La Francia guidata in panchina da Didier Deschamps si appresta ad essere sulla carta una delle grandi protagoniste del mondiale di Russia 2018.
Il merito certamente è da attribuire anche alla sua sapiente guida, Didier Deschamps che siede sulla panchina della nazionale francese dal luglio 2012 e si appresta a disputare il suo secondo mondiale alla guida dei transalpini. Nella precedente edizione la sua formazione si era dovuta arrendere ai quarti di finale, contro la Corazzata Germania poi vincitrice della manifestazione.
La nazionale di Deschamps assieme a Nigeria ed Inghilterra ha l’età media più bassa tra le 32 partecipanti al mondiale: da segnalare come nella rosa francese tra i giocatori di movimento solo Rami, Matuidi e Giroud hanno più di trent’anni. La Francia si presenta all’appuntamento di Russia 2018 tra tante polemiche e grandi aspettative: nei cuori dei tifosi francesi brucia ancora la delusione della finale dell’Europeo 2016, perso tra le mura amiche contro il Portogallo e hanno fatto molto discutere in patria le convocazioni di Deschamps, su tutte l’esclusione di Karim Benzema. Il c.t. francese è pero’ consapevole di avere a disposizione una delle rose sulla carta più forti del torneo e del fatto che questa potrebbe essere per lui l’ultima chiamata per vincere qualcosa sulla panchina transalpina. La Francia è arrivata al mondiale qualificandosi come prima del girone, nonostante qualche incertezza di troppo, il modulo usato nelle qualificazioni è stato il 4-2-3-1 ma dopo la sconfitta nell’amichevole di Marzo contro la Colombia Deschamps ha deciso di cambiare modulo e proporre un 4-3-3 utilizzato nelle ultime amichevoli premondiali e nelle prime partite della ventunesima edizione della coppa del mondo.
La Francia, all’esordio mondiale al Kazan Stadium contro l’Australia è scesa in campo con 4-3-3 come modulo di base, che in fase di possesso diventa un 2-5-3 con i terzini che si alzano a centrocampo e in fase di non possesso si tramuta in un 4- 5- 1 con i terzini che convergono vicino ai due centrali difensivi e i due esterni alti che arretrano sulla linea dei centrocampisti.
La Formazione iniziale della Francia scesa in campo contro l’Australia all’esordio mondiale:
Francia modulo 4-3-3
FASE DI POSSESSO
In fase di possesso la Francia si schiera con un 2-5-3, con i terzini Pavard ed Hernadez che si alzano molto presto sulla linea dei centrocampisti, fino ad arrivare, in alcune fasi dell’azione sulla linea delle punte. Nel contempo i due esterni offensivi si accentrano molto, andando a creare densità in mezzo per giocate rapide e veloci, lasciando spazio e ampiezza alla spinta dei due terzini.
COSTRUZIONE
La costruzione della Francia è principalmente bassa: quando partono, con rinvio dal fondo, i due centrali si allargano al limite dell’area per ricevere palla ed iniziare l’azione; i due terzini, invece, si alzano già sulla linea dei centrocampisti e stanno molto larghi, andando in questo modo ad occupare tutta l’ampiezza del campo. A volte i centrali difensivi utilizzano una guida strategica di palla per attirare gli avversari e creare una linea di passaggio. In corrispondenza di questa tipologia d’impostazione della manovra, un centrocampista (solitamente Kantè) si abbassa sulla linea difensiva. In fase di costruzione, quando pressati, i francesi sono costretti ad una costruzione lunga per via diretta. La difficoltà principale della costruzione per via diretta consiste nella scarsa presenza di giocatori fisici in squadra, in queste situazioni si tende, a cercare principalmente Pogba o Giroud se in campo.
SVILUPPO DEL GIOCO
In fase di sviluppo del gioco la dislocazione è quella di un 2-5-3. Lo sviluppo inizia nella parte mediana del campo, con i due centrali difensivi che cercano i centrocampisti centrali. I centrocampisti spesso ruotano di posizione tra loro e sono molto bravi ad inserirsi in fase offensiva, specie Paul Pogba.
Spesso in fase di sviluppo dell’azione di gioco, da centrocampo cercano di sfruttare le catene laterali, utilizzando entrambe le corsie, prevalentemente quella di sinistra occupata da Hernandez che dimostra di avere piu’ doti offensive del terzino destro Pavard che nasce difensore centrale e si adatta al ruolo. Entrambi i terzini partono larghi, quasi sulla linea laterale, e si alzano molto, in alcuni casi arrivando anche sulla linea offensiva, in modo da sfruttare i movimenti ad accentrarsi delle punte, cercando spesso la sovrapposizione.
RIFINITURA E FINALIZZAZIONE
In fase di rifinitura cercano spesso uno dei due esterni che si accentra e cerca di ricevere palla tra le due linee. Protagonista di questo tipo di giocata è anche la punta che solitamente fa da falso nueve e si abbassa per ricevere tra le due linee e servire gli inserimenti degli esterni d’attacco o dei centrocampisti. Quando Mbappè Griezmann e Dembele’ costituiscono il tridente d’attacco, hanno la tendenza a scambiarsi in continuazione di ruolo, per non dare punti di riferimento agli avversari e creare confusione.
In fase di finalizzazione i francesi cercano di sfondare per vie centrali attraverso triangolazioni e uno-due sfruttando le doti tecniche dei propri attaccanti e centrocampisti.
Le punte attaccano spesso la profondità e vengono servite con verticalizzazioni veloci.
In fase di finalizzazione spesso cercano l’uno contro uno e la giocata del singolo, vista l’imprevedibilità e la fantasia del tridente offensivo; a volte ricorrono al tiro dal limite, vista la presenza di buoni tiratori dalla distanza. Pur utilizzando molto le corsie esterne, effettuano pochi cross a meno che non ci sia in campo l’unica punta fisica in rosa Olivier Giroud.
FASE DI NON POSSESSO
In fase di non possesso la Francia si schiera con un 4-5-1, con gli esterni offensivi che si abbassano sulla linea dei centrocampisti.
PRIMA PRESSIONE
In fase di non possesso la nazionale francese tende ad effettuare poca pressione nella metà campo avversaria, si hanno piu’ movimenti singoli che collettivi. Notevole per intraprendenza, in fase di pressione, è Griezmann, mentre gli altri danno copertura. La Francia nella situazione di non possesso concede molta libertà ai centrocampisti avversari in fase di costruzione bassa. Se la costruzione avversaria dal fondo, al contrario, non passa dal basso ma è diretta, i transalpini tendono a cercare di fare densità nella zona dove viene indirizzata la palla.
DIFESA BASSA
Nella propria metà campo la Francia difende con un 4-5-1. I centrocampisti giocano scaglionati ed eseguono spesso il marco e copro. Lo spazio libero si concentra alle spalle del mediano e sulle fasce laterali, dal momento che i terzini convergono molto verso i due centrali difensivi: questo concede spazi sulle fasce e fa si che la nazionale francese si trovi a soffrire le sovrapposizioni e la superiorità avversaria nelle catene laterali. A queste debolezze cercano di ovviare, applicando i raddoppi sul lato forte con l’aiuto di Kantè, Tolisso o Matuidi.
LINEA DIFENSIVA
Stile difensivo a uomo nella zona. Quando la palla è sugli esterni, i centrali difensivi eseguono la diagonale corta. Generalmente la Francia dimostra lentezza nell’attaccare la seconda palla e questo permette agli avversari di vincerli sul tempo. I francesi primeggiano invece sui palloni aerei, grazie alla fisicità e al tempo di giocata di Varane e Umtiti.
TRANSIZIONE POSITIVA
Ricerca immediata della giocata in profondità per la velocità di una delle tre punte, possono essere molto pericolosi in transizione offensiva.
TRANSIZIONE NEGATIVA
Una volta persa palla si cerca subito la riaggressione, molto bravi i centrocampisti in questo, specie Kantè, mentre i difensori arretrano andando in copertura della profondità, in transizione negativa concedono spazi per essere attaccati sulle fasce.
PALLA INATTIVA
–A FAVORE: i calci d’angolo da destra sono battuti da Griezmann, da sinistra, invece, da Dembélé. In alternativa interviene Fekir abile nel calciarli da entrambi i lati. La nazionale transalpina puo’ essere molto pericolosa su palla inattiva, in quanto dotata di buoni saltatori in particolare Varane, Umtiti, Pogba,Giroud e Rami.
Le punizioni da sinistra sono battute da Mbappè, mentre da destra è Griezmann con il suo mancino a calciarle.
–CONTRO: la nazionale francese su palla inattiva marca a zona. Nei calci d’angolo non mettono uomo sul palo ma due uomini sulla linea dell’area piccola. Nelle punizioni laterali tendono a tenere la linea difensiva alta sulla linea dell’area di rigore per poi “scappare” appena parte la palla.
CAMBI DI SISTEMA/SOSTITUZIONI
Nella partita analizzata contro la nazionale australiana, si verifica al 70 minuto un doppio cambio: Griezmann e Dembélé sono sostituiti da Giroud e Fekir, questo causa un conseguente cambio di modulo e passaggio al 4-3-1-2, con Fekir trequartista e Giroud in attacco assieme ad Mbappè.
CONCLUSIONE
Quello che è certo è che la Francia è dotata di ottimo potenziale tecnico ed individuale: sarà compito di Deschamps riuscire ad amalgamare e gestire il gruppo nel corso del mondiale.
I punti di forza della squadra, oltre alle individualità dei singoli, sono le verticalizzazioni e l’attacco della profondità, le triangolazioni e gli uno-due con inserimenti, anche dei centrocampisti.
Mentre i punti deboli consistono nella poca pressione e nella libertà di manovra permessa agli avversari, la concessione di spazi e la possibile superiorità numerica sulle fasce laterali. Si avverte inoltre la mancanza, ad oggi, di un vero leader e trascinatore in campo, che possa emulare quello che fece Zidane nel 1998 e riportare la Francia dopo vent’anni esatti sul tetto del mondo, a Pogba Griezmann ed Mbappè l’arduo compito di provarci.
Se il 15 Luglio allo stadio Luzniki di Mosca al momento della premiazione sentiremo suonare la Marsigliese solo il tempo e il campo lo potranno dire.