Analisi realizzata da Salvatore Iannone, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification: https://www.elitefootballcenter.com/prodotto/longomatch-fast-track/
Ci sono momenti nella storia del calcio, periodi in una stagione, situazioni nel corso di una partita dove il CAMBIAMENTO fa la fortuna di allenatori, calciatori e società. Il CAMBIAMENTO è un’arma a doppio taglio, può avere risvolti positivi, ma allo stesso tempo negativi, la bravura sta nel trovare il giusto equilibrio è creare una giusta mentalità vincente. La mentalità vincente che ha caratterizzato da sempre la Juventus e in particolar modo gli ultimi 6 anni, nei quali ha dominato in Italia vincendo:
- 6 CAMPIONATI ITALIANI
- 3 COPPE ITALIA
- 3 SUPERCOPPE ITALIANE
e partecipando a due finali di CHAMPIONS LEAGUE, sconfitta solamente dal Barcellona nel 2015 e dal Real Madrid nel 2017.
IL CAMBIAMENTO nella stagione 2016/2017 è avvenuto alla 2°giornata di ritorno, si gioca Juventus-Lazio e Allegri decide di schierare la Juve con:
il 4-2-3-1, Mandzukic nel ruolo di ala sinistra, il modulo che accompagnerà la Juventus nel periodo più importante della stagione scorsa.
Il 4-2-3-1 è il modulo di partenza anche della Juventus di questa stagione, utilizzato in Campionato 12 volte dal primo minuto e riproposto in 3 occasioni a partita in corso, mentre è stato il modulo più utilizzato nelle partite di Champions League tranne in Juventus-Barcellona gara valida per la 5°giornata del gruppo D. Nonostante le ottime prestazioni e le grandi soddisfazioni dell’annata precedente e i 40 goal segnati in questo inizio di stagione, la sconfitta in Supercoppa con la Lazio per 3-2, la sconfitta per 3-0 al Camp Nou con il Barcellona e i 14 goal subiti nelle prime 14 giornate di campionato sono i segnali che anticipano il nuovo CAMBIAMENTO che avviene in casa Juve, artefice Massimiliano Allegri.
Il calendario di Seria A presenta nelle ultime 5 giornate, tre scontri al vertice:
- 15°giornata: Napoli-Juventus
- 16°giornata: Juventus-Inter
- 17°giornata: Juventus-Roma
tre partite che saranno decisive nell’assegnazione dello scudetto 2017/2018, considerando che si dovranno giocare le rispettive gare di ritorno.
Napoli-Juventus rappresenta il nuovo punto di svolta della Juventus di Allegri, il passaggio dal 4-2-3-1 al 4-3-3.
La formazione tipo dei tre scontri diretti è: Buffon/Szczesny tra i pali, linea a 4 composta da destra a sinistra da De Sciglio/Barzagli, Benatia, Chiellini ed Asamoah/Alex Sandro, i 3 di centrocampo sono Pjanic davanti alla difesa, Khedira e Matuidi, nei 3 davanti l’unico punto fermo è Higuain, gli altri due interpreti a completare l’attacco non sono sempre gli stessi, è questo determina diverse situazioni nelle due fasi dovute ai 2 uomini utilizzati al fianco del Pipita.
FASE DI POSSESSO
Il 4-3-3 o 4-3-2-1 (come si vuole interpretare la scrittura del modulo statico) proposto da Allegri nella vittoria per 1 a 0 in casa del Napoli presenta come compagni di reparto di Higuain, Douglas Costa e Dybala.
La Juventus ha affrontato la partita con grande concentrazione, senza timore della pressione alta avversaria, iniziando sempre le azioni dal portiere, sfruttando le grandi qualità tecniche dei suoi calciatori nel giro palla e nelle uscite da dietro palla terra, attaccando gli spazi creati con verticalizzazioni e/o attacchi in velocità.
In fase di costruzione, Pjanic si abbassa spesso per ricevere palla formando un rombo virtuale con i 2 centrali Chiellini e Benatia e con il portiere. I 2 difensori esterni danno ampiezza, in questo modo, iniziando l’azione dal portiere, la Juventus effettua una sorta di “contro-pressing” e con le verticalizzazioni immediate riesce a superare la pressione avversaria e attaccare lo spazio creato.
La grande qualità dei giocatori della Juventus crea enormi difficoltà al Napoli, soprattutto quando viene superata la prima pressione avversaria e il reparto offensivo riesce ad attaccare in velocità con condizione di palla scoperta grandi porzioni di campo.
Un aspetto molto importante nello sviluppo del gioco bianconero con questi interpreti è la posizione che continuamente assume Dybala in campo. Dybala gioca sempre tra le linee (zona di rifinitura) occupando soprattutto la zona centrale e quella di destra, lasciando sulla sinistra molto campo da attaccare ad Asamoah (come visto nei video precedenti) o in alternativa a Matuidi. Dybala nelle uscite da dietro per superare la pressione avversaria si propone venendo incontro dando una soluzione di passaggio in più al possessore di palla, mentre nella metà campo avversaria cerca sempre la posizione migliore per ricevere palla.
Nelle due partite giocate in casa all’Allianz Stadium contro Inter e Roma, il 4-3-3 di Allegri vede presenti nel trio offensivo insieme ad Higuain, Cuadrado e Mandzukic.
Con l’inserimento di Mandzukic al posto di Dybala, a differenza di Napoli, i bianconeri guadagnano fisicità nelle due fasi, la grande qualità nel gioco aereo del croato permette alla Juve di utilizzare una nuova soluzione in uscita dalla pressione avversaria e nello sviluppo dell’azione, il lancio lungo e attacco della seconda palla con la mezz’ala o con il difensore esterno di parte, per poi accompagnare l’azione con tanti uomini.
L’utilizzo di Cuadrado, invece, che non gioca a piede invertito sull’esterno, rispetto a Douglas Costa (utilizzato a destra ma di piede sinistro), in questo tipo di sviluppo serve per sfruttare la sua abilità nei cross in area, area occupata da molti uomini con grande fisicità.
Le grandi caratteristiche della Juventus sono i movimenti senza palla dei suoi interpreti, gli attacchi degli spazi liberi, la capacità di stare sempre in appoggio al possessore di palla, movimenti e contromovimenti tra le linee avversarie, tutto eseguito con ritmi molto elevati che determinano sempre occasioni pericolose.
FASE DI NON POSSESSO
In fase difensiva la Juventus ha proposto due schieramenti diversi nei tre scontri diretti, nella partita di Napoli la fase di non possesso è caratterizzata da un 4-4-2, molto compatto ed organizzato, la prima linea è composta dai 4 difensori, la linea a 4 che si forma a centrocampo è dovuta ad un abbassamento di Douglas Costa sulla linea dei centrocampisti con Matuidi che si allarga sulla sinistra, la linea da due è formata da Dybala e Higuain, i due partecipano costantemente alla fase difensiva, ma capaci una volta recuperata palla di attaccare in velocità la difesa avversaria, trasformando le azioni difensive in offensive molto pericolose.
Nelle due partite in casa contro Inter e Roma, in fase difensiva si forma un 4-5-1 che permette di chiudere sia trame centrali che attacchi sugli esterni, la prima linea è anche qui composta dai 4 difensori, la linea dei centrocampisti diventa a 5 con l’abbassamento di Cuadrado e Mandzukic, Higuain davanti sempre molto attivo quando la palla è proprietà degli avversari. Nella partita con l’Inter più precisamente si tratta di un 4-1-4-1 per limitare il gioco di Borja Valero tra le linee.
La Juventus è una squadra compatta, organizzata, capace molte volte di adattarsi al gioco delle squadre avversarie costringendole a giocare male. Sulla costruzione avversaria, quando l’azione inizia dal portiere, la Juve va sempre ad attaccare alta e come si può vedere in figura si creano tutte coppie di marcatura in tutte le zone del campo.
Quando gli avversari effettuano il giro palla, la Juve non cerca di prenderli alti, ma si ricompatta tutta dietro la linea della palla chiudendo qualsiasi spazio per la giocata, facendo tanta densità centrale e marcando a uomo le fonti di gioco avversarie. Nella partita di Napoli, questo tipo di situazione è stata protagonista di tutti i 90 minuti dove la Juve ha concesso le sole fasce laterali portando molti uomini nelle zone centrali del campo bloccando qualsiasi trama tra le linee (qualità principe nel gioco del Napoli).
Durante gli altri due scontri diretti il 4-5-1 creato in fase difensiva con tutti gli effettivi dietro la linea della palla è sempre molto organizzato e coordinato in tutti i movimenti, con uscite frequenti da parte degli interni o della punta sul portatore di palla, proponendo sempre una marcatura sull’uomo tra le linee e bloccando il gioco sulle fasce laterali con costanti raddoppi.
TRANSIZIONI OFFENSIVE
Le transizioni offensive della Juve sono dovute alla grande fase difensiva unita alle grandi qualità tecniche, nel palleggio e nel portare palla, dei suoi uomini. La Juventus è una squadra capace di scandire il ritmo della partita, in grado di abbassarsi compatta dietro la linea della palla, per poi cambiare passo una volta recuperata palla creando moltissime occasioni da gol. Le sue transizioni sono tutti capovolgimenti di fronte eseguiti con tanta qualità, ma soprattutto con grandissima velocità nell’attaccare con palla scoperta la difesa avversaria.
TRANSIZIONI DIFENSIVE
Il gioco della Juve è caratterizzato da molti uomini che accompagnano l’azione, allora quando perde palla nella metà campo avversaria si cerca di attaccare il possessore di palla per far perdere tempi nella giocata e di chiudere la profondità con il gioco preventivo dei suoi difensori, nel tentativo di recuperare palla e far partire una nuova azione offensiva.
In caso di eventuali palle perse in fase di costruzione, situazione molto rara, la squadra scappa all’indietro con l’intento di portare sempre molti uomini dietro la linea della palla.
Al di là dei principi di gioco visti in questa analisi, in queste ultime righe mi voglio soffermare su un aspetto che secondo me è molto importante: lo spirito di sacrificio, più che un aspetto è una caratteristica che rende grandi le squadre e distingue i campioni da i grandi giocatori (mio punto di vista opinabile).
La Juventus è una delle squadre più forti al mondo, completa sotto tutti i punti di vista, vanta una rosa molto lunga e competitiva che le permette di lottare per la vittoria finale dei 3 obiettivi stagionali più importanti: Campionato Italiano, Coppa Italia e Champions League.
E’ una squadra forte fisicamente, dotata di calciatori con eccellenti doti tecniche, dalla grande personalità e mentalità vincente, ma soprattutto guidata da Massimiliano Allegri, allenatore di grande carisma, tra i migliori al mondo nel preparare e leggere le partite.
La Juventus anche quest’anno è la favorita nelle competizioni nazionali ed una seria candidata ad arrivare in fondo in campo internazionale, anche quest’anno grazie alla capacità del proprio allenatore di CAMBIARE al momento giusto.