Il team turco è attualmente capolista della Sűper Lig e, a dispetto dei pronostici, precede squadre più blasonate come il Galatasaray ed il Besiktas. Molto probabilmente lotterà fino al termine per vincere il titolo nazionale e per partecipare, di conseguenza, alla prossima edizione della UEFA Champions League.
FASE DI POSSESSO
Come in quasi tutte le gare disputate, si presenta in campo con un modulo 4-1-4-1 statico ma con caratteristiche ben delineate. In fase dinamica cambia ben poco, l’unica variante è il movimento dell’esterno sinistro Viṧḉa, eccellente a partire da dietro la linea difensiva avversaria per tagliarla in velocità, sia per andare alla conclusione, sia per andare a piazzare palloni pericolosi all’interno dell’area di rigore, creando l’occasione del raddoppio. La costante fissa è la continua ricerca con lanci lunghi a cercare la punta centrale Robinho, attaccante molto veloce, parte spesso in linea con i difensori avversari per poi superarli, cosi come per il sopracitato Viṧḉa. La punta, infatti, non si presta mai a giocare il pallone o a fare movimenti per creare spazi per i compagni di squadra in quanto ha il solo compito di cercare sempre la profondità.

SVILUPPO DEL GIOCO E FINALIZZAZIONE
Unica è la costante con cui si sviluppa principalmente il gioco: quando la squadra è in “possesso palla” si cerca spesso il centrale difensivo di destra Epureanu, esperto e forte tecnicamente, che da immediatamente verticalizzazione attraverso il lancio lungo, cercando la punta o l’esterno sinistro. Parallelamente, se la squadra è in possesso del pallone oltre la linea mediana, si procede con un filtrante immediato per l’attaccante oppure per l’esterno di sinistra. Il “giro palla” non viene mai attuato in nessuna parte del campo. Una variante comprende l’abbassamento del mediano/incontrista Belozoḡlu che riceve il pallone e verticalizza immediatamente. Quando la pressione avversaria costringe la squadra ad arretrare, il pallone viene ceduto al portiere (sempre pronto tra i pali, molto meno fuori) che, su cinque retropassaggi ricevuti, quattro volte ha lanciato lungo, servendo il centrale difensivo avversario, ed una volta ha mandato il pallone in fallo laterale.
Da ciò si può desumere la ristrettezza di soluzioni in fase offensiva. In effetti, nei 95 minuti, una sola volta il laterale difensivo destro Caiçara si è sovrapposto all’esterno (29’ del primo tempo). Dal lato opposto nessun movimento avanzato e tantomeno movimento a rimorchio per un eventuale scarico. L’unico sostegno che ha il laterale offensivo è rappresentato dal centrocampista centrale in zona. Una squadra che in fase di possesso gioca in due blocchi ben distinti, attacca esclusivamente con cinque elementi mentre i quattro difensori rimangono compatti nelle retrovie. Nessun gioco di posizione e nessun interscambio di ruolo, solo sporadicamente uno dei due centrocampisti centrali si allarga per creare spazio per l’inserimento per l’esterno di centrocampo. I calciatori rimangono pressoché circoscritti alla propria zona. I reparti, in fase offensiva, non sono compatti, si nota chiaramente una separazione di un 4-1 difensivo e un 4-1 offensivo. Il mediano basso rimane a non più di dieci metri avanti la linea difensiva e partecipa al gioco offensivo solo lanciando lungo il pallone oppure in fase di transizione attiva poggiandolo al compagno di squadra più vicino. Si tende a spezzare la linea difensiva avversaria con i tagli della punta e del laterale sinistro. I ritmi di gioco vengono tenuti bassi proprio per colpire con verticalizzazioni immediate imbucando i due elementi già ampiamente citati.
TRANSIZIONI POSITIVE
Non c’è una vera e propria logica tattica in questa fase. Si attende la squadra avversaria creando densità di uomini quasi all’interno della propria metà campo e, una volta riconquistata la sfera, la soluzione, nella maggior parte dei casi, è sempre la stessa: servire il compagno di squadra libero più vicino. In casi sporadici e, se la posizione degli avversari lo permette, si verticalizza per la punta che è sempre pronta a spezzare la linea difensiva avversaria.
PALLA INATTIVE A FAVORE
Dei calci piazzati si incarica il mediano Belozoḡlu il quale chiama un paio di schemi con ampi gesti delle braccia. In questa gara non si è arrivati ad apprezzare una giocata degna di menzione. Al contrario, su calcio d’angolo, da cui è scaturito il vantaggio, si applicano sistematicamente dei blocchi per mandare le torri, i due centrali difensivi, a colpire di testa. Perfetti i movimenti per la stoccata vincente del centrale difensivo Epureanu.
FASE DI NON POSSESSO
Da premettere che questa fase rappresenta il fulcro mentale e fisico di questa squadra, senza dubbio un punto di forza rilevante. Difendono minimo in nove elementi (più il portiere) sotto la linea del pallone. Non esercitano quasi mai pressing ma solo una pressione quasi stucchevole che tende ad orientare l’avversario a sbagliare il passaggio. Attendono nella propria metà campo, il primo ad esercitare pressione è sempre la punta centrale, nel caso contrario il compito si sposta ad uno dei due laterali. In questo frangente l’attaccante si va a posizionare sotto la linea del pallone. Il posizionamento degli uomini è fisso, vanno a formare una diga sulla linea di centrocampo, mentre gli esterni di centrocampo arretrano costantemente anche se l’avversario di fascia non si alza. Più il baricentro arretra più le maglie si chiudono per orientare l’avversario sulle fasce. Questo è il momento in cui la squadra raddoppia, triplica le marcature, crea grossa densità in zona palla e va alla riconquista. Un’attenzione maniacale si rileva sulla zona centrale del campo dove, quando si creano dei pericoli all’altezza della propria ¾, la difesa passa a 5 o 6 elementi con l’esterno che rientra a protezione in zona palla e, il compagno di reparto opposto si accentra o, in alternativa scala sulla linea del reparto difensivo. Il mediano rimane bloccato quasi sempre davanti ai centrali di difesa a protezione del fortino creato con il rientro sistematico anche dei due centrocampisti centrali, sempre proiettati al raddoppio laterale.

La difesa gioca fissa su una linea non applicando mai il fuorigioco; arretra il baricentro insieme al reparto di centrocampo chiudendo tutti gli spazi e attendendo l’errore o l’orientamento laterale dell’avversario per attaccare e ripartire. Al contrario di quando attaccano, la fase di non possesso denota un team granitico che copre spazi e linee di passaggio lasciando zone molto ristrette che vengono sfruttate per passare dalla fase di pressione alla fase di pressing laterale. Tenendo un ritmo compassato come caratteristica peculiare, quando l’avversario alza la posta in gioco, ricorrono spesso ai falli per ristabilire l’equilibrio in campo.
TRANSIZIONI NEGATIVE
Anche in questo caso il sistema non è molto complesso. Giocando con uno schieramento ben delineato in due blocchi, non si cerca il pressing immediato ma si ricorre a temporeggiare in modo che la squadra vada a formare densità sotto la linea del pallone. Ciò viene reso possibile in un breve lasso di tempo visto che il gioco non ha un baricentro alto.
PALLA INATTIVE CONTRO
Sia sui calci piazzati sia sul corner non viene presa alcuna marcatura a uomo ma tutti si dispongono in linea e a zona. Il compito di aggredire il pallone è demandato soprattutto ai due centrali difensivi in possesso di un fisico imponente e bravi nel gioco aereo. In una occasione il portiere ha mostrato ottime capacità tra i pali andando a parare un calcio piazzato non facile sul lato debole.
CONCLUSIONI
La squadra visionata, pur essendo un club fondato nel 1990, di concezione moderna, rappresenta una sorpresa del campionato turco. Sicuramente una sorpresa a livello di risultati, purtroppo non si può affermare lo stesso a livello di gioco. Il tutto appare molto prevedibile e a senso unico nelle diverse fasi della gara. Si parte da una grossa compattezza difensiva per giungere con un pragmatismo esasperato finalizzato alla vittoria. Un modo di intendere il calcio opinabile ma allo stesso tempo che sta portando risultati inaspettati. Da valutare meglio in futuro e soprattutto in campo internazionale.