INTRODUZIONE
L’Inter ricomincia da Antonio Conte e da un mercato importante per competere nelle zone alte della classifica per la stagione 2019-2020. Giocatori del calibro di Lukaku, Godin e Sanchez si sono uniti alla squadra in estate, aggiungendo un tocco di gioventù con Barella e Sensi. Progetto ambizioso con un allenatore ambizioso e vincente.
Verrà analizzata la partita di Champions League, fuori casa, contro il Borussia Dortmund, partita particolare, persa 3-2 dalla squadra nerazzurra dopo esser andata in vantaggio di 2-0.
SISTEMI DI GIOCO
- Sistema base: 1-3-1-4–2
- Sistema di gioco in fase offensiva: 1-3-4-3
- Sistema di gioco in fase difensiva: 1-4-4-2 // 1-5-3-2
FASE DI POSSESSO
In fase di possesso l’Inter riparte palla a terra dai centrali difensivi. Brozovic, fulcro del centrocampo, è una loro alternativa ma come spesso accade viene marcato dagli avversari ed aiuta giusto a portare via l’uomo dalla marcatura. L’altra alternativa è il passaggio dalle fasce, marchio di fabbrica del tatticismo di Conte, per avere così la superiorità numerica in un triangolo di gioco.

Si può vedere come Biraghi in fase di possesso abbia già le due opzioni di triangolo pronte, una sul movimento di Barella e una su Brozovic. Lo stesso giocatore, una volta ricevuto il passaggio, avrebbe la possibilità di creare un altro triangolo sulla fascia destra con Vecino e Candreva e la conseguente superiorità numerica.
Le due punte, Martinez e Lukaku sono complementari, riescono con il movimento senza palla a dare dei punti di riferimento ai loro compagni di squadra dividendosi i compiti da eseguire. Proprio in fase di possesso, Martinez arretra e si fa dare palla così da poter facilitare lo scarico e/o il movimento dei centrocampisti. Lukaku anche grazie al suo fisico, fa più da riferimento sulle palle alte o per il gioco spalle alla porta dove spesso utilizza il suo marcatore in appoggio per far salire i compagni e organizzare l’azione offensiva.
FASE DI NON POSSESSO
Nella fase di non possesso cambia un po’ il sistema, nel senso che, a turno uno dei due laterali di centrocampo, scala sulla linea di difesa a formare una difesa a 4. Il rischio è quello di non seguire le marcature e lasciare libera proprio la fascia, per via di uno “scivolamento” che non è stato effettuato, o verrà fatto in ritardo e ci si ritrova, con l’inserimento del laterale avversario e il conseguente ingresso dei centrocampisti in mezzo all’area, ad avere superiorità numerica a rimorchio per andare al tiro.

Quando la squadra si schiaccia si forma la linea difensiva a 5 con i due mediani davanti ad essa. A quel punto c’è meno organizzazione e i raddoppi spesso non vengono effettuati, gli stessi mediani non sempre seguono i centrocampisti avversari che provano l’inserimento e manca il raddoppio sul portatore di palla. In più, i due attaccanti ed il terzo centrocampista lasciano troppo spazio tra le linee così da non poter avere ripartenze ordinate ma spesso lanci lunghi nel caso di riconquista del possesso.
TRANSIZIONE OFFENSIVA
L’Inter deve recuperare lo svantaggio. Brozovic fa il metronomo davanti alla difesa con Sensi che lo aiuta nel fraseggio. I laterali Candreva e Lazaro danno l’opzione in profondità, Martinez va in contro alla palla e Politato attacca lo spazio con uno dei due centrocampisti, in questo caso Barella.

TRANSIZIONE DIFENSIVA
Il punto debole rimane la velocità in transizione difensiva quando l’avversario attacca, perché spesso vengono lasciati spazi o ci sono ripiegamenti difensivi sbagliati che favoriscono sia gli inserimenti senza palla, che il tiro in porta.
CONCLUSIONI
L’Inter di quest’anno è una squadra molto attenta, ha la particolarità di non snaturare il proprio sistema di gioco, sia in un momento della partita vantaggioso che svantaggioso. Verosimilmente le statistiche provano che dopo i primi 10-15 minuti di “studio” dell’avversario, la squadra di Conte produce lo sforzo offensivo maggiore, con 10 gol all’attivo in campionato. Stessa cosa dopo i primi 15 minuti del secondo tempo dove vengono realizzati il 20% dei gol della squadra, anche se, conseguenza di una mancanza di attenzione e/o stanchezza in uscita dagli spogliatoi, il 30% dei gol subiti arrivano proprio all’inizio del secondo tempo.