laurini), Iacoponi, Bruno Alves, Gagliolo; Hernani, Brugman, Kurtic; Siligardi (30′ st Pezzella), Cornelius, Gervinho (10′ st Grassi). A disposizione: Radu, Corvi, Dermaku, Regini, Sprocati, Caprari, Karamoh. All.: D’Aversa
Arbitro: Mariani
Marcatori: 25′ Gervinho (P)
Ammoniti: Marlon, Berardi, Bourabia, Locatelli, Ferrari (S), Laurini, Brugman, Grassi (P)
STATISTICHE OVERALL
Il rendimento degli uomini di mister D’Aversa alla 26esima giornata è cosi sintetizzato:
- xG: 26.83 (gol fatti 32, 17 in casa e 15 fuori);
- xGA: 36.14 (gol subiti 30, 11 in casa e 19 fuori);
- 9° in classifica a 35 punti (19 in casa e 16 fuori) con due partite in meno da disputare (xPTS 26.84); (Fonte: https://understat.com/league/Serie_A/2019 )
- AVG gpm : 1.33 (1.42 in casa e 1.25 fuori);
- AVG g conceded pm: 1.25 (0.92 in casa e 1.58 fuori);
- Scoring minutes: tra il 30’-45’à 21,9%; come anche tra il 45’-60’; 75’-90’à 25%;
- 10 vittorie: 6 in casa e 4 in trasferta;
- 10 sconfitte: 5 in casa e 5 in trasferta;
- 5 pareggi: 1 in casa e 4 in trasferta;
SISTEMA DI GIOCO
Quando si parla di sistema di gioco è sempre bene fare una fondamentale distinzione: sistema di gioco statico o di base e sistema di gioco dinamico o modulo. Se il primo rappresenta la forma, il secondo rappresenta il contenuto, ovvero la manifestazione dei principi di gioco voluti dall’allenatore. Ebbene il Parma si presenta con un 4-3-3, mutevole in fase di possesso e non possesso: 4-1-4/1 nella prima e 2/3-5 nella seconda.

FASE DI POSSESSO
Quando il Parma è in possesso del pallone, tendenzialmente ricerca sempre la profondità grazie alla fisicità della propria punta Cornelius. Di fatto la costruzione dell’azione è di tipo diretta, in cui i due difensori centrali, superando due linee avversarie, cercano con palloni lunghi il proprio attaccante, nella speranza che quest’ultimo riesca a trovare mediante sponde i suoi compagni di reparto, al fine di dar seguito velocemente ad un’azione pericolosa negli ultimi 20-30 metri.

La situazione più frequente è quella di un 5 vs 6 e gli uomini più sollecitati risultano essere: la punta centrale, destinataria del lancio lungo dalla difesa, i due esterni d’attacco e le due mezz’ali. Nella maggioranza dei casi Cornelius cerca di dialogare con Gervinho, quest’ultimo dotato di ottime doti atletiche, che si accentra dalla sua posizione originaria per raccogliere il suggerimento del compagno. La verticalità tra i due è quasi una costante soprattutto nel primo tempo. Questo assetto va anche ad evidenziare quella che è la volontà della squadra: poco possesso palla, pragmatismo nella costruzione e finalizzazione dell’azione e ricerca costante della profondità.
Come detto in precedenza, il modulo che esprime la volontà della squadra nella ricerca del gol è il 2/3-5, dove i due centrali di difesa non partecipano attivamente al possesso ma occupati nella controfase di copertura/marcatura preventiva. In mezzo al campo, i due terzini stringono la loro posizione andando a formare la linea dei tre insieme al centrocampista centrale, mentre davanti, insieme ai tre uomini più offensivi, vi si affiancano le due mezz’ali.
Uno sviluppo di azione così descritto suggerisce che i terzini non abbiano, in estrema sintesi, particolari compiti offensivi e che quasi la totalità del peso offensivo sia sulle spalle di 5 attori, dove uno dei maggiori protagonisti è l’attaccante centrale, fondamentale punto di riferimento per i suoi compagni e fulcro dei successivi sviluppi offensivi.
FASE DI NON POSSESSO
Quando il possesso è in favore degli avversari, la squadra di D’Aversa mostra tutte le sue qualità, fatte di grande spirito di sacrificio ed abnegazione che fanno del collettivo una certezza. La partecipazione alla fase è dunque totale da parte della squadra e la percezione di una grande solidità difensiva è palese per tutta la durata del match. La copertura degli spazi ha l’obiettivo di ostruire il centro del gioco impedendo quanto più possibile le linee di passaggio per via centrale con una partecipazione attiva di quasi tutta la totalità della squadra.

L’immagine evidenzia come i giallo-blu vanno ad ostacolare la costruzione avversaria: si tratta di una situazione di pressione che va ad impedire gli scarichi per vie centrali ed a permettere quelli verso le corsie laterali. Nella maggior parte dei casi è emersa una situazione di questo tipo, in cui ad uscire in marcatura sul terzino avversario è quasi sempre la mezz’ala, mentre l’attaccante esterno e l’altra mezz’ala vanno in marcatura dei due centrocampisti avversari, che rappresentano una delle fonti di gioco più probabili se si vuole costruire per vie centrali. Contestualmente, il centrocampista centrale va in marcatura del trequartista avversario, e quando il possesso raggiunge l’esterno d’attacco avversario, allora il terzino di quella fascia esce in marcatura, con la conseguente retrocessione degli uomini citati in precedenza e l’attuazione delle dovute rotazioni. Tutto ciò da luogo al 4-1-4-1, segnale di una grande partecipazione collettiva alla fase di non possesso.
Tendenzialmente la linea difensiva lavora su due linee di copertura a sostegno del marcatore di turno e si evidenzia come il reparto conceda spesso la profondità avversaria ed il conseguente gioco sulle fasce, quasi a voler indirizzare la manovra avversaria in quella porzione di campo. L’intero baricentro della squadra risulta basso, compensato però da una grande aggressività nelle uscite in marcatura, in particolare ad opera dei centrali difensivi. Le rotazioni in marcatura delle linee di difesa e centrocampo rappresentano un meccanismo armonico ed efficace nell’arginare il possesso e le verticalizzazioni avversarie. L’atteggiamento aggressivo in fase difensiva si esplica anche nei continui raddoppi di marcatura, in particolar modo sulle catene laterali.
Uno dei giocatori fondamentali in questa fase è Brugman, che, agendo da mediano davanti alla difesa, risulta essere fondamentale nelle rotazioni con i difensori centrali nel momento in cui escono sul portatore palla o sul ricevente, ma soprattutto il suo ottimo senso della posizione risulta essere un valore aggiunto nel recupero delle seconde palle nella propria zona di rifinitura e nell’intercettazione delle palle filtranti che minacciano la propria retroguardia. In definitiva la sua posizione a ridosso della linea di difesa assicura equilibrio e solidità, ma soprattutto facilita i compiti di marcatura/copertura dei suoi compagni di reparto, nonché di tutta la squadra.
TRANSIZIONI
Come ampiamente descritto in precedenza, quando il Parma perde il possesso del pallone, la partecipazione alla copertura nella propria ¾ è repentina e vede la partecipazione dell’intera squadra. Non ci sono segnali evidenti circa un atteggiamento di riaggressione e riconquista immediata del possesso.
Molto più pragmatico è il ribaltamento dell’azione da difensiva ad offensiva, dove si va a cercare il riferimento centrale offerto dalla punta, il cui lavoro in profondità da modo alla squadra di salire e rendersi pericolosa nella ¾ avversaria, con la complicità in particolare dei due attaccanti esterni e la partecipazione delle due mezz’ali che accompagnano l’azione. Non si hanno particolari evidenze che suggeriscono insistenti lavori di catena mezz’ala-terzino in fase offensiva.