Ai nastri di partenza del campionato Carlo Osti e Daniele Pradè hanno consegnato a Giampaolo una squadra piena di giovani di belle speranze come B. Fernandes, Linetty e Torreira affiancati a gente di esperienza come Quagliarella, Barreto e Silvestre. Per far coesistere le due anime il tecnico di Bellinzona ha deciso di proseguire il percorso tattico, che gli ha dato tante soddisfazioni ad Empoli, con il rombo di centrocampo che concorre a creare un 4-3-1-2 di base.
Il sistema di gioco è la naturale conseguenza delle caratteristiche dei giocatori. Le risorse in mano a Giampaolo eccellono soprattutto dal punto di vista tecnico e quindi, la Sampdoria vuole arrivare al gol passando per vie centrali con passaggi corti e rasoterra. La rete di passaggi e le posizioni medie dei liguri contro l’Inter, sono la perfetta cartina al tornasole per descrivere la manovra dei blucerchiati.
La manovra parte dai 2 difensori centrali che si scambiano il pallone pazientemente per farlo arrivare alle due mezz’ali grazie all’opera dei 2 terzini che aggirano la prima linea di pressione avversaria. Da questo punto di vista sono date più responsabilità a Sala piuttosto che a Regini, infatti le azioni offensive si sviluppano maggiormente nell’half space di destra dove funziona bene l’intesa con Barreto. L’avanzamento dell’azione prosegue con l’innesco di B. Fernandes, sempre vicino ai 2 attaccanti per dare vita a veloci passaggi con cui penetrare nell’area di rigore avversaria. I 4.4 passaggi filtranti a partita del portoghese testimoniano la sua centralità nella fase di rifinitura e, non a caso, sembra aver ormai scalzato Alvarez nelle gerarchie di squadra.
Ad Empoli Giampaolo sfruttava la mobilità dei vari Maccarone e Pucciarelli che, allargandosi, creavano lo spazio per gli inserimenti delle mezz’ali. A Genova invece si è trovato ad allenare attaccanti che amano avere il pallone tra i piedi e quindi ha pensato bene di farli giocare molto vicini con un duplice obiettivo:
- Sfruttare le loro capacità tecniche per creare combinazioni potenzialmente devastanti;
- Cercare la conquista di seconde palle da eventuali rinvii del portiere o lanci diretti. Infatti gli attaccanti non sembrano dotati del fisico sufficiente per ingaggiare proficui duelli aerei con gli avversari.
Altro elemento di vitale importanza per la fase di possesso è la capacità di dribbling di Muriel che, con la sua iniziativa, può sia condurre in solitaria le transizioni positive sia scardinare le difese avversarie schierate. Il colombiano si può prendere il lusso di tentare ben 5.5 dribbling a partita (tra i giocatori con più di 600 minuti solo Felipe Anderson ne tenta di più, 6.2) con un’efficienza di poco superiore al 50%.
La fase di transizione negativa, nel caso di perdita del possesso sulle fasce o in seguito ad un calcio piazzato avanzato, risulta condotta con feroce aggressività. Particolarmente determinante è il ruolo di Torreira che accorcia immediatamente in avanti per aggredire in prima persona il portatore o negare lo spazio al possibile ricevente. L’attitudine difensiva del giovane uruguagio è particolarmente utile e, in media, nelle ultime 5 partite, con 8 recuperi del pallone è il blucerchiato difensivamente più incisivo.
La fase di non possesso è strutturata secondo i dettami della marcatura a zona. L’idea è quella di avere la superiorità numerica nella parte centrale del campo ed indirizzare gli avversari sulle fasce.
Con lo scivolamento laterale e la superiorità numerica in zona palla si può aggredire con successo il portatore che si vede in questo modo negati gli spazi di manovra.
Giampaolo si sta dimostrando un buon insegnante dei principi della difesa a zona. La linea difensiva, mediamente alta, applica sistematicamente l’elastico difensivo, a tal punto da capeggiare la classifica della serie A in quanto a fuorigioco provocati con 62 eventi totali contro una media nazionale di 27 circa.
Il sistema ha però delle debolezze. Innanzitutto la prima statistica che balza agli occhi è il 61% di duelli aerei persi, la peggiore della serie A inseguita dal Crotone col 59% di insuccessi. L’evidente debolezza sulle palle alte si rispecchia nelle 5 reti di testa subite, peggio solo il Torino con 6, ma tutto ciò non è soltanto imputabile ad un deficit fisico rispetto agli avversari. La disposizione a zona della linea difensiva è fragile soprattutto agli attacchi laterali, infatti delle 19 reti subite, togliendo un rigore, ben 13 arrivano da cross o assist dalla fascia. Andando a vedere il posizionamento nel caso di possesso avversario sulla fascia si può notare che:
- Il terzino del lato forte esce sul portatore avversario “rompendo” la linea difensiva. Il centrale contiguo non accorcia, ma rimane insieme agli altri 2 difensori per difendere dagli eventuali cross. Questo posizionamento permette di aumentare la densità centrale, ma crea uno spazio tra terzino e centrale che è spesso attaccato con successo dagli avversari. La situazione non è favorita neppure dalla mezz’ala del lato forte, che tendenzialmente non segue questo tipo di inserimenti.
- Per il posizionamento in fase di non possesso, come da manuale della difesa a zona, il primo criterio è la posizione del pallone, seguito dalla posizione del compagno. L’avversario non ha la priorità e quindi gli attaccanti si possono incuneare tra i difensori con inserimenti da dietro, sfruttando l’inerzia della corsa. La situazione si accentua nel caso di attacco del lato debole, che in questi casi corrisponde anche alla zona cieca del terzino, orientato per osservare il pallone sul lato forte.
- Non sempre il trequartista scende sotto la linea del pallone. L’idea è quella di poter sfruttare le transizioni positive, ma ci si espone così ad avere solo 8 uomini al di sotto della linea del pallone.
Anche sulle palle inattive la disposizione è una zona che, con i 5 gol subiti, non ha prodotto risultati esaltanti.
Dopo l’ottimo decimo posto ottenuto ad Empoli, Marco Giampaolo è chiamato a Genova a dimostrare che i buoni risultati non sono stati solo frutto dell’eredità di Maurizio Sarri. L’impressione è che Giampaolo a Genova abbia trovato il giusto posto per esprimere le sue idee e, grazie a giocatori così tecnici, ci sarà sicuramente da divertirsi.