Il Siviglia, dopo aver affrontato la precedente stagione sottotono, decide di affidare la panchina al giovane tecnico Pablo Machín. L’allenatore iberico è stato una delle principali sorprese dello scorso campionato che, con il suo neopromosso Girona, è riuscito a piazzarsi a ridosso dell’Europa League. Si tratta di un allenatore emergente che già possiede uno stile di gioco ben preciso attuabile nel 3-5-2.
Prima di iniziare, è giusto sottolineare e tenere a mente cheilmodo di giocare del Siviglia è la ricerca veloce ed improvvisa della verticale. Stiamo parlando di una squadra che predilige l’attacco diretto in molte situazioni di gioco.
FASE DI NON POSSESSO
Contrariamente a come si effettua di solito, l’analisi si svolgerà alla rovescia. L’intento è iniziare prima dai movimenti senza palla poiché probabilmente la fase di non possesso è, insieme alle transizioni, ciò che caratterizza maggiormente gli andalusi.
La formazione di Machin si posiziona così.

Quando aspetta a centrocampo, la squadra adotta un classico 3-5-2 che nelle situazioni di maggiore pressione diventa poi un 5-3-1-1. I difensori centrali seguono fino a centrocampo l’uomo di riferimento lasciando spesso campo alle loro spalle. La scalata del mediano al posto del difensore non è sempre presente lasciando spazio a incursioni avversarie.
Da evidenziare sono le perfette distanze che intercorrono tra gli interpreti e l’atteggiamento scaglionato di quest’ultimi ben distinguibile soprattutto a centrocampo.
Le due punte si occupano di marcare le principali fonti di gioco avversarie a uomo, mentre Vazqueze Sarabiasono i primi a portare la pressione sia ai terzini che alle mezzali contrapposte.
Il 3-5-2 della formazione andalusa permette di creare un enorme densitànella zona centrale del campo come vediamo nel seguente frame. Tutto ciò va a discapito delle fasce che si trovano ovviamente indebolite. Fortunatamente il Real non ha sfruttato questa debolezza continuando ad insistere per vie centrali con poca fortuna.

Transizioni positive
La densità centrale e le perfette distanze, ambedue citate precedentemente, sono aspetti chiave del gioco del Siviglia che permetto loro transizioni positive letali. Non appena viene recuperato il pallone, questo viene immediatamente verticalizzato per vie centrali con l’accompagnamento di tutta la squadra.
In questa fase non c’è mai il consolidamento del possesso, anzi l’attacco diretto viene quasi esasperato grazie alle doti dei contropiedisti come Savas e Arana. Nonostante ciò, la squadra non perde mai l’equilibrio poiché alza il baricentro grazie al movimento di tutti i reparti.
Transizioni negative
Nella gara contro il Real Madrid è stato possibile evidenziare una costante riaggressione del portatore palla avversario nel momento in cui questa veniva persa.
La difesa non ha paura di avanzare accompagnando il centrocampo e riducendo lo spazio tra i due reparti. I difensori seguono spesso a uomo l’attaccante avversario anche se va a prendere il pallone basso, lasciando molto spazio tra difesa e portiere. I difensori andalusi insistono molto sulla riaggressione dimostrando il coraggio del tecnico.
FASE DI POSSESSO
Costruzione bassa
Durante la costruzione la squadra spagnola ama rischiare poco. I principali interpreti in questa fase sono i difensori centrali e il mediano. Si cerca di formare costantemente un 3+1 dove Banegasi abbassa a dialogare formando evidenti triangoli.
A fasi alterne Machin utilizza anche il doppio pivote (doppio mediano) con Vazquez che si abbassa esternamente insieme a Banega fornendo una duplice fonte di gioco (3+2). In questo modo l’esterno di zona viene spinto ulteriormente in avanti e si formano rombi laterali.

Nel momento in cui si alza la pressione avversaria, il lancio in profondità è molto utilizzato sia dai difensori che dal portiere a cercare la punta e lo sviluppo sulla possibile spizzata. In un calcio di questo tipo risulta fondamentale il lavoro sulle seconde palle. In questo senso le mezzali e le punte fanno gran parte del lavoro permettendo l’avanzamento del baricentro dell’intera squadra.
Dal basso è evitato rischiare.
Sviluppo
Nel momento in cui la squadra si trova a centrocampo oppure è stata saltata la prima pressione avversaria, i concetti rimangono gli stessi.
Banegacerca spesso la verticalizzazione sulle punte o sugli esterni che entrano nel campo scambiandosi di posizioni con le mezzali. Talvolta quest’ultime possono già trovarsi in ampiezza facendo salire ulteriormente gli esterni che quindi andranno quasi a mettersi sulla linea degli attaccanti.
In generale la squadra cerca sempre di passare il meno possibile nella propria metà campo attaccando direttamente. Tanto è vero che le punte poche volte vengono basse a ricevere, ma preferiscono attaccare la profondità.
Rifinitura e finalizzazione
Nella ¾ avversaria si lascia ampio spazio a 1 vs 1 soprattutto esternamente. Sia Navas che Arana sono abili ad arrivare a fondo campo, tuttavia non vengono quasi mai effettuati cross. La maggior parte delle volte partono traversoni bassi o arretrati che vogliono sfruttare la dinamicità di Andrè Silva e Yedder. È comunque giusto segnalare che gli esterni non disdegnano entrare nel campo e dialogare con la punta di zona
Conclusioni
Il Siviglia è una squadra che non ama passare del tempo nella sua ¾. Questo è visibile sia nella fase di possesso, dove si cerca la verticalizzazione immediata, sia in quella di non possesso soprattutto durante le transizioni negative e la costante riaggressione. Tutto ciò si sta dimostrando vincente considerati i recenti risultati nel campionato spagnolo.