Roberto Boscaglia, allenatore della Virtus Entella da Giugno 2018, ha portato in serie B la squadra che era appena retrocessa.
SISTEMA DI GIOCO
· Modulo base: 1-4-3-1-2
· Modulo in fase di possesso palla: 1-2/3-2-3
· Modulo in fase di non possesso palla: 1-4-3-1/2.
FASE DI POSSESSO
In fase di possesso la squadra si dispone con un 2/3-2-3
La Virtus Entella costruisce dal basso allargando i centrali e alzando i terzini fino alla linea di centrocampo, il Mediano arretra leggermente creando uno scaglionamento fornendo quindi un’ulteriore opzione di scambio.

Con la squadra avversaria posizionata in maniera non ottimale, il portiere cerca di sfruttare i movimenti dei centrocampisti offensivi attraverso un lancio a metà campo utilizzando la superiorità numerica data dal precedente avanzamento dei terzini.
Lo sviluppo avviene attraverso scambi ravvicinati e cambi di gioco grazie all’ottimo piede sia di Schenetti che di Paolucci.
La trama principale consiste nello sfruttare tutta la larghezza del campo e la profondità cercata da Morra per aprire la difesa avversaria.
A questo punto si creano spazi liberi con poco pressing dove l’Entella cerca sovente il tiro da fuori con i suoi centrocampisti e G. De Luca, che possiede ottime doti balistiche.
I terzini supportano l’azione offensiva tramite sovrapposizioni fino a cercare il cross dal fondo per Morra (con ottime doti aeree) o l’inserimento del centrocampista.
Quando attaccano, G. De Luca passa da fare la seconda punta a fare l’ala, mentre sull’altra fascia sale una delle due mezzali.
Paolucci e Schenetti arrivano fino in zona di rifinitura per dare appoggio e, in caso di spazi idonei, tirare dalla distanza.
G. De Luca, stella della squadra e rigorista, cerca spesso l’1 vs 1 essendo dotato di ottima tecnica individuale e velocità mentre Morra crea profondità e spazi che sono fondamentali per gli inserimenti da dietro.
Agli uomini di Boscaglia viene chiesto un dispendio fisico notevole perché basa molto il suo gioco sull’intensità fisica e sulla superiorità a centrocampo.
FASE DI NON POSSESSO
In fase di non possesso la squadra gioca con un 4-3-1/2 con la difesa schierata in linea, difendendo a zona con una linea di copertura.

Quando subiscono un attacco laterale l’esterno copre cercando di rallentare la manovra con la mezzala che ripiega offrendo un raddoppio, il mediano si posiziona in prossimità dei centrali in attesa di eventuali cross per dare densità in area.
I centrali non vanno pressoché mai in supporto del terzino ma sono le mezzali che scendono sulla fascia.
Schenetti e l’altro centrocampista ripiegano fino a qualche metro dal limite dell’area a supporto della difesa.
Le punte invece si smarcano preventivamente per cercare il contropiede in caso di recupero del pallone in fase di non possesso.
Il mediano aggredisce il portatore palla in caso di attacco centrale con l’aiuto dell’altra mezzala, mentre i centrali di difesa difficilmente escono ad anticipare l’uomo restando in difesa a coprire la loro zona.
TRANSIZIONE OFFENSIVA
La squadra cerca contropiedi tramite attacchi centrali con i due attaccanti e una mezzala o Schenetti che si allarga sulla fascia libera cercando di trovare la difesa impreparata.
Morra attacca centralmente la profondità pronto a ricevere palla o allontanare la difesa dalla fascia di inserimento.
In genere nei contropiedi danno la palla a G. De Luca nei piedi per dargli modo di sfruttare la sua rapidità e tecnica oppure direttamente in profondità a Morra.
Il terzo giocatore riceve quasi sempre la palla ad azione avanzata e quasi mai in via diretta.

TRANSIZIONI DIFENSIVE
Nel momento in cui la squadra perde palla tenta subito di recuperarla con un pressing aggressivo a partire dagli attaccant per cercare un contropressing dalla trequarti.
Il resto della formazione si ricompatta subito e, grazie alla buona condizione atletica della rosa, difficilmente si trova scoperta avendo i due difensori sempre molto arretrati con un terzino e il mediano che da centrocampo convergono velocemente.
ANALISI SWOT
PREGI
- Squadra dalle ottime doti atletiche che crea superiorità in mezzo al campo.
- Il gioco aperto, sfruttando le ottime geometrie di Paolucci e Schenetti è spesso imprevedibile e porta molte varianti.
- Le mezzali e i terzini supportano le fasi di gioco per tutta la partita.
DIFETTI
- Attaccando con pochi uomini difficilmente arrivano con scambi corti dentro l’area che raggiungono solo con cross o tiri da fuori, in più non hanno un finalizzatore d’area, essendo Morra un bravo attaccante di sponda e manovratore del gioco poco propenso al gol, come dice il suo score: 1 gol in 20 partite di campionato.
- La ricerca della superiorità a centrocampo con l’avanzamento di entrambi i terzini porta a trovarsi in difficolta qualora, perdendo palla, subiscano un contropiede.