Dopo aver passato un’annata non particolarmente felice, chiusa con un 4° posto e sempre lontano dalla lotta per la Champions League, il Lione ha deciso, nella sessione estiva, di cambiare totalmente volto alla sua rosa, cedendo, con trasferimenti record per il Club, due dei giocatori di maggior talento: Alexandre Lacazette e Cortain Tolisso oltre al capitano Maxieme Gonalons. Gli acquisti mirati di giovani dal futuro assicurato sono stati più che fruttuosi. Tra queste operazioni, possiamo notare: Mariano Dìaz, Mendy, Tete e Bertrand Traorè, quest’ultimo trascinatore dell’Ajax nell’annata precedente, soprattutto in semifinale di Europa League proprio contro l’OL. La squadra di Bruno Génésio è giovane e, quindi, spesso manca un po’ di disciplina dal punto di vista del sacrificio tattico, ma possiede grandi individualità, di cui sentiremo parlare molto bene in futuro. I principi di gioco sono sempre gli stessi: cercare di dominare l’avversario con un gioco manovrato e avvolgente, con riagressione per la riconquista immediata, sviluppato con continui 1v1 e dall’estro degli interpreti offensivi. Quest’anno i moduli di base utilizzati da Génésio sono stati principalmente due: 1-4-3-1-2 e 1-4-2-3-1.
FASE DI POSSESSO
In fase di possesso, la squadra si schiera con un 1-4-3-1-2. La costruzione parte sempre dal basso con il CC Tousart che, inizialmente, si posiziona tra i due DC per favorire l’uscita dal pressing: questo ovviamente quando la squadra avversaria svolge un pressing ultra-offensivo. Questo tipo di costruzione avviene principalmente nella zona di centro-sinistra. Nella partita analizzata, però, la squadra avversaria mantiene spesso un baricentro medio non sbilanciandosi molto in avanti per recuperare il pallone, ma aspettando per aggredire nella propria metà campo. In questo caso, allora, saranno i DC che avranno modo di costruire l’azione e con i DE molto alti si passa in fase di sviluppo ad un 1-2-5-1-2.
Lo sviluppo avviene spesso per vie centrali, con movimenti in zona rifinitura continua degli AC e del CTC.
Nelle situazioni di sviluppo centrale, il ricevitore dovrà avere sempre un giocatore a sostegno. Il giocatore a sostegno può anche essere colui che ha servito il compagno, creando continui interscambi in zona rifinitura per attrarre gli avversari e per lasciare scoperte le zone esterne del campo successivamente attaccate dai DE. La profondità con questo tipo di modulo non viene quasi mai attaccata. Se la squadra avversaria utilizzerà un pressing difensivo, il Lione tenderà a cambiare gioco sul lato debole.
In questa situazione, uno dei due AC si posizionerà in zona luce nell’half-space uscendo dalla zona di alta densità, richiedendo molto spesso, come in questa occasione, la sovrapposizione del DE per costringere il suo marcatore a rimanere basso.
La finalizzazione avviene conseguentemente a triangolazioni in zona rifinitura tra Fekir, Traorè e Depay, oppure grazie a cross e traversoni. Proprio questi ultimi, nella prima frazione di gioco, non sono stati sfruttati a pieno, perché i tre giocatori sopraccitati hanno caratteristiche che li portano a giocare sempre lontani dalla porta e che attaccano la linea difensiva sempre e solo in conduzione della palla. Per sopperire a questo problema, Génésio ha utilizzato un altro modulo in questa annata, ossia l’1-4-2-3-1, inserendo Mariano Dìaz, il quale ha risposto presente alle svariate chiamate in causa del suo allenatore, assicurando una presenza di tutto rispetto in area di rigore: infatti, gli unici colpi di testa indirizzati verso la porta avversaria sono stati i suoi. Questo tipo di modulo ha dato modo, soprattutto a Depay e Traorè, di esprimersi al meglio nell’1v1, spaziando molto tra le corsie dell’half-space ed esterne. Infatti possiamo notare che:
L’esterno olandese si adatta alla posizione del DES: nella prima situazione cerca di eludere la marcatura con un contro-movimento per ricevere il pallone e sfruttare l’1v1; nella seconda si crea un gioco di posizione con DES e CCS per liberare il fantasista ex United e cercare la conclusione dal limite. Un altro tipo di finalizzazione risiede nella conclusione balistica soprattutto del giovanissimo Aouar, classe 1998, che ha esordito la scorsa stagione concludendo il campionato con 3 presenze, ed è esploso quest’anno collezionando 32 apparizioni in Ligue 1 contornate da 6 goal e 5 assist.
FASE DI NON POSSESSO
In fase di non possesso, la squadra si dispone con un 1-4-3-1-2 per passare, nel secondo tempo, all’ 1-4-4-1-1, con i due AE che cercano di dare copertura, in particolar modo Traorè, che è molto abile anche in questa fase; Depay, invece, è un po’ più pigro e viene lasciato molto alto per sfruttare smarcamenti preventivi e di conseguenza le transizioni offensive. Rifacendomi ad una situazione specifica del primo modulo, su un azione manovrata avversaria costruita dal basso, Fekir marcherà a uomo il play e, se si sviluppa sull’esterno, il CI dovrà andare a contrasto sul DE avversario con il CTC che dovrebbe, (ma poche volte è riuscito), prendere il posto del compagno per coprire una linea di passaggio centrale.
Inoltre la linea difensiva, su alcune azioni avversarie manovrate velocemente non si comporta sempre bene, infatti spesso si fa trovare piatta, scaglionata non benissimo ma ,soprattutto, molto aperta con distanze ampie tra i DC ed i DE come in questo caso:
Con il passaggio al secondo modulo, i CC occuperanno una zona più centrale, costringendo, quindi, gli AE a ripiegare soprattutto sulle sovrapposizioni avversarie. Spesso questo non avviene e quindi la linea difensiva verrà attaccata in condizione di parità numerica.
TRANSIZIONI POSITIVE
Sfruttate molto bene soprattutto grazie agli smarcamenti preventivi di Depay, sempre servito sia per un attacco diretto che per un consolidamento di possesso in ampiezza.
TRANSIZIONI NEGATIVE
In transizione negativa, la squadra si dimostra molto aggressiva, volendo immediatamente riconquistare il pallone perso. La riaggressione viene utilizzata in ogni zona di campo; qualche volta i DC non sono molto attenti nei marcamenti preventivi, ergo spesso si fanno trovare troppo lontani dal diretto avversario. Invece, se la linea difensiva viene direttamente attaccata, quest’ultima tenderà a scappare e creare il cono d’ombra della porta.
PUNTI DI FORZA
- Cercare di dominare il campo e l’avversario sfruttando, ampiezza e gioco tra le linee
- 1v1 offensivi
- Sovrapposizioni dei DE
- Triangolazioni e interscambio dei giocatori in fase offensiva
- Conclusione dalla media-lunga distanza
- Cross e traversoni con un AC di ruolo
- Riaggressione per la riconquista immediata
PUNTI DI DEBOLEZZA
- Pigrizia nel ripiegare degli AE con il modulo 1-4-2-3-1
- Linea difensiva disattenta e a volte slegata
- DE non sempre attenti e molto larghi in fase di transizione negativa