Uno degli attacchi più prolifici della Serie A 2016/17 con una media di 2,26 goal a partita, basata a centrocampo su un mix di fisico e tecnica e con un potenziale offensivo fondato su velocità e rapidi inserimenti, analizziamo il gioco dell’AS Roma di Luciano Spalletti.
Squadra che esprime un gioco su principi grazie principalmente al centrocampo che si muove a copertura delle zone lasciate libere dei difensori centrali quando escono in pressing centralmente o quelle dei terzini quando avanzano proponendosi per lo sviluppo dell’azione offensiva, così da non lasciare sguarnita nessuna zona e rendendosi sempre disponibili come supporto dell’azione per retropassaggi. Sfrutta molto le fasce laterali veloci e dinamiche sia con i terzini, pronti a dare velocità alle azioni offensive e rapidi nelle coperture difensive, che con gli attaccanti esterni (El Shaarawy e Salah) i quali si propongono lateralmente su azioni costruite dal basso e sviluppate dai terzini, favorendo così gli inserimenti centrali dei centrocampisti, oppure in profondità quando vengono effettuati passaggi lunghi indirizzati all’attaccante centrale (Dzeko) che riceve sfruttando le doti fisiche e gioca sul centrocampista a supporto che provvederà a dei passaggi rapidi verticali per gli inserimenti.
La principale arma offensiva della Roma la ritroviamo nelle transizioni offensive, dove possiamo apprezzare ancora maggiore velocità nello sviluppo che avviene principalmente per vie centrali, in verticalità e nel minor tempo possibile, andando a sfruttare il costante pressing attuato a centrocampo con grande densità intorno al portatore che costringe spesso l’avversario ad allargare il proprio gioco e subire raddoppi di marcatura che portano al recupero palla e all’avvio di transizioni offensive.
In fase difensiva i terzini si abbassano a formare una linea con i difensori centrali, mentre i centrocampisti si schiacciano molto verso la linea difensiva, limitando la zona di rifinitura avversaria, scalando in difesa quando necessario occupando la zona del centrale che esce in pressing e raddoppiando lateralmente quando l’avversario è costretto a cercare spazio sulle fasce. Grazie quindi al pressing centrale portato dal centrocampo, l’avversario si ritrova spesso come unica soluzione quella di sviluppare la propria azione lateralmente e di ricercare il cross o traversone in area di rigore, il quale trova, grazie al tempo guadagnato con il lavoro di pressing e pressione, una difesa ben schierata a uomo all’interno delle zone di competenza che recupera il possesso.
A differenza, in una fase più veloce come la transizione difensiva, la squadra subisce un po’ di sofferenza dovuta all’indole offensiva del gioco e alla non proprio elevata velocità di riposizionamento dei difensori centrali. La squadra tenta di bloccare immediatamente la ripartenza avversaria con pressing e densità nella zona centrale intorno all’avversario, limitando le ripartenze verticali veloci e cercando di rallentare l’azione e dare modo alla linea difensiva di rientrare e disporsi correttamente.
Punti di Forza | Punti di Debolezza |
– Velocità | – Transizioni difensive |
– Centrocampo | – Posizione e velocità difesa |
– Attaccanti esterni |
Si evidenzia una propensione allo sviluppo del gioco in velocità con la partecipazione di tutti i reparti che però, in alcune situazioni e contro avversari che hanno attaccanti rapidi, comporta di ritrovarsi scoperti in fase di transizione difensiva, specialmente su azioni sviluppate in verticale, poiché sfruttano i lenti rientri e gli errati posizionamenti dei difensori centrali che a volte si hanno in queste fasi di transizioni veloci.