Dopo due stagioni passate al Las Palmas, concluse con due salvezze abbastanza tranquille, Quique Setién decide di trasferirsi alla società Real Betis Balompié; quest’ultima, grazie alla vendita di alcuni elementi ed alla seconda plusvalenza più remunerativa della sua storia, ottenuta dalla cessione del suo giocatore più rappresentativo della stagione 2016/2017, ovvero Dani Ceballos, ricostruisce la rosa acquistando diversi calciatori di caratura internazionale come: Marc Bartra, Cristian Tello, Javi Garcia, Andres Guardado e Ryad Boudebouz. La squadra di Setién, attualmente quinta in solitaria in Liga, fa del gioco posizionale il suo principio fondamentale, basato sulla tecnica individuale, l’occupazione intelligente degli spazi liberi e l’interscambio, o meglio, la capacità di adattamento dei giocatori alle diverse situazioni in varie zone di campo. Il modulo di base è, in fase di possesso, l’1-3-4-2-1 ma, spesso, varia a seconda dei giocatori schierati dall’allenatore e dalle situazioni di gioco. In fase di non possesso, la squadra si posiziona con un 1-5-4-1 molto corto e stretto per cercare di creare maggior densità in zona palla: infatti, in transizione negativa, le marcature preventive sono molto curate, soprattutto dai centrali della linea difensiva che leggono in anticipo le possibili situazioni di gioco, essendo bravi sia ad accorciare per riaggredire immediatamente che a scappare per creare il cono d’ombra della porta.
FASE DI POSSESSO
In fase di possesso, la costruzione parte quasi sempre dal basso, con il portiere sempre partecipe alla manovra. Il gioco di Setièn è proprio quello di creare e dare la possibilità al portatore di avere più soluzioni possibili come appoggi o sostegni per provare a fare allungare ed allargare le linee di pressing avversarie. In queste situazioni i giocatori cardine sono: I Difensori, ma soprattutto il DC Marc Bartra, abile nella fase di regia sia sul corto che sul lungo ed i CC Fabian Ruiz e Javi Garcia, i quali si fanno trovare spesso alle spalle della prima linea di pressing.
Il gioco, superata la prima linea di pressing, si sviluppa spesso in ampiezza con i rispettivi CE che, avendo i piedi sulla linea laterale, sfruttano tutta la larghezza del campo, creando continui triangoli mobili con gli AT e i CC, o meglio, giochi di posizione per non dare veri e propri punti di riferimento agli avversari e favorire i compagni nel fraseggio corto. Soprattutto sulla corsia esterna destra, zona in cui il CED Barragan (terzo miglior difensore assistman della Liga) è bravo nei tempi di sovrapposizione o movimento passante alle spalle del proprio marcatore quando interscambia la sua posizione con il CCD.
In caso di sviluppo della manovra in zona centrale, il modulo varia in un 1-3-5-2 con l’ATD, essendo molto abile negli spazi stretti, dotato di un’ ottima tecnica di base, verrà dentro al campo ed incontro per creare superiorità numerica a centrocampo, favorire la sovrapposizione del CED e formare anche qui giochi di posizione per eludere la seconda linea di pressing avversaria. L’ATS, in questa situazione, si posizionerà molto aperto per favorire il suo 1v1 esterno in caso di gioco lungo su di lui da parte dei DC o DL.
Nella 3/4 campo avversaria, l’ATD verrà spesso dentro al campo tra le linee, in zona rifinitura per attirare molti avversari attorno a sé e lasciare scoperto il lato debole, prontamente occupato con i giusti tempi dal CED.
FASE DI NON POSSESSO
In fase di non possesso, la squadra ha un atteggiamento molto aggressivo, andando a attuare un pressing ultra-offensivo sulla costruzione bassa avversaria, soprattutto su palla coperta, con i compagni a marcare immediatamente i possibili appoggi o sostegni ed indurli all’errore.
I giocatori principali di questo tipo di assetto difensivo sono, naturalmente, i CE che danno molto equilibrio al modulo e che poche volte si sono fatti trovare impreparati, in maniera particolare, in transizione negativa; sono dotati di un’ottima velocità, resistenza ed intelligenza tattica oltre ad una spiccata qualità in fase offensiva. Difatti, entrambi sono due DE di ruolo ma riadattati al meglio come CE. La linea difensiva è sempre scaglionata molto bene, e la squadra riesce a mantenersi stretta e compatta. Ciononostante,i centrocampisti fanno poco filtro, rimangono troppo piatti, scaglionati non benissimo e si fanno trovare spesso impreparati, mettendo così in condizione gli avversari di occupare con più uomini possibili la zona di rifinitura di affrontare costantemente la linea di difesa in 1v1.
TRANSIZIONI POSITIVE
Sfruttate molto bene soprattutto durante i piazzati a sfavore, con smarcamenti preventivi dell’ATD e del CCD. Invece, durante le normali situazioni di gioco, le transizioni vengono effettuate principalmente in ampiezza sui CE e sull’ATS, per favorire costantemente la loro velocità nell’1v1.
TRANSIZIONI NEGATIVE
In transizione negativa, la squadra è molto brava nelle marcature e coperture preventive, che le permettono di attuare al meglio il principio della riaggressione per il recupero immediato del pallone, generando sempre molta densità nella zona del lato forte, soprattutto su palla coperta. Su palla scoperta e a campo aperto, la difesa è sempre scaglionata molto bene e tende a scappare per creare il cono d’ombra della porta.
PUNTI DI FORZA
- Giochi di posizione continui per dare più soluzioni di passaggio
- Tecnica individuale soprattutto degli AT e della linea difensiva
- Capacità di alternare gioco in ampiezza, anche su passaggio alto, gioco tra le linee e in profondità
- Transizioni negative
- Gioco sulle corsie laterali con cross e traversoni
- Situazioni di 1v1
PUNTI DI DEBOLEZZA
- CC danno poca copertura e si fanno saltare facilmente soprattutto su verticalizzazioni filtranti
- Gioco aereo offensivo