Analisi realizzata da Luca Missori, Match Analyst associato AIAPC, abilitato presso il Corso Football Match Analyst – LongoMatch Certification: https://www.elitefootballcenter.com/prodotto/longomatch-fast-track/
SISTEMA DI GIOCO
Di Base Offensivo Difensivo
4-4-2 2-3-2-3 4-4-2
INTRODUZIONE
Il Lille adotta un sistema di gioco di base di tipo 4-4-2. Davanti al portiere Maignan (alto, agile, ottimi riflessi), i due difensori centrali sono Fonte (alto, forte fisicamente, bravo di testa) e Gabriel (piede sinistro, buona tecnica di base), i due esterni bassi sono solitamente Celik (a destra) e Bradaric (a sinistra). A centrocampo davanti alla difesa giocano i mediani Renato Sanches e André, il primo forte fisicamente e con buoni piedi, il secondo ottimo nell’interdizione ma anche negli inserimenti. Gli esterni alti sono Bamba ed Ikoné, entrambi giocano a piede invertito, il primo è molto bravo nei movimenti senza palla, il secondo nell’1 vs 1 e nel tiro da fuori. In attacco infine Osimhenaffianca la prima punta Loic Remy (veloce, atletico, cinico sotto porta). Questo sistema di gioco con questi uomini è stato utilizzato nella partita oggetto di questa analisi, ossia il match contro il Lionevalido per la ventottesima giornata di Ligue 1, andato in scena allo stadio Pierre Mauroy di Lille lo scorso 8 marzo.
FASE DI POSSESSO
In fase di possesso la squadra francese si dispone in campo con un sistema di gioco di tipo 2-3-2-3, con i due difensori centrali Fonte e Gabriel a comporre la linea difensiva;Bradaric, Celik e Sanches (mediano 1) a centrocampo; André (mediano 2) e Bamba sulla trequarti, dietro al tridente formato da Ikoné, Osimhene Remy. Nel secondo tempo della sfida con il Lione sono state effettuate tre sostituzioni (Gaitan per Remy, Soumarè per Ikonèe Mandava per Bamba), ma il modulo è rimasto lo stesso, sebbene l’atteggiamento complessivo della squadra, a causa del gol di vantaggio, sia stato più difensivo.

In fase di possesso il Lille cerca la costruzione dal basso solo se non subisce il pressing alto della squadra avversaria. In caso contrario la costruzione è diretta, con l’obiettivo di servire o una delle due punte a muro o uno dei due esterni alti. In ogni caso, anche se costruisce dal basso, il Lille predilige il gioco in verticale al possesso palla.
Costruzione: in questa fase, se la squadra avversaria porta la pressione alta la costruzione del Lille è diretta: uno dei due difensori centrali, o direttamente il portiere, scavalca il centrocampo con un lancio lungo per la prima punta di peso: Loic Remy. In alternativa, si cercano i due esterni alti, Bamba e Ikonè,che in smarcamento preventivo si piazzano larghi sull’esterno per ricevere il pallone. Nel caso in cui invece non ci sia pressing offensivo, la formazione transalpina costruisce dal basso: i due terzini Celik e Bradaricsalgono sulla linea di uno dei due mediani, che si incarica di ricevere il pallone dai difensori centrali (Fonte e Gabriel).
Sviluppo: il centrocampo a due è leggermente scaglionato: uno dei due mediani si abbassa per dialogare con il reparto arretrato, prima con i difensori centrali, poi con gli esterni bassi che si sono piazzati sulla sua stessa linea. Di solito questo compito spetta a Renato Sanches, vero e proprio schermo davanti alla difesa, che offre sempre un comodo appoggio nel caso in cui la manovra non trovi sbocchi offensivi. Spesso accade anche che uno dei due esterni alti si abbassi sulla linea mediana per dare una mano nello sviluppo dell’azione.

Rifinitura: Il Lille è solito portare molti uomini in fase offensiva, dei giocatori di movimento solo i difensori centrali non partecipano attivamente alle azioni d’attacco. Una costante del gioco dei francesi è il convergere verso il centro del campo dei due esterni alti, che lasciano spazio ai terzini per sovrapporsi ed allo stesso tempo si propongono per ricevere o la sponda della prima punta servita a muro (in caso di costruzione diretta) o il suggerimento del mediano (in caso di costruzione dal basso). In queste circostanze l’uomo più pericoloso è Ikoné, mancino e molto rapido, che partendo da destra si accentra per mettersi nella condizione di usare il piede forte.
Finalizzazione: per concludere l’azione la formazione di Galtier preferisce il gioco in verticale rispetto al consolidamento del possesso palla. Spesso si ricerca il cross dalle fasce premiando la sovrapposizione degli esterni bassi o creando i presupposti per lasciare le ali 1 vs 1 con i terzini avversari. La catena laterale di destra formata da Celik e Ikoné è di solito più coinvolta di quella di sinistra in queste dinamiche di gioco. Il tiro da fuori area è una scelta secondaria per i francesi, molto più cercata invece l’imbucata centrale per le due punte.
TRANSIZIONE POSITIVA
Nel momento in cui recupera il pallone il Lille predilige il gioco in verticale rispetto al consolidamento del possesso palla. Quando il recupero avviene nella propria metà campo la squadra cerca subito il contropiede servendo o la prima punta a muro o gli esterni alti che in smarcamento preventivo si dispongono larghi sulle fasce. Quando invece riconquista il possesso nella metà campo avversaria la formazione di Galtier cerca l’imbucata per gli attaccanti centrali o in alternativa la catena laterale costituita dalle ali e dagli esterni bassi che si propongono in sovrapposizione.
FASE DI NON POSSESSO
Durante questa fase la squadra si dispone con un sistema di gioco di tipo 4-4-2: i due esterni bassi, Celik e Bradaric, si allineano ai due difensori centrali (Fonte e Gabriel). A centrocampo si forma un’altra linea di quattro giocatori, composta dai due mediani (Renato Sanches e André) e dai due esterni alti (Bambae Ikoné). Rimangono più avanzati Osimhen e Remy.
Prima azione difensiva: Durante la prima azione difensiva, il Lille cerca il recupero del possesso palla attuando un pressing alto con le due punte e i due esterni alti. L’obiettivo è la riconquista del pallone nei secondi successivi al momento in cui è stato perso. Nella gara con il Lione questa tattica è stata attuata anche nei minuti finali e nonostante la formazione di Galtierfosse in vantaggio 1-0, a conferma del fatto che per il Lille il contro-pressing costituisce un’opzione valida in ogni momento di ogni match.
Difesa a centrocampo e linea di difesa: Nel caso in cui il primo pressing non riesca, difensori e centrocampisti della squadra transalpina scappano all’indietro per andare a formare due linee da quattro giocatori. Queste due linee sono strette, compatte e molto vicine tra loro. La linea difensiva lascia costantemente 25-30 metri di campo alle spalle, tentando spesso e volentieri di far cadere i giocatori avversari nella trappola del fuorigioco. I quattro difensori ed i quattro centrocampisti creano una grande densità in mezzo al campo lasciando spazio agli avversari sulle fasce, dove esterno basso ed esterno alto, aiutati a turno dal mediano di riferimento, formano la catena laterale difensiva. Lo scaglionamento tra i due mediani c’è ma è minimo e in caso di azione laterale da parte degli avversari si forma solo una linea di copertura dietro all’uomo che esce sul pallone, al fine di attuare al meglio la tattica del fuorigioco.

TRANSIZIONE NEGATIVA
Nel momento in cui il Lille perde il possesso cerca di recuperarlo nei secondi successivi alla perdita del pallone. Quando questo contro-pressing in avanti non riesce la squadra indietreggia e si sistema con un 4-4-2 stretto, compatto e dove la linea difensiva gioca alta puntando molto sulla tattica del fuorigioco. Nella partita con il Lione la pressione avanzata ha dato ottimi risultati, dato che l’altezza media di recupero del pallone è stata di 40 metri.
CONCLUSIONI
Il Lille è una squadra ben organizzata, compatta in difesa, molto veloce e dotata di ottima tecnica individuale. Galtier ha costruito una formazione dove ogni giocatore, senza strafare, svolge i propri compiti moltiplicando il proprio valore e quello dei compagni, dove il singolo è al servizio del collettivo e viceversa.
I punti di forza della squadra sono senza dubbio l’aggressività nel riconquistare il pallone e la rapidità nel costruire le azioni di attacco. Una volta recuperata palla infatti il Lille è in grado in pochi secondi di far male per vie centrali o di innescare la corsa degli esterni alti e dei terzini sulle fasce. Da un lato dunque servono velocità e tecnica per disinnescare il pressing aggressivo della formazione transalpina, dall’altro lato bisogna essere reattivi nello stroncare sul nascere le azioni di contropiede o nello scappare all’indietro.
I punti di debolezza invece sono rappresentati dal fatto che, a causa del baricentro alto e dell’aggressività, qualora il pressing non riesca e l’intensità di gioco diminuisca, il Lille lascia parecchi spazi alle spalle della propria difesa. In particolare, la spinta costante dei terzini sulle fasce rende costantemente attaccabili le corsie esterne da loro lasciate sguarnite. Nella sfida con il Lione i maggiori pericoli sono venuti proprio da lì, in tutte quelle circostanze in cui gli avversari sono riusciti a scavalcare la prima linea di pressione e ad andare in profondità.