Paolo Nicolato è stato per tre anni consecutivi il tecnico dell’Italia degli Under. Prima dell’esperienza in Nazionale aveva guidato le giovanili del Chievo Verona e tra i professionisti ha fatto qualche anno in serie C con il Lumezzane. Alla guida degli azzurrini il tecnico veneto ha conquistato un secondo posto agli scorsi Europei in Finlandia, sconfitto solo in finale dal Portogallo per 4-3, aggiudicandosi così la partecipazione al Mondiale in Polonia. L’ultima presenza ai Mondiali fu due anni prima, nel 2017. In quella circostanza l’Italia di mister Evani si classificò terza in Corea, regalando all’Under il miglior piazzamento della storia. Il tecnico Nicolato ha deciso di portare in Polonia gran parte dei giocatori degli anni precedenti, già allenati nell’Under 18 e 19.
I convocati per la Polonia sono stati:
Portieri: Alessandro Plizzari (Milan), Marco Carnesecchi (Atalanta), Leonardo Loria (Juventus).
Difensori: Luca Pellegrini (Juventus), Alessandro Buongiorno (Carpi), Alessandro Tripaldelli (Crotone), Luca Ranieri (Foggia), Matteo Gabbia (Lucchese), Raoul Bellanova (Milan), Davide Bertella (Pescara), Antonio Candela (Genoa), Enrico Del Prato (Atalanta)
Centrocampisti: Salvatore Esposito (Ravenna), Davide Frattesi (Ascoli), Domenico Roberto Alberico (Hoffeinhaim), Andrea Colpani (Atalanta).
Attaccanti : Gabriele Gori (Livorno), Marco Olivieri (Juventus), Gianluca Scamacca (Sassuolo), Andrea Pinamonti (Frosinone), Christian Capone (Pescara).
I grandi assenti nella lista sono stati: Sandro Tonali (Brescia), Moise Kean (Juventus) e Nicolò Zaniolo (Roma), convocati agli Europei con l’Under 21.
Nel Mondiale U20 l’Italia si è trovata nel girone B, insieme a Messico, Equador e Giappone. Gli azzurrini hanno superato il raggruppamento posizionandosi al primo posto con 7 punti, 3 gol fatti e solamente 1 subito. All’esordio a Gdynia, il Messico è stato superato per 2-1, poi vittoria sull’Ecuador per 1-0 e il pareggio senza reti col Giappone. Negli ottavi di finale l’Italia ha vinto per 1- 0 contro i padroni di casa della Polonia, ai quarti ha battuto 4-2 il Mali e viene sconfitta in semifinale per 1- 0 dai campioni del mondo uscenti dell’Ucraina. La finalina del terzo/quarto posto ha visto la squadra di Nicolato ancora sconfitta di misura per 1- 0.
L’Italia si è classificata così solo quarta.
Gli undici giocatori a cui il tecnico si è affidato sono quasi sempre gli stessi, fatta eccezione per le partite contro il Giappone, dove ha optato per un ampio turn-over, visto il già certo passaggio del turno e nella finalina per il terzo e quarto posto contro l’Ecuador.
Il modulo più ricorrente è un 1-3-5-2.
Plizzari in porta, portiere classe 2000 che gioca nel Milan. Del Prato difensore centrale, molto abile sia fisicamente che tecnicamente. Il ragazzo gioca nella primavera dell’Atalanta, è adatto sia nella copertura che nell’impostazione. Ideale per giocare sia come centrocampista che come giocatore che inizia l’azione in una difesa a 3. Gli altri due difensori sono Gabbia giocatore del Milan, l’anno scorso in forza alla Lucchese, con più doti difensive che di impostazione e a sinistra Ranieri abile tecnicamente e con grande corsa. La linea dei centrocampisti è invece formata da: Bellanova terzino molto forte. Il mister Nicolato lo propone come esterno destro di centrocampo per la sua capacità di attaccare e difendere. I tre centrali sono: Pellegrini sulla sinistra, adattato nel ruolo in quanto sarebbe un terzino con buone capacità tecniche, di corsa e di inserimento. Frattesi, mezz’ala destra, gioca molto più a ridosso delle due punte, ottimi tempi di inserimento. Il vero motore degli azzurrini è Esposito. Il centrocampista scuola Spal, quest’anno in prestito al Ravenna in Lega Pro, è molto abile tecnicamente, è il protagonista del gioco in quanto dai suoi piedi iniziano tutte le manovre azzurre. Nel ruolo di esterno sinistro troviamo il difensore del Sassuolo Tripaldelli. Anche lui, come Bellanova, è un terzino con doti di corsa, molto abile ad inserirsi e ad andare a cross. Le due punte sono Pinamonti e Scamacca. Il primo è il capitano e il finalizzatore della squadra; con i suoi 4 gol (50% dei gol segnati dagli azzurrini) ha trascinato l’Italia fino alla semifinale. Tutti e due gli attaccanti sono molto fisici e tecnici. Si muovono molto bene d’avanti, andando incontro al pallone, facendo salire la squadra e attaccando la profondità sia lateralmente che centralmente.
La partita analizzata è quella degli azzurrini negli ottavi di finale del Mondiale, contro la Polonia, squadra solida e con il pubblico a favore visto che ospita la manifestazione. La squadra di mister Magiera Jacek, si è classificata come miglior terza tra i gironi con 5 gol fatti e 2 subiti.
Modulo: 1-3-5-2
Modulo in possesso : 1-1/3-4-2
Modulo in non possesso: 1-5-3/2 ; 4-3-3
FASE DI POSSESSO
Il modulo in fase di possesso è un 1-1/3-4-2, con Del Prato sempre in transizione difensiva. L’Italia inizia il suo gioco partendo dal basso, con un gran giro palla dei 3 difensori e del centrale di centrocampo Esposito. Del Prato riceve sempre il pallone, anche favorito dalla nuova regola della FIFA: il giocatore può ricevere il pallone dentro l’area durante la rimessa dal fondo del portiere. Al suo fianco ci sono Gabbia e Ranieri, che hanno il compito di allargarsi e far salire a sua volta Bellanova e Tripaldelli. Ranieri sulla sinistra si allarga in maniera ottimale, infatti la manovra si sviluppa molto frequentemente in quella fascia, mentre Gabbia a destra lo fa poche volte, riuscendo a servire raramente l’esterno ex Milan Bellanova. Esposito arretra sempre per ricevere il pallone, è il fulcro del gioco degli azzurrini.

Le mezzali del centrocampo sono: Frattesi a destra, molto abile ad inserirsi, si allarga poco, ma va in supporto ai due attaccanti per beneficiarne delle sponde. Pellegrini a sinistra; il suo ruolo al contrario di Frattesi è quello di allargarsi spesso ed inserirsi per poi andare al cross. Proprio sulla sinistra l’Italia trova il suo punto di forza con i tre terzini mancini: Ranieri, Tripaldelli e Pellegrini che spingono molto e creano superiorità numerica. I tre azzurrini sono molto abili sia ad attaccare che a difendere, soprattutto Tripaldelli che esegue tutte e due le fasi per tutti e novanta i minuti.

Sulla destra raramente si riesce a sviluppare il gioco, in quanto Gabbia imposta poche volte, Bellanova riceve pochi palloni e Frattesi gioca molto di più a ridosso delle due punte. La soluzione sulla destra è quindi quella del cross dalla tre quarti campo di Bellanova, che cerca le punte oppure l’inserimento di Frattesi, che si trova a dettare i tempi di gioco. Il vero motore della nazionale è Esposito. Dal numero 20 iniziano tutte le azioni dell’Italia, da quelle d’impostazione bassa, ai cambi gioco per gli esterni Tripaldelli e Bellanova, ai lanci sulle punte. Quest’ultima soluzione viene spesso utilizzata dalla squadra di Nicolato, che dopo un lungo giro palla, se non dovesse riuscire ad uscire nelle corsie, va alla ricerca della fisicità dei due attaccanti di riferimento. La coppia offensiva è formata da: Pinamonti e Scamacca. Sono due attaccanti tecnici e fisici, si muovono bene nel fronte offensivo, andando a turno incontro alla palla e attaccando la profondità. Le due punte si alternano: se Scamacca va incontro alla palla, Pinamonti attacca la profondità dietro di lui, mentre se è il capitano degli azzurrini ad andare a ricevere il pallone, Scamacca resta centrale e si inseriscono le due mezzali Frattesi o Pellegrini. La formazione di Nicolato fatica negli ultimi 30-40 metri dove spesso manca il passaggio o la giocata decisiva.
FASE DI NON POSSESSO
L’Italia in fase di non possesso il più delle volte usa il modulo 1-5-3/2.

La tattica difensiva dei ragazzi di Nicolato varia a seconda delle zone di campo. Se gli avversari impostano l’azione dal basso, il modulo è un 1-4-3-3 con Scamacca e Pinamonti che iniziano la pressione e Frattesi o Pellegrini che si alzano sulla linea dei due attaccanti in base alla provenienza della manovra avversaria (destra o sinistra). Raramente l’Italia va in pressing sul portatore di palla, ma aspetta gli avversari con tutti gli uomini dietro alla linea del pallone. La pressione ha lo scopo di chiudere tutte le linee di passaggio , costringendo l’avversario al lancio lungo. In questo caso la difesa è molto abile sul gioco aereo, sull’anticipo e a togliere la profondità alla Polonia. Una volta che la Polonia riesce ad arrivare sulla metà campo degli azzurrini, il modulo italiano diventa l’ 1-3-5/2con i due esterni di centrocampo (Bellanova e Tripaldelli) che si abbassano sulla linea dei difensori ed Esposito che sta davanti alla difesa agendo da schermo. Il numero 20 azzurrino oltre ad un ottimo “play” è anche un gran incontrista. L’Italia preferisce lasciare il possesso palla e attendere gli avversari nella propria metà campo, per poi ripartire in contropiede con i suoi due attaccanti, le due mezzali e gli esterni che riescono a trasformare subito l’azione da difensiva ad offensiva. Quando gli azzurrini subiscono l’azione avversaria si chiudono in modo efficace, lasciando pochi spazi e concedendo agli avversari solo il tiro dalla lunga distanza, consapevoli della sicurezza data dall’estremo difensore Plizzari. Negli ultimi minuti con la Polonia in fase di massima spinta offensiva l’Italia ha utilizzato il modulo 1-4-4-1/1, occupando bene il campo e chiudendo tutti gli spazi agli avversari. Il tecnico ha deciso di togliere Scamacca, prima punta, per inserire Capone, una seconda punta, con più doti di corsa. Il suo ruolo è quello di andare in pressing sul portatore di palla e poi ripartire subito in velocità. Davanti in transizione offensiva solo Pinamonti.
PALLE INATTIVE CONTRO
L’Italia marca a uomo.
Esposito va nei pressi della bandierina per disturbare il tiratore o in prevenzione di eventuali battute corte degli avversari. Ranieri fa il primo vertice all’altezza dell’area piccola, mentre Pinamonti fa il secondo all’altezza del primo palo. L’Italia non mette nessun uomo sul palo. Gli altri marcano, mentre Tripaldelli sta nel vertice dell’area grande pronto a ripartire. Frattesi al limite dell’area e Scamacca resta in attacco. Se la palla viene respinta nella zona di Tripaldelli, il numero 3 azzurro cerca Scamacca che lavora di sponda, con Pinamonti e Frattesi che si fanno trovare prontissimi per la ripartenza veloce, cogliendo impreparati gli avversari.
PALLE INATTIVE PRO
Esposito è molto abile a calciare tutte le palle inattive, soprattutto quelle da sinistra, infatti ha un destro molto velenoso e cerca spesso la battuta verso la porta, sperando in qualche deviazione. Ranieri va sempre ad attaccare il vertice dell’area piccola per un eventuale prolungamento della traiettoria. A saltare ci sono sempre Gabbia, Pinamonti e Scamacca, mentre Frattesi, Pellegrini e Del Prato si alterano. Spesso Frattesi e Pellegrini stanno al limite per prevenire la ripartenza avversaria. Tripaldelli appena dietro di loro e Bellanova che fa sempre l’ultimo uomo in protezione della porta di Plizzari. Pinamonti e Gabbia durante la battuta del corner partono sempre insieme e poi uno fa il blocco all’altro o viceversa. Molto interessante è uno schema adottato dagli azzurri nel primo tempo: durante un corner battuto dalla destra, Ranieri va come al solito ad attaccare il vertice, Scamacca fa il movimento dietro di lui per allungare la traiettoria sul secondo palo dove Pinamonti si fa trovare indisturbato a colpire la palla. Le punizioni a favore, soprattutto quelle da sinistra, vengono sempre calciate verso la porta con gli uomini di Nicolato che attaccano bene l’area. A saltare ci vanno tutti e tre i difensori, i due attaccanti e Frattesi che cerca di prolungare la traiettoria, rendendola ancora più insidiosa per il portiere avversario. Proprio da una punizione dalla sinistra battuta da Esposito, l’Italia trova il fallo da rigore, trasformato poi da Pinamonti al 38’. La punizione battuta da Esposito viene prolungata di testa da Frattesi che trova la mano di un avversario.
CONCLUSIONI
La formazione di Nicolato è molto compatta, lo dimostrano le statistiche, infatti la squadra fino alla partita con la Polonia ha subito solo un gol. È una squadra che lascia il pallino del gioco agli avversari per poi ripartire in contropiede grazie alle doti dei suoi uomini. Gli azzurrini però faticano se devono dominare il gioco. Molto abile nelle costruzione a partire dal basso fino alla metà campo avversaria, grazie alle buone doti di palleggio di Del Prato, ma soprattutto di Esposito. Dalla ¾ avversaria la squadra fatica a costruire gioco, con molte difficoltà e poca cattiveria negli ultimi 30 metri di campo. La squadra infatti è poco spettacolare e crea poche occasioni da gol. Nei calci piazzati sono indubbiamente molti pericoli, sia perché Esposito è uno specialista, ma anche perché i giocatori sono fisici e forti nel gioco aereo.
PUNTI DI FORZA
- Fase difensiva
- Catena di sinistra composta da Ranieri, Tripaldelli e Pellegrini
- Impostazione dal basso
- Palle inattive
PUNTI DI DEBOLEZZA
- Possesso palla negli ultimi 30 metri
- Finalizzazione
- Imporre il proprio gioco
UOMINI CHIAVE
- Esposito: vero motore della squadra
- Pinamonti: Capitano e finalizzatore, ha realizzato il 50% dei gol degli azzurrini nel mondiale