Dopo la breve avventura sulla panchina dell’Inter Stefano Pioli è pronto a rilanciarsi in questa stagione sulla panchina della Fiorentina. La squadra toscana ha nel suo palmares: 2 campionati di Serie A (55/56 e 68/69), 6 Coppe Italia (39/40; 60/61; 65/66; 74/75; 95/96; 2000/2001), 1 Supercoppa Italiana (96/97), 3 campionati di Serie B (30/31; 38/39; 93/94), 1 Coppa Mitropa (65/66) e 1 Coppa delle Coppe (60/61). Dopo un inizio di stagione un po’ complicato, a causa della partenza di tanti giocatori e di una rosa con diversi giovani di talento da amalgamare, la squadra di Pioli ha cominciato ad ottenere dei buoni risultati e a mettere in mostra la propria identità e il proprio potenziale.
Il Sistema di base proposto dall’allenatore della Fiorentina è un 4-2-3-1 con Sportiello in porta; la linea difensiva a quattro con Laurini o Gaspar e Biraghi come terzini (ai quali Pioli chiede in fase di possesso di proporsi costantemente in attacco per dare il più possibile ampiezza alla manovra della squadra) e la coppia centrale formata da Pezzella e Astori (entrambi bravi nel gioco aereo ma anche capaci di fare un primo giro palla con buona disinvoltura); la coppia di mediani formata da Veretout (a cui viene chiesto in fase di costruzione di andare ad abbassarsi tra i due centrali di difesa per rendere il palleggio più fluido) e Badelj (più dinamico e pronto ad aggredire la squadra avversaria per recuperare palla e concedere un secondo attacco alla squadra); i tre giocatori alle spalle della punta sono Benassi (che parte da destra ma poi si accentra per prendere parte al palleggio della squadra in fase di sviluppo e contemporaneamente creare uno spazio libero sulla corsia di destra che viene attaccato da Gaspar o Laurini), Thereau (che si muove costantemente tra le linee ed è il giocatore a cui la squadra si appoggia più spesso nella metà campo avversaria) e Chiesa (che gioca molto largo a sinistra in modo da crearsi dello spazio per poi prendere velocità e puntare l’avversario attaccando verso la porta per liberare il destro e cercare il gol); la punta è Simeone (attaccante dotato di grande verticalità, lascia a Thereau il compito di rifinitura per poter invece attaccare con insistenza le spalle della difesa avversaria).
In fase di possesso invece il sistema della fiorentina diventa un 3/1-4-2 con un mediano che si abbassa tra i due centrali (più spesso Veretout) e l’altro che rimane a metà tra la linea difensiva e il resto della squadra pronto ad aggredire gli avversari appena è stato perso il possesso per cercare di dare subito una seconda possibilità all’attacco; poi una linea a 4 tra le linee avversarie formata da: il terzino destro (molto alto), Benassi che ha stretto la sua posizione e si trova al fianco di Thereau in zona di rifinitura e il terzino sinistro (anche lui molto alto rispetto alla sua posizione di partenza); poi i 2 attaccanti: Simeone che si muove in modo da poter attaccare con i tagli e i passanti l’area di rigore e Chiesa che invece si trova si molto alto, ma anche molto largo a sinistra (in modo da poter puntare in guida di palla la porta e calciare di destro).
In fase di non possesso invece la squadra di Pioli propone un 4-4/2 con le due linee di difesa e centrocampo molto serrate (la linea mediana diventa a 4 grazie al lavoro difensivo di Benassi e Chiesa) mentre Thereau e Simeone sono meno impegnati in questa fase e cercano di smarcarsi preventivamente in modo da favorire una ripartenza veloce se la squadra recupera la palla.
Fase di possesso
Per quanto riguarda la costruzione della squadra di Pioli, la costante tattica che si palesa maggiormente è data dal movimento dei terzini che si aprono molto e cominciano ad attaccare spazio in avanti con invece un mediano (quasi sempre Veretout) che scende e si posiziona tra i due centrali formando una linea a 3 per la quale risulta più facile palleggiare per poi scaricare la palla proprio su uno dei due terzini. Spesso in fase di costruzione la Fiorentina porta prima la palla su un lato per spostare gli avversari e poi passando di nuovo da uno dei tre giocatori della prima linea di costruzione la fa arrivare al terzino del lato opposto che dovrebbe così trovarsi a ricevere in una situazione favorevole.
Per quanto riguarda invece la fase di sviluppo la Fiorentina si affida molto ai movimenti di Benassi e Thereau: i due infatti si portano tra le linee avversarie in modo da farsi trovare sempre smarcati e favorire il palleggio della squadra, inoltre il movimento di Benassi che viene verso il centro del campo porta via un avversario e permette al terzino destro di attaccare ancora più facilmente la corsia. Il palleggio della squadra di Pioli in fase di sviluppo quindi sarà caratterizzato da continue rotazioni tra Benassi e Thereau e da triangolazioni tra questi due giocatori e i terzini o i mediani.
Nella fase di rifinitura il giocatore più importante della Fiorentina risulta essere Thereau: il giocatore francese è infatti un attaccante dotato di ottima tecnica e capace di svariare su tutto il fronte d’attacco. Grazie all’attaccante nato a Privas la squadra di Pioli si trova a poter avere un appoggio con cui dialogare nello stretto per delle triangolazioni, oppure i suoi movimenti attirano la linea difensiva che poi può essere attaccata alle spalle dall’ottima capacità di Simeone di attaccare la profondità.
Per quanto riguarda la fase di possesso sulle corsie esterne, questa è caratterizzata da due elementi: da una parte il grande lavoro offensivo dei terzini che si sovrappongono con continuità e danno ampiezza alla manovra dei toscani, dall’altro dalle folate offensive di Chiesa. Il giovane talento italiano è sicuramente il giocatore della Fiorentina dotato di maggiore classe; Pioli lo posiziona molto largo a sinistra, in questo modo quando si trova ad aver palla può sfruttare il movimento del terzino che sovrapponendosi gli porta via un avversario per poi puntare la porta accentrandosi e andando a calciare (Chiesa è infatti dotato di un ottimo destro, può calciare di potenza o cercando la conclusione a effetto sul palo lontano) oppure può premiare la sovrapposizione del terzino stesso per poi andare ad attaccare l’area senza palla.
Fase di non possesso
In fase di non possesso la squadra di Pioli mostra un atteggiamento molto aggressivo portando spesso molti giocatori in zona palla per costringere l’avversario a giocare a velocità alte e con pochi tocchi di palla aumentando così il numero di palle perse e di passaggi sbagliati di questi ultimi. Per quanto riguarda il primo pressing la squadra toscana manifesta subito una forte aggressività: quando il portiere va a battere una rimessa dal fondo i giocatori offensivi della Fiorentina marcano subito i possibili costruttori avversari per costringere il portiere a lanciare lungo. Quando la linea difensiva sta palleggiando Benassi e Chiesa si staccano in marcatura sui terzini avversari, Simeone lavora in pressing sui difensori centrali e Thereau cerca di escludere dal palleggio il regista avversario.
L’aggressività difensiva della Fiorentina è evidente non solo nella prima pressione, ma anche nell’attitudine della squadra a scalare in avanti per cercare di recuperare palla nella metà campo avversaria e avere subito una seconda possibilità di attacco (in questo lavoro risulta fondamentale il dinamismo di Badelj); se gli avversari riescono con il giro palla a mantenere il possesso allora poi la squadra di Pioli scappa verso la propria porta per ricostruire il suo 4-4/2 di non possesso.
Per quanto riguarda invece il comportamento della linea difensiva, essendo la squadra toscana molto aggressiva, anche la linea difensiva si trova spesso a scalare in avanti cercando di soffocare la manovra avversaria e tenere gli attaccanti avversari lontani dall’area di rigore, poi però se la prima pressione dei mediani non risulta efficace allora la linea difensiva che si trova in situazione di palla scoperta scappa verso la porta cercando di mantenere la linea. Inoltre i due centrali di difesa lavorano bene in coppia sui lanci lunghi degli avversari, infatti il forte pressing della Fiorentina costringe spesso gli avversari a lanciare lungo per cercare direttamente la punta, qui però Pezzella e Astori sono bravi a lavorare in coppia uno si stacca in anticipo o a contendere un contrasto aereo con la punta e l’altro copre preventivamente le spalle del compagno.
Per quanto riguarda invece la fase di non possesso sulle corsie esterne, la Fiorentina si caratterizza per il gran lavoro degli esterni offensivi che raddoppiano continuamente sull’avversario in possesso sugli esterni, in modo da non lasciare il terzino in situazione di 1vs1.
Transizioni
La transizione offensiva della squadra di Pioli è caratterizzata da ripartenze fulminee, soprattutto quando la palla viene recuperata da Chiesa (o la riceve dopo un paio di passaggi di assestamento da parte dei compagni) che attacca la porta avversaria in possesso di palla sfruttando i movimenti di Thereau e Simeone che vanno ad aprire la difesa avversaria. Il tentativo è quindi quello di arrivare nella trequarti campo degli avversari prima che questi si siano rischierati per sfruttare la qualità di Chiesa, Thereau e Simeone. La transizione difensiva della squadra di Pioli vede invece molti giocatori ad aggredire subito la palla per poter recuperare il possesso il prima possibile.
Salve mi chiamo Giuseppe sono un ragazzo appassionato di tattica.. complimenti davvero per l’articolo, veramente notevole. Luce per miei occhi abituati a infiniti articoli di spazzatura calcistica (mi passi il termine un po’ forte) che mi devo sorbire pur di leggere qualcosa di calcio…aspetto già il prossimo. Le auguro buon lavoro.