La Spagna a due giorni dalla partita inaugurale contro il Portogallo, ha subito uno shock che avrebbe potuto minare le tranquillità di tutto il gruppo della Roja: l’esonero dell’allenatore Lopetegui, reo di aver ufficializzato il suo passaggio al Real Madrid, prima dell’inizio del mondiale. La panchina spagnola è stata affidata ad un uomo di federazione come Fernando Hierro, che non ha ovviamente avuto il tempo per portare modifiche tattiche all’1-4-2-3-1 improntato dall’ex Porto.
La Spagna è passata dal tiqui-taca, quindi dal giro palla esasperato soprattutto orizzontale, per attrarre verso il pallone l’avversario e poi colpirlo con verticalizzazioni improvvise, al gioco di posizione, fatto di pressing alto, movimenti senza palla e ricerca costante della superiorità, sia essa posizionale, numerica o qualitativa.
Oggi la Spagna ha un regista come Busquets, che però fa spesso da boa di attrazione per i primi pressatori avversari, lasciando a Iniesta ed Isco il compito di impostare. La volontà di palleggiare non cambia, si cerca la verticale anche corta per trascinare fuori gli avversari, ma si prova ad attaccare maggiormente l’area di rigore avversaria. Isco ed Iniesta sono gli uomini più sollecitati nella costruzione di gioco insieme ai terzini, che hanno la funzione di creare la prima ampiezza a beneficio degli spazi interni per i palleggiatori. La punta centrale è Diego Costa che si muove molto, arretrando il proprio raggio di azione e dialogando con i compagni.
SISTEMI DI GIOCO:
- BASE: 1-4-2-3-1
- FASE DI POSSESSO PALLA: 1-3-4-2-1 o 1-3-4-3.
- FASE DI NON POSSESSO PALLA: 1-4-4-1-/1 o 1-4-5-/1
FASE DI POSSESSO:
La fase di possesso palla parte ovviamente dalla costruzione bassa. Nella sfida contro il Portogallo, la prima al Mondiale di Russia, la Spagna inizia la manovra portando i due difensori centrali molti alti, quasi a ridosso del centrocampo, dato che la squadra lusitana pensava molto più a coprire la propria metà campo che ad aggredire alta i portatori di palla spagnoli. Durante la fase di costruzione, il sistema di gioco diventa un 1-3-4-3 con Busquets che si abbassa sulla linea difensiva, dalla quale si staccano i due terzini che, insieme ai centrocampisti, formano una linea a quattro che occupa tutto il campo orizzontalmente. Una volta scaricata la palla dal terzetto difensivo, i giocatori di tale linea iniziano la marcatura preventiva sui due attaccanti della squadra avversaria. Il movimento a tornare indietro di Iniesta e Isco, permette a Koke e Silva di alzarsi sulla Linea di Diego Costa, per trovare posizione tra le linee ed innescare la punta o per sfruttare gli inserimenti centrali.
La palla gira molto velocemente con fraseggi corti e, dopo un primo momento di orizzontalità, viaggia molto in verticale con grande movimento senza palla dei centrocampisti, i quali si abbassano per giocare spalle alla porta e cercando di tirare fuori più linee di pressione possibile. I terzini spagnoli hanno predisposizione alla fase offensiva. Vengono sollecitati spesso e volentieri sia ad aprire le linee avversarie in fase di sviluppo del gioco, ma anche nella fase di finalizzazione. La sovrapposizione del terzino è fondamentale per permettere alle due ali e al trequartista di attaccare lo spazio tra i due vertici dell’area di rigore.
FASE DI NON POSSESSO PALLA
In fase di non possesso palla, quando riesce a schierarsi, la Spagna dispone due linee molto strette davanti alla propria porta, formando un sistema di gioco sviluppato sul 4-4-1-1 o 4-5-1. Le linee sono molto strette per ridurre la zona di rifinitura agli avversari. I reparti sono molto stretti verso il cono centrale del campo a protezione dell’area di rigore, con gli esterni che escono in direzione palla. La fase difensiva nella metà campo propria, prevede che difendano in 10 uomini, con una sola eccezione. Infatti la punta centrale, Diego Costa, durante la fase difensiva, è intento a crearsi il proprio spazio attraverso lo smarcamento preventivo.
Il sistema difensivo prevede una marcatura a uomo nella zona. Con l’eccezione del trattamento riservato a Cristiano Ronaldo, seguito a tutto campo da Piqué; mossa che porta però porta la squadra a perdere equilibrio nei contropiedi avversari, poco concretizzati, ma con sviluppi veloci e che hanno sorpreso più volte la difesa spagnola.
Nella metà campo avversaria la Spagna agisce iniziando una forte pressione sul pallone, cercando una densità in zona palla con tanti calciatori, chiudendo al contempo le linee di passaggio utili e cercando la rapida transizione offensiva. I giocatori su lato debole, stringono centralmente, andando ad occupare il semispazio opposto a quello dove agisce il pallone. Il motivo è quello di andare alla ricerca di una linea di passaggio libera in caso di recupero palla.
TRANSIZIONI POSITIVE
La Spagna cerca sempre di aggredire la squadra avversaria con tanti uomini per recuperare il pallone. Una volta ottenuto il possesso, si cerca attraverso il triangolo nella zona di densità, di superare la prima linea degli opponenti. Contestualmente i due terzini si alzano immediatamente e Diego Costa si muove in funzione del pallone, abbassandosi, se necessario, per far salire i compagni. I due difensori centrali rimangono attenti in marcatura su Cristiano Ronaldo.
TRANSIZIONI NEGATIVE
In fase di transizione negativa, la Spagna, essendo una squadra che porta tanti giocatori in fase offensiva, può trovarsi sbilanciata. il giocatore avversario con il pallone viene attaccato dal primo uomo fronte alla porta e dagli interni più vicini; nel frattempo i due esterni corrono immediatamente all’indietro per recuperare la posizione e la punta centrale si muove in funzione dello smarcamento preventivo.
PUNTI DI FORZA
- Qualità nel palleggio
- Pressing aggressivo
- Sfruttamento delle corsie esterne
PUNTI DI DEBOLEZZA
- Gestione delle transizioni difensive
- Occupazione area di rigore avversaria