Dopo il fallimentare campionato scorso conclusosi con un settimo posto, fuori anche dai
preliminari di Europa League e con la squadra affidata nelle ultime tre giornate a Stefano Vecchi
dopo l’esonero di Pioli, l’Inter decide di affidare la guida tecnica a Luciano Spalletti.
Il tecnico di Certaldo lascia la Roma dopo aver raggiunto il secondo posto e si tuffa nella nuova
avventura con la solita dedizione e professionalità.
Il modulo di base utilizzato è il 4-2-3-1 e, dopo qualche esperimento in corsa, il tecnico sembra
aver trovato la formazione base: in porta Handanovic, portiere al top della carriera, i due centrali
sono Miranda e la sorpresa Skriniar, coppia molto ben assortita: il primo rapido e il secondo più
fisico e forte sulle palle alte. I terzini sono D’Ambrosio a destra e Nagatomo, che sembra aver vinto
il ballottaggio con Dalbert, a sinistra; i mediani di centrocampo sono Gagliardini e il nuovo acquisto
Vecino. La linea di trequartisti è formata da Candreva a destra, giocatore in grado di coprire
l’intera fascia e di sfornare cross e assist a ripetizione, Perisic a sinistra, veloce e micidiale nell’uno
contro uno, e l’altro nuovo acquisto Borja Valero in posizione centrale, deputato a “legare” i
reparti abbassandosi a prendere palla a centrocampo con la sua intelligenza tattica e la grande
tecnica individuale. L’attaccante e capitano della squadra è il bomber argentino Mauro Icardi,
grande finalizzatore e micidiale in area di rigore. Le alternative maggiormente utilizzate riguardano
il ruolo di trequartista centrale nel quale si sono alternati anche Brozovic e Joao Mario.
L’avvio di campionato è stato dirompente: dopo 12 giornate la squadra ha totalizzato 9 vittorie e
3 pareggi, si trova a ridosso delle prime ed ha una delle migliori difese del torneo.
In questa analisi si cercherà di mettere in evidenza alcune costanti tattiche del gioco, prendendo
spunto anche dalla partita vinta contro la Sampdoria.
In fase di possesso gli esterni bassi salgono per cercare le sovrapposizioni con le ali, in particolar
modo D’Ambrosio sul lato destro. Per quanto riguarda i mediani, Gagliardini partecipa di più alla
fase di costruzione abbassandosi e rimanendo maggiormente in copertura alla difesa mentre
Vecino sfrutta le sue doti di tiro e di inserimento, sia senza palla che con percussioni palla al piede
avvalendosi anche del grande affiatamento con Borja Valero, suo compagno di squadra già alla
Fiorentina. In fase di non possesso la squadra si dispone con un 4-4-1-1 con gli esterni alti che si
abbassano a centrocampo e con Borja Valero che si sdoppia sia in fase di pressing che ripiegando
a centrocampo in caso di superiorità numerica avversaria.
Fase di possesso
Costruzione
La costruzione del gioco avviene prevalentemente dal basso con D’Ambrosio e uno dei centrali,
in genere Miranda, che si allargano a ricevere dal portiere e con Skriniar in posizione centrale.
In caso di pressing ultra offensivo della squadra avversaria, si abbassano anche i mediani per dare
un’alternativa in più mentre Candreva e Nagatomo si alzano sulle fasce laterali.
Sviluppo e rifinitura
In fase di sviluppo di azione a centrocampo la squadra cerca il fraseggio sfruttando molto le doti
tecniche di Borja Valero che si abbassa in aiuto ai centrocampisti.
La manovra è sempre abbastanza veloce e diretta: con palla a terra e vari cambi di gioco si cerca di
sfruttare le fasce laterali soprattutto la destra, con D’ambrosio che spinge in sovrapposizione a
Candreva.
Anche sulla trequarti avversaria si cerca spesso lo sbocco sulla fascia laterale per arrivare poi al
cross in area dove si inseriscono anche i centrocampisti, come avvenuto nell’azione del secondo
gol.
Zona laterale
La squadra, come detto, utilizza molto le fasce laterali e le due catene sono sfruttate parecchio,
con sovrapposizioni dei terzini e triangolazioni con i mediani di lato o con Borja Valero, per arrivare
sul fondo e mettere in mezzo palloni per lo specialista Icardi o anche per Perisic se l’azione si
svolge dalla parte destra.
Finalizzazione
In fase di finalizzazione la squadra predilige i cross e i traversoni per sfruttare le doti aeree e di
smarcamento di Icardi e Perisic; altre soluzioni adottate sono il tiro da fuori di Candreva e Vecino
oppure si cerca di mettere Perisic in condizione si sfruttare l’uno contro uno.
Emblematica è l’azione che porta al terzo gol che mostra in pieno i dettami tattici dell’allenatore:
scambi veloci palla a terra, massimo due tocchi con smarcamenti e inserimenti senza palla.
In questa azione si vede anche un altro accorgimento tattico portato da Spalletti: in alcuni
frangenti anche Perisic si sposta sulla fascia destra per creare superiorità in quella zona di campo.
Transizioni positive
Una volta riconquistato il possesso della palla la squadra cerca subito la ripartenza veloce
per sorprendere l’avversario sfruttando la velocità degli esterni alti, in particolar modo di Perisic.
Fase di non possesso
In fase di non possesso la squadra si dispone con un 4-4-1-1 e si utilizza la marcatura a zona.
Perisic e Candreva si abbassano e Borja Valero funge da trequartista atto alla prima pressione
e come collegamento tra il centrocampo e l’attacco. Spalletti ha deciso di affidare a lui questo
ruolo anche per la sua grande visione di gioco, promuovendolo a punto di riferimento sul quale
appoggiarsi dopo la riconquista del pallone.
La squadra attua un pressing alto coordinato per non far ragionare gli avversari, cercare la
riconquista della palla o indurre la perdita del pallone mediante rinvio lungo.
Al momento del rinvio avversario i difensori centrali Miranda e Skriniar si posizionano
rispettivamente in copertura preventiva e marcatura preventiva.
Sulle corsie laterali si cerca spesso il raddoppio dell’esterno alto in aiuto al terzino: decisivo in
questo senso l’aiuto di Perisic che, sfruttando la sua grande velocità di base, ripiega in aiuto anche
sulla fascia destra nel caso in cui Candreva non riesca a rientrare velocemente.
Transizioni negative
In fase di perdita del possesso della palla, i giocatori sono rapidi a riposizionarsi e si cerca di
portare densità attorno al portatore di palla per ritardare l’azione avversaria e favorire così il
ritorno di tutti gli uomini nelle rispettive posizioni in fase di non possesso.
Nell’esempio seguente Gagliardini e Joao Mario vanno in pressione sul portatore di palla
consentendo il ripiegamento decisivo di Perisic.
Punti di forza e di debolezza
Un punto di forza della squadra è la capacità di lottare fino alla fine per portare a casa il risultato
infatti 10 dei 23 gol segnati sono stati realizzati nell’ultimo quarto d’ora di partita.
Altro punto di forza della squadra è sicuramente l’equilibrio e la compattezza difensiva anche se
in alcuni momenti questa viene un po’ a mancare in particolar modo se gli avversari, giocando in
ampiezza con le ali, riescono ad allargare la difesa e in questi casi la squadra perde di efficacia
difensiva.
Spalletti allenatore giusto per l’Inter, grande professionista e grande uomo.