EURO 2016 sarà ricordato come l’europeo di Cristiano Ronaldo, anima del Portogallo campione d’Europa, come l’europeo della favola Islanda fermata nei quarti di finale dai padroni di casa della Francia, come l’europeo del Galles per la prima volta semifinalista nella competizione continentale.
Noi Italiani ricorderemo EURO 2016 come l’europeo dei rigori sbagliati da Zazà e Pellè, come l’europeo delle lacrime di Buffon e Barzagli dopo la sconfitta ai calci di rigore nei quarti di finale, come l’europeo delle lezioni di calcio inflitte ai campioni di Belgio e Spagna, come l’europeo dove la Germania ha cambiato sistema di gioco quando si è trovata al nostro cospetto, ma soprattutto come l’europeo dove un grandissimo condottiero di nome Antonio Conte ci ha fatto sognare nelle notti Francesi di mezza estate.
L’Italia di Antonio Conte presenta come sistema di gioco statico un 3-5-2, tutto grinta, dinamismo, tanta corsa ed applicazione da parte dei suoi interpreti, costruito ad immagine e somiglianza del proprio allenatore.
L’estremo difensore Gianluigi Buffon, uno dei portieri più forti della storia del calcio, calciatore dalla grande personalità è il capitano della Nazionale Italiana, il trio difensivo è composto da Andrea Barzagli, è l’uomo della difesa che si distingue per la sua capacità di leggere in anticipo le varie situazioni che si presentano nell’arco dei novanta minuti, Leonardo Bonucci, dotato di una forte leadership abile è il primo costruttore di gioco grazie alle sue enormi potenzialità tecniche, Giorgio Chiellini, è il difensore vecchio stampo duro e aggressivo(sportivamente parlando) nei contrasti e molto forte nel marcare a uomo. Il portiere e i tre centrali difensivi rappresentano il blocco juventino che da anni fanno da colonna portante della Nazionale Italiana.
La linea a cinque del centrocampo si dispone con Daniele De Rossi (Thiago Motta) davanti alla difesa, calciatore dotato di un grande senso della posizione e con un’ottima intelligenza tattica, i due interni di centrocampo sono Parolo e Giaccherini, utili nello svolgere entrambe le fasi soprattutto grazie alla loro duttilità nel ricoprire più ruoli del centrocampo possiedono ottimi tempi di inserimento, grande resistenza fisica e sono degli ottimi recuperatori di palloni, Antonio Candreva (Alessandro Florenzi) è l’esterno destro, ha caratteristiche soprattutto offensive ma molto bravo anche in fase difensiva dotato di grande corsa tende a puntare spesso l’uomo nell’uno contro uno prima di effettuare un enorme quantità di cross in area per le punte, l’esterno sinistro è Matteo Darmian (Mattia De Sciglio), ricopre il ruolo di esterno sinistro molto bene nonostante il suo piede di competenza è il destro presenta caratteristiche più difensive rispetto all’esterno di destra ma non ha paura di presentarsi in zona offensiva molto frequentemente.
Le due punte sono Graziano Pellè, forte fisicamente e bravo nel gioco aereo dotato di una buona base tecnica, ed Eder, calciatore molto veloce sia senza che con la palla possiede un ottimo tiro ed ha un grande spirito combattivo.
In fase di Possesso l’Italia si dispone con un 1/3-1-2-4 nel quale i due esterni di centrocampo Candreva e Darmian si posizionano in linea con le due punte, i tre difensori centrali partecipano alla costruzione e allo sviluppo della manovra prestando però sempre molta attenzione alle marcature preventive.
Durante la fase di non possesso l’Italia si compatta tutta dietro la linea della palla con un 5-3-2, tutti partecipano alla fase difensiva comprese le due punte, i due esterni si abbassano sulla linea dei tre difensori formando una solida linea a 5.
FASE DI POSSESSO
La costruzione del gioco della Nazionale Azzurra è principalmente affidata ai tre difensori centrali che con il giro palla provano a superare la prima linea di pressione portata dalle squadre avversarie, insieme a Barzagli, Bonucci e Chiellini partecipa alla costruzione del gioco anche Buffon che grazie al posizionamento della squadra (come in figura) trova più soluzioni di passaggio.
Barzagli e Chiellini si allargano sul vertice dell’area di rigore, De rossi si dispone in linea con Bonucci, ma l’aspetto più interessante è l’ampiezza ad allargare il campo che determinano i due interni di centrocampo (Giaccherini e Parolo) e la posizione molto alta dei due esterni (Candreva e Darmian) che si allineano con le due punte (Pellè ed Eder), in questo modo si crea un’enorme spazio centrale dove avviene la verticalizzazione o il rilancio del portiere, le due punte o uno degli interni attacca questo spazio per prendere la possibile seconda palla creata da questo tipo di giocata.
Superata la prima linea di pressione avversaria, i tre difensori partecipano allo sviluppo dell’azione sfruttando le soluzioni di passaggio dettate dal movimento dei compagni. L’Italia verticalizza o lancia spesso sulle due punte che spaziano nella zona di rifinitura e creano soluzioni interessanti:
1) premiano l’inserimento dell’interno di centrocampo che attacca lo spazio alle spalle della difesa;
2) Eder e Pellè giocano in verticale e molto vicini per sfruttare la seconda palla originata dalla sponda sulla verticalizzazione e allargano sulle fasce dove si fanno trovare già posizionati i due esterni;
3) cercano immediatamente gli esterni (Candreva e Darmian) che si fanno trovare sempre larghi e molto alti;
Lo sviluppo delle azioni dell’Italia è costituito da combinazioni eseguite a memoria dai calciatori, espressione di un lavoro maniacale eseguito da Antonio Conte durante la preparazione alla competizione continentale.
Oltre a questo tipo di soluzioni, l’Italia ha provato molto frequentemente l’attacco diretto con lancio di Bonucci per gli inserimenti degli interni soprattutto Giaccherini, che ha creato non poche difficoltà alle squadre avversarie.
L’Italia in questo modo si trova ad attaccare l’area di rigore con l’inserimento dei due interni, oppure quando allarga sulle corsie laterali porta molti uomini in area di rigore per sfruttare i cross da parte degli esterni e De Rossi fuori area che accompagna sempre l’azione.
FASE DI NON POSSESSO
L’Italia non esegue una pressione ultra-offensiva quando le squadre avversarie costruiscono la propria azione, ma lascia giocare i difensori nella loro metà campo compattandosi tutta dietro la linea della palla. Quando la palla va sui difensori esterni avversari si alzano soprattutto gli interni di centrocampo, i due esterni, che durante la fase di possesso giocano molto alti, si abbassano posizionandosi in linea con i tre difensori centrali, le due punte Eder e Pellè partecipano assiduamente alla fase di non possesso impedendo il passaggio sui mediani avversari.
I tre difensori centrali seguono con molta attenzione il movimento tra le linee degli attaccanti avversari, soprattutto Chiellini e Barzagli che sono incaricati di rompere la linea difensiva ed uscire sul ricevitore di palla in situazione di palla coperta evitando di farlo girare e puntare la difesa.
La fase difensiva della Nazionale Azzurra è molto ben organizzata, i movimenti dei calciatori vengono effettuati con i movimenti giusti ed è supportata da tanta volontà ed applicazione nonché da un grande spirito di sacrificio di tutti gli interpreti.
TRANSIZIONI OFFENSIVE
L’Italia non recupera palla immediatamente palla perché lascia giocare le squadre avversarie fino a metà campo stando tutta dietro la palla, quando recupera palla trovandosi molto lontana dalla porta avversaria tende ad iniziare le proprie azioni dal portiere o dai tre centrali difensivi.
Quando riesce a superare la pressione avversaria nella ricerca del recupero palla avversario, gli Azzurri eseguono contropiedi veloci portando però pochi uomini in zona offensiva.
TRANSIZIONI DIFENSIVE
Per il modo in cui sono impostate le partite dall’Italia le transizioni difensive sono molto importanti perché richiedono molto sacrificio e tanta corsa da parte dei ragazzi Azzurri. Le squadre avversarie possono recuperare palla sulle verticalizzazioni nelle zone centrali del campo in caso di anticipo sulla punta che detta la giocata o su cross intercettati o sbagliati, qualche errore può avvenire anche in fase di costruzione. L’Italia ogni qualvolta perde palla scappa tutta dietro cercando di riorganizzare la difesa ricompattando la linea difensiva a 5 e cercando di portare molti uomini dietro la linea della palla. I tre difensori centrali anche se partecipano alla costruzione e allo sviluppo dell’azione prestano molta attenzione in questi frangenti posizionandosi o marcando preventivamente facendo perdere un tempo di gioco al portatore di palla avversario e permettendo alla squadra azzurra di riposizionarsi.
Le qualità ed i meriti che hanno reso grande questa squadra sono da trovare nella forza del gruppo, caratteristica che ha sempre contraddistinto la Nazionale Azzurra e in una grande volontà e tanto spirito di sacrificio nel mettere in pratica i dettami richiesti da Antonio Conte, Antonio Conte, si proprio lui è stato l’artefice di questa bella esperienza, è riuscito a colmare il gap con le altre grandi nazionali grazie al suo carisma e la sua capacità di farsi seguire con fiducia dai propri calciatori.
L’Italia di EURO 2016 è stata un’Italia bella, un’Italia operaia, con tratti di imprevedibilità che hanno sorpreso tutti, un’Italia commovente, un’Italia che ci ha fatto sognare e credere nell’impresa, gli Italiani devono solo ringraziarli tutti ad uno ad uno per ogni gesta fatta durante questo mese magico in Francia. GRAZIE AZZURRI!